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Arrestato per pedofilia il presidente di una nota comunità LGBT in Canada: i legami segreti tra il mondo pedofilo e la lobby gay
Di Cesare Sacchetti
Esistono delle notizie che sono letteralmente tabù nei media mainstream Occidentali ed è un fiume questo che scorre e si ingrossa con il tempo.
L’esempio più recente di una notizia così enorme e così clamorosa che non è stata riportata dai media italiani ed internazionali è quella che riguarda lo scandalo dei tunnel segreti della setta sionista Chabad Lubavitch.
Nel cuore di una delle organizzazioni più influenti al mondo del potere sionista, c’era un dedalo di passaggi segreti sotterranei nei quali sono stati rinvenuti materassi sudici e seggioloni per bambini.
Proviamo soltanto ad immaginare per un istante cosa sarebbe accaduto se sotto una chiesa o una basilica cattolica fosse stato rinvenuto qualcosa del genere.
Non sarebbero probabilmente bastate nemmeno le famose nove colonne a quotidiani come La Repubblica e La Stampa per parlare di un caso simile, ma se ci soffermiamo a guardare chi è il proprietario di questi gruppi mediatici, entrambi nelle mani della famiglia Elkann, non fatichiamo a comprendere perché tale caso sia stato completamente ignorato.
L’arresto del presidente della comunità LGBT in Canada
C’è un altro caso che forse è altrettanto clamoroso e che riguarda quello dell’arresto del presidente di una nota organizzazione LGBT in Canada, Sean Gravells, che è stato tratto in arresto dalle autorità canadesi.
Gravells è accusato di aver commesso vari atti di pedofilia e abusi contro bambini e adolescenti canadesi che spesso venivano irretiti dagli eventi dell’organizzazione LGBT per poi finire vittime degli orchi.
Qualcuno potrebbe dire che il caso di Gravells sia uno isolato che non riguarda l’intera lobby gay ma in realtà non risulta essere affatto così.
Se guardiamo alla lista di esponenti della comunità LGBT, vediamo che non sono pochi i casi dei loro rappresentanti che sono stati coinvolti in attività pedofile.
E’ questo il caso, ad esempio, di Slade Sohmer, un giornalista progressista americano che in passato ha scritto anche per la famigerata testata BuzzFeed, già nota per aver fabbricato la bufala del Russiagate che accusava falsamente Trump di essere un agente al servizio del Cremlino
Sohmer è stato trovato in possesso di una notevole quantità di materiale pedopornografico che poi veniva distribuito tra i circoli della rete pedofila che usa molto anche il cosiddetto dark web, l’internet sotterranea per così dire, nel quale i vari orchi hanno i loro forum segreti e le loro parole d’ordine per parlare in codice delle loro perversioni.
Quando si parla di parole in codice non può non venire in mente il famigerato caso del Pizzagate nel quale erano coinvolti i tristemente noti coniugi Clinton, accusati di essere i gestori di una rete pedofila che si nascondeva in una pizzeria di Washington DC, e da qui il termine Pizzagate, poiché il termine pizza è alquanto utilizzato dai pedofili per definire i bambini da trafficare.
In tale scandalo, risultava essere anche coinvolto il noto consigliere di Hillary Clinton, John Podesta, che è stato associato anche un al caso della piccola Meredith, scomparsa in Portogallo, nel corso delle sue vacanze con la famiglia.
Quando vennero diramati gli identikit dei presunti rapitori della piccola, qualcuno fece notare l’impressionante somiglianza di questi con i volti di John e Tony Podesta, quest’ultimo fratello del primo.
Gli identikit dei sospettati del rapimento di Meredih e la loro sominiglianza con i fratelli Podesta
I media si impegnarono molto a parlare del caso Pizzagate nel tentativo frenetico di derubricarlo come una “cospirazione di destra” quando a distanza di pochi anni Bill Clinton è di nuovo nell’occhio del ciclone per via dei suoi frequenti viaggi sull’isola del suo sodale pedofilo, Jeffrey Epstein, agente del Mossad.
Adesso si è tornato a parlare di Epstein poiché è emerso quello che in realtà era già noto da tempo, ovvero che l’uomo al servizio dell’intelligence israeliana riprendeva i suoi clienti in attività pedofile per poi poterli ricattare e costringerli a fare gli interessi dello stato ebraico.
Ciò dimostra, ancora una volta, come i media agiscano non per portare alla luce i casi di pedofilia e denunciarli pubblicamente ma piuttosto per classificarli falsamente come “teorie cospirative” e soprattutto per coprire coloro che gestiscono tale traffico.
Sono i signori che siedono ai vertici della cabala mondialista, e sono coloro, come confessava Stanley Kubrick a Nicole Kidman nel corso delle riprese del suo film Eyes Wide Shut, che sono legati da un patto che prevede la distruzione dell’immagine pubblica e la morte del pentito pedofilo qualora questi decida di rivelare al mondo esterno la verità sulla rete della pedofilia internazionale.
I legami tra lobby gay e mondo pedofilo
Questi sono i poteri che hanno governato il mondo per tanto tempo e sono coloro che oggi decidono della vita e dell’educazione dei bambini nelle scuole.
Questo ci porta direttamente ancora una volta a prendere in esame il legame che esiste tra lobby pedofila e lobby gay poiché i casi citati di esponenti omosessuali arrestati per pedofilia sono stati seguiti da numerosi altri esempi, quali quello del gay Kelsey Boren che nei panni di una drag queen, adescava un bambino di 11 anni cercando a sua volta di trasformarlo in un trans in un pub dell’Oregon che portava il nome di Satana.
Impossibile non notare come anche nel mondo gay ci sia una profonda vena occultista e luciferiana che vuole diffondere e incoraggiare l’omosessualità per arrivare ad un completo annientamento dei valori cristiani e della demografia, assistito dall’immancabile mondo femminista che a sua volta agisce per giungere allo stesso scopo attraverso la demolizione della famiglia naturale.
Questi legami tra la lobby gay e la lobby pedofila possono forse essere spiegati attraverso gli scritti di uno dei più famosi esponenti del mondo omosessuale in Italia, Mario Mieli, al quale è oggi dedicato il famoso circolo gay che porta il suo nome.
Mieli, di origini ebraiche, nato nel 1952 a Milano, morì suicida a soli 31 anni ed era diventato noto perché nelle sue esibizioni praticava la coprofagia, una pratica molto in voga tra gli occultisti quali Aleister Crowley, e per essere stato il padre in qualche modo del movimento omosessuale.
Erano gli anni 60 e 70, gli anni della “grande” trasformazione culturale che il mondo italiano ed Occidentale stava attraversando.
Erano gli anni nei quali il pensiero liberal – marxista lanciò un attacco su tutti i fronti per abbattere i pilastri della società antica cristiana e la diffusione e lo sdoganamento, in qualche modo, dell’omosessualità giocava un ruolo decisivo in tale aggressione.
Nell’epoca pre-sessantottina, l’omosessualità e il travestitismo erano considerati dei disturbi psichici fino a quando psichiatri di chiara ispirazione marxista iniziarono a sostenere che non c’era nessuna malattia mentale nell’essere gay e le pressioni del mondo liberal -progressista giunsero a far togliere dai manuali dei disturbi psichici l’omosessualità.
Non era però abbastanza. Era soltanto l’inizio di un lungo viaggio che oggi vediamo essere approdato nei matrimoni gay, assurdità logica, giuridica, morale e spirituale, e nelle proposte di legge di considerare reato coloro che criticano l’omosessualità e la sua diffusione.
E’ la società alla rovescia dove il male pretende di prendere il posto del bene, e dove i disvalori divengono valori.
Mieli ebbe indubbiamente una rilevante parte in questo processo e nei suoi scritti riusciamo a comprendere meglio anche la presenza di una sorta di “missione” affidata agli omosessuali.
Nel suo più noto saggio, Elementi di critica omosessuale uscito nel 1977, l’attivista omosessuale si esprimeva così al riguardo.
«Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica.. La società repressiva eterosessuale costringe il bambino al periodo di latenza; ma il periodo di latenza non è che l’introduzione mortifera all’ergastolo di una «vita» latente. La pederastia, invece, «è una freccia di libidine scagliata verso il feto».
Questo appare essere l’anello di congiunzione tra la lobby pedofila e il mondo omosessuale. Nella visione di Mieli, all’omosessuale spetta la missione “messianica” di liberare la sessualità del bambino, a suo dire, “imprigionata” dalla “repressiva” società eterosessuale che in questa ottica è una sorta di gabbia che reprime gli impulsi che avrebbe il bambino.
All’omosessuale sarebbe affidato il compito di sessualizzare il bambino fino a giungere alla completa accettazione morale e civile della pedofilia, derubricata non più come una perversione e un abuso dell’infante, ma persino come un atto “salvifico” e “liberatorio” verso il bambino stesso.
Si comprendono dunque perfettamente quei numerosi casi che vedono coinvolti esponenti del mondo LGBT in casi di pedofilia.
In tale visione, l’omosessuale deve gettare il cuore oltre l’ostacolo, per così dire, e arrivare alla normalizzazione della pedofilia per poter poi successivamente togliere ai genitori la custodia dei propri figli.
Non è solamente il caso Bibbiano, ancora aperto, ma quello di altre numerose situazioni nei quali i figli sono stati tolti illecitamente ai genitori per essere affidati a coppie gay che poi abusavano di loro.
E’ la collettivizzazione della famiglia alla quale aspirava Engels, amico e collaboratore di Marx, che è indispensabile per la nascita della società luciferiana nella quale ogni immaginabile abuso e anche il più immondo dei peccati vengono come atti “liberatori”.
Questo non vuole necessariamente dire che ogni gay è un pedofilo e in realtà non è affatto così.
Certamente però esistono ai vertici della lobby gay degli uomini e delle donne che hanno fatto proprio questa loro ideologia e perversione e vogliono che la pedofilia venga normalizzata.
Al tempo stesso però non si può negare che la diffusione dell’omosessualità porti ad una degenerazione della società e che essa rischia di provocare il completo decadimento morale di chi la pratica e la disgregazione della famiglia naturale, senza la quale non c’è possibilità per i valori cristiani di affermarsi.
E non si fa fatica a comprendere perché la Russia abbia deciso di mettere al bando tale ideologia. Proprio per queste ragioni. Perché essa porta alla degenerazione completa della società e la trascina in una spirale di decadenza e perversione devastante.
Il futuro dell’Italia e dell’Europa passa dal recupero del suo passato. Il futuro dell’Italia e dell’Europa passa dall’abbandono di simili perversioni e dalla messa al bando della diffusione della propaganda omosessuale e delle famigerate organizzazioni LGBT.
La storia dei legami tra lobby omosessuale e rete pedofile non viene raccontata per queste ragioni.
Non viene raccontata perché, se compresa, essa aiuta a capire chi c’è davvero dietro queste circoli e cosa vogliono veramente.
Vogliono la società dove la famiglia viene uccisa e vogliono la società dove la pedofilia viene praticata e incoraggiata alla luce del giorno.
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Splendido articolo.
Doloroso da leggere, ma necessario.
Per quanto mi riguarda, non posso non pensare che il Buon Dio le renderà merito di ciò che sta facendo. Non c’è nessun altro giornalista, che io sappia, che a livello italiano stia indicando la verità, sepolta sotto strati di menzogne.
Con stima, Sara
Grazie ancora, cara Sara.
Grande articolo, come sempre del resto.Posso solo aggiungere che abitando in un piccolo comune diffido pure da tutta quella gente ( giunta comunale compresa) che espongono le loro bandierine con l’ arcobaleno al contrario per difendere diritti innaturali.Grazie Cesare per questi articoli da divulgare e per far svegliare la gente dal torpore.
Grazie mille, Massimo.
Bell’art., come sempre. Tengo però a sottolineare che, anche e soprattutto nelle chiese “falso cristiane”, la pedofilia è una pratica ritenuta normale se non addirittura necessaria a “fidelizzare”. D’altra parte, tutte le religioni hanno una matrice luciferina o, per meglio dire, baalica. Basti pensare al moloc fatto installare nel settembre 2019 a fianco del colosseo (che appartiene, guarda caso, al Vaticano e non all’Italia, e che viene celebrato continuamente come opera eccelsa, invece che condannarlo a quello che si merita, visto l’uso che ne veniva fatto, ovvero la rasa al suolo). Ba al è noto per essere il dio che pretendeva sacrifici cruenti, sia di animali che umani, specialmente di bambini. E poiché i pedofili hanno dei simboli che usano per i loro messaggi criptati, anche il pa pa ne fa o ne faceva uso nella sua stola, precisamente di quello che indica predilezione per i bambini maschi.
Grazie Marco. Non so a quali chiese ti riferisci in particolare. Mondo protestante o pedofili infiltrati nella Chiesa Cattolica?
Baal o Adone (Adonai) era una divinità fallica. “Chi salirà sulla collina (il luogo alto) del Signore; chi potrà stare nel posto del suo Kadushu ?”
(Salmi, XXIV, 3).
La “danza circolare” eseguita dal Re Davide intorno all’Arca, era la danza prescritta dalle
Amazzoni nei Misteri, la stessa dei salti dei profeti di Baal (I° Re, XVIII). Egli era chiamato
Baal-Tzephon, o dio della cripta (Esodo) e Seth, o il pilastro (fallo), poiché egli era
l’equivalente di Ammone (o Baal-Ammone) degli Egizi, chiamato “il dio nascosto”. Tifone,
detto Set, che in Egitto nelle prime dinastie fu un dio importante, è un aspetto di Baal e Ammone così come di Shiva, Jehovah e di altri dei. Baal è il Sole che tutto divora e, in un certo senso, è il feroce Moloch.
Canada? Un ricordo fine anni 80 (nello stesso periodo del “cado Moncini, triestino, in Italia). Ero a Toronto, rischiavo anche di trasferirmi in loco, conobbi il fotografo della morgue, l’obitorio. Mi raccontò, non senza imbarazzo, senza commentare (“a buon intenditor…), che “spesso lo chiamavano per fotografare i corpi dei bambini (tanti) scomparsi” e che, notava “la notizia del ritrovamento non appariva mai sulla stampa”. Infine, parecchi anni dopo, mi dissero che un generale canadese era particolarmente odiato a (se ricordo bene) a Sarajevo. Le ragazzine sparivano, rapite. Violentate e uccise, i corpi poi gettati nel fiume, gli abitanti scoprirono che questo soggetto (il nome è noto, ma non lo riporto) ed altri alti ufficiali occidentali, avevano organizzato questi delitti. Naturalmente non accadde niente. Da quanto decenni va avanti questo orrore? Mieli, del quale esiste una biografia filmica “romanzata”, che venne prodotta dalla RAI di Milano, nel 1982 (esistono foto di scena con Mieli, era ancora vivo), come avrebbe commentato questo disastro? Grazie Cesare Sacchetti di tenere desta l’ attenzione su questa catastrofe. Tra parentesi: leggo che in zone dell’ Australia dove vivono 250mila persone, vengono segnalati 25mila casi di abusi sessuali l’ anno…
Grazie Giorgio, anche per le tua interessante testimonianza sugli abusi in Canada e Australia.