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Cesare Sacchetti

L’Italia pronta a lasciare l’euro con l’aiuto di Trump?

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Categorie: Euro | Notizie

10/06/2019

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di Cesare Sacchetti

Il prossimo viaggio negli Stati Uniti di Matteo Salvini sarebbe imminente. Secondo La Stampa, il ministro dell’Interno dovrebbe volare a Washington già la prossima settimana, il 17 giugno.

Il feeling tra le due sponde opposte dell’Atlantico negli ultimi mesi sembra essersi rafforzato notevolmente.

Le incomprensioni e i dubbi suscitati nella parte americana riguardo all’adesione dell’Italia alla Via della Seta cinese, sembrano essere stati del tutto superati.

Roma resta un interlocutore privilegiato e un partner chiave per Washington per colpire l’UE franco-tedesca, che assieme alla Cina accumula surplus commerciali a discapito degli altri partner internazionali.

In questa prospettiva, il risultato elettorale alle elezioni europee dello scorso 26 maggio affida alla nuova Lega sovranista di Salvini un ruolo decisivo nel condurre la battaglia per cambiare l’UE sotto il dominio franco-tedesco.

Se Washington quindi è alla ricerca di un cavallo di Troia per smantellare un’organizzazione definita “nemica” dallo stesso Trump, Roma è alla ricerca di un partner che la aiuti a lasciare la gabbia dell’eurozona senza contraccolpi troppo pesanti.

Il viaggio di Salvini in America in questo senso continua a tessere un rapporto sempre più stretto tra i due Paesi.

Il leader della Lega sembra essere pienamente consapevole che Bruxelles non solo non ha alcuna intenzione di cambiare rotta in merito alle politiche di austerità, ma non accetta minimamente che l’Italia possa essere guidata da un governo euroscettico.

La minaccia della Commissione UE di aprire una procedura d’infrazione per regole che sono state praticamente violate da tutti gli Stati membri, dimostra che l’UE non ha alcuna intenzione di trattare con Roma.

L’UE sostanzialmente mira all’ennesima crisi indotta dello spread, capace di scatenare quel clima di emergenza necessario per preparare il terreno ad un governo tecnico.

Francia e Germania pronte a spartirsi gli incarichi UE

Mentre quindi l’UE assume una postura sempre più aggressiva nei confronti dell’Italia, a Bruxelles già fervono le trattative per dividersi le poltrone.

Sono molte le caselle da riempire, a partire dalla presidenza della Commissione UE, dal Consiglio UE fino alla pesantissima poltrona della presidenza della Bce, che Draghi libererà dal prossimo ottobre.

Lo scorso venerdì, nella capitale dell’UE, avrebbe avuto luogo una cena per discutere di questi incarichi, alla quale avrebbero partecipato 6 primi ministri di Paesi europei, tra questi il primo ministro belga, Michel, e quello spagnolo, Sanchez,

Le prime indiscrezioni filtrate raccontano di un possibile patto franco-tedesco per avere la presidenza della Commissione europea e quella della Bce. Se la Merkel dovesse rinunciare alla candidatura di Weber, leader del PPE, in questo caso proporrebbe Weidmann, governatore della Bundesbank, alla presidenza dell’istituto di Francoforte.

                          Angela Merkel ed Emmanuel Macron

La strategia dell’asse franco-tedesco sostanzialmente mira a isolare Roma dai tavoli europei senza permetterle di entrare in lizza per gli incarichi che potrebbero cambiare il corso seguito attualmente dall’UE.

L’Italia si prepara a lasciare l’euro con l’aiuto di Trump?

Se quindi Parigi e Berlino vogliono escludere Roma dai tavoli che contano, la tendenza naturale dell’Italia è quella di guardare al suo alleato più forte e più agguerrito nei confronti dell’UE franco-tedesca, ovvero gli Stati Uniti.

Salvini, dopo il 26 maggio, ha di fatto assunto la leadership in pectore del governo italiano, assumendo un piglio molto più duro e determinato nei confronti di Bruxelles.

Le fratture con l’alleato di governo, Luigi Di Maio, sono state ricomposte e ora il ministro dell’Interno non pare avere la mimina intenzione di cedere di fronte alle richieste dell’UE.

Il viaggio a Washington in questo senso potrebbe essere preparatorio alla fase successiva dello scontro tra Roma e Bruxelles.

                         Il primo ministro Conte con il presidente Trump

Il primo passo per uscire dalla gabbia dei vincoli dell’UE in questo senso, potrebbe essere sicuramente l’approvazione dei minibot.

Questo strumento di pagamento, se applicato, consentirebbe allo Stato di saldare le passività con le imprese che ammontano a circa 65 miliardi di euro.

Il minibot non avendo le caratteristiche di una moneta a corso legale, aggirerebbe le norme europee che vietano l’emissione di moneta, e creerebbe di fatto un canale di liquidità alternativa.

In questo modo, il governo riuscirebbe a immettere liquidità nel circuito economico senza violare la lettera dei trattati europei.

Nonostante la legalità di questo mezzo di pagamento, Bruxelles e Francoforte non sembrano intenzionate a concedere nulla all’Italia.

Ecco perchè Roma si prepara ad andare allo scontro con l’UE, facendosi forte della sponda degli USA che potrebbe manifestarsi nelle prossime settimane nella forza di dazi, che colpirebbero soprattutto l’export di auto tedesche.

Uno scenario al quale sembrano si stiano già preparando a Bruxelles, convinti che i dazi americani arriveranno presto.

Lo scontro geopolitico nelle prossime settimane sarà quindi tra due fronti. Da un lato l’asse franco-tedesco che sostiene l’UE e dall’altro, l’asse Washington – Roma intenzionato a porre fine a questo strapotere.

Dalle sorti di questo scontro, si saprà presto se l’UE continuerà ad esistire o se si prepara al canto del cigno.

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16 Commenti

  1. Guido

    Fosse per me mi alleerei subito con l’America e andrei allo scontro duro con la Germania e la Francia,e vorrei proprio vedere poi quale sarebbe il prossimo paese europeo a prendere il posto dell’Italia ,per essere colpito.sono convinto che pian piano si sfascerebbe tutto in seno ai paesi europei.i tedeschi così come i francesi dovrebbero guardarsi in casa propria.se proprio si volevano fare gli stati uniti europei,i costi gli stipendi ecc.. dovevano essere uguali per tutti gli stati associati,invece vedo che ogni paese pensa solo a far star meglio i propri cittadini per paura di rivolte.quindi è giusto che anche gli italiani o i politici italiani del momento pensino a cercare nuove strade per far star meglio la propria popolazione.volendo mi potrei dilungare su altre questioni europee,ma la cosa sarebbe molto lunga e andrebbero discusse con calma e più tempo,in varie riunioni e in posti adatti alle varie situazioni.

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    • Rosa Maria Marmetto

      Sono d’accordissimo su tutto. L’Italia deve cercare nuove strade per salvarsi. Basta austerità che non ha portato ne porterà alcun beneficio ma solo ulteriore declino. Ha ragione Salvini a volere un cambiamento di rotta se UE non ci dà alcuna possibilità è meglio uscire…..

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    • Assunta

      Concordo pienamente nell’alleanza con Tramp, Uscire dall’ euro subito , cosi tedesci e francesi rimarranno a bocca asciutta , sul piano che si erano predisposti!! Sarebbe uno scacco matto.

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    • Roberto

      Noi italiani siamo un popolo molto forte e faremo di tutto per abbassare questo debito pubblico forza Salvini e forza America basta con questa unione europea !!!!! Noi speriamo che usciamo fuori da tutto perché anno rovinato la gente che a lavorato una vita per godersi una buona pensione !!!!

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    • ANNA ROSSI

      LO PENSO ANCHE IO SQUALLIDE PERSONE INDAGATE RAZZISTE COI POPOLI EUROPEI CONTINUANO,NONOSTANTE LE ELEZIONI.CONTRARIE A LORO.AD OCCUPARE POSTI DI PRESTIGIO…QUANDO PARLANO ABBAIANO ORDINI …CHE NON SI POSSONO UBBIDIRE CHE CI FACCIAMO CON QUESTI ESSERI….?

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  2. fabrizio

    Anch’io la penso come Guido, assolutamente bisogna scardinare questa europa che ci sta strangolando e che vuole far fallire il nostro paese per mettere le mani sull’ingente patrimonio del risparmio degli italiani…

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  3. marco bianchi

    Salvini ha ristretto l’uso dei minibot al pagamento dei debiti.Ma devono poter essere riscossi,quindi servire a pagare le tasse e non solo delle imprese che li ricevono. Così si avrebbe di fatto una moneta parallela senza toccare l’euro.È la ricetta che ha suggerito un economista usa.Sarebbe un vero Piano B per uscire dall’euro in modo meno traumatico possibile .L’ue non cambierà.E con l’ue non c’e possibilità di tornare ad essere come eravamo prima dell’euro.Ma l’ue si comporta come i bulli.Averne paurq è suicida.Se l’Italia uscisse dell’euro in maniera traumatica che ne rimarrebbe?Germania e Francia ci guadagnerebbero?Se procedura ci sarà mettano il veto su tutto il possibile.Tanto per cominciare. Ma già Salvini aveva fatto la voce grossa.E di un aiuto significativo Usa se ne parla da tempo. Salvini si piegò come tutto il Governo E così farà ora se la ue non vuole stravincere.

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  4. marco bianchi

    Ed ecco Tria:il governo è pronto a tutto per non sforare “.E Salvini a cosa è pronto?

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  5. CAPEPPE

    GIOCARE CON IL FUOCO CI SI PUO’ SCOTTARE !!

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    • Perla Bianca

      e scottiamoci una volta x tutte e reimmettiamo la lira dolce lira che ci faceva stare bene ed eravamo tra i 7 grandi della terra ora la germania che non contava un caxxo e la francia sempre doppia faccia altro che cugini , ladroni delle cose italiane e tedeschi sempre pronti a fare danni e non pagare facciamoli pagare una volta x tutte

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    • Andrea

      Si ma con la paura di scortarci non andiamo da nessuna parte e continuiamo a farcelo mettere in quel posto……..basta fare i codardi. Finiamola una volta per tutte e rialziamo la testa e la dignità.

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  6. Creazionista

    Nel frattempo bisogna almeno dimezzare il nostro contributo annuale all’ue visto che il nostro ritorno geografico è di circa il 60%. Non sono riuscito a trovare informazioni al riguardo sulla riunione dei ministri economici, ma dubito che gl’itaglioni, sempre pagatori giulivi, l’abbiano fatto

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  7. Lisa D'Ascenzo

    Io sono d’accordo..italia deve tornare alla nostra vecchia e unica Lire, con la lira noi stavamo molto meglio.

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  8. Pierangelo

    Lasciate subito l’eurozona
    Meglio allearsi con l’America ed è meglio avere il dollaro al posto dell’euro

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  9. Pasquale

    Pure io sono daccordissimo ora mai siamo in ballo balliamo

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  10. Piero

    Spariamo di sentire presto il canto del cigno.

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