Il testimone che accusa Macron e Merz e l’élite pedofila europea

25/10/2025

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di Cesare Sacchetti

Sulla Costa Azzurra in Francia, c’è una isola circondata dalle acque del Mediterraneo chiamata Fort de Brégançon.

In questo luogo i presidenti della Repubblica francesi vengono per trascorrere le loro vacanze estive in cerca di un po’ di quiete, lontani dalla frenetica vita degli impegni politici dell’Eliseo.

Sull’isola c’è una fortezza medievale, nella quale in passato i capi di Stato francesi hanno ospitato alti dignitari stranieri.

Fort de Brégançon

Nel lontano 1985, ad esempio, l’allora presidente francese socialista, François Mitterand, decise di ospitare il cancelliere tedesco, Kohl, che sarà poi il protagonista della controversa riunificazione della Germania, i cui costi sono in larga parte gravati sugli altri Paesi europei.

Negli anni a venire, a scegliere di utilizzare l’isola per degli incontri con importanti capi di governo e di Stato stranieri è stato principalmente soltanto Emmanuel Macron.

Una volta divenuto capo di Stato nel 2017, Macron decise di invitare nella fortezza il primo ministro britannico, Theresa May, nel 2018, per poi ospitare l’anno successivo il presidente della Russia, Vladimir Putin.

A mettere nuovamente piede sull’isola la scorsa estate è stato il cancelliere tedesco, Merz, accolto con tutti gli onori dal presidente Macron e dalla sua “consorte”, Brigitte, sempre più nervosa e instabile negli ultimi tempi, soprattutto per la controversia pubblica che la vede accusata di aver cambiato sesso sul finire degli anni’80 per assumere la nuova identità di Brigitte Trogneux e dismettere quella precedente di Jean Michel Trogneux.

Secondo quanto rivelato da un ex membro della guardia presidenziale francese, la Groupe de sécurité de la présidence de la République, nel corso dell’incontro con il cancelliere tedesco, Merz, sarebbe però accaduto qualcosa di orribile e inconfessabile.

Macron e il gruppo dei servizi contro i dissidenti

L’uomo ha rilasciato le proprie rivelazioni a volto coperto e con la voce alterata nel timore di essere identificato dai servizi francesi e di andare incontro alla sorte di coloro che nel corso degli anni in Francia hanno provato a raccontare il lato oscuro del presidente francese.

All’Eliseo, si è costituito un gruppo di azione dedicato per insabbiare gli scandali del mondo di Macron.

Si chiama Lily, ed è diretto dal controverso Alexandre Benalla, già condannato negli ultimi anni per l’aggressione di un manifestante, ma del quale il capo di Stato francese non sembra avere nessuna intenzione di privarsi.

Benalla è prezioso agli occhi di Macron e della “premiere dame”. A lui spetta il compito di fare il dossieraggio sugli avversati politici del presidente e di spiare e osservare i vari giornalisti e dissidenti che iniziano a rivelare quei retroscena ingombranti per l’Eliseo.

In Francia, negli ultimi tempi, c’è una lunga scia di misteriose morti di cui nessuno parla.

E’ il caso, ad esempio, del miliardario Olivier Dassault che aveva espresso delle critiche alle politiche di austerità praticate da Macron prima di morire in un incidente d’elicottero, le cui dinamiche ancora oggi non sono state del tutto chiarite.

A morire in circostanze anomale è stata anche la giornalista francese Isabella Ferreira, trovata morta sugli scogli di Saint-Malo, quanto la donna prima della sua misteriosa morte aveva annunciato di essere pronta a fare rivelazioni proprio su di “lei”, Brigitte Macron, sempre più al centro delle trame oscure che hanno oscuro la carriera di Emmanuel Macron.

Si tratta di un terreno proibito, inesplorato.

In tale luogo, sono assenti le varie ONG sorosiane che ipocritamente predicano della libertà di stampa in Russia, ma nulla dicono sui giornalisti che in Francia vengono perseguitati per parlare della cosiddetta “macronie”.

L’uomo che ha fatto parte della sicurezza presidenziale sa molto bene quello che accade a coloro che rivelano gli in

confessabili segreti dell’Eliseo, e sa altrettanto bene che nei servizi segreti francesi ultimamente c’è una strana “epidemia” di suicidi anomali sulla quale la magistratura ancora non ha saputo o voluto fare luce.

Le sue rivelazioni sono di quelle appunto che non si vedranno mai sugli organi di stampa, da sempre impegnati a insabbiare gli scandali di questi potenti.

Quella strana “riunione” a Fort de Brégançon

Secondo la guardia presidenziale, lo scorso 29 agosto, nel corso dell’incontro con Merz, si sarebbero radunati una serie di personaggi noti della vita pubblica francesi assieme a dei bambini.

Macron e Merz sull’isola di Brégançon lo scorso 29 agosto

Tra questi c’era Jack Lang, politico socialista francese di vecchia data, attualmente presidente dell’istituto del mondo arabo, e con una lunga serie di incarichi politici di alto profilo sin dai tempi della presidenza Mitterand, nella quale aveva il ruolo di ministro della Cultura, per poi diventare portavoce del presidente socialista nel 1991, e continuare la sua parabola politica anche sotto la presidenza di Jacques Chirac, durante la quale ricoprì il ruolo di ministro dell’Educazione nazionale.

Lang è uno di quegli animali politici che passano indenni da una presidenza all’altra, perché il milieu nel quale si trovano il centrodestra e il centrosinistra francese è il medesimo, e le politiche seguite dai vari presidenti sono quelle che gli sono state “suggerite” dalla ubiqua eminenza grigia della politica francese, Jacques Attali, membro di spicco del Bilderberg e consigliere di tutti presidenti francesi dal 1980 ad oggi.

Lang in Francia è un personaggio però alquanto controverso. Si ricorda di lui una appassionata difesa della pedofilia scritta nel 1977 assieme ad altri intellettuali francesi come Daniel Cohn-Bendit, politico franco-tedesco di origini ebraiche ed esponente dei Verdi, e Michel Foucault, celebre filosofo esponente della corrente costruttivista.

Lang sembra però essersi spinto oltre il territorio della già controversa legalizzazione della pedofilia.

In Francia, viene accusato da tempo di essere lui stesso un pedofilo, sin dal 1982, quando in Francia esplose lo scandalo del centro Coral, un centro che accoglieva bambini e adolescenti che può definirsi a tutti gli effetti il Forteto francese.

Nel Coral, i bambini non trovavano protezione e accoglienza.

Trovavano l’abuso per mani di vari orchi, e già in quegli anni un informatore della gendarmerie accusò Lang di aver violentato dei bambini di origine mongola.

Lang riuscì a venire fuori dallo scandalo, ma le accuse contro di lui proseguirono anche negli anni successivi.

Nel 2011, in Marocco la polizia eseguì degli arresti in una villa a Marrakech, nella quale c’erano vari adulti francesi impegnati a fare sesso con dei ragazzini marocchini.

Sulla stampa francese all’epoca venne scritto che tra i vari francesi arrestati c’era un “vecchio ministro francese”, ma il nome di Lang non venne mai scritto sui quotidiani, probabilmente in seguito alle forti pressioni ricevute dai potenti ambienti che proteggevano e proteggono il politico francese.

Nel 2020, c’è forse il momento più controverso della carriera di Jack Lang, quando emergono i legami tra il pedofilo del Mossad, Jeffrey Epstein, e lo stesso Lang.

Jack Lang

Epstein a Parigi aveva una sua casa, ed è qui che il politico socialista si incontrava con il miliardario di origini ebraiche, invitato anche in occasione del 30° anniversario della costruzione della piramide del Louvre, un luogo di particolare rilievo per queste élite pedofile come si vedrà successivamente.

Se si considera quindi il “pedigree” di Lang e la sua vicinanza a certi ambienti pedofili, le sue rivelazioni sembrano estremamente credibili.

Simile conclusione può farsi per un altro personaggio, visto dall’uomo quella sera, ovvero lo scultore Claude Leveque, accusato di pedofilia da parte di un altro scultore, Laurent Fallon, che ha accusato di aver abusato di lui quando questi aveva soltanto 10 anni.

Su quell’isola non ci sono quindi dei personaggi comuni.

Ci sono dei personaggi che appartengono o sono molto vicini a quei predatori della élite pedofila che spesso riescono a sfuggire alle maglie della giustizia per via delle loro protezioni eccellenti, ed è proprio per questo che qualcuno ha già ribattezzato questo luogo come la versione francese dell’isola di Epstein.

Il membro della GSPR riferisce che assieme ai due noti personaggi francesi si è unito il citato cancelliere Merz per un “incontro” serale non programmato ed estremamente irrituale.

L’uomo riferisce di aver visto prima dell’inizio di questa riunione giungere un’auto con i vetri oscurati dalla quale sono scesi dei bambini, 3 femmine e 2 maschi, che “non avevano nemmeno 12 anni”, e Ali, questo lo pseudonimo scelto dall’addetto alla sicurezza presidenziale, esprime la sua perplessità ad un suo collega per la presenza dei bambini a quell’ora.

Agli uomini della sicurezza viene intimato di non registrare nulla, né tantomeno di mettere i nomi degli “illustri” ospiti nel registro delle presenze, e l’uomo, una volta che inizia la inconsueta “riunione”, si dice convinto che qualcosa di “orribile” è accaduto nelle stanze di quella fortezza medievale, e la sua convinzione sembra essere rafforzata dal fatto di aver visto i bambini uscire alle 4 del mattino da quell’appuntamento con i volti lividi, gonfi, segno che qualcosa di traumatico era a loro successo.

Sugli organi di stampa francesi ed europei, regna il silenzio più assoluto su questa testimonianza, così come qualche tempo fa, venne completamente censurata la storia di Helene Pelosse.

Helene è stata un’alta funzionaria della pubblica amministrazione francese, e tra i vari incarichi ricoperti c’è quello di dirigente della agenzia per le energie rinnovabili.

Negli anni passati, la Pelosse ha rivelato di essere stata vittima di violenze pedofile e di aver subito i metodi di controllo del pensiero della CIA, il famigerato programma MK-Ultra, per programmare la sua mente e farle dimenticare gli abusi subiti nell’infanzia.

Helene inizia a parlare in alcuni media indipendenti francesi. Rivela che esiste una rete, molto potente e ben organizzata, gestita dalla massoneria, alla quale appartengono i vari pedofili di alto livello della Francia.

La Pelosse tira direttamente in ballo capi di Stato come Mitterand e lo stesso Macron, accusandoli di far parte di questa rete, e di partecipare a dei riti satanici che si tengono sotto la piramide del Louvre, proprio dove qualche tempo prima era stato ricevuto il pedofilo Jeffrey Epstein, legato ai vari pedofili di alto rango della società francese.

Si tratta di un sistema,di una cabala, come la descriveva il regista Stanley Kubrick, che si assiste e si ricatta a vicenda per coprire gli uni gli inconfessabili segreti degli altri, mentre le tanto decantate democrazie liberali nella realtà dei fatti sono governate da sette sataniche, massonerie, paramassonerie e l’immancabile potere della finanza che gestisce tali strutture.

La Francia sembra essere la perfetta cartina di tornasole del reale funzionamento della liberal-democrazia, nella quale il suo presidente è stato costruito e finanziato sin dai primi passi dai banchieri del ramo francese dei Rothschild, i veri padroni della politica francese.

Sulla Francia e l’Europa si vede costantemente l’ombra di questa élite pedofila, ma il fatto che negli ultimi anni aumentino sempre di più le testimonianze di chi vuole fare luce sulle violenze e gli abusi di questa setta lascia pensare che il tempo della censura permanente sia finito.

La verità sui signori della pedofilia non può più essere taciuta.

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3 Commenti

  1. Isabel.

    Buongiorno, Cesare. Ti sono grata per continuiare a fornirci informazioni dettagliate affinché i bavagli e le maschere continuino a cadere, non solo quelli che hanno coperto i volti della falsa pandemia del 2020, ma anche quelli che hanno nascosto i volti di questi satrapi abietti e degenerati, protetti dalle stesse personaggi contorti che SI PERCEPISCONO COME “SCELTI dal loro falso dio”. Un grande saluto da Mendoza, Argentina.

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  2. Orpall

    Il mondo e’ governato da mostri. Questa e’ la realta’.

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