di Cesare Sacchetti

Dopo le conclusioni riportate dal dottor Giampaolo Palma sulle autopsie di Bergamo, arriva uno studio scientifico che riscriverebbe ancora più radicalmente la storia del coronavirus.

Non un virus letale come è stato raccontato da molti virologi piuttosto presenti sugli schermi televisivi, ma un agente patogeno con una letalità praticamente nulla.

Ad arrivare a queste clamorose conclusioni è stato il dottor Pasquale Bacco, un medico consulente della società americana Meleam che ha diversi uffici in Italia.

Il dottor Bacco assieme al suo gruppo di ricerca ha condotto delle visite mediche e dei test sierologici su un campione piuttosto rappresentativo in termini statistici di 7038 persone.

Lo scopo di questa indagine era quello di appurare se effettivamente in questo campione ci fossero delle persone già entrate in contatto con il Covid-19 e che avessero anche eventualmente sviluppato gli anticorpi.

I risultati dello studio hanno evidenziato degli elementi semplicemente fondamentali, come spiega lo stesso Bacco.

“Su 7038 ci hanno dato una media nazionale del 34% di persone già contagiate. Abbiamo avuto un punto massimo su Brescia intorno al 49 e un punto minimo in Sicilia sul 28-29%″.

Questo vuol dire che praticamente un terzo della popolazione italiana, circa 20,5 milioni di persone, è stata contagiata dal Covid e in una delle città più colpite dall’epidemia, Brescia, la parte di persone portatrici asintomatiche del virus sarebbe di circa 96mila persone.

La prima cosa che ha fatto quindi il team scientifico della Meleam è stata quella di recarsi nel mese di febbraio dal gruppo di consulenti tecnici del governo per metterli al corrente di queste importanti affermazioni.

All’inizio siamo entrati in contatto con l’unità di crisi. Dopo il 49% di Brescia, siamo andati presso l’unita di crisi di Roma, che allora si stava formando, e abbiamo detto questi sono nomi, cognomi, indirizzi e tutto. Noi abbiamo un 49% di dati che lascia perplessi. Peraltro su un campione ampissimo, allora ne avevamo fatti 1700. Quindi la possibilità di errore praticamente è zero.”

Il dottor Bacco aggiunge poi un altro elemento fondamentale che retrodata l’inizio dell’epidemia. Negli esami del sangue delle persone campionate è stata individuata la presenza di immunoglobulina G nel 74% dei casi. La presenza di questi anticorpi nel sangue testimonia che l’infezione è stata contratta mesi prima e non nel mese di febbraio come si pensava in un primo momento.

“Il 74% di questi presentavano immunoglobuline G come memoria immunitaria. Cioè, non erano infezioni recenti. Ora, se noi consideriamo su tutta la zona il numero del campione, il valore elevato di positività e immunoglobuline G dobbiamo fare un salto nel passato di almeno tre mesi e mezzo.”

Il contagio quindi risale almeno all’inizio di ottobre. Una volta che gli scienziati avevano raggiunto queste importanti scoperte, le comunicano quindi alla task-force scientifica del governo.

“I primi casi sono con certezza ad ottobre. Quando noi abbiamo presentato questi dati iniziali all’unità di crisi in embrione ci hanno fatto parlare con quello che doveva essere un loro consulente, che è un noto virologo che in televisione ormai vedete un po’ tutti. Il quale di fronte alle mie rimostranze mi dice: noi al Brescia secondo me siamo al 2%. Gli dico perché e lui mi risponde perché è così.”

Il riferimento al virologo che appare spesso in televisione sembra essere rivolto a Roberto Burioni, e quindi, se tutto questo fosse confermato, varrebbe a dire che la task force assemblata dal governo PD-M5S avrebbe ignorato studi scientifici decisivi che probabilmente, se presi in esame, avrebbero portato a rivedere completamente la strategia da seguire sul contenimento del virus, dal momento che il contagio era già in fase avanzata e larga parte della popolazione si era già immunizzata.

Il virus non è assolutamente letale

Se dunque il 34% della popolazione nazionale fosse già entrato in contatto con il Covid, significherebbe che circa 20 milioni di persone sono positive asintomatiche.

Attualmente il governo considera come morte da Covid 30.560 persone, nonostante queste avessero nella stragrande maggioranza dei casi gravi patologie pregresse, come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Ma anche se si reputa che tutte queste persone siano morte in seguito ad un’infezione da coronavirus, la mortalità in questo caso di fronte a 20,5 milioni di contagiati sarebbe solamente dello 0,14%, non molto differente dalla comune influenza stagionale.

Il dottor Bacco considera quindi il conteggio dei morti che viene divulgato completamente falso.

“Noi parliamo di un virus, il Covid, che è assolutamente banale. Il numero sui morti è tutto falso. Questo virus non è capace di uccidere in nessuna maniera.”

Il medico della Meleam ha svolto diverse autopsie sulle persone che avevano il Covid ed è arrivato alla conclusione che questo agente virale non sia in alcun modo letale.

Tenga presente che sono un medico legale e svolgo gli esami autoptici. Noi abbiamo visto non solo in laboratorio, ma anche con gli esami sui deceduti che è un virus banale. Non ha nessuna capacità di uccidere soggetti che non hanno condizioni particolari.”

In altre parole, il Covid riuscirebbe a colpire solamente le persone con un quadro clinico già gravemente compromesso e non sarebbe affatto l’agente letale che è stato descritto.

Lo scienziato a questo proposito cita una circostanza determinante che lo ha visto diretto protagonista di un’autopsia eseguita da lui stesso su un giovane di 33 anni che era stato dichiarato morto per Covid.

L’uomo non era affatto in buona salute. Al contrario, era “paraplegico, dializzato e diabetico.”

Lo scienziato esorta chiunque a dimostrare il contrario, dichiarando di essere pronto a scusarsi se qualcuno gli porta prove di soggetti sani sotto i 55 anni morti esclusivamente da Covid.

Il vaccino è completamente inutile

Come già spiegato da altri autorevoli virologi, tra i quali Giulio Tarro, il vaccino per un virus che muta come il coronavirus non servirebbe.

Bacco ha a questo riguardo la stessa opinione.

“Volete sapere la più grande frottola del mondo? Ancora adesso in televisione parlano di vaccino. Abbiamo già visto tutti che il virus è già mutato.

Voi per il virus influenzale fate un vaccino all’anno perché una delle caratteristiche del Coronavirus è che muta. Allora questo virus è già mutato. Voi ve lo fareste il vaccino a giugno per il Covid?”

Non occorre essere esperti di immunologia per comprendere che somministrare un vaccino per un virus che è già mutato sarebbe completamente inutile.

Eppure i media e tutte le istituzioni internazionali continuano a dire che la soluzione al coronavirus sarebbe solo ed esclusivamente il vaccino.

Gli stessi media continuano a sostenere che il virus potrebbe sopravvivere al caldo, ma il dottor Bacco a questo proposito dice che basta un semplice test di laboratorio per capire che l’aumento della temperatura uccide il coronavirus.

“Per verificare che il virus muore con il calore si fa una cosa semplicissima che è aumentare la temperatura. Sapete quanto costa questa operazione? 7 euro e 80 centesimi. E noi l’abbiamo fatto agli inizi di marzo. Si doveva dire a tutto il paese che questo virus a maggio muore”.

L’Italia è stata chiusa per un virus debole incapace di uccidere

In altre parole, le conclusioni di questo studio scientifico sono dirompenti. La mortalità del virus è davvero bassa e la sua resistenza al calore sarebbe minima.

Non è la peste nera descritta dalla macchina mediatica del terrore. Le autopsie hanno confermato che non è in grado di uccidere se non su soggetti già gravemente malati che sarebbero morti comunque anche senza prendere il coronavirus.

Questi risultati sarebbero ancora più sconcertanti di quanto emerso dalle autopsie di Bergamo. Da quelle autopsie era emerso che il Covid attacca prima i vasi sanguigni, ma le conclusioni del dottor Bacco portano a dire che tale decorso risulta mortale solamente in pochi casi su persone con gravi patologie.

Ma l’aspetto più grave in tutto questo è che la task-force governativa sarebbe stata informata già a febbraio di questi fondamentali conclusioni che sarebbero state ignorate.

A questo punto, occorre comprendere se per dolo o colpa, ma il risultato è stato comunque lo stesso.

Si è chiuso un intero Paese per un virus con una mortalità bassissima. Si sono sospesi i diritti costituzionali per un virus che non era affatto pericoloso.

Il governo fin dal primo momento è apparso completamente disinteressato a seguire un’agenda basata su questi elementi scientifici.

Si è seguita un’agenda già scritta che era interessata solo ad alimentare il terrore e a promuovere la vendita di mascherine che sono dannose per la salute delle persone.

La verità sta emergendo. Il coronavirus si sta rivelando come un evidente pretesto per provocare un’enorme recessione, senza la quale non si può giustificare il ricorso ai prestiti del MES che porterebbe alla inevitabile grecizzazione del Paese.

Il coronavirus è stato il mezzo per annullare i diritti costituzionali e personali dei cittadini.

Il vero virus in tutta questa storia non è il Covid-19. Il vero virus è il corrotto regime che si è instaurato nel Paese e che si è servito di questo pretesto per eliminare il dissenso e instaurare una dittatura totalitaria.

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