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Una svedese a favore dell’immigrazione viene stuprata da 2 afghani
di Cesare Sacchetti
Voleva dimostrare che gli immigrati e i richiedenti asilo in Svezia non sono tutti degli stupratori, ed è finita a sua volta tragicamente stuprata da due afghani rifugiati.
E’ quanto accaduto nella cittadina di Ljungby ad una donna svedese, come riporta il giornale Friatider, di mezza età che la sera dello scorso 26 dicembre aveva deciso di uscire per provare ad incontrare qualcuno e fare delle nuove amicizie.
Mentre la donna passeggiava nei quartieri della città, si è fermata nei pressi di un pub dove ha incontrato due afghani, Arwan e Fardin, che le hanno proposto di andare con loro nel centro di accoglienza dove erano ospitati.
I due rifugiati sono giovanissimi del 1999, e vivevano da qualche tempo nella struttura in attesa di ricevere un lavoro per inserirsi nella società svedese.
La vittima dello stupro ha dichiarato alla polizia in un secondo momento che non ha avuto alcun timore ad accettare l’invito dei due. E’ sempre stata contraria a rimandare indietro le persone che provengono dalle zone di guerra, e si era persino iscritta ad un gruppo Facebook che sosteneva la causa dei rifugiati.
“Ho sempre provato sincero dispiacere per coloro che devono migrare a causa della guerra, quando altri invece sostengono che dovrebbero essere rimandati indietro, io invece mi sono sempre opposta” ha dichiarato la donna alle autorità svedesi.
Così quando le è stato chiesto se voleva recarsi al centro di accoglienza, non si è preoccupata affatto perchè, ha aggiunto, non ha mai “avuto paura di persone che provengono da altri paesi.”
Una volta che sono arrivati presso la struttura, la donna è stata invitata nella stanza dei due afghani dove si è seduta su un materasso vicino ad Anwar, mentre Fardin si è sdraiato in un altro letto.
Nei momenti successivi, iniziano le tragiche violenze, quando Anwar inizia a toccarla nonostante la donna respingesse le sue avance. “Non voglio, non voglio” gridava la vittima, ma l’afghano non ascolta le sue suppliche di interrompere quanto stava facendo.
Afferra un braccio della donna, le strappa i pantaloni e dà vita all’orribile abuso intimando alla donna di stare zitta. Durante lo stupro, Anwar chiede al suo compare Fardin se non vuole partecipare anche lui alla violenza, ma il 18enne invece preferisce masturbarsi mentre tocca la donna.
Quando l’incubo è finito, la donna è uscita dall’appartamento e ha chiamato la polizia che è giunta subito dopo sul posto e ha arrestato i due stupratori.
Il processo contro i due richiedenti asilo si è concluso recentemente e i giudici svedesi della corte distrettuale di Växjö hanno condannato Anwar ad un anno e 3 mesi di prigione seguiti dall’espulsione dalla Svezia, oltre ad una multa di 134.990 corone svedesi, circa 12.800 euro, mentre il suo sodale se l’è cavata con una multa di poco più di 2000 euro, ma la corte non ha nemmeno chiesto la sua espulsione.
La donna da quella tragica notte, ha avuto pesanti ripercussioni sulla sua stabilità psichica e non riesce a dormire.
L’immigrazione di massa sembra colpire tutti indiscriminatamente. Sia chi la condanna, sia chi la difende.
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Chissenefrega
La cosa vergognosa è che diano un anno per uno stupro. Lo stupro deve essere punito a vita, perché se stupri oggi stuprerai anche domani. Andare in galera un anno o dieci o venti anni non cambia niente. Lo stupratore è molto più pericoloso di un omicida perché l’omicida nella maggioranza dei casi ha ucciso una persona ben precisa, e difficilmente, a meno che non sia un serial killer, tornerà ad uccidere. Lo stupratore invece stuprerà per sempre perché chi stupra ha una personalità violenta e prevaricatrice. Quindi stupratori in galera a vita oppure con castrazione fisica, in modo che non gli si alzi più. Non ci sono altre alternative al momento.