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Cesare Sacchetti

La polizia keniota:”Silvia Romano era coinvolta nel traffico illegale d’avorio”

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Categorie: Notizie

17/05/2020

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di Cesare Sacchetti

Non si sono ancora placate le polemiche intorno alla liberazione di Silvia Romano, tornata in Italia convertitasi all’islam, quando emerge una ricostruzione clamorosa che getterebbe una luce completamente diversa sul rapimento della 24enne milanese.

Silvia Romano non si sarebbe trovata in Kenya per attività di volontariato e di cooperazione per conto della Ong Africa Milele, ma perchè sarebbe stata invischiata in un traffico d’avorio conclusosi male per i mancati pagamenti da parte della cooperante.

A fornire questa versione è stata la giornalista Sophie Njoka, firma del People Daily Kenya, in un articolo pubblicato dal gruppo mediatico americano Media Max Network lo scorso 18 febbraio 2019 intitolato “La polizia riporta che la rapita italiana trattava nel commercio d’avorio”

La notizia è stata fatta sparire dal sito originale ed è stato possibile recuperarla solo attraverso il sito internet Wayback Machine dove è possibile leggere la versione originale dell’articolo.

L’articolo pubblicato e poi fatto sparire da MediaMax Network

Nessun quotidiano italiano ha finora dato notizia di questa importante informazione che cambierebbe completamente la versione dei fatti proposta fino ad ora sul rapimento della Romano.

La versione della polizia keniota

L’arrivo della cooperante nel Paese africano risale allo scorso 5 novembre 2018. Secondo la versione che è stata fornita fino ad ora dai media italiani, la Romano si trovava nel villaggio di Chakama, in Kenya, per svolgere volontariato a favore dei bambini africani.

Ma la storia sarebbe molto diversa da quanto effettivamente è stato raccontato.

Ufficiali della polizia keniota citati dalla giornalista Sophie Njoka sostengono che la giovane era giunta nel Paese per partecipare ad un traffico internazionale d’avorio di svariati milioni di euro.

La giovane infatti sarebbe stata in contatto costante con uno dei suoi rapitori, Said Adan Abdi, fino ad essere rapita da quest’ultimo e da altri membri di una banda composta presumibilmente da almeno 8 persone il 20 novembre 2018.

La ragione del rapimento sarebbe dovuta al fatto che la Romano si era impegnata ad acquistare una partita di avorio, frutto di traffici illegali, dallo stesso Abdi ma poi la ragazza non aveva effettivamente proceduto ad onorare il pagamento per l’acquisto della merce.

La giovane, secondo la polizia locale, sarebbe poi riuscita comunque a far uscire l’avorio dal Paese rivedendolo ad un altro acquirente, ma nonostante questo non avrebbe proceduto ad onorare il pagamento del materiale.

Questa la versione delle autorità investigative keniote citate dalla Njoka.

“Sospettiamo fortemente che lei stava trattando nel commercio d’avorio e le indagini della polizia ora indicano che la Romano non ha pagato per l’enorme ammontare di avorio che le è stato fornito dai suoi rapitori, e nonostante lo abbia venduto fuori dal Kenya, non ha mai rispettato la sua promessa di pagare i suoi fornitori.”

Il trafficante avrebbe quindi minacciato più volte la donna per avere il denaro che era stato pattuito, ma senza successo.

I contatti tra i sequestratori e la ragazza sono stati frequenti per tutti i giorni precedenti il sequestro, avvenuto il 20 novembre.

L’uomo infatti avrebbe tempestato di messaggi il cellulare della Romano nel tentativo fallito di avere i soldi promessi.

Da quel momento, sarebbe scattata la ritorsione dei criminali che vistisi buggerati dalla donna avrebbero deciso di rapirla per chiedere un riscatto e poi, in un secondo momento, avrebbero preso la decisione di venderla al gruppo di terroristi islamici di al-Shabaab che l’avrebbero condotta fuori dal Kenya per portarla in Somalia, il Paese dove la presenza degli islamisti è più radicata e nel quale la cooperante Ong avrebbe trascorso la maggior parte della sua prigionia.

A due distanze di settimane dal suo rapimento sono poi emersi altri importanti elementi che hanno contribuito a fare luce sull’accaduto.

L’8 dicembre 2018 infatti fu arrestato un ufficiale corrotto del Kenya Wildlife Service, un’istituzione gestita dal governo keniota per la protezione della fauna selvatica del Paese.

L’ufficiale è stato arrestato assieme a suo fratello con l’accusa di essere entrambi coinvolti nel rapimento della Romano.

L’uomo avrebbe rivelato alla polizia che la ragione dell’operazione criminale era quella di ottenere un riscatto per recuperare le somme di denaro che la giovane doveva in un primo momento alla banda per l’acquisto dell’avorio.

A dare notizia dell’arresto dell’ufficiale del Kenya Wildlife Service fu l’emittente televisiva NTV Kenya che dedicò un servizio al caso.

Il servizio di Ntv Kenya sulla Romano

Il governo Conte sapeva del traffico d’avorio?

In Italia però i media non hanno mai riportato le informazioni di cui disponeva la polizia del Paese africano sui reali moventi del sequestro della donna.

Eppure le autorità investigative locali sarebbero state perfettamente consapevoli già dal febbraio 2019 delle vere ragioni della presenza della Romano nel Paese.

E’ possibile pensare che la Farnesina e l’attuale governo Conte in carica da agosto 2019 non abbiano mai avuto accesso a queste informazioni già note alla polizia del Kenya da più di un anno?

E se lo sapevano perchè le autorità italiane che hanno trattato per la liberazione della donna non hanno informato la magistratura su questi fatti?

Alcuni avevano sollevato dubbi sul fatto che la Romano fosse una vera esperta di volontariato, reputata più una turista che giocava a fare la cooperante.

La ONG Africa Milele per la quale la ragazza lavorava non risulterebbe nemmeno iscritta alle federazioni che racchiudono tutte le Ong italiane.

Ma se la ricostruzione delle autorità keniote è corretta, la cooperazione e il volontariato sarebbero stati solo una facciata per nascondere operazioni di tutt’altro tipo.

La Romano si sarebbe trovata lì per un traffico di avorio finito poi con il suo sequestro.

E’ altamente probabile che il governo Conte abbia pagato un riscatto per la sua liberazione, che secondo alcune versioni sarebbe di 4 milioni di euro, mentre secondo altre sfiorerebbe la cifra di 40 milioni di euro.

La vicenda ha già suscitato un vespaio di polemiche perchè qualcuno ha sollevato il sospetto che la giovane potesse avere un accordo con i suoi rapitori.

L’opinione pubblica italiana aveva già diritto prima a sapere per quale motivo il governo PD-M5S avesse finanziato una pericolosa organizzazione di terroristi islamici.

Lo ha adesso ancora di più a sapere se sono stati spesi soldi pubblici per liberare una persona che si sarebbe trovata in Africa per dei presunti traffici illeciti che nulla hanno a che fare con l’aiuto ai bimbi africani.

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18 Commenti

  1. Tizio.8020

    E chi mi dice che non sia tutta una manfrina per far “sparire” 40 milioni di €??
    I terroristi/rapitore non andranno sicuramente a denunciare la cosa in Procura!!

    Rispondi
  2. Iris

    Nessuno si è mai chiesto come mai se un ragazzo o uomo fatto fa domanda per andare in Africa come volontario lo prendono solo se altamente specializzato e quindi richiesto in determinate zone, e invece ragazzine giovani senza arte né parte vengono subito reclutate dalle varie Ong italiane ed internazionali?

    È marcio ovunque, non se ne esce.

    Rispondi
  3. beppe pal

    bella notizia.
    certo che Conte sapeva e più del governo nel suo insieme. Nel 2018 è risultato che aveva la delega sui “servizi” e questo era contraria alla “tradizione”. è altamente probabile, visto quanto successo col bisconte, che tale delega gli sia rimasta.
    Sa pure che il Covid 19 è una bufala per seminare paura e assuefazione… ma piace al cd mainstream e forse non solo a loro se con la mole di violazioni che si sanno il bisconte si creda ancora di essere nei campi elisi.
    Poi, per quanto personalmente non abbia seguito la vicenda, ora si può anche dire che Romano ha funzionato anche come arma di distrazione.

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  4. nic

    Di bene in meglio…

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  5. mario

    Aveva ragione un certo senatore di apostrofarla in un certo modo. Qui esistono figli e figliastri… studenti laureandi fatti sparire in varie zone dell’UE e i nostri ministri non hanno fatto un tubo, sembra che questi politici siano attirati da queste persone che chiedono riscatti per parecchi milioni di euro per finanziare i terroristi. Mah

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  6. Emilia

    Bingo…. La polizia keniana corrottissima ci è dentro in pieno.

    Rispondi
  7. beppe pal

    me lo si passi. e ha anche la faccia da culo da ridere? e gli altri dietro autentici enigmi che hanno turlupinato l’Italia intera?

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  8. giacomo

    chissà poi che non tolgano qualche % per le loro tasche i ns onorevoli politicanti…

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  9. Utente

    Una celebrolesa, Africa corrotta, Politici incapaci con il tick del protagonismo, soldi buttati nel cesso… anche oggi una bella strizzata di palle… mainstrean…

    Rispondi
  10. Aldo Rovito

    Vorrei leggere l’articolo in originale e completo. Grazie grazie

    Rispondi
    • Cesare Sacchetti

      Lo trova linkato nel pezzo.

      Rispondi

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