di Cesare Sacchetti

Se qualcuno si trovasse a girare in questi giorni per le vuote strade italiane senza sapere che cos’è successo negli ultimi 3 giorni, probabilmente penserebbe che nel Paese è scoppiata una guerra.

Ci si è risvegliati il giorno dopo il provvedimento per ritrovarsi con una legge marziale de facto mascherata dall’emergenza del coronavirus.

Da questo momento, il dissenso in piazza contro il governo o contro qualsiasi provvedimento dell’UE non sarà ammesso.

E’ una china quella intrapresa estremamente pericolosa che può condurre facilmente a derive autoritarie incontrollate.

Chi garantisce che tra due settimane non si instauri un governo tecnocratico eterodiretto dall’UE che inizi a varare tutta una serie di provvedimenti volti alla definitiva demolizione dei diritti sociali in Italia sotto il pretesto della crisi da coronavirus?

Se questo scenario dovesse attuarsi, chi volesse democraticamente opporsi, non potrà farlo. “C’è il virus”, si dirà.

E mentre gli uomini del regime si nascondono dietro il coronavirus, i media che a gennaio parlavano di “banale influenza”, apriranno il mantice della paura contro l’opinione pubblica.

“Restate a casa”. E’ l’ultimo ordine del regime alla popolazione. Il messaggio è quello di barricarsi nelle proprie abitazioni per lasciare indisturbato il manovratore.

Sullo sfondo il Paese è letteralmente travolto da un’ondata destabilizzatrice che appare troppo ben coordinata per essere casuale.

27 rivolte in 27 carceri italiane. E’ quasi impossibile pensare che non esista un tipo di regia esterna che abbia diretto queste rivolte.

Magistratura Democratica e i radicali si sono subito affrettati a mettere sul tavolo l’ipotesi di domiciliari o di un eventuale indulto.

Perchè tutta questa premura nel chiedere la liberazione di criminali senza nemmeno cercare di capire chi ha scatenato queste rivolte concatenate?

Non si vuole approfondire, si vuole subito arrivare all’obbiettivo. “Liberateli tutti”.

Per capire chi popola le carceri, qualche numero è utile.

I detenuti attualmente sono circa 60.881. Di questi, 20.225 sono stranieri. Le proporzioni parlano chiaro.

Un detenuto straniero ogni 254 residenti stranieri, e uno italiano per ogni 1350 italiani.

Non è difficile immaginare che una volta liberi, questi criminali tornino a delinquere, ma la domanda da porsi è un’altra soprattutto: perchè li si vuole liberare?

L’UE può esistere solo attraverso la repressione del dissenso

Si tenga in considerazione che il Paese sta correndo velocemente verso un pericoloso autoritarismo che la permanenza nell’UE impone.

Il “sogno europeo” che era stato promesso anni fa è in realtà una menzogna. Non solo i numeri confermano che la ricchezza dell’Italia è crollata verticalmente, ma soprattutto è emerso chiaramente che un tale sistema non tollera il dissenso.

Dal momento che l’Italia è entrata a far parte dell’UE con il trattato di Maastricht e che ha aderito alla moneta unica, ha di fatto consegnato la sua sovranità nelle mani di un’istituzione sovranazionale non eletta.

Le leve del potere sono altrove e chi le gestisce non è stato eletto dai cittadini e non è nemmeno interessato alla loro opinione.

Al contrario, chi gestisce questa struttura sovranazionale non ha come obbiettivo quello di assicurare prosperità sociale ed economica agli europei.

Chi governa questo sistema ha una missione completamente diversa. Rimuovere qualsiasi traccia di identità europea,  soprattutto italiana, e sradicare il sostrato delle costituzioni democratiche sorte dal dopoguerra.

E’ il piano elaborato dalla banca d’affari JP Morgan che ha suggerito all’UE la via da seguire.

Per applicare le riforme strutturali previste dentro la moneta unica, si devono necessariamente abbattere i diritti sociali.

I secondi non possono coesistere con i primi.

L’UE e la moneta unica –  come ha detto il banchiere francese Jacques Attali membro abituale del gruppo mondialista Bilderberg – non sono state certo pensate per la “felicità della plebaglia europea”.

Sono state pensate per accumulare risorse economiche nelle mani di pochi centri finanziari a discapito delle masse.

L’UE è quindi per definizione antidemocratica. Il suo Parlamento non legifera.

La sua banca centrale, la Bce, non ha come mandato quello di creare occupazione e sviluppo, ma ha quello di assicurare una bassa inflazione, essenziale per i profitti degli investitori finanziari.

Se non c’è una banca centrale governata da un organismo elettivo e non c’è quindi il controllo della politica monetaria, non può esserci quindi democrazia.

C’è il controllo di un’oligarchia finanziaria su queste istituzioni che non rispondono al popolo nè sono interessate a perseguire i loro interessi.

Ecco perchè l’Italia dopo il MES probabilmente supererà il punto di non ritorno. Dopo di esso, infatti si entrerà in acque inesplorate. Quando scatterà la ristrutturazione automatica del debito, si arriverà ad una distruzione di risparmio senza precedenti nella storia d’Italia post-1945.

Allora gli italiani saranno costretti a scendere per le strade ma si troveranno di fronte probabilmente un governo calato da Bruxelles che non avrà il compito di ascoltare le loro istanze.

Avrà il compito di perseguire il dissenso con ogni mezzo perchè così impone il vero centro di potere che governa questa struttura.

Il sistema, in altre parole, ha dichiarato guerra agli italiani e farà qualsiasi cosa per toglierli di mezzo.

Ecco perchè l’ipotesi che gli immigrati clandestini assieme ai criminali stranieri possano essere utilizzati come milizia irregolare contro gli italiani, non deve sembrare più tanto remota.

A qualcuno sicuramente sembrerà impossibile che si arrivi a questo punto, ma quanti sinceramente pensavano che in Italia si sarebbe arrivati alla legge marziale di fatto?

Quanti pensavano che la quarta potenza economica mondiale potesse essere ridotta in queste condizioni?

Quanti pensavano che sul territorio italiano avrebbero potuto aggirarsi 500mila immigrati irregolari di cui si ignora la vera identità?

Ogni passo che si fa in avanti verso la cessione di sovranità a favore del Leviatano dell’UE, è un passo indietro verso la tutela dei diritti personali e sociali.

L’Italia sta per entrare in una fase di enorme destabilizzazione e le forze che governano questo sistema ne approfitteranno in ogni modo per chiudere qualsiasi spazio di dissenso.

Il popolo italiano dovrà presto fare i conti con una violenza senza precedenti e dovrà cercare di stringersi ad un riferimento comune per resistere.

La Costituzione del 1948 può ancora essere quel riferimento in questa dittatura eurocratica.

Chi vuole resistere adesso e in futuro, può ancora richiamarsi ad essa. Chi si ispira ai valori di quella carta è un patriota fedele alle istituzioni. Gli estremisti e gli eversori sono coloro che hanno deciso di tradirli quei valori.

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