di Cesare Sacchetti A Dongo, il 30 aprile del 1945, si chiude il tragico destino di Benito...
Le repubbliche liberali in crisi: nel futuro dell’Europa c’è il ritorno delle monarchie?
di Cesare Sacchetti
Il suo volto in alcune trasmissioni televisive francesi inizia a vedersi sempre più frequentemente, in maniera particolare sulle reti sociali, dove risulta particolarmente attivo.
Si tratta di Louis de Bourbon, membro del casato dei Borboni, e secondo diversi monarchici, legittimo aspirante al trono in Francia, qualora nel Paese in futuro dovesse instaurarsi nuovamente la monarchia.
Ad alcuni la prospettiva di un ritorno della monarchia in Francia, potrà sembrare una idea peregrina, eppure in diversi sondaggi si inizia a registrare una fetta di consenso crescente dei francesi che gradirebbe un ritorno della corona nel Paese.
Secondo l’istituto BVA, quasi un francese su cinque, il 17% circa, vorrebbe di nuovo vedere la monarchia in Francia, e se si considera che il sondaggio fu fatto nel 2016, anno nel quale la crisi repubblicana ancora non era acuta come ora, la percentuale di francesi che vuole la corona è oggi probabilmente ben più alta.
La Francia si può considerare a tutti gli effetti il Paese nel quale è nata l’idea dominante del mondo moderno figlio del secolo del lumi e di una idea del potere che non aveva più una legittimazione divina, ma piuttosto popolare.
Sulla democrazia liberale partorita dalle menti philosophes francesi quali Voltaire, Rousseau e Montesquieu dei quali sui banchi di scuola si apprende poco, se non l’idea, falsa, che questi pensatori avrebbero accompagnato la Francia e l’Europa verso la modernità, verso la “luce” dell’illuminismo e lontano dalla presunta “oscurità” del Medioevo.
Ai giovani viene negata la possibilità di capire veramente la storia, e di capire di conseguenza la vera natura dell’illuminismo perché non viene loro detto che i filosofi illuminati avevano partorito la loro idea di democrazia liberale, nel chiuso delle logge massoniche, non per dare alcun reale beneficio al popolo, disprezzato, ma per trasformarlo in un inconsapevole strumento al servizio della libera muratoria.
Se si leggesse soltanto l’opera del sacerdote gesuita, l’abate Barruel dal titolo “Memorie per la storia del Giacobinismo”, uscita proprio dopo gli anni della rivoluzione si comprenderebbe molto di più su quel processo storico di tutto quello che si può leggere nei vari libri di testo scritti dai vari storici liberali.

L’abate Barruel
La rivoluzione non dà all’uomo alcuna libertà, se non l’illusione di questa, che una volta sparita rivela in realtà un sistema ferocemente autoritario.
Una volta che la monarchia francese viene giustiziata sul patibolo dei rivoluzionari, il popolo a poco a poco si inizia a rendere conto dell’inganno.
I massoni si sono serviti dell’ignoranza e della buonafede, in diversi casi, degli uomini semplici.
Nelle pagine dell’opera scritta da Barruel, viene spiegato come i vari agitatori della massoneria iniziarono a recarsi nelle campagne francesi sobillando i contadini e la gente semplice contro la monarchia, mentre tali falsi profeti iniziavano a somministrare alle imbelli masse la frottola di “liberté, egalité, fraternitè”.
La contraddizione è insita nello stesso motto massonico.
Laddove c’è libertà non può esserci uguaglianza perché la seconda annulla la prima.
La rivoluzione non vuole elevare lo spirito delle masse e riconoscere le connaturate differenze degli uomini.
Vuole spersonalizzarli, vuole renderli una massa standardizzata perfetta per poter essere manipolata dai vari massoni.
Il liberalismo non ha fatto altro che prospettare agli uomini l’illusione di essere liberi, per trasformarli in seguito in veri schiavi.
Una volta che muore l’ancien regime, il popolo si ritrova travolto, privo di ogni protezione.
Al popolo è riservata soltanto fame e miseria, mentre la libera muratoria e il capitale iniziano ad accumulare un potere che durante il Medioevo non avevano mai avuto prima.
La monarchia e la Chiesa costituivano quella muraglia per impedire che le nazioni fossero dominate da sette ed elitisti di vario tipo che volevano costruire una società anticristiana nella quale l’usura dilaga e lo Stato viene privatizzato, ridotto a simulacro nelle mani di banche e altri comitati d’affari.
A dirlo è stato persino un massone, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, come Karl Marx che nel suo Manifesto del partito comunista affermava come la società medioevale fosse il miglior antidoto contro il capitale usuraio, in quanto i valori cristiani della prima impedivano appunto ai banchieri e agli usurai di prendere il sopravvento.
L’instabilità delle repubbliche e il loro crepuscolo
Il mondo moderno si riscopre così oggi afflitto dagli stessi mali degli anni successivi all’89 francese, soltanto che oggi la struttura della democrazia liberale appare sempre più fragile e sul punto di crollare definitivamente.
Verso la fine degli anni’50, in Francia si decise di abbandonare la forma di governo parlamentare per adottare un sistema semi-presidenziale, nella speranza, o forse nell’illusione, che il secondo potesse dare più stabilità al primo.
Si può vedere oggi come abbia poca o nessuna importanza il metodo di governo che si adotta, perché ad essere malata non è una parte delle repubbliche liberali, ma l’intera sua struttura.
La Francia è la perfetta cartina di tornasole della crisi delle repubbliche.
A Parigi, negli ultimi 3 anni, si sono alternati 5 primi ministri, l’ultimo dei quali, Sebastian Lecornu, è stato nominato dal presidente Macron due volte nella speranza di evitare ancora una volta delle elezioni anticipate che prima o poi comunque ci saranno.
Sembra ormai passato un secolo dal 2017, l’anno nel quale Emmanuel Macron iniziava trionfante la sua presidenza francese che era stata concepita molti anni prima dai vari circoli del Bilderberg e della Trilaterale per traghettare l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa così ossessivamente desiderati dalla élite europea per costruire finalmente la governance europea e annullare definitivamente i poteri degli Stati nazionali.

Macron festeggia la sua vittoria nel 2017 ai piedi della piramide del Louvre
Macron si è riscoperto invece impotente rispetto alla crisi politica della Francia, e le sue fragili spalle non sono certo in grado di reggere il peso della ormai sfumata governance europea, tantomeno possono sopportare l’enorme peso del sistema politico francese.
La Francia è malata come il resto d’Europa perché è la democrazia liberale stessa ad esserlo.
La liberal-democrazia non è più in grado di offrire risposte ai cittadini.
Le sue istituzioni politiche sono ormai dei meri simulacri, incapaci e soprattutto disinteressati alle sorti dei popoli, ormai sempre più disillusi e sempre invece più affascinati dai quei modelli nei quali il liberalismo è stato messo alla porta e al centro sono state rimesse le radici cristiane.
Si può notare facilmente come la Russia di Putin sia oggi uno dei Paesi più invidiati dagli europei per la semplice ragione che in essa c’è tutto quello che non si trova nell’Europa Occidentale.
A Mosca non c’è la teoria del gender e dello sdoganamento della pedofilia, non c’è l’erosione dall’interno dell’Europa figlia delle menti della scuola di Francoforte, e soprattutto non c’è uno Stato virtuale eterodiretto da centri del potere sovranazionale.
C’è una nazione, c’è un presidente che dopo il disastro del muro di Berlino a poco a poco ha preso il suo Paese per mano e lo sta riconducendo verso la via smarrita, quella della Russia zarista cristiana tanto odiata dalla famiglia Rothschild che fece uccidere i Romanov, martiri della fede, in un brutale omicidio rituale a Ekaterinenburg.
A Mosca, la tradizione è rispettata, mentre nell’Europa Occidentale è vilipesa perché essa è il più grande antidoto alla deriva del modernismo che sta consumando l’Europa dall’interno come una metastasi.
Si arriva così alla voglia del ritorno dell’ordine di un tempo.
Si vuole e si desidera ardentemente quell’ordine naturale delle cose che aveva fatto dell’Europa il faro di civiltà che ha cristianizzato il mondo e ha portato civiltà dedite ai sacrifici umani alla conversione cattolica.
L’Europa oggi non evangelizza più.
L’Europa oggi predica il verbo falso della massoneria che sotto il pretesto della laicità dello Stato ha aperto la porta alla scristianizzazione.
I frutti avvelenati del liberalismo sono ormai visibili a tutti.
Si disse nell’800 che lo Stato doveva separarsi dalla Chiesa e rinnegare le radici cristiane nel nome di una presunta “neutralità”, e nel momento stesso in cui avveniva tale separazione lo Stato da cattolico qual era e è diventato massone.
Le porte per il cattolicesimo sono state sbarrate, mentre per l’ebraismo, l’islam, il buddismo e le varie religioni esoteriche della società teosofica di madame Blavatksy sono ben aperte.
Si può vedere quindi la vera natura del liberalismo, ovvero quella di un formidabile cavallo di Troia per colonizzare una nazione, spogliarla della sua identità e portarla verso la sua definitiva dissoluzione.
L’uomo della strada è andato però oltre ogni filosofia.
Semplicemente ha vissuto sulla sua pelle il disordine e la violenza del modernismo e ha capito a poco a poco che non c’è altra via se non quella del ritorno all’ordine perduto.
Il Grande Monarca Cattolico
Si spiega così perché si inizi a parlare sempre più di Louis de Bourbon e si spiega così perché alcuni inizino a pensare che Louis possa essere il Grande Monarca Cattolico del quale hanno parlato tantissimi santi e beati della storia della Chiesa Cattolica.
Di lui si parla da secoli, e tra i vari mistici e santi che hanno descritto tale figura se ne possono ricordare due più vicini al tempo presente, quale Marie Julie Jahenny.
Marie Julie Jahenny è una figura a dir poco straordinaria nella storia del cattolicesimo

Marie Julie Jahenny
Nata nel piccolo paesino francese di Blain nel 1850, Marie mostra subito sin dalla gioventù di essere stata toccata dalla Provvidenza.
Sul suo corpo fanno la loro comparsa tutti e cinque i segni della Passione di Cristo.
I medici del tempo che la visitarono giunsero alla conclusione che quanto si stava manifestando sul corpo della donna era chiaramente qualcosa di origine soprannaturale che non trovava una risposta dalla scienza medica.
A Roma, il nome di Marie si inizia a fare sempre più frequentemente e il Vaticano riconosce la portata divina di quanto stava accadendo alla giovane.
Marie Julie iniziò a fare alcune profezie, e tra queste ci sono le due guerre mondiali, previste con decenni di anticipo.
Nel 1878, la mistica francese disse che la Chiesa sarebbe stata infiltrata da dei sacerdoti apostati, una profezia che anticipava di 6 anni la famosa visione di Leone XIII, che vide la Chiesa cadere nelle mani di Satana per 100 anni, e ripeteva quanto annunciato dalla Madonna a La Salette nel 1846, in una apparizione ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica.
La Chiesa sarebbe stata vittima per un determinato periodo di tempo dei suoi nemici, avrebbe dovuto affrontare la sua passione prima di essere liberata, come annunciato anche qui da Maria a Fatima nel 1917, nonostante i vari pontefici del post-concilio non abbiano rispettato la volontà della Vergine di rendere noto al mondo il famoso terzo segreto di Fatima.
Marie Julie parlò di tutto questo, ma parlò anche di come un giorno sarebbe sorto in Francia un re che avrebbe spazzato via le repubbliche e portato al loro posto le monarchie, schiacciate dopo la rivoluzione francese dalla massoneria che da quel momento ha marciato alla ricerca di quella che nelle logge chiamano la “repubblica universale”, una sorta di globocrazia autoritaria sorretta dall’uomo-uno, come lo chiama il massone Di Bernardo, null’altro che un tiranno mondiale.
Anni dopo, il santo di Pietrelcina si espresse nello stesso senso.

Padre Pio assieme a Maria Josè
Verso la fine degli anni’30, padre Pio aveva già annunciato a Maria Josè, ultima regina d’Italia, la fine della monarchia in Italia e la sua successiva restaurazione, ma negli scritti lasciati da uno dei suoi figli spirituali, Luigi Gaspari, parlò anche del Grande Monarca Cattolico.
Luigi fu scelto dal sacerdote di Pietrelcina per essere il suo assistente quando aveva soltanto 14 anni.
Alla morte del santo, nel 1968, pubblicò una opera intitolata “Quaderni dell’amore” e alcuni di questi scritti furono letti anche da André Le Sage, il marchese de la Franquerie, studioso cattolico profondo conoscitore della massoneria e nominato cameriere segreto di Pio XII nel 1939.
Il marchese nella sua opera “Ascendances Davidiques Des Rois de France” dà una descrizione pressoché perfetta del passaggio che si è verificato con la fine della monarchia e l’instaurazione delle repubbliche.
“Senza il sostegno del potere regale di Re Davide, che è l’autentica regalità consacrata, la Chiesa cade in decadenza, corrotta dal potere dello spirito del serpente, che alza la sua testa orgogliosa sopra il capo della Chiesa (il Vicario di Cristo). Il potere regale, derivato da Cristo Re Supremo, è un potere divino che abbatte i serpenti. Le repubbliche, d’altra parte, dove il potere è posto nelle mani del popolo, suscitano spiriti di serpenti dalla terra che danneggiano il popolo di Dio e gli impediscono di elevarsi al Dio del Cielo. Questo è il male che regna oggi in Europa e altrove sotto le repubbliche. Questo potere regale, nascosto da Dio in questo tempo di follia, è lo stesso potere regale conferito a Re Davide, ed è l’unico potere che può governare con successo i governi dei popoli. Senza il potere regale di Davide, riconosciuto e posto al suo giusto posto, la religione cristiana manca del sostegno indispensabile su cui fondare la verità della Parola di Dio. Pertanto, non deve esserci separazione tra Chiesa e Stato. La follia degli uomini è stata quella di cercare di uccidere la regalità e il mondo ne sta pagando le conseguenze oggi.”
In un successivo passaggio dell’opera, il marchese, dopo aver descritto i mali della società moderna, parla di come padre Pio predisse la fine del modernismo e il ritorno alle monarchie, portato dalla figura del Grande Monarca.
“L’amore del cuore della Francia reale, terra della regalità che discende da Davide, sorgerà nei suoi eredi, perché l’amore per la regalità di Cristo ha la sua culla in Francia. … Il potere reale di Davide dovrebbe risvegliare nei cuori del popolo francese l’amore per la regalità di Dio, che ha la sua culla in Francia. La vera grandezza della Francia è il potere reale di Davide, che esisteva nel sangue di Re Luigi XVI e di Maria Antonietta. La Francia è stata perdonata dal grande cuore di Luigi XVI e di Maria Antonietta, morti come vittime per Cristo attraverso la brutalità della bestia (la rivoluzione diabolica). Questo perdono di Luigi XVI ha mantenuto per la Francia il diritto alla grandezza della regalità di Davide, un diritto che è amore e umiltà, di riconoscere nel Monarca la potenza dell’Amore Divino. Nel silenzio e nella preghiera, Dio sceglierà i Suoi eletti per il bene della Francia e del mondo … il potere umano e divino del grande monarca dal sangue reale di Francia”.
Nel destino della Francia e dell’Europa, sembra esserci dunque veramente la fine delle repubbliche liberali, della democrazia voluta fortemente dalla libera muratoria, e del successivo ritorno delle monarchie, che suggellerebbe al tempo il trionfo del cuore Immacolato annunciato da Maria a Fatima nel 1917.
I segnali che le repubbliche in Europa sono malate, affette da un male irreversibile sono molti.
La repubblica non riesce più a dare risposte ai popoli, abbandonati dalla politica e alla mercé dei vari oligarchi che hanno portato soltanto miseria all’Europa, alla Francia e all’Italia.
I volti di aspiranti monarchi iniziano a vedersi sempre più spesso, sia quello di Louis sia quello di Aimone di Savoia, che secondo quanto disse proprio San Pio da Pietrelcina un giorno sarebbe diventato re d’Italia.
I segni che la storia e la Provvidenza stanno seminando sembrano essere diversi.
Sta agli uomini di buona volontà saperli cogliere e accompagnarli.
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Sempre spettacolosi articoli pregni di verità!! AD MAIORA SEMPER!!
Ti ringrazio, Giovanni.
Un articolo molto interessante e lucido, caro Dott. Sacchetti. Prego il nostro Padre celeste che possa avere misericordia della nostra Patria sventurata, che possa ritornare ai fasti della civiltà del passato, sotto la guida di uomini che amano davvero il proprio Paese. Sono impressionata molto favorevolmente da Aimone di Savoia, e se è destino, come è stato predetto, che la monarchia sia restaurata in Italia come nel resto d’Europa, perché è il mezzo del ritorno alla cristianità e al cattolicesimo, allora ben venga. C’è bisogno di uomini di buona volontà, come asserisce, per restituire questa terra al nostro Padre. Grazie per diffondere la Luce. Con stima.
Grazie mille, Maria.
Adoro questo blog perché qui si analizzano fatti, accuratamente documentati, che da nessun’altra parte si possono trovare. Al momento non mi metterò a fare ricerche sull’opera dell’Abate Barruel perché sono ancora “scioccato” dalla lettura delle memorie di un trentatré di Domenico Margiotta…ex massone scoperto proprio in questo format, ma in futuro approfondirò senz’altro. Un fatto è certo, e cioè che, superata ormai da un pezzo la soglia dei 50 anni, mi rendo pienamente conto di come la nostra società, a partire dall’istituzione scolastica, inculchi nella mente fatti storici dipinti quali conquiste fondamentali per la libertà dell’individuo quando invece, nella realtà, essi furono l’esatto contrario. Probabilmente quando Putin accusa l’occidente di essere l’impero della menzogna si riferisce anche a queste specifiche circostanze.
Vorrei però porre al Dott. Sacchetti una domanda sull’argomento. Perché nell’articolo si cita il potere regale di Davide come correlato alla Francia? E perché il citato grande monarca cattolico dovrebbe essere un francese? Forse ho capito male? Ovviamente non chiedo per sciocco campanilismo, ma essendo l’Italia la culla del cristianesimo, da dove poi si è diffuso nel resto d’Europa, mi sarei aspettato che questo grande Monarca cattolico, di cui si profetizza, avrebbe dovuto essere italiano.
Rinnovo i ringraziamenti per l’informazione che fornite.
La ringrazio, Claudio. Sul fatto che debba essere un francese, mi sentirei di dirle che ciò è probabilmente dovuto al rapporto della Francia con il Sacro Romano Impero. Carlo Magno fu re dei Franchi e primo imperatore del Sacro Romano Impero. Il Grande Monarca Cattolico dovrebbe essere lui che ne raccoglie l’eredità.
Mi si perdoni l’intromissione.
Sì questa è la ragione; si consideri anche che la regalitàeuropea, diciao così, deriva dall’impero romano, come dire? La discendenza è dall’impero romano: il Messia, N. S. Gesù ci è stat “mandato” dal Padre al tempo in cui la Terra Santa era sotto il potere temporale romano: Roma, la seconda Gerusalemme; l’impero quindi aveva il ruolo di essere lo strumento per l’evangelizzazione e la diffusione della fede. Si veda anche la vicenda di san Pietro che va dal centurione Cornelio, che rappresenta, quindi, l’auorità romana, riconosciuta da Dio (date a Dio quel che è di Dio ed a Cesare quello che è di Cesare), ma che comunque si sottopone alla volontà di Dio. E poi, ancora prima, c’è anche santa Claudia Procula (dies natalis 27 ottobre), moglie di Ponzio Pilato…….
Le monarchie cattoliche, quindi discendono, diciamo, da linee di sangue imperiali romane e Carlomagno è, in questo senso, un “ponte”: la tradizine apostolica declinata in versione laica, civile, diciamo così.
Ma c’è anche un altro fatto, io credo: la Francia non solo è stata eletta dalla Madonna a Sua figlia prediletta, ma è stata consacrata al suo cuore immacolato…… Perdono! Ma non ricordo da quale re.
L’Italia, di fatto, era sotto il papato, seppur divisa in varii regni, ducati, staterelli, ecc… Poi però l’Italia è divenuto regno unitario in virtù di un tradimento della fede: non penso sia necessario specificare ora i fatti, perché come sono andate le cose, da queste parti, mi pare che sia risaputo, suppergiù. Ciò, tra l’altro, fu anche predetto dalla stessa Madonna ad una Savoia, Filippina degli Storgi, il 16 ottobre 1454.
Il Savoia-Aosta paga il fio del succitato tradimento, secondo me: il fatto che i suoi predecessori si sono venduti a Satana, diventando massoni e facendosi strumento del tentativo di distruggere la Chiesa: vedasi le vicende risorgimentali.
Gli spagnoli, anche loro, sono passati all’altra sponda..
Infine gli Asburgo non possono vantare un’anzianità di consacrazione come il regno di Francia (ma dovrei approfondire).
Quindi rimane il Borbone.
Infine si consideri anche un altro fatto.
Anni addietro, quando era il periodo di maggior frequenza delle nozze regali dei varii rampolli ed eredi ai vari troni europei, lessi un’intervista breve di un Savoia, Amedeo forse, che faceva notare come oramai, tutte le casate reali europee siano imparentate, dopo secoli di continui matrimoni di alto lignaggio (praticamente forse non c’è casa reale che non abbia sangue savoiardo, ad esempio): in pratica sono ormai tutti cugini. Forse Calergi aveva capito qualcosa cogliendo questo dettaglio? Se fosse per questo, l’Europa è piena di non si sa quanti discendenti di Carlomagno (e l’Eurasia di discendenti di Gengis Khan).
Concludo facendo anche notare un’ultima cosa,che si evince anche dal presente articolo che stiamo commentando: la casata Bobone, essendo stata la prima a cadere per mano dei massoni, è forse intonsa, libera da questo germe o nella peggiore delle ipotesi, la più pulita.
Cordiali saluti.
MarTino.
Stimato Cesare, quest’anno cade il centesimo anniversario dell’enciclica “Quas prias”, dedicata alla regalità di Cristo.
Ho avuto modo di rileggerla e mi appare di un’attualità enorme: Cristo Re è destinato a regnare sull’intero universo.
La regalità dei re dinastici riflette in minima parte quella di Cristo, che ne ha una poiché vero uomo (come vero Dio sarebbe un titolo pleonastico).
Un re esercita un doppio servigio: in quanto regge sta sotto e sostiene (la croce, il peso), in quanto regna esercita il potere per la giustizia (il trono).
Non a casa la croce è un trono di gloria che giudica vivi e morti.
Le cosiddette democrazie liberali hanno carpito il significato di un potere discendente da Dio perchè l’uomo potesse “farsi dio” da sé.
Il potere delle maggioranze ha ridotto la Verità al 50%+1, imparando a manipolare il consenso in modo sempre più sfrenato e subdolo.
Ecco, penso che rileggere “Quas prias” sia salutare: la regalità di Nostro Signore è paradigmatica di ogni regalità in terra.
Grazie Ruggero per aver ricordato questa enciclica e dato uno spunto molto interessante.
Grazie a lei per l’attenzione. L’enciclica si intitola “quas primas” (avevo ricordato male il prias) e mi scuso.
Il re che attendiamo potrebbe essere proprio Gesù? Non lo possiamo escludere e sarebbe indubbiamente un grande monarca.
Poi c’è la questione del laicismo, come descritto da un paragrafo dell’enciclica, sapientissimo.
Certo è con le democrazie malate un ritorno alla monarchia non sarebbe un idea cosi malsana, ho letto pero’ al riguardo che il ramo dei Savoia in oggetto vede di buon occhio Garibaldi, il quale secondo loro non è stato un massone al soldo degli Inglesi ma addirittura un benemerito fondatore della patria, c’è una chiave di lettura al riguardo che mi sfugge?
Grazie e complimenti ancora
Salve Fabio, ti ringrazio. Aimone o la sua famiglia si sarebbero espressi in tal senso?
Bello l’articolo e interessante
Grazie Claudia.
La fotografia impietosa dello stato attuale delle democrazie europee corrisponde alla realtà. L’Europa si è vergognata delle sue radici cristiane e ha pensato erroneamente di mettere l’uomo al centro, rinnegando Dio. Stolti! Senza Cristo, si è del nemico e lo vediamo tutti i giorni. Ma da qui ad immaginare che anche in Italia ci sarà spazio per il ritorno alla monarchia, be’ direi che ce ne passa…
Non l’ho detto io, ma persone ben più importanti di me..
Che il Signore esaudisca e dia compimento alle sante profezie sul ritorno della regalità in Francia e in Italia, ma soprattutto sulla fine, rovina e dissoluzione delle infami repubbliche massoniche, lobbistiche e mafiose, in realtà tirannidi nemiche del popolo e del bene pubblico!
Interessante articolo (come sempre i suoi del resto):
Che le cd democrazie liberali siano in crisi è oramai ovvio, anche se certuni (tanti) si nascondono dietro alla battuta attribuita a W.Churchill “come sistema democratico non è perfetto, ma non ne conosco di migliori”.
Il fatto è che le “democrazie” si reggono in sostanza sulla burocrazia, che è ostaggio o gestita da massoneria, poteri forti, ecc:
Ma un eventuale monarca ( e perchè non un dittatore?) non sarebbe anch’esso succube della burocrazia, con i succitati annessi e connessi?
Per il popolo sarebbe solo un capro espiatorio cui addossare molte colpe e pochi meriti.
E quindi, se passiamo per vero il detto che ogni popolo ha il governo che si merita, è responsabilità del popolo non saper far funzionare un sistema democratico. Eleggendo rappresentanti politici corrotti o corruttibili, ma soprattutto incapaci!
Salve Arcangelo, il popolo non ha le capacità di governare. A quello deve pensarci appunto una classe politica e un capo di Stato. Un Re sicuramente ha molta più capacità di intervenire che una democrazia parlamentare.
Wow! In due righe Lei ha distrutto le leggi costituzionali di mezzo mondo!
Se vuoi un’applicazione pratica della costituzione basta che vedi gli ultimi 77 anni, soprattutto il 2020…
Non mi sono espresso bene: così dicendo la cd democrazia è inutile ed inefficace. Quanto alla costituzione italia, hai perfettamente ragione. D’altronde un’estensione più ipocrita di così era difficile da elaborare, figurarsi applicarla (ma applicare cosa, è solo una mera enunciazione di intenti). Comunque l’affermazione che il popolo non ha le capacità di governare meriterebbe un profondo dibattito. Perchè non ci fai su un bell’articolo?
Ma non è neanche la democrazia parlamentare che puo governare. Non si deve confondere chi governa e chi vota le legge.
Il popolo puo votare le legge. Lo deve anche, se si vuole considerare lui stesso come popolo.
Non si capisce molto di quello che hai scritto, scusami..
Articolo ricco di informazioni che suscitano anche molte domande, ad esempio:
1) perché dalla Francia ci sarebbe il grande monarca? Forse perché c’è qualche discendenza di ipotetici figli di Gesù?
2) se si cerca qualche informazione sul grande monarca si trovano informazioni contrastanti, vale a dire una figura che scaccera’ gli alleati dell’ anticristo e stabilirà la pace ma si dice che lo farà insieme ad altri dodici re (mi ricorda le tribù di Israele) e che lo farà ” unendo” il mondo in modo unico (?)…. Cioè?
3) il grande monarca e’ una figura che sembra guiderà l’Europa, allora le nazioni dovranno sottostare a lui? O forse o capito male? Perché se fosse così cadrebbe il principio di nazioni europee indipendenti e sovrane per conto loro….
4) perché ritiene che l’ uguaglianza non dia libertà? Se ci fossero disuguaglianze i poveri rimarrebbero pur sempre poveri e i ricchi sempre ricchi ad esempio, infatti l’ uguaglianza non c’e’ mai stata, tranne per le stupidaggini dannose ( vedi esempio tutti sierati).
5) questa la più importante:
Spesso dice questa frase ” bisogna mettere Dio al centro”…..
Partiamo dal presupposto che l’ essere umano non e’ mai stato al centro visto che siamo stati sempre sottomessi dalle élites, non sarebbe ora di mettere noi al centro finalmente? Preciso che forse mi manca qualcosa da capire di questo concetto ma precisamente mettere Dio al centro quale beneficio effettivo porterebbe all’ umanità? Vorrei capire bene, ho un po’ di confusione su questo,grazie.
Saluti
Se un Re applicasse al popolo una tassazione che gironzola tra il 60% e il 65% (se avete dubbi fate i conti su tasse dirette e indirette, otterrete sicuramente una percentuale superiore), in una situazione simile, il Re non potrebbe più uscire dal suo castello e, molto probabilmente, sarebbe in pericolo anche nel castello. Questo non è possibile con le “democrazie”, si dovrebbero eliminare talmente tante persone, che ci vorrebbero anni, se non decenni. Questo è il principio guida delle “democrazie”: mettere le persone normali nella condizione di non poter reagire.
Purtroppo è un concetto impossibile da spiegare e che quasi nessuno vuole comprendere; purtroppo. Amen.
PS: amen, per chi non lo sapesse, era utilizzato dagli iniziati, già nell’antichità, a chiusura delle loro lezioni e significa segreto, poiché non dovevano raccontare a nessuno, che non fosse un iniziato, ciò che avevano imparato.
Quello che scrive è assolutamente vero, esiste una rete fitta di interessi, faccendieri e relazioni che rende quasi impossibile far rispettare le regole fondamentali del vivere civile. Anch’io, per esperienza diretta con multinazionali, tribunali e istituzioni, ho potuto constatare quanto il sistema sia profondamente marcio e autoreferenziale.
Tuttavia, qui sorge una domanda cruciale: se anche tornassimo a una monarchia, chi ci garantirebbe che il Re non venga a sua volta infiltrato o manipolato dagli stessi poteri che oggi condizionano la politica e l’economia? In fondo, ora devono gestire una rete complessa di influenze, con un Re, basterebbe controllare un entourage molto più ristretto.
Il rischio reale è che un ritorno alla monarchia finisca per semplificare il lavoro di chi già domina il sistema: meno persone da corrompere, più controllo concentrato.
La massoneria, le logge, le lobby cambiano nome e forma, ma non la loro capacità di adattarsi a ogni struttura di potere. E proprio per questo, il problema non è tanto chi governa, ma quanto il potere riesce a sottrarsi a ogni forma di trasparenza e controllo.
Concordo. L’unica vera differenze è che ci sarebberp meno persone da controllare: molte meno!
Per il resto la massoneria, quella che io chiamo “massoneria commerciale”, ci proverebbe comunque e, rispetto alle persone normali, fanno piani anche a 50 anni e più e, sopra tutto, hanno le risorse per gestirli.
Semplicemente sarebberp da espropriare dei loro beni e mandare a lavorare.
Qualunque sia la forma di governo o chi detenga il potere, se non si interviene per eliminare l’influenza delle logge massoniche, queste riusciranno sempre a infiltrarsi e adattarsi. È un sistema che si rigenera e si mimetizza, e chi ne fa parte lo fa proprio perché mira al potere.
Ma se a chiunque venga accostato a una loggia fosse precluso a priori l’accesso a ruoli pubblici o di responsabilità, il potere di attrazione della massoneria verrebbe meno. Solo così si può davvero spezzare il meccanismo che le permette di perpetuarsi.
La guerra si può combattere e si può vincere, ma bisogna conoscere molto bene chi si fronteggia.
Buonasera Cesare ma hai chiuso il canale telegram? Non lo trovo più.
No, Franco. È sempre lì. Sei sempre iscritto?
Articolo interessante, come sempre.
La domanda di Gabriele sulla discendenza di ipotetici figli di Gesù mi ha ricordato un libro che ho letto molti anni fa: “Il santo graal” scritto da Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln.
Una specie di lavoro di ricerca, di lettura interessante, al pari delle successive opere di Dan Brown, tutte opere perfette per infondere dubbi nella mente delle persone.
Sì, Franco, depistaggi massonici.
Non credo che king Donald prenderà bene scoprire che non è lui il predestinato.
Negli Stati Uniti, non c’è mai stata la monarchia..