di Cesare Sacchetti Andrea Russo non aveva lasciato alcuna nota personale, il cosiddetto biglietto...
L’arte della dissimulazione di Donald Trump: il falso attacco all’Iran è la replica del falso attacco alla Siria
di Cesare Sacchetti
A quanto pare, la storia ama ripetersi come si vedrà meglio in seguito.
Stanotte, il presidente Trump ha scritto sul suo social, Truth, che avrebbe colpito i tre siti nucleari iraniani di Fordow, Isfahan e Natanz attraverso un attacco mirato per distruggere il programma nucleare dell’Iran.
Ai vari guerrafondai degli organi di stampa e dei loro fedeli alleati della falsa controinformazione non deve essere sembrato vero perché avranno pensato che “finalmente” il tanto atteso armageddon nucleare da loro ardentemente desiderato sia finalmente arrivato.
E invece, ad uno sguardo più attento, ma soprattutto ad uno che si soffermi semplicemente a guardare le immagini degli attacchi si scoprirà che di essi non c’è traccia.
La mattina dopo l’attacco, l’agenzia di stampa iraniana dell’IRNA mostra che il sito di Fordow è perfettamente intatto e operativo e quindi, se qualche bomba è stata sganciata, non ha colpito di certo questa centrale nucleare, ma probabilmente i deserti dell’Iran.
Anche nei siti di Natanz e Isfahan si assiste allo stesso scenario.
Sono tutti intatti, non presentano nessun danno di sorta come avrebbe dovuto esserci qualora fossero stati sottoposti a bombardamenti, e non risulta esserci nessuna vittima civile.
I vari organi di stampa, tra i quali Repubblica, che non trovano immagini dei presunti bombardamenti hanno pubblicato delle foto di attacchi israeliani avvenuti all’Iran giorni prima cercando di farle passare invece per le immagini degli attacchi americani.
Le immagini pubblicate da Repubblica sono in realtà quelle di un attacco ad un deposito di petrolio iraniano avvenuto il 14 giugno
Il precedente siriano: il false flag di Khan Sheikhun
Cosa è accaduto dunque stanotte? Il presidente Trump sembra aver aperto il manuale della dissimulazione a lui ben noto e ha messo in scena una strategia già vista ai tempi della guerra in Siria nel 2017.
Era allora il primo anno della sua presidenza, e la lobby sionista neocon voleva a tutti i costi che gli Stati Uniti continuassero nei loro sforzi per rovesciare il presidente siriano Assad, considerato nemico dallo stato ebraico per la sua contrarietà al piano imperialista della Grande Israele e per essere fermamente determinato a difendere la sovranità del suo Paese.
Il presidente allora si trovò subito di fronte ad una trappola dei suoi nemici.
All’inizio di aprile, iniziò a diffondersi la notizia che nel villaggio siriano di Khan Sheikhun ci sarebbe stato un attacco chimico eseguito da parte del governo Assad.
Il false flag di Khan Sheikhun
In quel periodo, erano molto attivi i cosiddetti elmetti bianchi, un gruppo di terroristi finanziato dallo stato profondo di Washington, dall’Arabia Saudita, dal Qatar e ovviamente dallo stato di Israele che ha sempre sostenuto e alimentato il fenomeno del terrorismo islamico per destabilizzare l’area e scogliere i vari tagliagole dell’ISIS contro gli avversari di Sion.
Tale apparato decise di mettere in scena una classica falsa bandiera, nota come false flag nel gergo dell’intelligence, ovvero l’esecuzione di un attentato di vario tipo che poi viene fatto passare come eseguito dall’avversario che si vuole colpire.
I servizi segreti israeliani hanno una lunga storia di questo tipo di attentati, tra i quali c’è quello fatto contro la stessa ambasciata di Israele a Londra, un attacco, come ha rivelato l’ex agente del servizio segreto britannico del MI5, Annie Machon, messo in atto dai servizi segreti di Israele per accusare falsamente i Palestinesi di esserne stati invece i responsabili.
Non è molto dissimile quello che avvenne nel famigerato attentato del giornale satirico di Charlie Hebdo.
Charlie Hebdo era una pubblicazione estremamente dissacratoria nei riguardi delle religioni, in particolar modo quella cristiana, e dopo una controversa vignetta su Maometto, la sede del quotidiano fu vittima di un agguato che secondo la narrazione ufficiale venne eseguito dalla nota ISIS.
L’attacco serviva ancora una volta, da un lato, ad alimentare il fenomeno del terrorismo islamico e provocare così uno scontro tra l’Europa e Islam, si veda la famosa lettera di Pike a Mazzini al riguardo, e dall’altro, di consentire a Israele di avere dalla sua parte il mondo Occidentale nel suo piano di espansione del suo Stato e del dominio così della intera regione Medio – orientale a discapito dei vari Paesi arabi avversari del sionismo e della sua visione imperialista.
Non molto tempo dopo quell’attacco, emersero alcune testimonianze che riferivano come i terroristi “islamici” avessero gli occhi cerulei, una caratteristica somatica che fa pensare ad un fenotipo molto diverso da quello arabo o Medio – orientale, ma piuttosto a quello caucasico, magari a quello askenazita dell’Europa Orientale.
A confermare che l’attentato di Charlie Hebdo venne eseguito da agenti del Mossad fu anche una cosiddetta insider che si faceva chiamare Ellie Katsnelson, una nobildonna di origini tedesche che affermava di essere imparentata con la famiglia Rothschild, e che dimostrava una profonda conoscenza delle dinamiche che muovevano e muovono il terrorismo islamico.
La Katsnelson scrisse che quell’attacco fu concepito dallo stato ebraico, a dimostrazione che non c’era nulla di spontaneo negli attacchi che venivano attribuiti ai vari islamici, ma che essi erano concepiti nell’ottica di alimentare uno scontro tra mondo cristiano e islam, e servire così meglio la logica di dominio di Israele.
Due anni dopo, nel 2017, lo stesso apparato che concepì la falsa bandiera di Charlie Hebdo, ne eseguì un’altra attraverso il citato attacco di Khan Sheikhun che venne falsamente attribuito ad Assad, quando a concepirlo ed eseguirlo erano stati ambienti del Mossad, della CIA e del MI6 pur di costringere gli Stati Uniti ad un intervento diretto armato contro Assad e scatenare così una probabile guerra mondiale perché la Siria si trovata sotto la diretta protezione militare della Russia che ha salvato Damasco dallo smembramento territoriale desiderato da Tel Aviv.
Il presidente Trump sapeva perfettamente che quell’operazione era stata concepita per tirarlo dentro nel conflitto siriano e servire così gli scopi di Israele.
Trump però all’inganno rispose con l’inganno.
Ordinò il 7 aprile di quell’anno un “attacco” contro la Siria che non fece praticamente nessun danno sostanziale, e che fu con ogni probabilità coordinato con la stessa Siria e la Russia per evitare così di scatenare una escalation e al tempo stesso buggerare coloro che avevano concepito il false flag di Khan Sheikhun e mostrare che gli Stati Uniti avevano “punito” Assad.
Gli Stati Uniti da quel momento in poi hanno iniziato un percorso di separazione dalla lobby militarista del Pentagono, dallo stato ebraico e dalla NATO, ma in tali contesti così complessi e sofisticati è necessario in più di un’occasione ricorrere alla dissimulazione per non cadere nelle trappole dell’avversario anche se agli occhi della opinione pubblica tali azioni a volte possono apparire, a torto, come dei “tradimenti”.
La geopolitica non è sempre un campo lineare, dove una linea parte dal punto A e arriva al punto B senza alcuna deviazione.
Non di rado in questo mondo la linea parte da A ma prima di arrivare a B fa alcuni giri laterali che non sempre possono essere compresi da tutti.
Stanotte, c’è stata un’altra dimostrazione della abilità diplomatiche e geopolitiche di Trump attraverso l’annuncio di aver bombardato i tre siti nucleari citati in precedenza.
Una volta visto che non ci sono danni di sorta alle strutture e una volta costatato che l’attacco, se c’è stato, ha colpito il vuoto, si è fatto presto a comprendere che il presidente degli Stati Uniti ha messo in atto ancora una volta uno dei suoi colpi da maestro.
A confermare che l’attacco è stato una messinscena concordata è stato anche un ufficiale governativo iraniano che ad Amwaj Media ha dichiarato che Teheran era stata avvisata in anticipo dell’azione di Trump.
Gli Stati Uniti si sono così astutamente tirati fuori da ogni possibile ulteriore coinvolgimento nel conflitto perché in fin dei conti Israele dichiarava di voler neutralizzare i siti nucleari iraniani, e, non appena finita la messinscena, hanno dato nuovamente mano libera all’Iran per bombardare Israele, la cui contraerea è ancora a secco senza che Trump muova un dito per rifornirla.
E’ di poche ora fa la notizia che l’Iran ha colpito l’aeroporto di Tel Aviv, e la conferma di tale attacco viene dal fatto che gli aerei che dovevano atterrare lì hanno dirottato su altri aeroporti per poter atterrare.
La strategia e la comunicazione di Trump su Israele
Se si vuole dunque davvero comprendere Trump, bisogna andare oltre le apparenze e le varie dichiarazioni di facciata per ingannare il nemico, ma bisogna esclusivamente guardare alle linee sostanziali della sua politica estera.
Se Donald Trump è un politico “sionista” come afferma la solita falsa controinformazione, allora ci si chiede dove sia il suo sionismo, considerato il fatto che il presidente non rifornisce la contraerea israeliana, e non interviene per difendere direttamente lo stato ebraico, ma lo lascia bombardare incessantemente da Teheran.
Trump si serve della dissimulazione per una ragione alquanto semplice.
Ogni singolo organo di informazione americano e internazionale è nelle mani della lobby israeliana, ogni ramo del Congresso è dominato dalla potentissima setta sionista di Chabad e dall’altro potente gruppo dell’AIPAC, l’organizzazione che ha sempre avuto in mano le redini della politica estera americana.
Il presidente ha scelto di muoversi in tal modo.
Non è ricorso ad un attacco frontale e diretto nei confronti di questi poteri, ma ha mandato loro dichiarazioni di “amicizia” nei primi anni del suo mandato servendosi di essi per attaccare l’altro lato del mondo ebraico, quello progressista e internazionalista più vicino a George Soros e alla sua Open Society.
Trump non si è però schierato né con il sionismo israeliano, né con l’internazionalismo ebraico, ma semplicemente è un presidente che ha messo al centro della sua agenda gli interessi nazionali del suo Paese, e che ha scelto di mettere in gioco anche la sua stessa vita pur di mettere fine alle interminabili guerre che Washington ha scatenato in giro per il mondo per conto di Israele.
Il tycoon sa che per liberare gli Stati Uniti da tutti i tentacoli che controllano tale potente nazione, è necessario a volte mettere un ambiente contro l’altro, fino ad arrivare al definitivo affrancamento del suo Paese.
Ed è quello che sta accadendo proprio in questi ultimi mesi. Il presidente americano ha messo alla porta l’AIPAC e non riceve nemmeno le chiamate di Miriam Adelson.
Ogni tentacolo dunque è stato accuramente rimosso, ma è stato fatto con i tempi e i modi giusti.
Sono giochi che sono noti nelle varie cancellerie.
Lo sa certamente, ad esempio, proprio Teheran che all’indomani dell’omicidio del generale Soleimani, decise di rispondere colpendo una base americana, ma prima di farlo si premurò di avvertire Trump, rassicurandolo che nessuno dei 18 missili lanciati dall’Iran avrebbe colpito la base in questione.
Il retroscena getta chiaramente una luce completamente diversa sulla morte del generale Soleimani, che se effettivamente avvenuta, non deve aver turbato più di tanto l’Iran, mentre se non c’è stata, allora si è trattato evidentemente a tutti gli effetti di un’altra psy-op concepita sempre per ingannare gli avversari di Trump che volevano costringerlo già nel 2019 ad una guerra contro l’Iran, voluta solo e soltanto da Israele.
Si potrebbe metterla in questi termini.
A volte in questo mondo il nero è bianco e viceversa perché appunto l’inganno e la dissimulazione sono una condizione costante negli affari esteri e nella geopolitica poiché gli avversari ricorrono in continuazione a depistaggi di vario tipo, e non si può non rispondere loro con la stessa moneta per neutralizzare i loro tranelli.
Ci si chiede cosa succederà ora.
A giudicare dai precedenti, si veda il generale Soleimani, nulla di diverso da quanto accaduto nel 2019.
Se ci sarà una “risposta” dell’Iran agli Stati Uniti, sarà con ogni probabilità concordata come quella di 6 anni prima.
Nel frattempo, l’Iran continua a bombardare Israele senza sosta, mentre lo stato ebraico che voleva il coinvolgimento diretto e attivo degli Stati Uniti in guerra, è rimasto con un pugno di mosche in mano.
Israele si è risvegliata peggio di prima e giocata ancora una volta da Donald Trump, il “sionista” che sta lasciando affondare Tel Aviv.
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L’ho già scritto in altro suo contributo: NON esiste NESSUNA corrispondenza tra Albert Pike e Giuseppe Mazzini. Nessuna. Riportare che tizio ha detto di averla vista a tale o talatra biblioteca a Lonfra o altrove NON sposta di una VIRGOLA ciò che assevero. Nessun documento, nulla. altrimenti sarebbe in bella visione e mostrato. Questo dettaglio potrebbe mettere in crisi l’intera sua narrazione, non accademica e non scientifica.
Sei stato già smentito al riguardo. Il tuo “ragionamento” tra l’altro non ha senso. Siccome non viene mostrato allora non esiste? Ma cosa scrivi..?
qual è la tua fonte? Il sentito dire? Oppure la Digos di Roma? O altri servizietti vari? Suvvia sei un giornalista devi documentare tutto, dove sta la corrispondenza? Mi indichi il sito ufficiale della Biblioteca dove si trova? Ah no ma l’ha detto Carr oppure un altro….allora è vero? Questa è dis-informazione quella che dici di combattere a parole.
Senti, ma tu ci fai o ci sei? Inizio a propendere più per la prima. La fonte non è Allen Carr. È il cardinale cileno Caro y Rodriguez che mi sembra un attimino più autorevole e preparato di te al riguardo…
si si il cardinale cileno Caro y Rodriguez, non Carr che non è Allen ma semmai William Guy Carr…ho confuso…..lei è proprio sicuro che Caro y Rodriguez abbia rivelato la fonte della sua informazione? Non credo. La corrispondenza in oggetto non si trova e se non si trova e qualcuno la cita per me che sono un accademico, la fonte non è attendibile. Punto (e a capo).
Sono sicuro perché sta scritto nel suo libro “La massoneria smascherata” uscito nel 1925 che lei nemmeno ha letto. Se è un accademico, prima di parlare, almeno si informi meglio.
Sono una setta di imbecilli!
Eh, guardati allo specchio..
Tutti noi abbiamo capito che Trump se potesse si sbarazzerebbe di Nethaniau, il punto è capire fino a che punto riuscira a fingere , e quante altre micce Israele accenderà come gesto di disperazione dell elite finanziario sionista….questi , come sappiamo , hanno armi nucleari..Il progetto della Grande Israele è nella tasta di pochi pazzi, lo scopo vero è fare guerra a tutti i costi: la guerra è necessaria al sistema finanziario per vari motivi, non ultimo il freno dei consumi per rallentare l ingresso di merci dall Asia, , la modulazione dei mercati finanziari ecc..Gliele suonerrano finalmente con i nuovi missili ipersonici.?
Non escluderei un false flag contro gli Stati Uniti, ma Trump è informato e li ha già messi in guardia..
Buongiorno, Cesare. Leggerti mi convince sempre che NON dovremmo lasciarci guidare dalla stampa bastarda nemmeno essere TELECREDENTI.
Grazie per le tue informazioni dettagliate, che ci offrono un quadro più credibile di questi eventi, che sono in contrasto con la verità e ci confondono per manipolare la nostra comprensione. Da Mendoza, Argentina: buona domenica per te.
Molto interessante. Grazie mille!
Ciò che penso, passata l’incazzatura, che non è mai consigliera, l’ho scritto in altro commento che, in parte, condivide le tue deduzioni. Spero solo, e lo ripeto, che Sansone rimanga a casa sua.
Salute.
PS: non entrerei in discussini con chi nega la corrispondenza fra Pike e Mazzini; tempo perso.
Appena ho letto il tweet di Trump ho sentito odore d’inganno. Ora piano piano emergono indizi che siano stati attacchi simbolici.
Chi potrebbe essere il bersaglio di questo inganno? Aipac et similia no perché sono certamente troppo furbi.
Quindi il bersaglio è l’opinione pubblica. Ho visto molte reazioni contrarie, da MAGA e anche dai dem (a cominciare da quello stupido di Schumer). Adesso si sa che future azioni militari in medio oriente saranno osteggiate pesantemente dall’opinione pubblica, dem e rep. Il rispetto della volontà popolare potrebbe essere un’ottima scusa per smarcarsi da Sion.
Speriamo che sia davvero così, io di certezze ne ho poche.
Ho letto altrove che la gente iraniana passeggia come nientee che i bombardamenti Usa, o presunti tali, non hanno danneggiato niente o quasi…mah…. Attendiamo ulteriori sviluppi.
Certo, non hanno colpito nulla.
Complimenti Cesare e…dai retta al consiglio di Frank…tempo buttato.
Ieri sera su Radio DJ, intorno alle 1900, il conduttore ha detto che in Iran avrebbero ragionato la benzina per un non meglio specificato aiuto a Trump per tenere bassa l’inflazione USA….non sanno più che inventare….
Grazie Vittorio, siamo quasi sul livelli dei calzini mancanti alla Russia.
Ciao Cesare.Ma Papa Leone XIV ha detto qualcosa su questa guerra? Se ci fosse il predecessore ,di cui mi rifiuto di scrivere il nome ,avrebbe detto di mandare aiuti umanitari al povero martoriato stato di Israele.Chi non ha capito le mosse di Trump dal 2016 insieme a Putin e XI Jinping tramite i tuoi articoli precisi e dettagliati deve avere qualche deficit di comprensione degli eventi.Preoccupante più della guerra stessa.
Salve Massimo, grazie. Stamattina, nell’Angelus, credo ne abbia parlato.
Va benissimo l’articolo, pensavo: non e’ che Trump e Iran stanno avallando in accordo questo falso attacco che riceverà una “risposta” fasulla per poi avere il pretesto di iniziare una terza guerra mondiale fasulla sotto controllo per poi avere il pretesto di allargarsi bellicamente per colpire l’ue per toglierla di mezzo?
Tipo: Trump attacca per finta l’ Iran, l’Iran per finta risponde, così si entra in un terzo conflitto globale “organizzato a tavolino” per avere la scusa di poter colpire i punti strategici in occidente tipo l’ue eccetera per togliere di mezzo l’ultima roccaforte che e’ da noi? O e’ da scartare questa ipotesi? Personalmente sono sempre state le guerre a cambiare il mondo,purtroppo in negativo, stavolta potrebbe essere un modo per fare il contrario?
Buongiorno Gabriele, questo che scrivi nella 2a parte del tuo commento è già virtualmente accaduto col famoso film del 1983 Wargames ,ti ricordo che questi signori le notizie ed i fatti li hanno sempre dati e mostrati attraverso i film.
Quindi ciò che scrivi è molto plausibile e veritiero con una percentuale almeno del 97% il restante 3%, li definiscono effetti collaterali.
In realtà è in essere un totale azzeramento economico,cioè la scomparsa della moneta di riserva e riferimento mondiale il dollaro, fatto ed evento sempre accaduto più volte in questi 6.000 anni di “Civilta”.
L’ultima moneta fù la sterlina della Perfida Albione e per citarne un’altra moneta ancor più famosa di nriserva e riferimento mondiale dell’epoca fù il Fiorino di Firenze che iniziò il suo declino nel 1.343 dopo col crollo delle banche Toscane.
Adesso è gia iniziato e tornato il tempo dell’oro, La Vera Riserva Mondiale economica, soprattutto Concreta in quanto l’oro fisico è di chi lo Detiene cittadini inclusi,non è fasullo e volatile come la moneta.
Non stiamo però tornando verso il gold standard che, ricordo, non è stato un buon sistema monetario. Limitava la capacità di stampare moneta.
I falsari della City di Londra e di Wall Street (ai quali si e’ aggiunta recentemente la BCE con sede a Francoforte, la citta’ di origine dei Rotschild) hanno sempre fatto di tutto per deprezzare i metalli preziosi, oro e argento su tutti, per mantenere la carta moneta che si puo’ manipolare a piacimento (la Federal Reserve addirittura la stampa a piacimento senza nessuna limitazione a dimostrazione di quanto farlocca essa sia). La verita’ e’ che le riserve auree a Fort Knox sono quasi estinte e cio’ spiega le scuse accampate per rinviare a date fasulle a coloro che richiedono le verifiche (audit).
Poche storie. Trump ha partecipato all’aggressione di un Paese con cui non era in conflitto. Che le attrezzature dell’impianto di Fordow fossero state trasferite altrove, da mesi se non da anni, è plausibile, ma ciò non giustifica l’attacco. Dalle immagini satellitari si vede chiaramente un cratere, ad indicare che i tunnel d’accesso dell’impianto sono collassati.
Bombardare per poi apparire come mediatore in grado di imporre la pace? Ovviamente a condizioni che soddisfano una sola parte, la quale si lagnerà pur avendo ottenuto la quasi totalità degli obbiettivi.
In altri post ho segnalato che l’attacco aereo israeliano può essere mantenuto solo grazie ad aero-cisterne che riforniscano i caccia in volo e chi potrebbe fornire le aero-cisterne necessarie? Non di certo la Giordania.
Guarda caso mentre il mondo guardava all’arrivo di altri B-2 a Guam pochi hanno notato che altre aero-cisterne USAF erano in volo per essere dislocate in vicinanza del Medio-Oriente.
Trump ed il MAGA avrebbero dovuto sbattere il telefono o invitare il miglior alleato per riservagli un trattamento alla Zelenskyj. Altro che dissimulare un attacco!
Poche storie, hai capito o no che non c’è stata una “aggressione” e i due Paesi erano d’accordo?
Qual’è il prossimo passo dell’accordo?
L’omicidio di Ali Khamenei?
Una bomba atomica su Teheran?
Perché l’Iran dovrebbe mettersi d’accordo per essere colpito?
Se Trump volesse basterebbe schiacciare un tasto per lasciare a terra gli F-35 e buona parte dell’armamento impiegato da Israele.
Il prossimo passo è quello di una camomilla per te. All’Iran non interessa avere una guerra con gli Stati Uniti, e lo stesso vale per Washington. Se viene colpito il nulla, all’Iran va bene. Le due parti si avvertono a vicenda delle rispettive mosse.
L’accesso ad una struttura determinante per sviluppare una propria deterrenza non è il nulla. Come non è il nulla l’uccisione di alti ufficiali.
Al tempo del Trump I ho avuto più volte occasione di parlare con Iraniani. Semplicemente detestavano Trump perché sospendendo gli accordi faticosamente stipulati e ripristinando le sanzioni stava mettendo aggravando le condizioni economiche dell’Iran. Il tutto per compiacere ad Israele.
Non è stato ucciso nessuno. Zero. Gli iraniani con i quali hai parlato, con tutto il rispetto, non sono affatto discriminanti. Conta il governo iraniano che si parla e coordina con Trump.
Articolo ottimo, però vorrei porre una domanda: può il presidente degli USA imporre attraverso le forze armate di dire la verità attraverso mass media e impedirgli di dire le solite menzogne? Può farlo si oppure non ha il potere di farlo? Oppure i mass media possono dire tutte le bugie che vogliono senza che il presidente possa fare qualcosa?(Prendere il controllo dell’ informazione). Grazie.
Effettivamente nell’attacco odierno non è stato ucciso alcun Iraniano, ma mi riferivo anche al passato, al Generale Soleimani.
Per il resto non capisco perché Trump dovrebbe “fingere” un attacco quando in qualità di Presidente può dettare la linea e, se lo volesse, potrebbe anche fermare Israele.
Ha “finto” veramente bene, dato quanto è apparso felice Netanyahu, che gli ha pure dedicato una preghiera al Muro del Pianto.
Gli ha dedicato una preghiera e poi subito gli ha sciolto i terroristi “islamici”..Soleimani è spiegato nel pezzo così come gli altri argomenti…
Non so, quelle foto sono facilissime da taroccare.
Sì, certo, è pieno di operazioni di intelligence che mentono, è sempre stato così in politica e in guerra.
Sempre piu’ difficile trovare la verita’ in un mondo ormai dominato dall’inganno! Ci si prova e Cesare riporta una versione affascinante e che nessuno puo’ smentire! Peccato che nel suo gruppo telegram se provi a esprimere un tuo pensiero diverso da quello suo, ti sbattono fuori… come e’ successo al sottoscritto. Questo fa un po’ riflettere… io sono sempre dell’idea che non esista i supereroi non esistano, e quindi l’unico vero e originale ‘supertramp’ sia solo lo storico gruppo musicale ( davvero fantastico!). Ma io rispetto anche le opinioni diverse, Sacchetti e il suo staff… no!
Bisogna vedere quello che hai scritto e come lo hai scritto perché c’è un regolamento preciso per commentare e se vuoi spiegazioni devi scrivere nella sezione contatti. Per inciso, esistono i leader e gli statisti, non i “supereroi”. Trump lo è.
ottimo come sempre …
questa narrativa che concorre alla costruzione di una figura ideale, il trump macchiavellico, è sicuramente affascinante ma lascia il tempo che trova. Israele è dotato di una rete satellitare di sorveglianza (in particolare i satelliti OFEK) in grado di verificare puntualmente, con fotografie ad altissima risoluzione (dettagli di circa 30 cm, per capirci una targa di un auto a 600km in stazione orbitale) se il bombardamento si è verificato o meno. Ed è in grado di sorvegliare l’operazione dall’inizio alla fine, avendo scortato i bombardieri usa mentre sorvolavano il territorio iraniano. Quindi escludo che NON ci sia stato un bombardamento dei 3 siti, come annunciato. Poi che il bombardamento sia stato “efficace” questa è altra storia.
Non risulta che gli israeliani abbiano scortato gli aerei americani. Gli Stati Uniti hanno avvertito in anticipo Teheran che ha autorizzato l’operazione purché ovviamente non facesse danni di sorta. Bisogna guardare le immagini, ovvero i fatti che parlano da soli. Nessun danno alle strutture. Perfettamente intatte. E’ evidente che l’attacco non ha volutamente fatto danni di sorta. Gli israeliani lo sanno perfettamente che l’attacco è stato una messinscena. Il giorno dopo l’attacco, si sono subito attivati i terroristi “islamici” dell’ISIS proprio negli Stati Uniti e in Siria.
mi permetto di chiedere 1) quali prove ha della “non scorta” israeliana. 2) guardare le immagini è ormai una illusione, tutto è falsificabile. Quindi o si ha accesso alle immagini satellitari in prima mano oppure meglio non guardare proprio le fotografie che girano (di qualunque parte). 3) Se gli israeliani sanno che è stata una messa in scena (a loro danno) perchè non dicono nulla ufficialmente ? e anzi bibi prega per trump al muro del pianto ? perchè non può permettersi di dire internamente che non è successo nulla ? ma quindi tutto il mossad e lo shinbet (che ovviamente possono sapere) fanno finta di nulla ? a che scopo ? 4) Mi manca l’ultimo punto, dove avrebbero agito i terroristi islamici negli USA ? [ps: io non sono assolutamente di parte, anzi, guardo con un certo distacco l’intera vicenda, ma cerco di analizzare le informazioni nel modo piu razionale e diversificato possibile. La lettura di Trump genio mi convince veramente poco, se devo essere onesto. Sa molto ma molto di QAnonismo…]
A parlare della scorta israeliana sei stato tu, e le prove sono a tuo carico. Non risulta nulla del genere e gli Stati Uniti non hanno dichiarato nulla di simile. Le immagini satellitari ci sono e sono state pubblicate. I siti sono perfettamente intatti. Gli israeliani sanno che è una messinscena, ma cosa dovrebbero fare? Gridare che Trump è dalla parte di Teheran e avviare uno scontro pubblico con il presidente degli Stati Uniti? Non gli converrebbe per nulla. Si danno da fare dietro le quinte, ad esempio con il citato terrorismo islamico. Qanon è un depistaggio dei media. È Q l’operazione militare. Ultima notazione. Ieri c’è stata la falsa risposta dell’Iran. Confermato quanto avevo scritto. Saluti.
buffo come io debba fornire prove della collaborazione israeliana per difendere la tesi che c’è stato il bombardamento. Le foto satellitari della maxxor le hai viste ? o devo provvedere anche a quelle ? e poi mi dirai “tutti possono contraffare le foto” (esattamente come potrebbero fare mostrando foto del pre-bombardamento). Quindi a tuo avviso gli israeliani abbozzano.. davanti alla potenza e al genio del sior trump. La falsa risposta c’è stata (o meglio la risposta coordinata) su questo non ci sono dubbi. Vedremo se sarà l’unica o ne seguiranno altre. Circa QAnon.. depistaggio dei media. Allora, con questo approccio tutto è un depistaggio. Quello che dici tu è un depistaggio, le tue fonti sono false e nulla di quanto dici è vero. Non si capisce perchè tu sia il grado di gestire verità che coinvolgono “POTERI FORTI” come questi. RIguardo a Qanon > https://site.unibo.it/canadausa/it/articoli/tra-realta-e-pericolose-fantasie-l-universo-di-qanon-1 Fonte università di bologna.
Le foto satellitari le ho viste. Sono state pubblicate da diversi canali. I siti sono intatti. Non è chiaro quali tu abbia visto..Non ho scritto che “abbozzano”. Ho scritto che rispondono eccome. Vedasi terrorismo islamico che si è riattivato e minacce di morte a Trump da parte di profili sionisti. O non leggi, o non capisci il testo, vedi tu..Su Qanon: non esiste Qanon, non so come spiegartelo. Esiste Q. Qanon lo hanno tirato fuori i media mainstream. Se non conosci l’argomento, dovresti evitare di scrivere. Tra l’altro, hai messo come fonte su Qanon un sito come l’università di Bologna, luogo appunto nelle mani stato profondo, del PD, e delle logge. In pratica, stai attingendo esattamente da quei siti che si sono inventati il depistaggio Qanon. Questo ti qualifica perfettamente. Non sai nemmeno dove iniziare a guardare per fare le ricerche..Mi sembra che non faccia per te..
Dunque, riguardo a questo “attacco” si legge tutto e il contrario di tutto. Basandoci solo sui fatti che giungono a noi mi sono arrischiato a fare un’ analisi, sicuramente incompleta, ma che a mio parere sembra abbastanza calzante: 1)gli U.S.A. hanno attaccato i siti nucleari iraniani, ma senza provocare danni importanti; 2)gli iraniani hanno chiuso lo stretto di hormuz, da cui passa gran parte del petrolio destinato alla Cina, primo loro partner commerciale. Da questi soli due fatti pare che il bersaglio delle azioni del fine settimana non siano esattamente gli attori sul palcoscenico, ma qualcuno molto più ad est, la cui economia continua ad essere vittima di strangolamento. Un fatto però mi perplime fino all’ inquietudine: il primo gruppo navale inviato in scenario dalla u.s. navy è stato quello della portaerei Nimitz. La Nimitz è la portaerei più anziana in servizio, tanto da aver dato il nome alla classe di navi successive, e prossima alla radiazione: sarebbe un bersaglio perfetto da offrire “al nemico” per avere un casus belli e smuovere l’opinione pubblica statunitense. Che ne pensa Cesare?
Salve Marco, non hanno nemmeno attaccato i siti iraniani. Hanno bombardato le vicinanze dove non c’era niente. Lo stretto di Hormuz non è ancora stato chiuso. Per quello che riguarda la eventuale risposta iraniana agli Stati Uniti, se ci sarà, sarà concordata, come quella avvenuta dopo i fatti del generale Soleimani.
Certo, per questo ho messo la parola attacco tra virgolette. Si, ho appena sentito al radiogiornale che lo stretto è ancora aperto. Errore mio. Resta il fatto che, insieme ad altri due gruppi navali, sia stata inviata in uno scenario apparentemente primario una portaerei in dismissione. Il futuro ci dirà se le mie preoccupazioni saranno state solo delle paranoie
Allora, dopo anni di guerra fredda, possiamo sintetizzare così le relazioni fra USA e Iran: una mano lava l’altra e tutte e due mollano schiaffoni (a Israele). Se nel futuro neanche troppo lontano USA tolgono sanzioni all’Iran, allora abbiamo la certezza che la lettura del dott Sacchetti è giusta, e che USA e Iran che si ringhiavano contro era una sceneggiata allestita per le rispettive popolazioni e che durava probabilmente dai tempi di Obama quando stabilirono il famoso trattato sul nucleare. In USA hanno capito che per distrarre Iran (primo fornitore di petrolio alla Cina) dalla Cina, bisogna normalizzare le relazioni con gli Aiatollah per poi affrontare i cinesi. E i cornuti da questa liason sono Bibi e gli ultraortodossi a Tel Aviv. Geopolitica che commedia!
Buongiorno Cesare,
un paio di articoli fa le ho chiesto se anche un bombardamento USA dell’Iran avremmo dovuto considerarlo “un contentino” a Israele, ma mi ha risposto chiaramente che no, quello sarebbe stato un tradimento (alle nostre posizioni). Beh, il bombardamento c’è stato, ma a quanto pare a lei non basta. Fermo restando che il Pentagono (immagino che il suo capo non sia “dissidente” rispetto al Presidente) ha detto che sono state danneggiate infrastrutture nucleari, in ogni caso a questo punto Lei può estendere quanto vuole. Se gli USA bombardano ancora può dire, a scelta, che non hanno colpito niente, o che hanno colpito infrastrutture Israeliane in Iran, o che in realtà Trump mentre bombardava stava brindando con le autorità Iraniane. A questo punto vale tutto, quindi non vale più niente. Per quanto mi riguarda, ho sperato anch’io che non ci fosse un bombardamento, ma quando c’è stato mi sono aspettata una “critica” da parte sua, anziché un’accettazione acritica di tutto quello che fa Trump, giustificandolo contro ogni evidenza. Ma questo va contro la mia intelligenza, e non posso più permettermelo. Mi spiace, è stato un piacere leggerla, finché non si è incartato nelle contraddizioni di una posizione fin troppo “piegata” su una sola persona (bastava dire “ci siamo sbagliati, Trump è impazzito”, o anche solo “Trump ci ha traditi”).
Con immutato affetto, ma con mutata (in negativo) voglia di informarmi su questo sito,
Mirela
Io avevo parlato di un vero attacco, di un ingresso in guerra a fianco di Israele che prevedesse un sostegno attivo degli Stati Uniti. Non ti avevo parlato di un bombardamento nel vuoto tra l’altro concordato con Teheran come ho scritto chiaramente nell’ultimo pezzo. È evidente che c’è della malafede da parte tua o scarsa capacità di comprensione del testo. In ogni caso, non c’è bisogno che tu faccia annunci se vuoi restare qui o meno. Vai pure, ma senza fare conferenze stampa.
Buongiorno Cesare Sacchetti
Ho letto con molto interesse il tuo ultimo post
Stamattina puntuale la conferma dei bombardamenti avvenuti con tutti i dettagli della loro efficacia distribuiti su due paginate di un quotidiano ligio agli ordini dall’alto.
Giro pagina e trovo un altro articolo che scrive di come le borse abbiano retto il colpo senza particolari problemi.
Strano penso io, in una situazione simile mi aspettavo una bruciata di miliardi!
Proseguo la lettura, ma di reazioni da Mosca nessun commento!
Strano penso ancora, sapendo della relazione tra Iran e Mosca.
A parere mio basterebbero pochi ragionamenti per verificare le idiozie che giornalmente la televisione ed i giornali ci propinano.
Grazie Cesare.
Salve Michele, grazie. Una situazione piuttosto tranquilla per una presunta terza guerra mondiale appena scoppiata, no?
Credo che non scoppierà alcuna Guerra Mondiale per la Repubblica Islamica d’Iran.
Le borse credono che lo Stretto di Hormuz non sarà chiuso, perché potrebbe arrabbiarsi la PRC, unico sostegno economico per Teheran, bisogna solo attendere per vedere se Teheran stia tentando un bluff o desideri reagire.
Possono anche chiudere lo stretto, dato che 3-4 settimane fa è stata completata la ferrovia Iran – Cina.
Vero, sempre che la rete ferroviaria non sia stata danneggiata.