di Cesare Sacchetti

La ricerca presentata in un precedente contributo sulla probabile scarsa capacità degli asintomatici da Covid di infettare altre persone ha sollevato molte polemiche.

Diversi lettori hanno obiettato che il caso della 22enne cinese risultata asintomatica positiva al Covid non era sufficiente per giungere alla conclusione che gli asintomatici avessero una carica virale debole e quindi una capacità di trasmettere il contagio relativamente nulla, nonostante gli scienziati cinesi autori dello studio avessero concluso che questa categoria non era affatto da temere in base alle evidenze scientifiche da loro riscontrate.

Ora arriva un’altra indagine statistica che potrebbe scrivere definitivamente la parola fine su questo controverso tema.

La città di Wuhan ha infatti effettuato a maggio dei test a tappeto sull’intera popolazione della città cinese da dove si pensa sia scaturita l’infezione.

Le autorità quindi hanno dovuto compiere uno sforzo considerevole per arrivare a sottoporre al test del tampone 9,89 milioni di persone.

A questo proposito sono stati incrementati gli istituti sanitari dedicati a portare avanti questa batteria di test, passati da 23 a 63.

Sono state sottoposte al test del tampone dal 14 maggio al 23 maggio 1 milione di persone al giorno. I risultati delle analisi in questione hanno rilevato un dato sorprendente.

Sull’intera popolazione di Wuhan sono stati trovati solamente 300 asintomatici.

Questo vale a dire che la categoria delle persone positive che non presentano alcun sintomo da Covid corrisponde solo allo 0,003% della popolazione di Wuhan.

Si tenga in mente un elemento importante. L’attendibilità di questo tipo di test è da tempo messa in discussione perchè presenta un elevato numero di casi positivi.

Il caso certamente più clamoroso in Italia riguarda quello dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dove 17 operatori sanitari risultarono positivi a marzo, ma successivamente è emerso dai test sierologici effettuati a maggio che in realtà queste persone non si erano mai contagiate con il virus.

Nonostante quindi il test al tampone tenda a produrre una elevata quantità di falsi positivi, a Wuhan, nella città dove il coronavirus avrebbe iniziato a diffondersi, gli asintomatici non hanno superato la percentuale infinitesimale dello 0,003%.

Per assicurarsi che non ci fossero errori in questo senso, l’istituto di Salute di Wuhan ha ricontrollato 35.961 campioni e non ha trovato discrepanze con i precedenti risultati.

Questo ha portato il professor Lu Zuxun, docente di salute pubblica presso l’università della scienza e delle tecnologia, a escludere la possibilità che questa categoria di positivi possa essere responsabile della diffusione del contagio.

E’ la stessa identica conclusione, seppure in maniera più prudenziale, alla quale erano giunti i colleghi cinesi autori dello studio citato prima.

Gli scienziati in questione avevano rilevato che la donna asintomatica oggetto della ricerca durante il periodo nel quale è entrata a contatto con personale sanitario e membri della sua famiglia, non era stata in grado di contagiare nessuno.

I test di massa di Wuhan portano a pensare che quanto riscontrato in questa ricerca possano dimostrare in maniera definitiva che gli asintomatici non sono in grado di contagiare chi gli sta vicino in alcun modo.

Il campione così grande tale da interessare una città di 9 milioni di abitanti dovrebbe portare a questa relativa certezza, ma non per il fatto che gli asintomatici si siano dotati della mascherina, come qualcuno potrebbe obbiettare, ma per il fatto che la loro carica virale è talmente bassa da non essere in grado di trasmettere il virus, come ha lasciato intendere il professor Lu Zuxun.

Un medico dello Spallanzani, il dottor Vincenzo Puro, era giunto più o meno alle stesse conclusioni qualche tempo fa.

Questo è quello che disse il dottore a marzo sul positivo asintomatico.

“Emette poche goccioline da non poter andare a contaminare altre persone. E’ ritenuta una modalità poco significativa di trasmissione perché se lui (il paziente senza sintomi) non tossisce, non starnutisce, ma sta bene la possibilità che trasmetta il virus è oggettivamente molto bassa. Quindi l’asintomatico è molto poco contagioso appunto perché non emette queste famigerate goccioline.”

Se la modalità di trasmissione principale del contagio sono le goccioline, se ne deduce che l’asintomatico non può contagiare proprio perchè non in grado di produrle.

La famigerata mascherina avrebbe quindi solamente senso nel caso limite di un contagiato sintomatico che starnutisce e tossisce in continuazione, ma non di certo nel caso della stragrande maggioranza delle persone che non hanno alcun sintomo.

In altre parole, non solo la mascherina non serve a nulla, ma produce gravi controindicazioni come ipercapnia e infezioni epidermiche.

Lo stesso vale per il distanziamento sociale. Non c’è alcuna distanza da mantenere semplicemente perchè il rischio di contagio è minimo.

Tracciare un asintomatico positivo come si propone di fare la app Immuni non solo è inutile, ma è una chiara violazione della privacy di quella persona dal momento che gli asintomatici sono innocui.

Anche nel caso di contagio, come è stato già detto dai medici che hanno scritto una istanza in autotutela al governo, non c’è da fare alcun dramma.

La letalità del Covid è scarsissima. Il governo difatti ha elaborato dei protocolli, il distanziamento sociale e le mascherine, privi di seri e solidi presupposti medici.

E’ stata fatta una campagna terroristica senza precedenti sulla base di conclusioni senza alcuna evidenza scientifica.

E’ stato raffigurato l’asintomatico come un mostro e si è instillato la paura e il terrore dell’altro in milioni di persone.

L’intera campagna condotta dal governo non è stata fatta in nome della scienza. L’intera campagna del governo ha alimentato un clima di odio e paura senza precedenti, tale da giustificare l’inaccettabile violazione dei diritti costituzionali.

Alla fine di questa storia, la verità sta emergendo. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la salute. Tutto questo ha a che vedere con la volontà di controllare e sorvegliare i cittadini.

Il Covid è lo spauracchio che è servito per instaurare questo clima di terrore e di gravissima sospensione dei diritti costituzionali.

Enormi danni economici sono stati imposti al Paese sulla base di un cumulo di menzogne.
Il virus che ha infettato l’Italia non è il Covid.

E’ questo regime autoritario che ha usato un falso pretesto sanitario per arrivare a sospendere la Costituzione e a trascinare l’Italia verso un nuovo e inquietante totalitarismo tecnologico.

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