di Cesare Sacchetti Mentre in questi giorni ancora si respira un’aria di incertezza e paura dalle...
Perchè l’Occidente deve abbandonare Israele
Un grido di avvertimento dal Libano
di Elisa Gestri
Beirut
La massiva risposta israeliana all’attacco di Hamas del 7 ottobre, oltre a provocare una catastrofe umanitaria senza precedenti a Gaza, rischia di favorire in varie parti del mondo il risveglio di frange islamiche estremiste, soprattutto nei Paesi a maggioranza musulmana.
Mentre la componente sciita del mondo islamico, Iran ed Hezbollah in testa, Yemen, Iraq e Bashar al Assad al seguito, sembra sempre più propensa ad un ingresso diretto nel conflitto armato, il sunnismo, confessione praticata dalla totalità dei palestinesi musulmani, appare maggiormente legato al ritorno di episodi di terrorismo.
In particolare in Libano il conflitto in corso ha portato ad un risveglio della comunità sunnita, schiacciata negli ultimi quarant’anni dagli sciiti di Hezbollah che si sono arrogati il monopolio della “resistenza” anti-israeliana.
La componente sunnita, pari a circa il 30% della popolazione libanese, ha infatti perso progressivamente peso politico a partire dall’assassinio del leader Rafiq Hariri nel 2005 e, in anni più recenti, in seguito alle dimissioni e poi all’abbandono della politica di suo figlio ed erede Saad, privo dell’abilità e del prestigio internazionale del padre. Mentre l’area sciita ha vissuto negli ultimi decenni una notevole ascesa politica, sociale e demografica, trainata dai movimenti di Hezbollah ed Amal e coadiuvata dall’Iran, il sunnismo ha assistito in parallelo ad un graduale declino.
La perdita di potere del sunnismo libanese, di natura tradizionalmente moderata, aperta e tollerante, negli ultimi anni ha aperto più volte la strada del Paese dei cedri a frange della Sunna legate a movimenti salafiti e in genere jihadisti dell’internazionale islamista quali Isis, Al Quaeda, Al-Nusra. In particolare, i campi profughi siriani e palestinesi disseminati sul territorio sono stati spesso focolai di terroristi provenienti dall’estero e di scontri con l’esercito libanese. Anche gli ultimi drammatici eventi hanno evidenziato la presenza in Libano di gruppi di stampo estremista/terrorista: elementi del campo palestinese di Ein El Helwe, a Saida, non sono risultati estranei alla preparazione dell’attacco di Hamas.
Come nel resto del mondo islamico, davanti all’attuale violenta repressione israeliana le piazze sunnite libanesi sono insorte con forza per la causa palestinese, cercandovi un’occasione per riscattarsi dallo strapotere sciita. Questo rinnovato protagonismo, però, sembra raccogliere le proprie energie per colpire il silenzio occidentale davanti alla feroce reazione di Israele, aprendo ad uno scenario potenzialmente inquietante.
Nonostante il sunnismo libanese non abbia esitato in passato a condannare il terrorismo jihadista, infatti, le proteste sunnite dell’ultimo mese a Beirut, a Saida, a Tripoli stanno auspicando nemmeno troppo velatamente gli attacchi terroristici e le uccisioni di civili come mezzo per punire l’acquiescenza o il sostegno ad Israele dei governi occidentali. Anche quei Paesi arabi, peraltro a schiacciante maggioranza sunnita, che hanno manifestato inerzia o connivenza con Israele, sono oggetto degli strali delle piazze.
“Abbiamo sempre preso le distanze dai terroristi ma ora diciamo: ‘Dio benedica Al Qaeda!'” afferma un oratore davanti ad una folla sunnita a Beirut. “Se colpire i civili nei Paesi occidentali è l’unico modo per far comprendere ai governi cosa significa uccidere civili inermi, ben vengano gli attentati”, continua.
Durante un’altra manifestazione pro Palestina a Saida, la folla scandisce all’unanimità ” takfīr”, letteralmente “accusa di apostasia”, “accusa di miscredenza”: secondo l’ideologia jihadista salafita, l’accusa è rivolta ai fedeli musulmani ed ai “miscredenti” di qualunque religione che per il loro comportamento hanno meritato ufficialmente una condanna a morte. Il polso della comunità sunnita qui è attendibile, in quanto assieme a Tripoli Saida è roccaforte della sunna in Libano e sede del citato campo palestinese di Ein El Helwe, il più grande del Paese con una popolazione stimata di ottantamila persone.
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Caro Cesare, questo tuo art. mi fa venire in mente un libro, letto 20 o 30 anni fa, di un monaco canadese, che, basandosi su particolari versetti della bibbia, aveva dedotto/previsto quanto segue:
– Estrema tensione fra i Paesi attorno ad Israele
– Russia che accoglie l’appello di questi per difendersi contro Israele e interviene direttamente nel conflitto, anche perché, ridotta alla fame nel frattempo, intende appropriarsi dell’enorme quantità di potassa che c’è nella zona del Mar Morto, per concimare i suoi campi e sfamare la popolazione
– L’intervento avverrà proprio la notte in cui sarà festeggiato, quale Dio in Terra, l’anticristo.
– Tale anticristo verrà alla luce dopo un lungo periodo di crisi economico/politico/spirituale, grazie ad una brillante idea che calmerà le acque e porterà la pace su tutta la Terra. Pace, però, mantenuta con metodi dittatoriali estremi.
– E proprio quando tutto sembrerà che abbia funzionato e si celebrerà l’incoronazione del “salvatore” nel tempio di Salomone a Gerusalemme, ricostruito appositamente per l’occasione, avverrà l’attacco russo, in un modo che nessuno si sarebbe mai aspettato, essendo nell’era della tecnologia.
– I Russi occuperanno Israele, liberando dal suo giogo i Paesi arabi limitrofi, ma, preso dall’euforia del successo, l’esercito russo oserà spingersi a sud e arriverà fino in Sudan, chiamato a liberare dall’Occidente anche quei Paesi.
– Nel frattempo, tutto l’Occidente si organizzerà per andare a liberare Israele dai russi e la Cina invierà, in supporto ai russi, il suo esercito di ben 200milioni di soldati (lo stesso presidente cinese, circa 30 anni fa o più, affermò pubblicamente che era in grado di allestire un esercito di 200milioni di uomini).
– L’esercito russo, avvisato dell’arrivo di quelli occidentali, tornerà verso Israele e gli eserciti dei due schieramenti (Russia e Cina da una parte-GOG e MAGOG-, Occidente dall’altra) si troveranno contemporaneamente attorno a Gerusalemme.
– Ecatombe di soldati e civili finché uno una delle due fazioni deciderà di usare la bomba atomica e …. patatrak
Mio commento: “Se i tempi non fossero abbreviati, nessuno scamperebbe” – Gesù.
I tempi saranno abbreviati grazie, probabilmente, a sommovimenti terrestri, quindi terremoti e maremoti, che sbaraglieranno gli eserciti e faranno finire la guerra, dando così inizio al periodo della grande tribolazione che precederà il Regno della Pace o dei 1000 anni. Dopodiché l’umanità di allora, che avrà fatto il necessario cambiamento spirituale ed essendosi abbondantemente spiritualizzata, non avrà più bisogno di un corpo di carne ed ossa e lascerà la Terra per altri pianeti, permettendo così alla Terra e alla Luna, e man mano a tutti gli altri pianeti del sietema solare materiale, di disentegrarsi e riportare la loro energia spirituale nel grembo della Creazione Originaria.
E, come ha detto il Cristo-Dio in una recentissima rivelazione di quest’anno 2023, “Non più sangue e non più carne”, ovvero non esisterà più nulla fatto di materia, ma solo pianeti e abitanti “eterici”, tutti rivolti ad evolversi animicamente per tornare a casa nel Regno dei Cieli, come prima della ribellione di Satana (la Caduta, il peccato originale-e non il primo atto sessuale come ci vuol far credere la chiesa, braccio armato dell’anticristo).
Per chi volesse approfondire: ADDIO TERRA, ULTIMO PIANETA – Hal Lindsey con C. C. Carlson, ed. EUN (Tit. orig. THE LATE GREAT PLANET EARTH)
L’occidente dovrebbe ripensare il proprio posizionamento geopolitico, prima che sia troppo tardi. Sarebbe la strada più giusta e vantaggiosa, pena come ricordato il ritorno di quella stagione degli attentati terroristici in occidente oltre a tutte le altre potenziali conseguenze economiche e strategiche. Rimane l’idea, comunque sempre attuale, che a qualcuno questa ipotetica nuova stagione possa andare bene per avere il pretesto per restringere ulteriormente le libertà occidentali divenute nel frattempo troppo ingombranti e economicamente difficili da gestire…
Il problema principale è che chi comanda qui in Italia e in Ue è agli ordini di quella feccia angloisraeloamericana che vive di relazioni con doppio standard, ossia ritiene ancora di essere nel periodo storico nel quale può permettersi di fare qualunque cosa, guerreggiare, saccheggiare e combattere nemici nella totale impunità e nel mentre condannare eventuali paesi non allineati con sanzioni e altri artifici internazionali quando non sottostanno agli obblighi e ai desiderata americani.
Il punto è che tale situazione sta affrontando un velocissimo tramonto ed i paesi disposti a sottostare ai diktat a doppio standard americani sono sempre meno. Di fatto gli occidentali si stanno isolando nella loro bolla credendo ancora di detenere le redini mondiali mentre tutto intorno il loro mondo crolla e si ribella…
I prossimi passi dipenderanno da come gli israeloamericani e gli occidentali risponderanno alla perdita di egemonia sul resto del pianeta. Se pacificamente, scendendo a patti col ‘nuovo mondo’, o meno…
Trovo catastrofico e allarmante questo articolo e la mia sensazione porta a questa possibilità. Ho cmq un credo cristico che mi dà e darà la forza e il coraggio di vivere con la convinzione di un mondo dove troverà una via per uscirne da questo groviglio di canaglie che lavorano per la distruzione di questa meravigliosa TERRA.
Si descrivono solamente le situazioni di tensione in Medio Oriente che oggettivamente ci sono..Parlare di “catastrofismo” e “allarmismo” mi pare abbastanza fuori luogo considerato che il nostro blog è stato in prima linea nel denunciare le intermanibili psy-op terroristiche di una certa falsa controinformazione..