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Cesare Sacchetti

Le menzogne dei sedicenti “revisori dei fatti” sulla menorah a Montecitorio

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Categorie: Media di regime | Notizie

28/01/2024

Di Cesare Sacchetti

Qualche giorno fa, sul nostro canale Telegram ci era capitato di fare una semplice quanto ovvia costatazione.

Ad oggi, coloro che producono il maggior numero di notizie false sono i cosiddetti “fact-checker” , termine di derivazione anglosassone per identificare coloro che pretendono di essere i revisori ufficiali delle notizie che vengono giudicate vere o false.

Non è la prima volta che ci occupiamo di loro, in quanto questa rete di siti, finanziati spesso dall’ineffabile George Soros e dall’Unione europea, hanno già provato ad attaccarci accusandoci di aver pubblicato notizie non vere, quando in realtà sono loro stessi che si sono macchiati di questa colpa.

Oggi vorremmo dare un esempio pratico di come costoro mentano e l’occasione ci viene proprio dalla testata Open, già diretta da Enrico Mentana e ora passata sotto l’ala di Franco Bechis, che ci ha chiamato in causa accusandoci di aver pubblicato una notizia non vera riguardo alla presenza del candelabro ebraico, la nota menorah, sul selciato di piazza Montecitorio, di fronte al Parlamento italiano.

La pavimentazione di fronte a Montecitorio

Open afferma che quella non sarebbe una menorah, ma piuttosto una meridiana augustea che sarebbe stata ricreata dalla ristrutturazione eseguita nel 1998 dall’architetto Franco Zagari al quale l’allora presidente della Camera, Violante, affidò il compito di dirigere i lavori di restauro.

Su quel selciato prima degli anni 90 non c’era nulla come riconosce la stessa Open che mostra un’immagine di archivio di Montecitorio della fine dell’800 dove si può chiaramente vedere la pavimentazione libera da qualsiasi disegno.

Piazza Montecitorio alla fine dell’800

Ora probabilmente a Open non hanno mai visto una meridiana augustea o forse sì ma è più conveniente per costoro fare finta di nulla.

La meridiana augustea non è altro che un orologio solare costituito da una linea verticale attraversata a sua volta da linee orizzontali.

Qui sotto proponiamo un esempio per vedere la vera forma della meridiana augustea.

La meridiana di Santa Maria degli Angeli a Roma

Se mettiamo a confronto questi disegni con quello che è presente a Montecitorio vediamo che in nessun modo la pavimentazione antistante il Parlamento assomiglia, nemmeno lontanamente, ad una meridiana di augustea memoria.

In questo caso siamo di fronte ad una linea verticale dalla quale promanano quelli che sono chiaramente tre bracci sul lato destro che si estendono fino a raggiungere la facciata di Montecitorio, e tre bracci sul lato sinistro che a loro volta si fermano di fronte al Parlamento.

Se mettiamo a confronto questo disegno con quello della classica menorah a sette braccia, vediamo chiaramente che la ristrutturazione della pavimentazione è stata pensata espressamente non per disegnare una meridiana, che in nessun modo è visibile sul selciato, ma piuttosto il simbolo della religione ebraica.

Temple menorah - Wikipedia

La menorah ebraica a sette bracci

Ciò assume una fortissima valenza simbolica che non pare essere altro che una sorta di devozione alla lobby sionista che arriva a vedere omaggiati i propri simboli persino nei luoghi delle istituzioni politiche della Repubblica del 1946-48, creata sotto l’egida dell’anglosfera.

La storia della ristrutturazione della pavimentazione di Montecitorio

La storia di questa ristrutturazione è nota ma i cosiddetti “fact-checker” i fatti ovviamente non li controllano bene nemmeno un po’ e li saltano a piè pari per evitare di giungere a conclusioni scomode e non gradite dai finanziatori di tali gruppi.

E a raccontarla è stato proprio uno dei portavoce della comunità ebraica, Fabio Perugia, in un articolo pubblicato su Il Tempo l’8 aprile del 2012.

Abbiamo recuperato l’articolo in questione attraverso il sito web archive perché stranamente, dopo che noi abbiamo accennato a questo pezzo su Twitter, il link ora non risulta più raggiungibile.

Perugia nel suo articolo fa un excursus di come in passato sia stato possibile rinvenire tracce e simboli della religione ebraica nell’arte italiana.

Quando giunge ai tempi più recenti, parla proprio della ristrutturazione del pavimento di Montecitorio e scrive quanto segue al riguardo.

Chiaro, semplice e aggiungeremmo anche ovvio poiché è alquanto evidente che la raggiera di Montecitorio è palesemente una menorah ebraica, a meno che Open non voglia anche qui lanciarsi in maldestre e incomplete “revisioni dei fatti” nelle quali si arriva a negare la storia di questa pavimentazione o peggio, si arrivi assurdamente ad accusare Perugia, di origini ebraiche, di essere antisemita per aver detto la verità sulla questione in quello che sarebbe un corto-circuito epocale nel mondo liberal – progressista.

Questa è la dimostrazione cristallina che il cosiddetto “giornalismo” dei sedicenti “revisori dei fatti” in nessun modo è giornalismo, ma soltanto una mediocre esibizione di titoli nei quali si scrive a caratteri cubitali “falso” oppure “complottismo” nel tentativo patetico di veicolare le narrative di chi gestisce questi gruppi editoriali e non quello invece di riportare i fatti come falsamente tali gruppi dichiarano di fare.

Il cosiddetto “fact-checking” è però il sintomo evidente di una preoccupazione che è penetrata nelle viscere dello stato profondo italiano asservito al potere del sionismo.

Il potere della lobby sionista sulla politica italiana

Quanto si affermava chiaramente in passato oggi va goffamente negato poichè sta maturando sempre di più una consapevolezza nell’opinione pubblica riguardo il problema che costituisce la lobby sionista e l’enorme influenza che essa esercita sulla politica italiana.

Non si può non notare che il passaggio che c’è stato dalla Prima alla Seconda Repubblica ha di fatto trasformato il precedente sistema politico in uno completamente sottomesso ai voleri di Israele.

Se prima si era abituati a vedere, seppur sempre in un contesto di sovranità limitata, politici come Bettino Craxi che si schierava fieramente dalla parte dell’oppresso popolo palestinese, al quale è stato privato un suo Stato oltre che spossessato della sua terra, oppure Giulio Andreotti che riceveva in Parlamento Yasser Arafat e solidarizzava pubblicamente con i palestinesi martoriati dall’imperialismo israeliano, oggi si è passati invece a vedere personaggi quali Giorgia Meloni o Antonio Tajani che si recano all’arco di Tito sfregiato con i colori di Israele per ribadire la loro sottomissione a Tel Aviv e che vanno ogni anno a piazza Barberini dove viene esposta proprio la menorah per festeggiare la festa ebraica dell’Hannukah.

Non c’è politico che sia presente oggi a Montecitorio che non abbia in qualche modo baciato la pantofola di Israele e sia passato a rendere omaggio ai libri “sacri” dell’ebraismo quali il Talmud, del quale ha scritto approfonditamente Peter Schäfer nel suo libro “Gesù nel Talmud”.

Schäfer spiega come nel Talmud siano presenti passi orrendamente blasfemi contro Gesù, definito un mago eretico che brucia all’inferno ricoperto di escrementi, e nei confronti anche della Vergine, appellata come una prostituta.

Anche qui la zoppicante accusa di antisemitismo contro Schäfer sarebbe paradossale poiché il ricercatore tedesco ed ex direttore del museo ebraico di Berlino è ebreo e non ha fatto altro che citare i passaggi del libro più importante per l’ebraismo moderno.

Si è scelto il termine moderno non a caso perché larga parta dell’ebraismo non segue nemmeno più la Torah, ovvero l’Antico Testamento, ma piuttosto il citato Talmud e la Kabbalah, altro testo dell’ebraismo nel quale c’è una connotazione chiaramente esoterica.

A ispirarsi alle leggi antiche dell’ebraismo sono in larga parte gli ebrei del gruppo Neturei Karta che ripudiano lo stato di Israele in quanto contrario alla volontà di Dio, ma costoro, come si può vedere, non trovano asilo nel mondo dei media Occidentali, nelle mani di potenti gruppi sionisti.

Il passaggio che si è compiuto con il golpe giudiziario di Mani Pulite voluto dagli ambienti dello stato profondo di Washington è quello che ha ristretto ancora di più il perimetro della sovranità italiana, tanto da renderla, non differentemente dagli altri Paesi europei, una mera protesi della volontà di lobby sioniste, quali i famigerati Chabad.

Il liberalismo respinge il cristianesimo e abbraccia l’ebraismo

Vediamo al tempo stesso anche l’ipocrisia della quale è intrisa la democrazia liberale. Tale sistema afferma di fondarsi su una stretta “neutralità” religiosa e respinge le autentiche radici cristiane dell’Italia che costituiscono i suoi veri valori e la sua naturale identità per poi invece mettere a disposizione le istituzioni per fare opera di proselitismo della religione ebraica, tanto da organizzare al Quirinale eventi dedicati esclusivamente al Talmud o tanto da raffigurare i simboli dell’ebraismo sui luoghi del potere, per poi provare ridicolmente a negarne l’esistenza.

Il Talmud in italiano consegnato a Mattarella - La Stampa

Mattarella mostra il Talmud assieme al rabbino Di Segni

Questa è l’essenza che governa l’Italia e il mondo Occidentale ed è una questione che ormai è diventata talmente urgente ed evidente che sono sempre più le persone e gli osservatori che denunciano l’asservimento della politica alle lobby del sionismo.

Ed è questo che preoccupa chiaramente i vari “revisori dei fatti”. Spaventa il fatto che molti ormai sappiano la verità sulle forze che gestiscono le vere leve del potere.

Spaventa il fatto che la diffusione della verità in ogni luogo e su larga scala sia un fiume in piena impossibile da arrestare.

Questo potere è riuscito a governare perché la verità è stata nascosta per molto tempo. Adesso si è entrati in una fase storica del tutto differente dove il potere senza limiti del sionismo pare giunto al termine.

I reiterati tentativi di lavaggio del cervello attraverso l’asfissiante propaganda sulla giornata della memoria quale paravento morale del sionismo per commettere le peggiori nefandezze non sortiscono più gli effetti desiderati.

Piuttosto che rinforzare il collettivo senso di colpa nei confronti del mondo intero per la persecuzione degli ebrei, voluta e permessa dalle lobby sioniste, sta invece maturando un senso di repulsione per l’arroganza di questo potere che pretende di avere una eterna immunità morale per perseguire i suoi piani imperialistici nel Medio Oriente.

Questo è probabilmente ciò che atterrisce di più coloro che gestiscono i media e la rete dei sedicenti “fact-checker”.

Spaventa il fatto di aver preso coscienza che un’epoca è giunta al termine e che non si ha più il potere illimitato di un tempo.

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10 Commenti

  1. Aurora Maria Marchesi

    Proprio così, molta gente ha aperto gli occhi e non accetta più il lungo piagnisteo dei sionisti. Invano i giornalucoli insistono con le loro storielle stantie: il re è nudo e lo spettacolo è indecente!

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  2. Massimo

    Grandissimo piu’ che mai il nostro Cesare Sacchetti. Conosce perfettamente la forma piû giusta nell’evidenziare l’ipocrisia dell’attuale «governo».

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  3. MB

    Niente da fare, OPEN continua a darci soddisfazioni. Anche il dopo-Mitraglietta promette bene.

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  4. sara

    Che bello leggere articoli che smascherano le bugie becere al quale siamo abituati!

    Grazie!

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  5. jolanda

    Il grosso problema è che i sionisti hanno da sempre finto, sin dalla preistoria, (farisei , e poi kazari) in cui si finsero ebrei. Perciò loro non sono affatto ebrei, perchè sono atei e criminali. Si fingono ebrei per essere tutelati, come fecero già in passato, per convenienza e basta. Gli ebrei veri sono altre persone, che non c’entrano niente con i criminali sionisti. Quindi purtroppo, prendersela con gli ebrei in generale non sarebbe neanche sensato. I sionisti non c’entrano niente con gli ebrei, pur sfruttando questo privilegio.

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  6. Mariella Cannarozzo

    Grazie Cesare. Finalmente è sempre più chiara la loro posizione e nonostante mi renda conto che sarà il tempo a presentare il conto… non vedo l’ora!!

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  7. Marco Bracci

    Complimenti Cesare per l’ottimo articolo, come al solito.
    Siamo nel tempo dell’Apocalisse, ovvero della Rivelazione; ormai il tempo stringe e “tutto ciò che è nascosto verrà alla luce” (Gesù di Nazareth), affinché chi ha gli occhi per vedere, veda dove sta il male e dove sta il Bene. E così è e così si realizza il cosiddetto Giudizio Universale, che chiamerei più propriamente Autogiudizio Universale. Chi si adegua o favorisce o provoca il male finirà nella pula, chi sceglie il Bene finirà con il grano.

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    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Marco, una precisazione però. Non siamo nell’epoca dell’Apocalisse. Ti consiglio, qualora non lo avessi già fatto, di dare uno sguardo all’articolo sulla Chiesa dove parlo di Fatima e Garabandal.

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