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Cesare Sacchetti

Gli studenti di Alicante buttati fuori dalle loro stanze per far posto ai migranti dell’Aquarius

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Categorie: Notizie

19/06/2018

di Cesare Sacchetti

Sono passati pochi giorni dall’approdo della nave Ong Aquarius a Valencia e larga parte dei media mainstream e della sinistra progressista, si sono prodigati in elogi per il governo socialista di Sanchez che avrebbe manifestato quella solidarietà che non è stata dimostrata invece dal governo Conte.

Ma dove saranno alloggiati i 629 migranti che si trovavano a bordo della nave in questione? Secondo quanto riporta il giornale spagnolo, Actualidad Valdepeñas, molti dei migranti dell’Aquarius sono stati sistemati nella città di Alicante in un centro residenziale popolato da degli studenti che studiano nell’università del posto.

Cosa ne sarà quindi degli studenti che occupavano quelle stanze? A loro è stato detto di lasciare il proprio alloggio da un giorno all’altro, nonostante questi avessero regolarmente pagato il loro affitto mensile al centro residenziale.

E’ il caso di Ruben, uno studente originario della città di Valdepeña, che si trova ad Alicante per perfezionare un corso di tedesco senza il quale non potrà svolgere un incarico di lavoro che dovrà eseguire in Germania.

Ruben era in regola con i pagamenti e versava 750 euro al mese per poter alloggiare nel centro residenziale studentesco.

Il 16 giugno gli viene comunicato che deve lasciare la sua stanza entro il giorno successivo della domenica di 17 giugno, perchè il suo posto deve essere occupato da uno dei migranti a bordo della nave Ong Aquarius.

Il giovane studente non fa nemmeno in tempo a raccogliere le sue cose e fare i bagagli che già si trova in mezzo alla strada senza nessuna sistemazione disponibile.

I suoi genitori sono dovuti correre ad Alicante per dargli una mano a trovare un nuovo alloggio, ma l’impresa non è affatto facile in questa stagione perchè nella cittadina spagnola si stanno celebrando le festività di San Juan e il centro è affollato come non mai di turisti.

La madre di Ruben ha denunciato la situazione di suo figlio e quella di altri studenti costretti a lasciare in tutta fretta il loro alloggio per consentire ai migranti di avere una sistemazione.

“Mio figlio finisce il suo corso di tedesco nel mese di novembre, e adesso gli comunicano che deve lasciare il centro di residenza, a lui e anche ai suoi compagni, per lasciare il posto ai migranti dell’Aquarius.”

Le autorità spagnole hanno giustificato il trasferimento dei migranti da Valencia nel centro residenziale degli studenti di Alicante per “motivi di pubblica salute” perchè molti di quelli che viaggiavano a bordo della nave, sarebbero portatori di malattie infettive.

Una spiegazione che non sembra convincere pienamente la madre di Ruben perchè se fosse effettivamente così “non li avrebbero messi in una residenza nel pieno centro di Alicante, dove inoltre in questo periodo si trovano moltissime persone per le festività di San Juan.”

La situazione ha creato gravissimi disagi a molti ragazzi che ora di fatto non hanno una sistemazione dove andare e saranno costretti a sborsare cifre piuttosto alte per trovare un alloggio in un periodo di massimo affollamento ad Alicante, dove quasi tutte le stanze sono prenotate.

In un primo momento erano stato sollevati dei dubbi sull’autenticità di questa notizia, ma è stata la stessa Generalitat Valenciana a confermare che gli studenti hanno dovuto lasciare le loro stanze per fare fronte ad una situazione definita “emergenziale”.

Per ora dunque, sembra che il conto della solidarietà verso i migranti dell’Aquarius lo abbiano pagato gli spagnoli di tasca propria, senza che il governo socialista di Sanchez abbia pensato prima di garantire agli occupanti della nave Ong una sistemazione adeguata per evitare di creare gravi disagi ad altre persone del tutto estranee alla vicenda.

Qualcuno ha fatto notare ironicamente che se l’esecutivo di Madrid voleva essere davvero solidale con i migranti, poteva mettere a loro disposizione il palazzo della Moncloa, la sede del governo spagnolo, ma evidentemente è più facile dimostrare la propria “generosità” con le case altrui.

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4 Commenti

  1. Pier Giorgio

    Si può dire autorazzismo?

    Rispondi
  2. Angelo Boldini

    Bufala indegna che vi siete inventati di sana pianta. Vergognatevi!

    Rispondi

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