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Cesare Sacchetti

Il piano Colao è la deindustrializzazione finale dell’Italia decisa dal nuovo ordine mondiale

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Categorie: Attacco all'Italia

09/06/2020

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di Cesare Sacchetti

Il piano Colao assomiglia terribilmente alla deindustrializzazione finale del Paese.

Il capo della task force di tecnici assembrata da Conte, già membro del gruppo Bilderberg ed ex amministratore delegato di Vodafone, ha raccomandato espressamente che le quote delle partecipate pubbliche, sia quelle statali che degli enti locali siano trasferite ad investitori privati.

Il contesto emergenziale sarebbe in questo caso la cartina di tornasole ideale per aggirare tutte le complesse procedure burocratiche da seguire per la vendita delle azioni delle imprese pubbliche.

Colao e il suo gruppo in queste righe che seguono, riprese dal capitolo dedicato alle partecipate, suggeriscono esplicitamente di rendere più agevole il processo di trasferimenti azionari delle partecipate, preparando così il terreno alle future dismissioni.

“Semplificazione delle procedure di vendita delle azioni (art. 10, comma 2), consentendo che la situazione emergenziale legittimi anche “l’alienazione mediante negoziazione diretta con un singolo acquirente.”

Le società pubbliche sono il tesoro ultimo dell’Italia, sono la residua ricchezza che è stata accumulata dal dopoguerra ad oggi grazie alla facoltà di avere una moneta sovrana e un modello economico radicalmente antitetico al paradigma ordoliberista che si sta seguendo scelleratamente dal 1992, anno dell’ingresso dell’Italia nell’UE, quando l’Italia sacrificò la sua valuta e la sua economia sull’altare dei parametri di Maastricht.

Ora il lento ed inesorabile processo di omicidio politico-economico di una nazione sembra volgere al termine.

Il patrimonio di un popolo e di una nazione sembra pronto ad essere consegnato ai rapaci fondi di investimento stranieri e alla grande finanza internazionale.

Ognuno potrà prendersi la sua fetta di torta in quella che potrebbe essere una messa all’asta dell’intero Paese.

Tutti i grandi gioielli rimasti in mano allo Stato, tra i quali Finmeccanica e le Ferrovie dello Stato e le partecipate degli enti locali che da tempo fanno gola ai fondi di investimento internazionali, soprattutto quelli cinesi che potrebbero accaparrarsi il redditizio settore dei trasporti locali, potrebbero passare in mani straniere.

Si pensi solo agli enormi profitti che una società straniera potrebbe ricavare, ad esempio, dalla gestione dell’ATAC, l’azienda comunale del trasporto locale a Roma.

Ma nelle dismissioni potrebbero confluire anche quote di aeroporti, porti e altre infrastrutture vitali e strategiche per l’economia nazionale.

Non sarebbe quindi solamente una privatizzazione di aziende pubbliche, ma sarebbe l’intero Paese ad essere privatizzato.

Tutto quanto sostanzialmente passerebbe a capitali esteri che si spartirebbero il bottino dell’Italia.

La stessa idea che possa ancora esistere una nazione di fronte ad un piano simile sarebbe messa in crisi, perchè tutto ciò che costituisce il suo apparato vitale sarebbe consegnato a gruppi stranieri che assumerebbero una posizione di assoluto monopolio nell’economia italiana.

Basti pensare a cosa potrebbe accadere se le Ferrovie dello Stato fossero gestite da un fondo sovranazionale.

Quel fondo avrebbe il potere di decidere i prezzi, ma anche il passaggio e gli orari nei quali si spostano i mezzi ferroviari.

Quel fondo gestirebbe una fetta importantissima del trasporto italiano. Potrebbero essere questi capitali a decidere come e quando viaggiano gli italiani.

Non sarebbe altro che una vera e propria occupazione del Paese, attuata in una forma silenziosa e ancora più subdola, senza essere accompagnata dall’usuale passaggio di cingolati che invece contraddistingue l’occupazione militare.

La deindustrializzazione dell’Italia decisa dal comitato dei 300

Quanto accadrebbe se il piano Colao dovesse diventare realtà non sarebbe altro che l’ultimo atto di un progetto iniziato in realtà molti decenni indietro, a partire almeno dagli anni’70.

John Coleman, ex agente del servizio segreto britannico MI6, denunciò già nel 1982 che cosa avevano in mente le grandi élite per il Belpaese.

Coleman raccolse le sue conclusioni in un libro intitolato “Il comitato dei 300” nel quale praticamente c’è tutto quello che è accaduto negli ultimi 35 anni in Italia.

Il destino del Paese era stato già deciso da questa potente organizzazione sconosciuta all’opinione pubblica italiana e internazionale ma che in realtà ha il potere di decidere il destino delle nazioni.

Questo gruppo ultraelitario costituito dalla grande finanza anglosassone e dalla finanza europea esiste almeno dal XVIII secolo e ne avrebbero fatto parte nel corso dei secoli personaggi politici di primissimo piano, come Winston Churchill, e famiglie tra le più potenti d’Europa e del mondo, tra i quali spiccano gli Agnelli e i Rothschild.

Secondo Coleman, è questa élite che gestisce altre importanti organizzazioni globaliste, come il famigerato gruppo Bilderberg al quale hanno partecipato Monti e lo stesso Colao come si è ricordato prima, e il Club di Roma fondato da Aurelio Peccei, già manager della FIAT e della Olivetti.

La morte dell’Italia è stata decisa da queste importanti figure che ne avevano decretato l’estinzione già negli anni’70.

Lo scopo di queste grandi famiglie è sostanzialmente quello di favorire la nascita di un governo unico mondiale che cancelli definitivamente la storia e il ruolo degli stati nazionali.

Il Club di Roma e il comitato dei 300 per arrivare a realizzare questo disegno dovevano necessariamente aggredire l’Italia, la sede della Chiesa Cattolica e quindi custode prediletta della fede e della tradizione cristiana.

La scristianizzazione assume un ruolo fondamentale in questo piano, perchè essa è intrinsecamente collegata alla storia delle nazioni.

Per arrivare alla fine delle seconde, bisogna necessariamente passare per la prima e i risultati sono stati conseguiti se si guarda al progressivo allontanamento da questa religione in Europa.

Moro ucciso perchè non voleva la morte dell’Italia

Un uomo si era già opposto a questo disegno criminale ed era Aldo Moro. Per Coleman, l’ex presidente della DC pagò con la vita la sua opposizione ai piani di queste élite.

Moro era fermamente contrario al depopolamento del Paese e voleva piuttosto una società con una piena occupazione fortemente industrializzata.

Il presidente sostanzialmente voleva il bene dell’Italia e non si poteva permettere che restasse in vita.

Scrive Coleman a questo proposito.

“Nella mia denuncia del 1982 di questo atroce crimine, ho dimostrato che Aldo Moro, un membro leale della Democrazia Cristiana, fu ucciso da assassini controllati dalla loggia massonica P2 con l’obbiettivo di portare l’Italia in linea con gli ordini del Club di Roma di deindustrializzare il Paese e ridurre considerevolmente la sua popolazione. I piani di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e la pace politica e industriale avrebbero rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo e reso la destabilizzazione del Medio Oriente – obbiettivo primario – molto più difficile.”

Senza lo smantellamento dell’Italia, sarebbe stato praticamente impossibile per questi gruppi globalisti arrivare al loro tanto agognato nuovo ordine mondiale.

E’ per questo che fu deciso l’omicidio dello statista della DC, già minacciato pesantemente da Kissinger, all’epoca segretario di Stato USA e membro del gruppo Bilderberg.

Corrado Guerzoni, storico collaboratore di Moro, rivelò in una testimonianza in un processo sulla morte dell’ex ministro degli Esteri, le minacce esplicite pronunciate da Kissinger contro di lui.

“O abbandona la sua linea politica, oppure la pagherà a caro prezzo.”

Il prezzo è stato pagato con il sangue di Moro ucciso dalle BR, pesantemente infiltrate dalla CIA, nel 1978.

Che si creda o no a Coleman, ha poca rilevanza.

Tutto quello che è accaduto dal’78 in avanti è stata una realizzazione di questo piano.

Negli anni successivi, è iniziato lo smantellamento del Paese.

Prima nel 1981 è stato tolto al ministero del Tesoro la facoltà di controllare la sua banca centrale, Bankitalia, con risultati disastrosi sui livelli del debito pubblico schizzati alle stelle per questa scellerata decisione presa da Andreatta, ministro del Tesoro all’epoca, e Ciampi, governatore di Bankitalia.

Poi è iniziata la prima ondata di svendite del patrimonio pubblico industriale realizzata da Romano Prodi divenuto presidente dell’IRI nel 1982.

Successivamente nel 1992 c’è stato il grande e quasi definitivo saccheggio delle grandi industrie di Stato eseguito a bordo del panfilo Britannia della Regina Elisabetta, la leader del comitato dei 300 secondo Coleman, officiato da Mario Draghi, allora dirigente del ministero del Tesoro.

Da allora c’è stato l’ingresso in Maastricht, l’adozione dell’euro e la perdita definitiva della sovranità monetaria.

I risultati sono stati appunto quelli di una massiccia deindustrializzazione come mai vista prima nel Paese.

I piani del comitato dei 300 sono stati eseguiti alla perfezione. Ma per arrivare al loro compimento definitivo occorre il colpo di grazie e la disgregazione finale del tessuto economico dell’Italia.

Il piano Colao è la chiusura del cerchio di questo progetto. E’ l’ultimo passo per drenare la nazione delle sue ultime risorse e consegnarla interamente nelle mani della finanza internazionale e dei potentati stranieri.

La realizzazione del nuovo ordine mondiale passa inevitabilmente per la fine dell’Italia.

Più accelera la seconda, più si avvicina il primo.

Si è quindi alle battute finali di un disegno diabolico e criminale perpetrato grazie ad una classe di politicanti traditori della propria nazione completamente corrotti e asserviti a questi poteri.

Il piano probabilmente riuscirà, ma l’auspicio è che chi ha procurato tanto male sia chiamato a risponderne prima o poi.

Il male ha un inizio ma avrà anche inevitabilmente una sua fine. Finché esisteranno italiani nel Paese e in giro per il mondo orgogliosi delle loro origini e della loro storia, ci sarà una possibilità un giorno, si spera non troppo remoto, di ricominciare.

Questi italiani sono la speranza per ricostruire tutto quello che è stato distrutto negli ultimi 40 anni.

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16 Commenti

  1. Laurentius

    Il piano riuscirà sicuramente e con la benedizione della chiesa conciliare (una setta abominevole).
    Ormai il nuovo ordine mondiale è una realtà.
    Difficilmente i politicanti traditori saranno chiamati a rispondere del male che hanno fatto all’Italia, almeno in questa vita, nell’altra, se Dio vorrà, forse sì.
    Per adesso non è il caso di pensare ad una rivincita.
    Per adesso dobbiamo tenerci il nuovo ordine mondiale.
    Bisogna dire però che gli Italiani lo hanno ardentemente voluto, salvo una infima maggioranza di tradizionalisti ad oltranza fra i quali mi onore di essere anch’io.
    Unicuique suum.

    Rispondi
    • franco

      non sei solo ma
      “una minoranza ben organizzata avrà sempre ragione di una maggioranza disorganizzata”
      (Gaetano Mosca, 1895)
      ecco la madre della nostra debolezza

      Rispondi
  2. sergio

    Grazie Sacchetti ..fa molto male ogni volta che leggiamo la verita’..ma forse sarebbe meglio che tutti gli italiani siano consapevoli di tutto cio’ e sappiano bene chi sono i loro nemici e loro servitori ..vili assassini.. che tutti i giorni ci fanno pure la morale

    Rispondi
  3. Popi

    Ma questi politici traditori sono stati eletti dal popolo tranne Conte certo…. l’impressione è che gli italiani molti almeno non si rendano conto di quello che sta realmente accadendo all’Italia e sono passivi… scusi ma che fine farà la ricchezza privata italiana? E questo disegno rigiarda solo l’Italia? Grazie ?

    Rispondi
    • Cesare Sacchetti

      Paola, nella peggiore della ipotesi, larga parte del risparmio privato verrà distrutto perché hanno intenzione di applicare patrimoniali e prelievi forzosi sui conti correnti. È questo quello che hanno in mente e lo hanno già fatto capire in più di una occasione.

      Rispondi
  4. Popi

    Ma questi politici traditori sono stati eletti dal popolo tranne Conte certo…. l’impressione è che gli italiani molti almeno non si rendano conto di quello che sta realmente accadendo all’Italia e sono passivi… scusi ma che fine farà la ricchezza privata italiana? E questo disegno rigiarda solo l’Italia? Grazie ?

    Rispondi
  5. Iris

    Anche nell’anno Mille temevano che sarebbe finito il mondo, ma non è accaduto.
    Finiscono sempre solo i mondi mediocri a cui siamo abituati.
    Dopo il Medioevo c’è stato il Rinascimento, l’epoca più ricca, creativa e spettacolare al mondo.

    Ogni epoca ha le sue apocalissi, poi si rinasce in qualche modo.

    Rispondi
      • Iris

        Dipende da cosa intende Lei per fine del mondo.

        C’è una glaciazione in arrivo prevista nei prossimi anni, e le elite questo lo sanno molto bene, da qui la loro fretta di finire di schiavizzare il genere umano. Hanno anche altre motivazioni ovviamente, ma questa è una delle più temute da quelli là.

        Avrà notato che il tempo meteorologico è sempre più strano e attualmente siamo in giugno ma in svariate zone d’Italia, persino a Sud sembra autunno. Temperature inferiori alla media stagionale, tanta pioggia e tanto vento.
        Questa estate sarà fresca, altro che anticiclone africano e temperature di 40 gradi previste settimane fa! I meteorologici hanno già ritrattato, vada su ilmeteo.it

        La narrazione del cambiamento climatico che starebbe da anni surriscaldando il pianeta è chiaramente menzognera e lo sanno molto bene gli studiosi di Artide e Antartide e i vulcanologi.
        La Terra si sta raffreddando e l’attività vulcanica è aumentata del 700%.

        Insomma siamo nel mezzo di tanti avvenimenti molto gravi, la falsa pandemia non è che un’esercitazione per selezionare i più adatti ad una vita su Marte.
        Non posso linkare l’articolo avendo un vecchio Smartphone ma cerchi sul suo browser preferito “Esquire, il Coronavirus ci sta preparando alla vita su Marte”.

        Rispondi
          • Iris

            Dunque per Lei una glaciazione che stermina almeno mezza umanità se non di più non è la fine del mondo?
            Che dirLe, a parte che mi cadono le braccia.
            Lei vuole un’Apocalisse pari pari a quella descritta da San Giovanni altrimenti non è contento?

            Perdoni ma siete alquanto strani voi cattolici radicali…

      • Marco

        Amico mio, siamo nei Tempi dell’Apocalisse di Giovanni. La Madonna più volte ce lo sta ricordando. Ricordati che il Marchio della Bestia sarà il microchip sottocutaneo. Avvisa poi gente possibile, ti sarò sempre grato.

        Rispondi
  6. Lorenzo

    Trovo plausibili queste conclusioni e ricostruzioni delle verità storiche italiane. Da tempo l’Italia è stata messa sotto tutela degli stati più potenti in seno alla NATO, e pian piano il programma di smantellamento dell’industria italiana si è avvicinato al suo compimento. Resta da vedere se chi desidera la morte dello stato, poi riuscirà a portare avanti i suoi propositi. Se continuano a impoverire la classe operaia e le classi medie, alla fine ci potrebbero essere le condizioni di una rivolata generalizzata, d’altronde sarebbe meglio morire combattendo per la libertà che morire di fame.

    Rispondi
  7. beppe pal

    l’Italia appartiene ai traditori?
    Qui c’è la Costituzione in fotografia col timbro a secco dello Stato da art. 1 a art. 8.
    In prima seduta qui interessa l’art. 3 https://www.quirinale.it/allegati_statici/costituzione/Costituzione_b_gr.jpg (il più importante per Calamandrei in un appassionantissimo discorso del 1956 da leggere e ascoltare il fiorentino http://www.discorsivo.it/blog/2014/04/25/cultura-2/25-aprile-piero-calamandrei-la-resistenza-e-la-costituzione/ )
    Qui dal sito del Senato che gli yes we can Renzi-Boschi volevano cancellare c’è art. 15 Cost.
    https://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=15
    Idem per art. 21 (di cui cvi ho trascritto l’interpretazione datane da Scoppola)
    https://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=21
    Idem senato c’è art. 28 che dovreste scolpire “ I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici
    https://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=28#
    idem sentato c’è art 32 la salute fondamentale diritto dei singoli e della collettività. https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32

    Nessuno, si ripete e sottolinea NESSUNO, è rispetto all’articolo 28 Costituzione Legibus Soluta (se non capite il significato cercatelo). Non lo dice Beppe Pal è scritto qui a pag. 6 https://www.cortecostituzionale.it/documenti/convegni_seminari/stu_278.pdf
    Beppe Pal lo dice a questi signori e a blog…
    A voi/noi ricorda che, in seconda battuta, ex art. 1 Costituzione noi siamo Popolo Sovrano col sacrosanto/diritto dovere, ex Pasolini, di Processare questi traditori, quale ruolo o funzione istituzionale abbiano… perché fin qui Napolione è il padrone del mondo Bergoglio è il padrone del cielo e noi popolo siamo padroni di un bel cazzo di niente (https://www.youtube.com/watch?v=qihlJyk4t00 come magnificamente lo dice Don Bastiano) e lo sarà se ognuno non si assume la responsabilità di agire come fosse l’ultima cosa che la vita ti concede (cultura Nagual da Castaneda)… Almeno si morirà con dignità e con come pecore (come anche qui si comincia a ragionare).
    Saluti e alto il morale.

    Rispondi
  8. Ugo Bruzzese

    Ok i potenti della finanza internazionale in questo momento sono in vantaggio di tanto. Siamo derisi , e umiliati . arrivera il 2050 .l’unica colpa che do alla politica italiana di ogni scieramento politico .per quale motivo non anno parlato al popolo dato che la costituzione parla chiaro.

    Rispondi

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