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Tre immigrati in Svezia torturano un uomo con disturbi psichici
di Cesare Sacchetti
Un uomo con disturbi psichici è stato brutalmente picchiato e torturato in Svezia da tre immigrati, due 19enni e un 16enne, a Stoccolma. I fatti, riportati dal giornale svedese Friatider, risalgono allo scorso settembre quando la vittima si trovava in un caffè a Fridhemsplan, una nota piazza della capitale svedese.
L’uomo era seduto ad uno dei tavoli all’aperto del bar, quando i tre immigrati gli sono passati davanti e lui si è rivolto a questi chiamandoli a gran voce. I tre uomini hanno reagito male e hanno iniziato a discutere con l’uomo, quando uno di loro gli ha mostrato l’arma che portava con sé.
Approfittando della condizione di instabilità psichica della vittima, i tre criminali lo hanno convinto a seguirlo con il pretesto di fargli sparare qualche colpo di pistola con la loro arma, per portarlo successivamente a Långholmen, una piccola isola al centro della città.
E’ lì che è iniziata una serie di orribili abusi e torture nei confronti del malcapitato, quando gli è stata puntata la pistola contro dai tre immigrati che gli hanno intimato di denudarsi completamente per poi picchiarlo selvaggiamente con calci e pugni.
E’ la stessa vittima che racconta al processo che si è celebrato in questi giorni, come il trio lo abbia anche colpito ripetutamente alla testa con il calcio della loro pistola. Uno dei tre ha gridato durante le fasi del pestaggio:”Allah, vediamo quello che possiamo fare con te.”
L’incubo per l’uomo non si è limitato solo alle botte, perchè successivamente il trio gli ha infilato un bastone nell’ano e poi lo ha costretto a fare il bagno nelle gelide acque dell’isola di Långholmen. La vittima ha nuotato fino a Kungsholmen, un altro quartiere-isola della capitale, per poi tornare nuovamente al punto di partenza, ma i tre criminali gli hanno impedito di uscire dall’acqua e gli hanno ordinato di continuare a nuotare, nonostante le sue suppliche di interrompere le violenze.
I tre hanno anche filmato con i cellulari le torture, ed è stato alquanto complicato per loro difendersi dalle accuse durante il processo.
La serie di abusi interminabili è finita solo quando l’uomo ha nuotato verso Riddarfjärden, la baia orientale del lago Mälaren, dove una volta uscito dall’acqua ha fatto ingresso in un ristorante, completamente insanguinato e con ferite su tutto il corpo, per poi essere portato ad un ospedale lì vicino.
Il caso ha suscitato scalpore nelle cronache locali svedesi per l’esibizione di puro sadismo e violenza nei confronti di una persona con gravi disturbi psichici.
Nonostante questo, il trio di criminali se l’è cavata con condanne estremamente lievi; i due 19enni hanno ricevuto rispettivamente una condanna a 1 anno e 4 mesi e ad 1 anno e 7 mesi per maltrattamenti e minacce.
Il 16enne invece è stato affidato ai servizi sociali per la stessa tipologia di reati, e non metterà piede nelle carceri svedesi. A quanto pare, il sistema penale svedese dimostra una estrema generosità verso gli autori di violenze così brutali e gratuite.
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