Il piano del Colle: il governissimo è l’ultima spiaggia della Seconda Repubblica?

20/11/2025

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di Cesare Sacchetti

Il colloquio per schiarire le nubi che si erano presumibilmente addensate tra il Colle e palazzo Chigi è stato piuttosto breve, soltanto 20 minuti, e da esso sono uscite soltanto dichiarazioni di circostanza.

La presidenza del Consiglio riferisce che i rapporti tra il Quirinale e il primo ministro, Giorgia Meloni, sono sempre stati sereni, distesi e all’insegna della franchezza anche se la cronaca reale parla di una relazione molto tesa, ma per ragioni molto diverse da quelle che vuole far credere una certa stampa vicina al centrodestra.

Il fuoco di questa polemica, molto fumosa, è stato in particolar modo attizzato da un articolo del quotidiano La Verità diretta da Maurizio Belpietro che ha riferito di un piano orchestrato dal Colle per sostituire l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e costituire un governo a trazione piddina.

In realtà, la storia contiene soltanto una mezza verità accompagnata ad un depistaggio, ovvero quello secondo il quale il centrodestra sarebbe vittima di una manovra quirinalizia, mentre in realtà la coalizione dei cosiddetti “moderati” sarebbe ben informata su tali intenzioni, e non da poco tempo.

Cernobbio: la prima discussione sulle larghe intese

Se ne parlò già in un altro contributo pubblicato in esclusiva lo scorso giugno su questo blog, nel quale si dava notizia di un incontro segreto tenutosi a villa d’Este, il luogo dove si tengono gli incontri del forum di Cernobbio, il piccolo Bilderberg italiano che quest’anno ha deciso di convocare una riunione segreta di emergenza per discutere della grave crisi che affliggeva e affligge l’anglosfera e la politica italiana, sempre più indebolita dalla fine delle antiche protezioni garantite da Washington.

Villa d’Este, il luogo di elezione del Bilderberg italiano

Sul tavolo si discussero varie questioni e diversi scenari, in particolar modo quello che prevedrebbe un avvicendamento a palazzo Chigi tra l’attuale premier, la Meloni, e un altro presidente del Consiglio che possa alzare il tiro delle provocazioni contro la Russia e gli Stati Uniti di Trump, e i nomi più contemplati sono stati due, Calenda e Tajani, con il primo favorito sul secondo.

Nelle settimane successive alla pubblicazione di quell’articolo, l’esposizione mediatica del “leader” di Azione, già ministro dello Sviluppo Economico ai tempi del governo Renzi, è vistosamente lievitata e non passa giorno che in qualche radio o TV si veda Calenda, nonostante il suo consenso reale attualmente superi a malapena il 3%, la soglia “conquistata” dal suo partito l’anno scorso alle elezioni europee.

Calenda sembra essere un po’ l’ultima carta di un sistema sempre più in crisi, una scelta che fa pensare che una parte dello stato profondo italiano e delle immancabili massonerie voglia veramente giocarsi il tutto per tutto pur di aizzare le incessanti provocazioni che l’Italia ha messo in scena nei confronti di Mosca, ma l’operazione è di difficile gestazione e non condivisa da tutti.

Nelle stanze del potere a Roma, si sono seguiti incontri su incontri, ai quali c’era anche lui, l’ultimo “delfino” o infatuazione dell’establishment, Calenda, che avrebbe dato la sua disponibilità a costituire un governo di larghe intese , e ora i media hanno iniziato persino a chiedergli come sarebbe composto un suo eventuale esecutivo.

Senza che ce ne sia una apparente ragione, il politico di Azione snocciola sugli organi di “informazione” la sua lista di ministri, e questo è il segno che c’è un pezzo di establishment che ha preso questa decisione e vuole effettivamente mandarlo su.

Al Colle, la soluzione non sarebbe affatto sgradita.

Mattarella aveva già espresso la sua viva insoddisfazione nei confronti di una Meloni sin troppo disimpegnata dalle attività di governo, e soprattutto non interessata a prendersi la patata bollente di salvare ciò che resta del sistema politico italiano e dell’anglosfera.

Negli ultimi mesi di vita del governo Draghi, varie fonti istituzionali riferirono a tale blog che Lady Aspen non  voleva affatto la fine di quell’esecutivo, perché sapeva benissimo che il prossimo parafulmine sarebbe stato lei, e la risposta della Meloni è stata quella di non prendere in mano il cerino che le passò l’uomo del Britannia.

Le dimissioni di Draghi nell’estate del 2022

Giorgia Meloni ha scelto la via della fuga, della impalpabilità, tanto che non la si vede mai intervenire sulle gravose questione che affliggono il Paese, a partire dalla crescente emergenza della sicurezza e dall’esplosione di reati commessi da immigrati clandestini, da lei accolti in misura persino maggiore dello stesso PD, fino alla gravissima crisi economica che sta prosciugando l’economia del Paese a suon di crolli mensili della produzione industriale e di un crescente esercito di poveri, ignorati dai media perché appunto italiani.

La Meloni si limita al laissez faire.

Lascia che il corso degli eventi vada in una determinata direzione, ma non ha interesse a vestire i panni della garante di un sistema sempre più in crisi, e sempre più lontano dagli elettori.

Calenda invece sembra pronto a tutto, e la sua decisione di farsi tatuare sul braccio un simbolo giudicato da molti come nazista, in omaggio alla sua “devozione” alla causa ucraina, pare essere espressione della sua spregiudicatezza, della sua volontà di fare il kamikaze dell’establishment italiano.

Belpietro quindi non racconta l’intera storia perché vuole raffigurare il centrodestra come vittima e non partecipe di un governo di larghe intese, sempre per provare a dare a bere all’opinione pubblica l’idea che esista una qualche linea di separazione tra i due blocchi, quando ad oggi sono venute meno persino le flebilissime separazioni etiche, se si pensa che il centrodestra sta votando  leggi contro il “femminicidio” e in favore del “suicidio assistito”, una espressione che rappresenta una contraddizione in termini e dietro la quale c’è in realtà un’altra applicazione mascherata dell’eutanasia.

Sembra passato un secolo dai primi anni 2000, quando il centrodestra berlusconiano parlava di radici cristiane, seppur associandovi sempre la parola “giudaico”, un altro ossimoro che nascondeva soltanto la devozione di quella coalizione allo stato di Israele e alla sua potente lobby alla quale ogni singolo presidente del Consiglio baciava la pantofola attraverso un viaggio nello stato ebraico, tappa indispensabile per entrare a palazzo Chigi.

I tempi sono cambiati radicalmente. Le apparente sono venute meno.

Dopo il fallimento della farsa pandemica, i partiti che costituiscono il corpo della democrazia liberale hanno mostrato che sono tutti impegnati a eseguire le direttive dei centri del potere transnazionali che concepirono la società del Grande Reset.

I referenti di tali partiti sono nel chiuso delle logge massoniche, nelle stanze dei circoli del mondialismo quali il Bilderberg e della Commissione Trilaterale, e nei consigli di amministrazione dei fondi di investimento di BlackRock e Vanguard, dove sono parcheggiate una infinità di multinazionali di proprietà dei Rothschild, dei Rockefeller e di tutta la cupola del globalismo.

La Seconda Repubblica è arrivata di conseguenza al suo limite.

Le distanze che la separano dal Paese reale sono diventate troppo ampie per poter essere riempite, e il solo pensare ad un esecutivo da affidare a Calenda denota la disperazione di un potere che non vuole rassegnarsi alla sua fine.

Mattarella stesso ripete il mantra della russofobia.

Soltanto pochi giorni fa, il Consiglio Supremo di Difesa da lui convocato agitava lo spauracchio di una fantomatica  “minaccia ibrida russa” in grado di manipolare “lo spazio cognitivo, attraverso campagne di disinformazione, interferenze nei processi democratici, costruzione di narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e minare la coesione sociale.”

Si tratta il cittadino come uno sprovveduto, un bambino sciocco che dev’essere portato a eseguire sempre e comunque gli ordini della classe politica, anche se questi hanno significato, ad esempio, l’esplosione di gravissimi danni alla salute arrecati dalla somministrazione dei vaccini Covid.

Si cerca ostinatamente di rappresentare gli italiani come vittime di una presunta campagna di informazione russa, per il solo fatto che il popolo non è più disposto a credere alle bugie di un sistema che nulla ha a cuore, salvo appunto gli interessi di quel conglomerato di poteri citato poco fa.

Se il Colle e le altre camere dello stato profondo italiano pensano di poter resuscitare un sistema politico ormai svuotato e ripudiato dall’opinione pubblica attraverso la demonizzazione della Russia, illudono soltanto loro stessi, e ancora di più si illudono se credono che un eventuale governo di larghe intese guidato da Calenda possa cambiare le cose.

Se l’operazione di difficile riuscita dovesse andare in porto, la Seconda Repubblica farebbe soltanto harakiri.

Un governo Calenda, se mai dovesse vedere la luce del sole, manderebbe un messaggio ancora più netto agli italiani disillusi che assisterebbero disgustati all’ennesima manovra di palazzo concepita non certo per fare i loro interessi, ma quelli di coloro che vorrebbero un esecutivo del genere.

Il governissimo sarebbe soltanto un ulteriore passo in più verso la fine a questo punto non soltanto della Seconda Repubblica, ma di tutta la stessa impalcatura di Cassibile che mai come oggi scricchiola pesantemente da ogni lato, e non certo per inesistenti influenze russe.

Se davvero tale apparato in disfacimento vuole giocarsi tale carta, allora a questo punto viene da dire che lo facciano.

Si impicchino pure con la loro stessa corda.

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11 Commenti

  1. Massimo

    Ciao Cesare.Addirittura si fa il nome della Meloni come Ministro degli esteri.D’altronde per una che ha sempre viaggiato da Presidente del Consiglio il ruolo le si addice.Come sempre hai giocato di anticipo sulla notizia certificando che sei il migliore per onestà intellettuale tra i pochissimi rimasti a raccontare verità.

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  2. Isabel.

    Biongiorno, Cesare. Lo hai espresso con chiarezza cristallina, quando hai affermato che “si tratta il cittadino come uno sprovveduto, un bambino sciocco che dev’essere portato a eseguire sempre e comunque gli ordini della classe politica, anche se questi hanno significato, ad esempio, l’esplosione di gravissimi danni alla salute arrecati dalla somministrazione dei vaccini Covid” La stessa cosa (con variazioni locali) accade nel cosiddetto TERZO MONDO, da dove ti leggo e imparo sempre da te. Grazie e un grande saluto da Mendoza, Argentina.

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  3. Gabriele

    Ottimo, ma se questo nuovo ” governissimo” invece poi decidono di non farlo e rimane tutto così con la meloni, a quel punto cosa cambia, cosa sarebbe meglio per loro? Quale “corda” sarebbe meglio per loro?

    Inoltre Trump ha firmato la legge per divulgare finalmente la verità sui file epstein e questo colpirebbe tutto il vertice globalista….
    Ho visto un video di Veltroni dove parla con la signora bilderberghina dicendogli ” siamo nel periodo più buoi della società dopo il dopoguerra e Trump creerà una situazione di emergenza da fermare le elezioni”…. Ovviamente il messaggio allarmante e’ soltanto un messaggio interno tra di loro che si stanno comunicando che il sistema a cui appartengono e’ gravemente a rischio, ma a quale emergenza si riferiva Veltroni? Un’ emergenza internazionale innescata da ciò che verrà fuori dal caso epstein, dalla verità sull’ ucraina,dallo spygate o sulle elezioni truccate del 2020? E di quali elezioni impedite parla? Di quelle di cui si parla in questo articolo o di quelle che ci dovranno essere entro il 2027-2029? Ha visto il video in questione di cui sto scrivendo?
    Saluti.

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  4. Maria

    Buongiorno, Dott. Sacchetti. Direi che la mediocrità di questi politicanti, non politici, supportati dalla stampa asservita, è ormai palese, senza alcuna distinzione di schieramento. L’ostinazione nel voler fare più danni possibile si rivolterà contro loro stessi. Dovranno rimpiangere di aver nuociuto così a lungo al popolo italiano e saranno travolti dall’ira di Colui che vede tutto. A volte, come lei dice giustamente, è meglio che succeda quel che deve succedere, perché alla fine i fatti siano chiari. Sono ammirata dalla lungimiranza e dalla sua analisi, vada avanti così, le persone continueranno a seguirla, ne sono sicura. Un caro saluto, con stima.

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  5. claudio peretti

    Perché dovrebbe dispiacerci l’uscita di scena della Meloni? Ci aveva fatto delle promesse per essere eletta, ad esempio il blocco navale della Libia per impedire l’arrivo dei clandestini, lo ha fatto? Poi ci aveva detto che i francesi generano povertà in Africa con l’uso spregiudicato del franco CFA, applicando il signoraggio… alle recenti riunioni l’abbiamo vista abbracciare Macron. Dove sta la franchezza di questa politica? Alla fine tutti quelli che vanno a governare fanno solo quello che viene loro comandato dal potere economico citato sopra: Black Rock, Rothschield, Rockfeller ecc. Unica soluzione possibile: non dare più il consenso a questi politici: smettiamola di andare a votare, forse lo capiranno!

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  6. Rodolfo Funari

    Caro dott. Sacchetti, desidero esprimerle stima e gratitudine anche per questo suo contributo. Temo che, purtroppo, l’unica soluzione attuabile per risanare moralmente, civilmente, giuridicamente questo martoriato nostro Paese, l’Italia, sarebbe quella di portare i soggetti di cui stiamo parlando (esito a definirli persone …) davanti a una corte marziale militare, la quale abbia il potere di giudicare i loro infami misfatti con l’imputazione di alto tradimento del popolo italiano. Solo tagliando la testa del serpente possiamo sperare di ripulire la nostra Patria dalla feccia mafiosa e malavitosa che infesta da anni le alte sfere delle istituzioni politiche, giudiziarie, accademiche. Suo grande merito, dott. Sacchetti, è stato di ricostruire storicamente le vicende di questa occupazione mafiosa e malavitosa dello stato italiano, individuando nell’infame resa di Cassibile, quindi nella massonico-lobbistica ‘repubblica’, piuttosto degna del titolo di una farsa da avanspettacolo, il cancro mortale che corrompe e corrode la vita, la prosperità, la morale pubblica e civile del popolo italiano.

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