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Cesare Sacchetti

Due testimoni dell’ospedale di Duma:”non c’è stato nessun attacco chimico”

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Categorie: Notizie

16/04/2018

di Cesare Sacchetti

Mentre il mondo aspetta ancora di conoscere le prove del presunto attacco chimico avvenuto a Duma lo scorso 7 aprile sulla base del quale è stato lanciato l’attacco alla Siria di Regno Unito, Francia e Stati Uniti, emerge la testimonianza di due persone presenti quel giorno nella città siriana.

Si tratta di due operatori sanitari siriani dell’ospedale di Duma, un medico e uno studente di medicina, Khalil al Jaysh, che si trovavano in servizio presso la struttura ospedaliera durante le fasi del presunto attacco.

I due hanno provato di essere presenti nell’ospedale quando è successo il fatto mostrando un video che li riprendeva durante i soccorsi.

In un’intervista all’edizione araba di Russia Today hanno rilasciato la loro versione dei fatti che smentisce completamente il racconto fornito dal controverso gruppo di opposizione degli elmetti bianchi che ha sostenuto fin dalle prime battute che Duma fosse stata vittima di un attacco chimico.

Il video della testimonianza dei due siriani

I due raccontano che la mattina dell’8 aprile “un edificio nei pressi dell’ospedale è stato bombardato ai piani superiori” e questo ha causato l’esplosione di un incendio ai piani inferiori. I feriti del bombardamento in questione sono stati poi successivamente trasportati all’ospedale di Duma.

Il medico siriano racconta che i sintomi che presentavano le persone erano quelli di soffocamento e che mentre lo staff sanitario era impegnato nelle operazioni di soccorso, sulla scena è comparsa una persona dotata di telecamera che ha iniziato a gridare “attacco chimico, attacco chimico” e questo, prosegue il dottore, ha “causato il panico tra le persone”.

A quel punto i presenti hanno iniziato a bagnarsi con l’acqua reciprocamente mentre i dottori cercavano di rassicurare la folla di persone che non era successo nulla che potesse giustificare delle reazioni simili.

Parole confermate anche da Khalil al Jaysh, che prestava servizio nel pronto soccorso dell’ospedale. La mattina dell’8 aprile, racconta lo studente, i feriti del bombardamento aereo sono stati portati nella struttura sanitaria di Duma.

I sintomi che presentavano le persone erano quelli di soffocamento che si manifestano a causa della polvere e del fumo sollevati da un bombardamento aereo.

Anche al Jaysh riporta che durante le operazioni di soccorso è arrivato un individuo che ha iniziato a gridare scompostamente “attacco chimico” e i feriti hanno iniziato a fare uso di inalatori al salbutamolo nonostante non avesse avuto luogo un attacco chimico.

Lo studente siriano fornisce un’altra importante informazione quando rivela che l’ospedale di Duma quel giorno non ha ricevuto nemmeno un ferito che presentasse i sintomi tipici di un evento del genere.

Se fosse vero quanto sostengono gli elmetti bianchi e praticamente quasi tutte le potenze occidentali, com’è possibile che nell’ospedale della città di Duma non ci sia stato nemmeno un caso di persona vittima di attacco chimico?

Se la versione dei due siriani fosse confermata, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti avrebbero attaccato un paese sovrano sulla base di una versione falsa mettendo a serio rischio la stabilità internazionale e la pace in Medio Oriente.

C’è un dato certo in tutto questo. A nessuno in Occidente interessava fare davvero luce su quanto accaduto a Duma. Si è emessa una sentenza prima ancora di celebrare un processo.

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