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Cesare Sacchetti

L’attentato al primo ministro slovacco Fico e l’ombra di Soros

15/05/2024

Di Cesare Sacchetti

Sono attimi drammatici per la vita del primo ministro della Slovacchia, Robert Fico.

Non appena finito un incontro governativo nella città di Handlova, Fico si era avvicinato per salutare la folla che lo aspettava fuori dalla sede dei palazzi del governo, ed è lì che un uomo gli ha sparato contro diversi colpi di arma da fuoco.

Il servizio di sicurezza è riuscito a fermare l’attentatore la cui identità risulta essere quella di Juraj Cintula, un sostenitore del partito di sinistra progressista del Paese, Slovacchia progressista.

Sorgono diversi dubbi sulla facilità con la quale l’uomo sia riuscito ad estrarre una pistola a pochi passi da Fico e su come la sicurezza che era con lui non abbia agito tempestivamente per impedire che Cintula sparasse dei colpi verso il primo ministro.

Non appena l’attentatore ha sparato, sono giunte ricostruzioni contrastanti, come spesso accade in questi casi, sulla dinamica degli eventi.

Inizialmente si era detto che erano almeno 3 o 4 i colpi che avrebbero colpito il primo ministro slovacco, ma poi i successivi resoconti riferiscono che invece ad andare a segno sarebbe stato soltanto un proiettile e Fico non sarebbe, il condizionale in queste d’ore è d’obbligo, in pericolo di vita anche se le prossime ore saranno decisive per essere sicuri delle condizioni di salute del politico slovacco.

Robert Fico e lo scontro con Soros

Fico era stato già in passato primo ministro del Paese e aveva servito due mandati in questa carica; il primo dal 2006 al 2010 e il secondo dal 2012 al 2018.

Leader del partito conservatore Smer, il politico slovacco si era ripresentato alle elezioni politiche lo scorso anno e aveva già manifestato tutta la sua opposizione al fatto che la Slovacchia inviasse armi all’Ucraina e aveva suggerito che i due Paesi coinvolti nel conflitto procedessero ad una negoziazione separata.

Fico si era inimicato anche non pochi attori ed entità di vario tipo in Slovacchia, quando già nel 2018 accusò George Soros di ingerire negli affari del suo Paese.

La Slovacchia è un Paese nel quale da diversi anni la presenza della ONG della rete di George Soros è alquanto vasta e radicata.

Soros che si descrive nel suo sito come un “filantropo” può essere definito a tutti gli effetti come un principe della sovversione e della destabilizzazione dei Paesi nei quali opera la sua nota, o famigerata, Open Society.

Un fiume di denaro è stato speso dallo speculatore americano di origini askenazite pari a più di 30 miliardi di dollari.

Soros ha la scopo di esportare ovunque il modello di società aperta che non è altro che la demolizione degli Stati nazionali, dei loro confini e delle loro tradizioni religiose da sostituirsi invece con una filosofia di tipo liberal-marxista nella quale tutte le istituzioni di stampo cristiano e cattolico, soprattutto la famiglia, finiscono per l’essere spazzate via dall’idea di una società liquida, dove non c’è più patria, né famiglia né religione.

Soros in questo senso può essere considerato a tutti gli effetti come il degno erede di Adam Weishaupt, fondatore degli Illuminati di Baviera nel 1776, che già al tempo della società dei lumi aveva di fatto concepito una idea di società universale dove le patrie e loro tradizioni sarebbero state rimosse.

La Slovacchia non è rimasta immune suo malgrado da questo tipo di infiltrazione e se si dà uno sguardo alla relazione scritta dal sito ungherese Tuzfalcsoport si ha una idea più precisa di quanto questo processo di ingerenza da parte del “filantropo” nella società slovacca sia profonda e alquanto invasiva.

La rete di Soros in Slovacchia

La Open Society Foundation del magnate di New York si è stabilita nella capitale slovacca, Bratislava, già nel 1992.

Da allora la rete della OSF si è inserita in ogni settore della società civile della Slovacchia e si stima che soltanto dal 2016 al 2021 almeno 6 milioni di dollari siano stati spesi da Soros a favore di organizzazioni e gruppi mediatici che promuovono gli interessi della società aperta.

Tra queste organizzazioni c’è anche quella dell’attuale presidente slovacco, Zuzana Caputova, che è considerata vicinissima a Soros  e che aveva avuto degli scontri durissimi con Fico proprio per via della sua devozione alla causa dello speculatore americano.

Fico non aveva girato troppo intorno alla questione e aveva chiaramente accusato la Caputova di non essere altro che un agente di Soros in Slovacchia sotto mentite spoglie.

Il presidente slovacco aveva risposto a queste accuse con una causa per diffamazione nei confronti di Fico, eppure il profilo della Caputova sembra essere a tutti gli effetti proprio quello del politico che si è formato in seno alle organizzazioni statunitensi che sono il cuore dell’anglosfera.

La Caputova infatti ha completato almeno due corsi presso la USAID, l’agenzia americana per lo sviluppo internazionale, dove la presenza e l’influenza di Soros è molto marcata tanto che si ritiene questa agenzia una di quelle più frequentemente utilizzate dai servizi di intelligence americani per rovesciare capi di Stato o di governo che vengono considerati una “minaccia” per gli interessi dell’anglosfera e della governance mondiale, come accaduto, tra gli altri, all’ex presidente ucraino Yanukovich rovesciato da Washington su ordine di Soros.

I legami del presidente slovacco con la Open Society non si fermano qui. La Caputova è autrice di diversi studi e ricerche che sono stati sovvenzionati attraverso la fondazione di Soros, e dunque quando Fico affermava che il presidente del Paese aveva un rapporto di stretta dipendenza con il magnate americano difficilmente gli si poteva dare torto.

Soros poi ha esteso la sua influenza anche ai media slovacchi. Attualmente il secondo gruppo mediatico più grande del Paese risulta essere il Petit Press, nel cui azionariato si trova la presenza del gruppo Media Development Investment Fund (MDIF).

L’MDIF tra il 2016 e il 2019 ha ricevuto dalla fondazione di Soros 21,5 milioni di dollari e quindi affermare che George Soros oggi sia il secondo più grosso editore della Slovacchia non è affatto azzardato, in quanto è stato lui a fornire all’MDIF la liquidità necessaria per acquistare un importante gruppo mediatico slovacco.

La lista dei beneficiari di Soros in Slovacchia si allunga poi ad altre ONG quali la onnipresente Transparency International Slovacchia oltre ad associazioni quali Inakost che ha come scopo quello di promuovere i “diritti” delle minoranze omosessuali.

La destrutturazione della società slovacca dove l’osservanza della fede cattolica è maggioritaria è il proposito di Soros e di questa infinita rete di ONG e associazioni mondialiste che agiscono come quinte colonne della finanza e delle élite liberali Occidentali.

L’uomo che ha sparato a Fico come si diceva precedentemente risulta essere Juraj Cintula, un attivista del partito progressista della Caputova, vicinissima, come si è visto, a George Soros.

Il premier slovacco attraverso la sua politica ostile alla NATO e aperta ad un dialogo con la Russia stava suscitando non poche irritazioni dalle parti dell’anglosfera.

In questo momento, l’anglosfera si trova in una profonda crisi e la sua stessa esistenza è messa in discussione da un processo politico che sta portando alla graduale fine dell’ordine liberale internazionale partorito dopo la seconda guerra mondiale che vedeva l’assoluta supremazia di Washington e del pensiero liberale sulla sfera Occidentale.

Questo mondo si trova di fronte ad una crisi esistenziale per via della rinuncia degli Stati Uniti ad esercitare il ruolo di garante di questa architettura geopolitica e, al tempo stesso, per la nascita del mondo multipolare che sta riportando al centro della scena gli Stati nazionali.

Fico attraverso le sue posizioni ostili a sostegno della NATO in Ucraina aveva probabilmente irritato più di qualche atlantista a Bruxelles.

Attorno all’attentato alla sua vita, sembra vedersi l’ombra dell’anglosfera. Attorno a questo attentato, sembra vedersi l’ombra di uno degli uomini simbolo di questo potere.

Attorno a questo attentato, sembra vedersi l’ombra di George Soros.

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23 Commenti

  1. Arturo

    A me personalmente sembra una fotocopia dell’attentato a Sarajevo all arciduca Francesco Ferdinando

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      • Arameo

        Eccellente e veritiero, come sempre. Però i refusi è meglio eliminarli, “sembrano vedersi l’ombra”, ad esempio, sta proprio male. Lo so che il contenuto è enormemente più importante, ma un po’ di forma.. aiuta.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Grazie Arameo, articolo scritto in 30 minuti. Direi che un refuso può starci..Ma provvedo. Grazie.

          Rispondi
  2. Massimo

    Anche Trump o Orban spesso si avvicinano ad una folla di persone per salutare.Quante probabilità dai che nelle guardie del corpo di Fico ci sia qualche infiltrato pro Soros? L’ accaduto mi lascia alquanto dubbioso.Grandissimo Cesare e grazie di tutto.

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    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Massimo,è la prima cosa che ho ho messo in rilievo. Se la guardia del corpo è attenta e fa il suo mestiere, l’attentatore generalmente non riesce a sparare in quel modo.

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      • Gianni

        Dalle immagini che ci fanno vedere ,gli uomini della scorta non sono vicinissimi alla persona da proteggere.
        Mi ricorda qualcosa di simile
        Rabin
        Buon lavoro

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        • Ronnie

          A me ha ricordato un po’ quello altrettanto maldestro a Reagan

          Rispondi
        • Ronnie

          A me ha ricordato lo stesso maldestro attentato a Reagan. Ricordiamo che in quel caso rimase uccisa una guardia del corpo.

          Rispondi
    • Ronnie

      Certo che Trump, Orban e anche Putin hanno dei fedelissimi attorno a loro. Specie Trump che paga lui personalmente e conosce ad uno a uno.

      Rispondi
  3. Isabel.

    L’Anglosfera è SEMPRE presente quando si parla di SACCHEGGI e CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ. Oggi leggo una notizia che può essere promettente perché, se interviene Putin, forse le isole Malvinas potrebbero ridiventare argentine. Ti lascio il link per condividerlo con te e chi ti segue. Da Mendoza, Argentina: un grande saluto.

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  4. andrea

    Grazie Cesare come sempre stai attento a tutto, complimenti! Ma sorge una domanda: non si era detto che Soros/nato ormai era fuori, insomma che questi poteri erano perduti? Se ora accade che chi si oppone al deep state e la tecnica è questa, stiamo freschi! C’è chi parla d nuova guerra verso la Russia, ma se questo mondo, il globalismo, sta finendo, perchè ancora chi si oppone viene sparato? La nato/deep state/soros è ancora così forte? Perchè non da speranza, fa pensare che le cose non cambieranno se decidono sempre loro. Quando crolla questa europa Cesare? Grazie per l’articolo!

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    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Edoardo, i colpi di coda non sono sinonimo di forza dell’avversario.

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      • Enzo

        Buonasera dottor Sacchetti,ancora una volta tanto di cappello, Grazie per la sua sintesi chiara dell’informazione sui fatti accaduti.
        Inoltre condivido con Lei al 100% il suggerimento dato ad Off, che spengesse tutti i falsi canali di informazione terroristica, sicuramente sarà molto molto più rilassato.

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  5. shax

    Guardacaso l’attentato è contro uno degli esponenti del nuovo fronte europeo che predica il ritorno delle relazioni con la Russia, la fine delle armi agli ucraini e il ritorno alla sovranità nazionale. Inoltre aveva da poco annunciato il premier slovacco una approfondita indagine sugli sviluppi della c.d. ‘pandemia covid’…
    Di nemici ne ha parecchi Fico, c’è solo l’imbarazzo della scelta…

    Rispondi
  6. Off

    Salve Cesare,
    Personalmente tra peste da raffreddore,guerre che sembrano battaglie di softair,rialzi dei prezzi decisi a tavolino sono 4 anni che non dormo per via dei soliti terroristi mediatici..ora sono venuti fuori con una nuova era glaciale nel 2025,quando prima dovevamo bruciare vivi bah..che cosa devo fare per tornare a dormire senza svegliarmi agitato e col vomito?
    Buona serata!

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    • Shax

      E dove l’hai letto della nuova era glaciale nel 2025?!?

      Rispondi
  7. manlioste

    Quando belzebù si prenderà il vecchio maiale, stapperò una bella bottiglia di Veuve Cliquot

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