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Cesare Sacchetti

La morte di Navalny e quella lista di oppositori di Putin tutti a libro paga dell’MI6 e di Soros

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Categorie: Notizie | Stato profondo

17/02/2024

Di Cesare Sacchetti

La notizia è giunta nella tarda mattinata di ieri. Alexei Navalny, quello che i media Occidentali definiscono come un “oppositore” di Putin è morto in cella dopo una passeggiata nel carcere di Yamalo-Nenets, nel quale era in custodia negli ultimi tempi.

L’immagine che ci è stata fornita di quest’uomo da parte dei media europei e americani è quella di un valoroso attivista politico che avrebbe deciso di opporsi alla “tirannia” di Putin tanto da pagare questa sua tenacia con la persecuzione politica e poi la morte finale, in circostanze ancora non chiarite.

Il ritratto di Alexei Navalny è in realtà ben lungi da quello ancora una volta fittizio costruito da certa stampa.

Navalny era un avvocato che era già finito invischiato in varie vicende di corruzione e malaffare che lo avevano portato ad una condanna penale per una frode eseguita ai danni della casa di cosmetici francese Yves Rocher.

Il faccendiere aveva sottratto a questa società una cifra pari a più di mezzo milione di dollari ed era stato condannato per appropriazione indebita il 30 dicembre del 2014.

Le prove presentate nel corso del processo contro di lui erano a dir poco schiaccianti ma i media Occidentali hanno iniziato a costruire un personaggio facendo credere che l’avvocato russo fosse un “prigioniero politico”.

Puntuali sono arrivati i “verdetti” di condanna della sentenza giudicata come “politica” da parte della Corte europea dei diritti umani, i cui togati sono notoriamente finanziati dal finanziere americano di origini ebraiche, George Soros, tanto che questa corte fosse potrebbe più propriamente chiamarsi la Corte di Soros, vista la stretta dipendenza finanziaria che vanta con il fondatore della Open Society.

Alla CEDU hanno fatto seguito le condanne di Amnesty International, un’altra organizzazione che ha ricevuto fondi da Soros che nel corso dei decenni ha costruito una vera e propria rete della sovversione internazionale attraverso questa estesa tela di ONG che brandiscono il culto dei diritti umani contro coloro che non sono allineati alle direttive globaliste.

I predecessori di Navalny legati anch’essi all’Occidente

Navalny però non è il primo oppositore che viene costruito nel laboratorio dei servizi Occidentali e che muore in circostanze che recano vantaggio a tutti tranne che allo stesso Putin.

I lettori certamente ricorderanno la giornalista russa Anna Politkovskaya, editorialista del quotidiano russo Novaya Gazeta uccisa nel 2006 a colpi di pistola nell’ascensore del suo appartamento nel centro di Mosca.

La Politkovskaya aveva apparentemente ricevuto in passato delle minacce di morte e aveva subito un presunto tentativo di avvelenamento due anni prima mentre si trovava in volo verso l’Ossezia dopo aver bevuto un tè servitole da un assistente di volo della compagnia russa Aeroflot.

Si tenga a mente la pista dell’avvelenamento poiché essa sarà una costante in tutti i casi che riguardano gli oppositori di Putin, ed è la chiave per comprendere chi probabilmente c’è dietro tutti questi omicidi o tentati omicidi eseguiti attraverso dei veleni.

Anna Politkosvaya era però lontana dall’essere la giornalista indipendente e indomita che i media nostrani sostenevano che fosse.

Il quotidiano per il quale scriveva, la Novaya Gazeta, è stato fondato da Mikhail Gorbachev che ad oggi non è fatto azzardato definire come il sicario dell’Unione Sovietica, per la quale noi non nutriamo certo rimpianti, ma è pacifico che questa organizzazione sia stata portata alla tomba dagli stessi architetti che la concepirono molti anni addietro.

Quando Gorbachev si affaccia sulla scena politica degli anni 80, i media Occidentali esaltano sua figura di “innovatore” e iniziano a descriverlo come l’uomo che potrà finalmente avvicinare l’URSS all’Occidente liberale.

I club del potere più esclusivo come il Gruppo Bilderberg, frequentato da Henry Kissinger e dagli esponenti della famiglia Rockefeller, lo sostengono ardentemente poiché sanno che il nuovo segretario del PCUS era all’opera alacremente per chiudere la Guerra Fredda e consentire all’imperialismo della NATO di non avere più rivali.

Gorbachev non tradisce le attese. Le sue iniziative contro la “corruzione” e la sua azione di erosione dall’interno dell’URSS arrivano all’inevitabile epilogo della caduta del muro di Berlino e con la liquidazione dell’Unione Sovietica sostituita dalla Russia federale che in quegli anni era nelle mani degli oligarchi askenaziti e della CIA, prima che arrivasse l’”odiato” Putin.

La Novaya Gazeta è molto lontano dall’essere un quotidiano “indipendente”. E’ un quotidiano vicinissimo al mondo Occidentale tanto da aver ricevuto dalla fondazione di Soros ingenti finanziamenti come hanno confermato gli stessi editori del giornale russo.

Anna Politskovaya era pagata attraverso questi fondi e questo non facevano di lei una giornalista libera, ma una semplice portavoce di Soros e di quegli ambienti globalisti che volevano rovesciare Putin.

La sua morte avvenuta il 7 ottobre del 2006, giorno del compleanno di Putin, sembra essere il risultato di qualche mente deviata che negli uffici dell’MI6 – il famigerato servizio segreto britannico che è sempre presente dietro questi oppositori a noleggio – ha partorito questo rabberciato copione per far sembrare il tutto come un regalo di compleanno al presidente russo.

Soltanto un folle o qualcuno del tutto in malafede potrebbe pensare che Putin sia così idiota da liberarsi in modo così plateale di una giornalista notoriamente legata al mondo Occidentale attirando su di sé il prevedibilissimo linciaggio dei media mainstream internazionali.

Gli avvelenamenti degli oppositori di Putin puntano a Londra

Così come non ha senso nell’ottica degli interessi della Russia la morte di un altro personaggio, Alexander Litvinenko, ex agente segreto dei servizi segreti russi che ha disertato agli inizi degli anni 2000.

Litvinenko era passato al servizio della intelligence britannica in quel periodo e riceveva uno stipendio fisso dal MI6 che ogni mese gli versava 2000 sterline al mese.

Prima di essere retribuito dai servizi di Sua Maestà, Litvinenko aveva ricevuto dei pagamenti da Boris Berezovsky, uno degli oligarchi di origine ebraica che approfittò negli anni 90 del vuoto di potere creato dalla dismissione dell’URSS per comprare a prezzo di saldo le partecipazioni statali russe svendute da Boris Eltsin con l’assistenza di un professore americano, anch’egli askenazita, di economia, Jeffrey Sachs.

Berezovsky, scomparso nel 2013 in circostanze ancora non chiarite, detestava Putin poiché il presidente russo una volta salito al potere iniziò a mettere un freno allo smisurato potere che avevano accumulato gli oligarchi, e questo indusse il miliardario russo a cercare rifugio in Gran Bretagna, sempre pronta ad assistere tutti gli eversori che vogliono rovesciare il presidente russo.

Litvinenko muore avvelenato per aver assunto polonio 210, soltanto un mese dopo Anna Politskovaya a Londra quando era già passato da tempo al servizio degli inglesi.

Se c’è qualcuno che dunque andrebbe chiamato in causa, questi dovrebbe essere proprio Londra poiché era lei che ormai aveva assunto il disertore tra le proprie fila.

Ovviamente i media Occidentali puntano ancora una volta il dito su Putin, nonostante l’ex agente del KGB fosse in servizio da tempo per gli inglesi e nonostante Londra abbia una controversia storia con lo studio e utilizzo dei veleni.

E’ una storia che abbiamo raccontato in un precedente contributo ed è quella degli esperimenti illegali che si conducevano nel laboratorio di Porton Down, nella regione del Saltshire.

In questa struttura segreta sono testati dalla seconda guerra mondiale dei pericolosissimi gas nervini che sono costati anche la vita all’aviatore Ronald Maddison, la cui morte fu insabbiata da uno degli “eroi” dell’establishment liberale Occidentale, ovvero l’ex premier britannico Winston Churchill.

Londra quindi aveva e ha una storia molto particolare per ciò che riguarda l’utilizzo dei veleni come armi biologiche da utilizzare in guerra e contro gli avversari politici, ma i media internazionali si sono ben guardati dal raccontarla in quell’occasione per non far venire il sospetto all’opinione pubblica che era probabilmente lei a mettere in atto questi omicidi.

Gli omicidi degli avversari di Putin, o forse dovremmo dire degli agenti russi disertori controllati dall’anglosfera, non hanno evidentemente recato alcun beneficio al presidente russo.

Sono al contrario serviti per allestire una massiccia campagna stampa denigratoria da parte dell’Occidente nei riguardi della Russia accusata falsamente di uccidere i suoi oppositori.

E la scia degli avvelenamenti che riguarda i personaggi ostili a Putin vicini alla Gran Bretagna è proseguita anche dopo il caso di Litvinenko, con la morte di Sergei Skripal, altro disertore delle forze armate russe passato al servizio dell’MI6 e morto avvelenato nella cittadina di Salisbury.

La “coincidenza” vuole che Salisbury disti a soli 12 km di distanza dal citato laboratorio di Porton Down, e anche in questa circostanza, ovviamente, i media non hanno fatto notare questo enorme collegamento tra la morte di Skripal avvenuta con il gas nervino Novichok, sul quale si facevano sperimentazioni proprio nel labotario biochimico del governo britannico.

Navalny non sembra fare eccezione a questa regola. Nel 2020 le autorità tedesche che lo avevano in custodia affermarono che il faccendiere russo era stato avvelenato attraverso degli inibitori della colinesterasi.

Anche ammesso che questa versione sia vera, se Putin avesse voluto eliminare Navalny avrebbe potuto farlo anni prima senza fare tanto rumore.

Mosca poi sapeva perfettamente che l’ex avvocato non era altro che un fantoccio gestito dei servizi inglesi e lo aveva dichiarato anche pubblicamente.

Le prove inconfuntabili che Navalny era al servizio dell’intellingence britannica sono in un video nel quale uno dei suoi collaboratori, Vladimir Ashurkov, è ritratto assieme all’agente dell’MI6, James William Thomas Ford, al quale chiede dai 10 ai 20 milioni di dollari all’anno per dare vita ad una rivoluzione colorata per rovesciare Putin.

Il video nel quale Ashurkov chiede i finanziamenti a Ford

Sarebbe stato dunque ancora una volta folle e suicida per il Cremlino autorizzare la sua eliminazione che non avrebbe fatto altro che scatenare l’ennesima campagna stampa anti-russa.

Soprattutto c’è da far notare che il presidente russo non segue le “tecniche” dei suoi detrattori che invece non hanno scrupolo alcuno a ricorrere a omicidi e attentati che non di rado costano persino la vita a degli innocenti.

Questa lunga scia di morti per avvelenamento assomiglia molto ad una ricorrente strategia di “falsa bandiera” eseguita dai servizi britannici.

Nel mondo dell’intelligence per falsa bandiera si intendono quelle operazioni, attentati o assassini politici, eseguite da alcuni servizi che poi vengono fatte passare come opera di Paesi considerati “nemici” da queste agenzie di spionaggio.

La storia dell’intelligence Occidentale e israeliana pullula di questo tipo di attacchi e il caso più clamoroso e più recente riguarda quello del leader dell’ISIS, al-Baghdadi, nome fittizio che nasconderebbe l’identità di un agente del Mossad chiamato Simon Elliot.

In questo caso, saremmo di fronte, nuovamente, ad un nuovo capitolo della deliberata strategia di diffamazione della Russia eseguita dai servizi dell’anglosfera assistiti a loro volta dal megafono dei media Occidentali che rovesciano questi cadaveri addosso a Putin per far apparire lui come responsabile quando in realtà i veri colpevoli sembrano molto lontani da Mosca e molto vicini invece a Londra.

E’ una strategia molto consumata che non produce nulla di concreto nella percezione dell’opinione pubblica sempre più satura dell’Euro-Atlantismo, ma l’anglosfera è davvero a corto di idee e continua ad attingere dal vecchio repertorio.

E’ un altro segno di debolezza dell’Occidente liberale che non riesce ad arrestare in nessun modo il suo declino politico, e soprattutto non riesce ad accettare tutta la sua irrilevanza in una fase storica che sta vedendo il tramonto di un “ordine” che è esistito dalla seconda guerra mondiale in poi.

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34 Commenti

  1. Imperscrutabile

    In Russia è sempre stato così, i detenuti politici li hanno sempre mandati in siberia a morire… molti casi nel secolo passato. Ora che siamo nel nuovo secolo…non si va avanti ma si prosegue sulla vecchia strada. Nessun rinnovamento ma tecnologia per controllo millimetrica delle cose e delle persone.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Qui non c’entra proprio nulla l’URSS con dei fantocci gestiti dall’MI6. Troppo bene lo hanno trattato a Navalny i russi..

      Rispondi
      • imperscrutabile nell'essenza dell'ESSERE

        infatti non parlo di URSS, parlo solo di sistema, mentalità…nulla di più. I dissidenti si fanno fuori di che colore siano..siano.. la democrazie è un altra cosa, non la nostra che è ideologia strisciante se non ti adegui come il gregge…ti tagliamo… ti censuriamo, ti oscuriamo , ti banniamo…ti uccidiamo e molto altro, oggi chi vuole queste guerre sono londra e america di conseguenza noi, ed Europa.

        Rispondi
      • Nic

        Putin lo ha tirato fuori dalla galera dopo 10 anni per farlo partecipare al funerale della madre…

        Rispondi
      • Simonetta GIANNI

        Se ne sei così convinta perchè non vai in Russia?

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        • La Cruna dell'Ago

          Perchè invece non te ne vai tu visto che c’entri poco o nulla con l’Italia..

          Rispondi
  2. Isabel

    Ottima analisi con dati inconfutabili su questi CONFABOLATORI SERIALI che da sempre lavorano per MENTIRCI, CONFONDERCI e CONFRONTARCI con ideologie APPARENTEMENTE OPPOSTE e che alla fine rispondono allo stesso disegno di DOMINAZIONE. Da Mendoza, Argentina: un PRIVILEGIO leggerti perché mi lasci sempre ARRICCHITA e PENSANDO. Grazie e cordiali saluti.

    Rispondi
    • Nick

      Isabel visto che sei Argentina, perché non ti ho unisci a me nel chiedere a Cesare un articolo su Milei? Sarebbe molto interessante conoscere il suo punto di vista, non trovi?

      Rispondi
        • Nick

          La seguo assiduamente sia nella sua newsletter che sul canale Telegram, non trovo nessun post su Milei. Per verificarlo è anche semplice grazie alla funzione di ricerca. Se mi dice la data di pubblicazione del post o dell’articolo, gliene sarei grato. In caso contrario confido tornerà a parlarne visto che c’è parecchio da dire per quanto ha fatto e sta facendo.

          Rispondi
    • Simonetta GIANNI

      Inconfutabili?

      Rispondi
  3. Alfredo

    Ottimo articolo Cesare, a tuo avviso le capacità di ingerenza dei servizi britannici e della Gran Bretagna in generale sono quasi giunti al loro termine, o saranno l’ultimo residuo del vecchio ordine che vedremo sparire?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ti ringrazio, Alfredo. Da quello che possiamo vedere sembrano arrivati veramente al limite. Tra l’altro, c’è anche una spaccatura profonda all’interno perché negli ultimi 3 anni sono usciti documenti che hanno messo i n forte imbarazzo il governo britannico.

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  4. Paolo

    Come sempre un bellissimo articolo, preciso, pulito, chiaro.

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  5. imperscrutabile nell'essenza dell'ESSERE

    Tecnologia palese diversamente da ogni bordata o cannonate o altro ma bensì quanto tecnologicamente così operano questi attacchi celesti…nell’arco dei cieli e colpiscono le Warships navi da guerra così di fatto (in arabo) bersagli di questi lanci foudrez = Alarbah / alarbaq… baraq ?Alsamawiu”yemenite dislocate nel Mar Rosso. Ma ben altri scenari NAVALNY sono da considerare in questa area di grande azzardo per la Pace.

    (razzi- rassi rockets ?)Folgori celesti l’attacco
    Che così al fine la penitentia dessi(loro)
    A chi sempre al male fare (fare/topi)en preparati/impreparati.
    (1526 Nel testo la vignetta di navi, vascelli in alto mare)

    Senza eccezioni di sorta queste sono le folgori celesti(celes/tide = onda)a ondate che piovono dal cielo nell’attacco piratesco onde incendiare le navi sul Mare.

    DA Sigismondo Fanti (il ferrarese) Triompho e Fortuna, interpretazione cronosemantica Renucio Boscolo scritta una settimana prima dell’uccisione di navalny e non è un caso era scritto!!! Prova reale carta canta….

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  6. Antonino

    Bellissima analisi come sempre Cesare

    Rispondi
  7. SERPI SILVIO PASQUALE

    Colgo l’occasione per far notare il contrasto fra i roboanti commenti di tutti gli “organi di distrazione di massa” riguardo la morte di Navalny, e la silenziosa eliminazione del povero Julien Assange, che è colpevole di non essersi fatto comprare dai governi anglo-americani (anzi, dai servizi segreti di questi governi e dalle lobbies di potere, cioè dal “partito armato”), che da almeno cento anni prosperano con le guerre, con la produzione e vendita di armi, con i prestiti ad usura per l’acquisto di armi, con le ricostruzioni alla fine delle guerre, con il pagamento dei debiti di guerra imposti agli sconfitti.

    Rispondi
  8. luigi

    di Mi chiedo, e’ cosi’ strampalata l’ idea che Putin dovrebbe proporre uno scambio di prigionieri tra la ” spia ” americana di cui parlava Carlson e Assange ? Anche per mettere a nudo le sincere intenzioni anglo-americane ?
    Sapete perche ? Temo , visto come vanno le cose , che , essendo ormai in guerra , questi dell’anglosfera sarebbero capaci di tutto. E se dovesse accadere che il prigioniero americano morisse in carcere per qualsiasi motivo , naturale o procurato , e quando dico procurato lo dico , anche da quinte colonne occidentali , in servizio operativo e nell’ombra in Russia post eltsiniana , non oso immaginare cosa accadrebbe , soprattutto mediaticamente parlando , alla stregua del fatto che la forza dell’ occidente , come ha ammesso anche lo stesso Putin e’ soprattutto mediatica a livello globale . Percio’ e’ meglio che Putin si liberasse il prima possibile di questi prigionieri che potrebbero essere sacrificati anche dai loro stessi diciamo ” amici ” per ragioni superiori . Chiedo al sig. Sacchetti cosa ne pensa

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Non ho capito a quale spia ti riferisci, Luigi. Se Putin lo tiene in carcere è perché evidentemente ritiene che possa essergli utile ancora lì. Noi non sappiamo se questa spia ha già iniziato a collaborare con i russi.

      Rispondi
      • luigi

        spia l’ho meesa tra virgolette apposta , comunque spia o non spia , sarebbe un’idea strampalata la mia o no ? Grazie

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          No, semplicemente credo che se Putin la trattiene, ancora però non ho capito a chi ti riferisci, è perché c’è una ragione.

          Rispondi
          • luigi

            al giornalista del W.S.J. Gersowitch , credo si chiami . Ne ha parlato anche T. Carlson nell’intervista a Putin . Strano che non l’abbia capito ..

    • Imperscrutabile

      Spia donna?

      Rispondi
  9. imperscrutabile nell'essenza dell'ESSERE

    La CAUDA DRAKONIS – CODA del DRAGONE = OURALA RUINE HENTIERE ecco chi farà precipitare il Terzo delle STELLE dai Cieli.(Oura-Coda in greco)

    ********************************
    Scenario o meglio questione questa di vecchia data, che emerge dallo specifico capitolo della Rivelazione, tanto bistrattata che di fatto ben pochi osano dirlo in chiare lettere, che la visione così complessa srotola i tempi di una storia, vista con l’occhio(drakos) del veggente di Patmos,il quarto scriba, che ha postato scenari d’Eskatos- l’escatologie ovvero anticipazioni dei moltissimi Flash + scabrosi e contorti abbinamenti sovrapponi menti dei capitoli.

    Rispondi
  10. Nic

    Mai assistito ad una santificazione come fatta oggi dalla maggioni a “mezz’ora in più”… vergognosa, …peggio della lilli ….

    Rispondi
  11. Livio Braga

    L’articolo sulla morte di Navalny è un ottimo articolo; potrei dare un “assist” affinché Sacchetti possa migliorarlo. Navalny era stato processato anche per il caso Kirovles , furto di legname demaniale! Poi una stranezza enorme : aveva frequentato la Yale Univerity, ma anche sua figlia ha frequentavo addirittura la Standford University . Mi chiedo con quali soldi ? Inoltre aveva creato un Fondo alimentato dagli USA . Allora possiamo dire che era anche un Agente dei Servizi Segtretoi Americani e non soltanto Inglesi. Cordiali saluti .Livio Braga.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Osservazione importante, Livio. Ulteriore conferma che era finanziato pesantemente dall’anglosfera.

      Rispondi
  12. Giuseppe Rai

    Se io fossi un “aspirante disertore o ex agente Kgb” starei molto attendo a passare al servizio degli inglesi, perchè questi a quanto vedo non si fanno troppi scrupoli ad “eliminarli” quando gli fa comodo… fossi in loro resterei dove sono, in Russia, dove forse avrei più possibilità di sopravvivere!

    Rispondi
  13. lucia

    SALVE CESARE, ogni giorno accendo il pc con la speranza di leggere un suo nuovo articolo, perche’ a differenza di altri giornalisti sul web, pur bravi ed approfinditi, non concludono mai ,come lei, sempre con la positivita’ : certezza della fine del mondialismo e speranza di vedere a breve anche noi i cambiamenti ad esso conseguenti. Vorrei pero’ che mi rassicurasse che l’agenda 2030/50 che sta comunque avanzando (citta’ videosorvegliate alla cinese vedi TRENTO, passaporto digitale, agricoltori ricattati , trattato pandemico OMS censure e perdita di diritti e liberta’ecc.) sara’ fermata da una maggioranza di umanita’ non ancora risvegliata. La ringrazio in anticipo

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve Lucia, grazie per la stima. Domani uscirà un nuovo articolo. Su quei temi ho già detto. Sono tutte montature della falsa controinformazione, in particolare il trattato pandemico sul quale ho scritto molte volte.

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