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Una Ong finanziata da Soros distribuisce manuali guida per l’immigrazione clandestina
di Cesare Sacchetti
Una Ong tedesca finanziata da George Soros ha distribuito ai migranti un manuale con le linee guida per immigrare clandestinamente in Europa. La rivelazione arriva direttamente da György Bakondi, consigliere per la sicurezza nazionale ungherese. Non è la prima volta che spuntano manuali del genere.
Nel 2015, Sky News, aveva rinvenuto manauli simili sull’isola di Lesbo in Grecia, distribuiti da delle Ong che lavorano attivamente per favorire il traffico di esseri umani. Secondo Bakondi, quella fu la prima importante prova che “l’immigrazione di massa che stiamo affrontando non è un fenomeno spontaneo, ma è diretta in una maniera organizzata.”
E’ accaduto lo stesso anche in questa circostanza dove è stato scoperto che un’organizzazione umanitaria tedesca, sostenuta finanziariamente da George Soros, ha fornito ai migranti dei veri e propri vademecum con tutte le indicazioni necessarie per superare i sistemi di sicurezza e sorveglianza predisposti dagli stati europei per il controllo delle frontiere.
Tutto questo, denuncia Bakondi, rappresenta un fattore “dannoso e pericoloso che potrebbe portare serie ripercussioni per la sicurezza nazionale” dell’Ungheria. L’intelligence ungherese rileva che piuttosto che contrastare questo piano per l’immigrazione incontrollata, le istituzioni europee ed internazionali si stiano attivando con delle iniziative ufficiali per favorire al meglio il lavoro di queste Ong.
“Il fatto che l’Unione Europea e l’ONU stiano preparando documenti che vedono l’immigrazione clandestina come qualcosa di positivo da essere supportato rappresenta un problema” aggiunge il consigliere per la sicurezza nazionale ungherese” soprattutto perchè stanno tacendo sugli impatti negativi e i pericoli che l’immigrazione illegale costituisce rispetto alla sicurezza, al futuro degli stati nazionali e alle loro economie.”
In tutto questo le Ong occupano un ruolo centrale nel traffico di esseri umani, e dietro di queste spunta la ricorrente figura del magnate americano di origini ebraiche, George Soros, che si serve costantemente delle organizzazioni internazionali per realizzare le sue politiche a favore dell’immigrazione senza limiti e per la rimozione dei confini nazionali.
E’ proprio per contrastare queste politiche che Orban ha annunciato lo scorso mese la realizzazione di un pacchetto legislativo, denominato “Stop Soros”, in base al quale le Ong che vedono sotto una prospettiva favorevole il fenomeno dell’immigrazione incontrollata dovranno versare il 25% dei loro finanziamenti esteri al governo ungherese che li utilizzerà per la protezione dei confini nazionali.
Le stesse organizzazioni saranno tenute, secondo il provvedimento legislativo, a registrarsi in un albo apposito dove renderanno pubblici anche i nomi dei loro finanziatori. Le intenzioni del governo ungherese quindi sono piuttosto chiare.
Non saranno tollerate ulteriori ingerenze da parte delle Ong, e lo ha ribadito proprio recentemente il segretario di Stato Zoltán Kovács, quando ha criticato i fini del tutto politici di queste organizzazioni, camuffati sotto una falsa veste umanitaria.
“I cittadini sanno che attraversare un confine illegalmente non è un diritto umano e il fatto di aiutare e favorire l’immigrazione clandestina non è un atto umanitario”, ha aggiunto Kovács. A questo proposito il rappresentante del governo ungherese ricorda come già l’Ong tedesca Pro Asyl, finanziata anche in questa occasione da George Soros, abbia supportato due altre organizzazioni “Watch the Med” e “Welcome to Europe” che sui loro siti web rilasciavano dettagliate istruzioni ai migranti di mentire alle autorità locali europee per guadagnarsi lo status di rifugiati politici.
La stessa Watch the Med, aveva persino predisposto un numero per le emergenze telefoniche diretto ai migranti che avessero paura o difficoltà ad attraversare il Mediterraneo per sbarcare sulle coste dei paesi del Sud Europa.
Le parole del consigliere per la sicurezza nazionale ungherese non fanno che confermare dunque che l’immigrazione di masse verso l’Europa non è un fenomeno spontaneo che parte dall’Africa, ma è gestito e diretto da strutture e organizzazioni che hanno la loro sede nella stessa Europa.
Il problema dunque non appare l’impossibilità di contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, per il semplice fatto che le istituzioni europee e internazionali non hanno intenzione di arrestare questo traffico, bensì di favorirlo.
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