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Cesare Sacchetti

Italia-Ucraina: uno spettacolo di propaganda per i nazisti di Kiev

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Categorie: Stato profondo

14/09/2023

di Cesare Sacchetti

Italia-Ucraina era qualcosa che purtroppo travalicava i confini calcistici già nelle premesse dell’evento.

Il fatto che venisse in visita la nazionale di calcio ucraina per disputare le qualificazioni ai campionati europei del prossimo anno era per alcuni un’occasione troppo ghiotta per non veicolare un messaggio propagandistico a favore dei nazisti di Kiev.

E così è puntualmente stato. Il sentore che l’occasione potesse diventare un manifesto a favore del governo Zelensky c’era già da diversi giorni e i primi ovviamente ad averlo erano stati proprio i russi.

Alcune fonti istituzionali hanno raggiunto questo blog e ci hanno fornito un quadro piuttosto esaustivo di quanto accaduto prima e durante la partita.

Il dopo sarà facile immaginarlo non appena si parlerà di quanto successo ieri a San Siro.

Mosca ha protestato contro l’operazione di propaganda pro-Kiev

La delegazione diplomatica russa era stata informata con dovuto anticipo che la partita sarebbe stata trasformata in uno spettacolo di propaganda a favore dei nazisti di Kiev.

Il console russo di stanza a Milano, Dmitry Shtodin, apparentemente ha fatto arrivare degli inviti non proprio amichevoli alla Farnesina e al governo Meloni di non utilizzare un evento sulla carta solamente sportivo per sostenere invece il governo Zelensky.

In questa occasione sembra che i russi non abbiano affatto utilizzato toni concilianti e abbiano fatto sapere all’esecutivo che se Italia-Ucraina si fosse tramutata in una esibizione a favore di Kiev, ci sarebbero state serie ripercussioni per Roma.

Gli avvertimenti evidentemente sono stati del tutto ignorati perché la partita è stata esattamente ciò che non avrebbe dovuto essere.

A portare gli ucraini allo stadio pare siano stati dei pullman organizzati stipati di persone che non sembravano nemmeno troppo interessate ad assistere all’evento.

Quando sono scesi dal pullman, gli ucraini erano già ubriachi fradici e sono stati fatti entrare a San Siro nonostante il regolamento vieti strettamente di far entrare persone in stato di ebbrezza per ovvie ragioni di sicurezza.

In Italia-Ucraina però non era certo la sicurezza quello che stava a cuore a determinati ambienti governativi e i tifosi ucraini sono stati fatti tutti entrare.

Quando le squadre sono scese in campo, tutti gli italiani che erano sintonizzati davanti alla televisione e che hanno assistito alla partita hanno potuto vedere l’indecente spettacolo che è stato messo in scena.

Giocatori ucraini avvolti nella bandiera del loro Paese e la scritta “pace” sui maxischermi dello stadio San Siro.

Quando però sono stati eseguiti gli inni delle squadre, si è verificato quello che gli spettatori da casa non potevano sapere. Durante l’esecuzione dell’inno nazionale ucraino, gli altoparlanti sono stati messi al massimo del volume per coprire i fischi di molte persone sedute sugli spalti.

Presenti allo stadio riferiscono che il volume era così forte che è stato necessario mettersi le mani sopra i timpani per evitare che questi subissero, se non li hanno comunque subiti, seri danni.

Adesso se si prende la cronaca di qualche quotidiano sportivo e non – la cosa oggettivamente non fa molta differenza – si leggerà che durante l’inno ucraino i presenti allo stadio hanno iniziato a fare degli applausi scroscianti come gesto di sostegno all’Ucraina.

Alcune persone presenti sul posto sedute in diverse parti dello stadio quando hanno iniziato a sentire gli applausi si sono alzate e si sono guardate intorno per vedere da dove provenissero degli applausi così intensi visto che gli ucraini allo stadio non superavano nemmeno le duemila unità.

La scena è stata quantomeno surreale. Nessuno applaudiva. Tutti erano seduti ai loro posti e questo porta a pensare che il regime, quello di Roma stavolta e non quello di Kiev, abbia autorizzato la messa in onda di applausi pre-registrati per far credere al pubblico da casa che il pubblico di San Siro fosse esploso in una incontenibile esibizione di gioia a favore dell’Ucraina.

Una scena che sembra essere la grottesca imitazione del film “Fuga per la vittoria” nel quale il radiocronista tedesco fa trasmettere applausi finti a sostegno della Germania Nazista per far credere al pubblico da casa che il pubblico fosse tutto dalla parte dei nazisti.

Non è finita qui purtroppo. Il clima ricordava molto quello della Germania Nazista anche per ciò che riguarda la sorvenglianza dei dissidenti quando la famigerata Gestapo, la polizia segreta nazista, spiava potenziali oppositori da mettere sulla lista nera del regime.

E non sembra essere accaduto qualcosa di molto diverso a San Siro. Sugli spalti sembra che ci fossero diversi agenti in borghese che monitoravano il comportamento dei presenti qualora avessero voluto lanciarsi in qualche contestazione.

Contestazioni che nonostante il clima intimidatorio ci sono comunque state. Quando i giocatori ucraini toccavano palla, si sentivano frasi del tipo “nazisti di m…” oppure “andare a f…. da quel cocainomane di Zelensky.”

Queste sono state le reazioni vere e reali degli italiani che erano allo stadio San Siro ma nulla di tutto questo è trapelato ovviamente sulle pagine dei quotidiani italiani.

Qualsiasi quotidiano si legga, si racconta di un tripudio di “applausi” all’Ucraina, applausi che come si è detto prima non ci sono stati.

La partita quindi si è rivelata essere una volgare esibizione di propaganda ad un regime che non trova alcun consenso in larga parte degli italiani.

Il sentimento degli italiani continua ad essere in maggioranza a sostegno della Russia e contro i crimini commessi da anni dai nazisti di Kiev.

E tale sentimento traspare, evidentemente troppo grosso per poter essere nascosto, persino nei sondaggi commissionati dalla Commissione europea.

L’Italia e il suo popolo non sono ostili alla Russia ma piuttosto nutrono una sempre più elevata ostilità nei confronti della NATO e dell’UE.

Qualcuno dalle parti di palazzo Chigi e della Farnesina si illude forse che tali messinscene possano cambiare qualcosa nella realtà, ma costui o costoro non fanno altro che prendere in giro loro stessi.

Adesso per coloro che hanno inscenato questa indecente e ridicola manifestazione di consenso artificiale nei confronti di Zelensky si presenta un nuovo problema.

Quello di fare i conti con Mosca che sembra decisamente stufa dello stato profondo italiano e delle sue continue provocazioni.

I segnali che la Russia non è più disposta a tollerare l’ostilità del governo Meloni erano giunti già lo scorso aprile quando ci fu lo strano affondamento nel lago Maggiore della barca “Goduria” sulla quale era in corso un vertice congiunto dei servizi segreti italiani e israeliani.

Secondo alcune fonti diplomatiche che si misero in contatto con noi, su quella barca si pianificava una provocazione in Kosovo ai danni della Serbia nel tentativo di aprire un nuovo fronte di crisi nei Balcani e distrarre così la Russia che in Ucraina domina ormai sotto ogni punto di vista il conflitto con Kiev.

L’operazione è fallita perché a quanto pare ci sarebbe stato l’intervento dei servizi russi che informati del vertice avrebbero speronato la barca provocandone l’affondamento.

Mosca guarda con attenzione quanto viene fatto dagli inquilini di palazzo Chigi e sembra piuttosto decisa a non concedere nemmeno più un millimetro all’establishment italiano.

Se ci sarà qualche nuova risposta del Cremlino in futuro vero Roma non ci sarà dunque affatto da sorprendersi.

A Mosca, la pazienza è esaurita da tempo.

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7 Commenti

  1. Franca

    Buongiorno, sicuramente sbaglierò o posso sembrare poco tollerante, ma penso che avrebbe dovuto esserci il deserto sugli spalti, solo un silenzio assordante.
    Mosca sta sicuramente esaurendo la pazienza, intervenga pure come crede, personalmente non temo più nulla.
    Grazie sempre Dr Sacchetti, i suoi articoli, in un futuro non troppo lontano, potrebbero essere raccolti in un libro a memoria per le future generazioni.
    Buona giornata! Franca

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  2. Shax

    I fischi dello stadio l’altra sera si sentivano nitidamente durante l’inno…e nonostante la patetica propaganda pro nazi ucraini del cronista rai che faceva intendere l’opposto.
    La pazienza della Russia è tanta ma ha comunque un limite. Limite che il governo attuale ha abbondantemente superato.
    È vergognoso quello che sora giorgia e company stanno combinando contro gli interessi nazionali. Ma i nodi al pettine stanno arrivando rapidamente, molto rapidamente.

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  3. Irene

    Invece hai ragione, Franca. Così tra l’altro la messinscena sarebbe saltata agli occhi. Però sinceramente non pensavo che si sarebbe arrivati a una propaganda così sfacciata, e non l’avranno pensato nemmeno i tifosi.

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  4. SERPI SILVIO PASQUALE

    Una ipotesi fantascientifica da complottista incallito: azzardare l’ipotesi che Mancini si sia dimesso perchè i vertici della Federcalcio abbiano chiesto alla Nazionale un onorevole pareggio, in omaggio a possibili (naturalmente fantascientifiche) richieste della Europa e della NATO? Purtroppo il precedente pareggio con la Macedonia del Nord ha reso indigeribile il “biscotto”………..

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    • La Cruna dell'Ago

      Mi sa che hai sbagliato articolo e sito oppure non hai capito nulla di quanto scritto perché io non ho minimamente parlato delle cose che scrivi..

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  5. Lorenzo Baggiani

    A mio avviso la guerra fra Russia e Ucraina serve solo a far eliminare, in una lotta fratricida, i popoli di origine slava, in quanto le élite dell’agenda mondialista occidentale, vogliono porre l’intero pianeta sotto il loro tallone e soprattutto, eliminare i popoli che si oppongono e si sono sempre opposti alle ideologie naziste o imperialiste. In questa lotta in ogni caso è in gioco l’egemonia anglofona e il nemico da annientare è senz’altro l’unione europea, per costringerla a rifornirsi di cibo e materie prime ad alto costo dagli stati uniti. E noi si pagaa…

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    • La Cruna dell'Ago

      Lettura errata perché l’UE fa parte dell’anglosfera e non è in contrapposizione ad essa. È Trump che vuole abbattere l’UE. La guerra non è un qualcosa di predeterminato e che fa gli interessi dell’atlantismo. La guerra serve ad abbattere la NATO.

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