Di Cesare Sacchetti A dargli la caccia, sarebbero almeno tre apparati di intelligence di tre...
Il monito del cardinal Burke su Fatima: papa Leone XIV è il pontefice del terzo segreto?
Di Cesare Sacchetti
Ne ha parlato da poco il cardinale americano, Raymond Burke, in una delle sue ultime omelie.
Il porporato originario del Wisconsin ha voluto ricordare l’importanza del terzo segreto di Fatima alla luce della apostasia che sta affliggendo la Chiesa da molti anni a questa parte.
Il terzo segreto è forse una delle rivelazioni divine più importanti nella storia dell’uomo.
Fatima è la storia di una mano tesa, quella della Provvidenza all’umanità che stava e sta andando incontro alla sua rovina per via di una progressiva degenerazione dei valori morali e di una neopaganizzazione del mondo Occidentale.
La storia delle apparizioni di Maria a Fatima nel 1917
Maria appare ai tre pastorelli portoghesi, Giacinta, Francisco Marto e Lucia, per mettere in guardia il mondo sui pericoli ai quali stava andando incontro.
Da sinistra verso destra: Giacinta, Francisco Marto e Lucia
Vengono così trasmessi ai piccoli tre segreti, o un segreto diviso in tre parti, secondo altre interpretazioni, per aiutare l’uomo a cambiare rotta.
Nel primo segreto, Maria mostra ai tre bambini l’inferno, il luogo nel quale le anime perse sono condannate a passare il resto dei loro giorni per via dei peccati da loro commessi e per i quali non hanno espresso nessun pentimento.
Nel secondo segreto, la Madonna vuole soffermarsi sulla minaccia che rappresentava il comunismo non solo per la Russia, ma per il mondo intero.
Era quello il tempo della rivoluzione comunista in Russia che stava spargendo un’ondata di violenza e caos che per molti anni insanguinerà l’ex URSS.
Maria fece ai tre bambini una richiesta semplice.
Si doveva consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato per impedire che gli errori della Russia fossero diffusi nel mondo, una richiesta che se non avesse trovato esaudimento, precisò la Vergine, sarebbe costata all’Europa e al mondo un’altra tremenda guerra mondiale, ancora più devastante della Prima, e molta sofferenza al Santo Padre.
La volontà di Maria purtroppo, com’è noto, non venne rispettata e il mondo ancora una volta venne trascinato in un’altra devastante guerra che fece almeno 70 milioni di morti e seminò violenza, distruzione e carestia in tutta l’Europa.
Il 13 luglio del 1917, la Madonna appare ancora ai tre piccoli e rivela loro il terzo segreto, il più importante forse, e annuncia che il 13 ottobre ci sarà un grande miracolo nel villaggio portoghese.
Ancora una volta, le parole di Maria si rivelarono estremamente precise.
Giunge il 13 ottobre del 1917 e gli almeno 30mila fedeli che si erano radunati lì per assistere al prodigio annunciato da Maria sono testimoni del famoso Miracolo del Sole, nel quale il sole iniziò a muoversi come una sfera su e giù per il cielo, tanto che molti lì presenti pensarono che era giunta la fine del mondo.
I fedeli radunatisi a Fatima il 13 ottobre del 1917
Non era la fine dei tempi, ma piuttosto un monito per avvisare l’umanità e la Chiesa che il futuro a venire sarebbe stato funesto se non si fosse presto invertita la rotta e se non si fosse recuperata la fede, progressivamente erosa dal laicismo e dalla conseguente scristianizzazione.
A Fatima, Maria chiese all’unica bambina rimasta in vita e che prenderà i voti nel 1925, suor Lucia, di non rivelare il terzo segreto fino al 1960.
Suor Lucia disse espressamente che la Madonna aveva fatto tale richiesta, e la Chiesa, una volta giunto il fatidico anno, avrebbe dovuto finalmente dire ai fedeli e al mondo intero qual era questa importantissima verità che Maria voleva far sapere.
Il tempo del disvelamento giunse, ma il segreto restò sigillato nella sua busta.
Giovanni XXIII proibì di rivelare il terzo segreto
A raccontare quello che accadde in quei drammatici momenti che hanno cambiato la storia del mondo e della Chiesa è stato un testimone d’eccezione come il sacerdote Malachi Martin.
Padre Martin era un gesuita cresciuto nel villaggio irlandese di Ballylongford, ed aveva una cultura sconfinata che spaziava dalla teologia alla filosofia scolastica, senza trascurare la sua padronanza di diverse lingue antiche tra le quali l’aramaico.
Padre Malachi Martin
Il sacerdote irlandese assiste ad un drammatico evento che racconterà nel 1990 nel corso di un’intervista rilasciata al giornalista americano Art Bell.
All’epoca, Martin era assistente particolare del cardinal Bea, uno dei porporati più vicini a Giovanni XXIII, padre del Concilio Vaticano II e mente delle varie riforme moderniste che iniziarono a cambiare profondamente la Chiesa dal 1960 in poi.
Padre Martin rivela che vide una copia del terzo segreto, e raccontò cosa successe nel momento in cui era giunto il tempo di rispettare le richieste di Maria.
“Mi fu mostrata una copia del Terzo Segreto quando Papa Giovanni XXIII lo aprì e chiese consiglio a un gruppo di Cardinali nel 1960. Uno di quei Cardinali era il Cardinale Augustin Bea, e io ero il suo assistente. L’apostasia nella Chiesa costituisce lo sfondo o il contesto del Terzo Segreto. L’apostasia nella Chiesa è appena iniziata ora. Ma i castighi predetti nel Segreto sono castighi fisici molto reali, e sono terribili!”
La terribile verità contenuta nel terzo segreto non sarebbe dunque altro che questa.
La Chiesa Cattolica che rinnega sé stessa, e che da corpo mistico di Cristo si trasforma incredibilmente nella cassa di risonanza degli errori del modernismo fino a diventare purtroppo una delle più strette alleate della massoneria e del Nuovo Ordine Mondiale.
Roncalli, in pratica, agì per censurare la Madonna perché temeva che se i fedeli cattolici fossero stati messi al corrente di quali verità erano contenute nel terzo segreto, immediatamente si sarebbe pensato che era lui uno degli uomini dell’apostasia, e non sarebbe stato affatto avventato pensarlo.
Angelo Roncalli è stato un papa molto “particolare”, se si pensa che c’è una molteplicità di fonti, cattoliche e non, che conferma la sua appartenenza alla frammassoneria, presso la quale era stato iniziato negli anni’40, nel Grande Oriente di Francia, per la precisione, dove era stato visto entrare in molteplici occasioni vestito in abiti civili al tempo del suo periodo da nunzio apostolico a Parigi.
Giovanni XXIII diventa papa dopo un controvertissimo conclave, quello dell’ottobre del 1958, dove non era stato eletto lui, ma in realtà il cardinale Siri, arcivescovo di Genova, che fu costretto a rinunciare dopo minacce di morte a lui e alla sua famiglia, e dopo che la camarilla dei porporati francesi, guidati dal cardinale Thysserant, minacciarono lo scisma qualora Siri fosse divenuto papa.
Il papato di Roncalli nasce, come si vede, purtroppo da un golpe in seno al Vaticano, ed è tale evento che porta alla censura di Fatima e al successivo Concilio Vaticano II che costruisce la Chiesa del tempo presente, così lontana da quella di sempre, e molto più simile purtroppo ad una qualunque ONG che promuove la causa del culto illuminista dei diritti umani.
Padre Pio e le conferme sull’apostasia della Chiesa
Oltre a padre Martin, sono state molte le fonti che hanno rivelato il vero contenuto del terzo segreto di Fatima.
Tra queste, c’è padre Pio, il santo di Pietrelcina, che confessò a padre Amorth nel 1960 che in quell’epoca stava nascendo una falsa chiesa guidata non più da Dio, ma da Satana.
A fare questa rivelazione è stato lo stesso padre Amorth nel corso di una intervista rilasciata nel 2011 al giornalista spagnolo, Josè Maria Zavala, che pubblicò l’intervista in questione dopo la morte del sacerdote allievo di San Pio.
Il muro del silenzio da parte dei vertici della Chiesa per non far sapere il messaggio del terzo segreto di Fatima resta intatto anche negli anni dopo la morte di Roncalli fino a quando non si aprì una piccola breccia.
Nel 1966, si aprì uno spiraglio quando l’allora arcivescovo di Fatima, monsignor Joao Venancio, diede a padre Joaquin Alonso, l’archivista di Fatima, l’incarico di scrivere una dettagliata ricerca sulle rivelazioni mariane per mettere a tacere gli scettici.
Il buon sacerdote portoghese si mette quindi all’opera, e nel 1975 sforna una raccolta di 24 volumi di 800 pagine ciascuno che potrebbe definirsi senza timore di smentita l’enciclopedia di Fatima.
In quella raccolta così corposa e sostanziosa, c’era e c’è praticamente tutto quello che c’è da sapere su quanto disse Maria ai tre pastorelli, ma stavolta a dirigere l’arcidiocesi di Fatima non c’è più monsignor Venancio, ma monsignor do Amaral, che impone a padre Alonso di non far uscire i suoi 24 volumi.
Occorrerà aspettare almeno 17 anni per vedere qualcosa del lavoro enciclopedico di padre Alonso, quando nel 1992 vennero pubblicati due dei 24 volumi, nei quali ci sono alcuni passaggi di vitale importanza, mai abbastanza accentuati.
In un passaggio, il sacerdote portoghese si sofferma l’apostasia sulla Chiesa contenuta nel terzo segreto.
“È quindi del tutto possibile che in questo periodo intermedio in questione (dopo il 1960 e prima del trionfo del Cuore Immacolato di Maria), il testo (del Terzo Segreto) faccia riferimenti concreti alla crisi della fede della Chiesa e alla negligenza degli stessi pastori.”
A seguire, c’è un altro fondamentale passaggio nel quale padre Alonso rivela che nel terzo segreto si parla di “battaglie interne nel seno della Chiesa” e di “mancanze della parte superiore della Chiesa”, della quale fanno parte arcivescovi, cardinali e soprattutto i pontefici.
C’è ancora una volta dunque una conferma autorevolissima che il terzo segreto riguarda il tradimento che si consuma all’interno della Chiesa e che porta ad una situazione nella quale i preti sono contro i preti, i vescovi contro i vescovi, e i cardinali contro i cardinali, perché esiste una parte del clero infedele che vuole la distruzione della Chiesa, ed un’altra invece che vuole fedelmente servire l’istituzione fondata da Gesù 2000 anni addietro.
Due anni prima della pubblicazione dei due volumi di padre Alonso, il cardinal Oddi disse espressamente che il terzo segreto aveva a che fare con “l’apostasia della Chiesa” e che esso era strettamente legato al Concilio che si stava inaugurando nei primi anni’60.
Il cardinal Oddi
Non si discostò da tali osservazioni nemmeno il cardinale Ratzinger nel 1984 nel corso di una intervista rilasciata al giornalista Vittorio Messori, nella quale il porporato tedesco spiega che il messaggio di Fatima riguarda i pericoli che minacciano la fede cristiana, e che il suo contenuto era praticamente identico al messaggio di Akita, il villaggio giapponese nel quale avvenne l’apparizione, riconosciuta dal vescovo locale John Ito, della Madonna nel 1973, forse per ribadire ancora una volta quello che i vertici della Chiesa avevano cercato di censurare nel 1960.
26 giugno 2000: il segreto non rivelato
Il mistero avrebbe dovuto essere sciolto finalmente il 26 giugno del 2000, il giorno nel quale sempre il cardinale Ratzinger, allora prefetto per la congregazione della dottrina della fede indisse una conferenza stampa senza la possibilità di fare domande, una sorta di ossimoro, dove mostrò quattro pagine scritte a mano di 62 righe con il terzo segreto, nonostante i testimoni oculari che lo hanno letto riferiscono che il messaggio non superasse le 24 righe.
Il cardinal Ratzinger
Nel messaggio mostrato da Ratzinger, e ancora oggi visibile sul sito del Vaticano, si parla del martirio di un papa che attraversa “una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce.”
A dare conferma che nel segreto c’è una parte che riguarda il papa è stato padre Schweigl, inviato da Pio XII nel 1952 per incontrare suor Lucia.
Padre Schweigl afferma che il terzo segreto è strutturato in due parti, una nella quale si parla appunto del pontefice, e un’altra dove si afferma il dogma della fede sarà preservato in Portogallo, dove il sacerdote austriaco non si sofferma sull’apostasia della Chiesa probabilmente perché vincolato dal voto di segretezza.
Il mistero che doveva essere sciolto quel lontano 26 giugno del 2000 in realtà rimase tale, e fu proprio Joseph Ratzinger a non molto tempo di distanza a rivelare che quel giorno non era stata detta tutta la verità su Fatima.
Nel corso di una conversazione con il suo amico sacerdote, padre Ingo Dollinger, il cardinale tedesco rivela che nel terzo segreto, Maria parlò espressamente di un “cattivo Concilio” e di una “cattiva messa”, riferendosi evidentemente al Novus Ordo che venne istituito nel 1969 da Paolo VI, molto vicino a Roncalli e allontanato da papa Pio XII per la sua vicinanza agli ambienti comunisti.
Una volta divenuto papa Benedetto XVI, Ratzinger durante il suo viaggio a Fatima nel 2010 è sembrato esprimere lo stesso concetto quando disse che “saremmo in errore se pensassimo che la missione profetica di Fatima sia stata completata”.
A distanza di 65 anni dall’anno nel quale il mondo avrebbe dovuto essere informato del contenuto del terzo segreto, il messaggio scritto a mano da suor Lucia nel 1941, è ancora chiuso in quella busta che probabilmente sarà stata già aperta dall’attuale papa, Leone XIV.
Papa Prevost ha scelto un nome davvero particolare, profondamente legato al messaggio di Fatima.
Il Santo Padre ha scelto il nome del papa, Leone XIII, che assistette nell’ottobre del 1884 alla famosa visione nella quale vide che la Chiesa cadeva in mano a Satana per un periodo di 100 anni circa.
Leone XIII
Leone XIII vide dunque quanto annunciato da Maria nel 1917 e vide quello di cui parlò San Pio nel 1960 a padre Amorth.
Il grande e inconfessabile segreto che la chiesa post-conciliare ha nascosto per tutti questi anni è un atto di accusa contro coloro che hanno infiltrato tale istituzione per trasformarla in una associazione di natura secolare e umanistica.
Ne parlò nel 1986 il compianto monsignor Lefebvre che disse esplicitamente che a governare il Vaticano era un loggia massonica che agiva con il dichiarato intento di distruggere la Chiesa dal di dentro.
La denuncia di monsignor Lefebvre sulla infiltrazione massonica in Vaticano
Si possono vedere gli effetti pratici delle parole del vescovo francese con il proliferare di sacerdoti, vescovi e cardinali che si recano alle riunioni dei partiti progressisti di sinistra e che piuttosto che condannare, ad esempio, lo sdoganamento in corso dell’eutanasia, sono impegnati a promuovere la causa delle migrazioni illegali o quella delle coppie omosessuali, come faceva il non compianto papa argentino.
Papa Leone e Fatima: è Prevost il papa della profezia?
Sulle spalle di Leone pesa una responsabilità enorme, ovvero quella di iniziare la ricostruzione di una Chiesa duramente provata da 65 anni di riforme progressiste che hanno svuotato i seminari e allontanato i fedeli dalle chiese.
Papa Leone sembra però che stia facendo rinascere quella speranza sopita da tanto tempo.
A Tor Vergata, si è vista una distesa di giovani cattolici giunti da tutto il mondo per stare con il Santo Padre.
Papa Leone a Tor Vergata con i giovani cattolici
L’entusiasmo dei giovani ha scatenato le reazioni isteriche dei soliti ambienti progressisti che non possono tollerare che la gioventù si riavvicini alla Chiesa e si allontani invece dalla vacua mondanità che offre la società moderna.
Il cardinal Burke quindi cercava di far sapere che si è giunti nella fase finale di Fatima, quella nella quale si manifesta il papa della profezia che viene martirizzato per la Chiesa?
Se si rilegge con attenzione il passaggio del segreto che è stato reso noto, si apprende che il papa di Fatima si aggira tra le rovine di una città, piange per i morti che incontra nel suo cammino fino a salire in cima ad un monte nel quale viene ucciso da un gruppo di militari.
Oggi i cristiani sono martirizzati nel silenzio generale in diverse parti d’Africa e soprattutto a Gaza, dove l’esercito dello stato ebraico bombarda impunemente chiese e scuole cattoliche.
A Gaza, scorre il sangue dei martiri cristiani, ed è proprio in questa città in rovina che papa Leone avrebbe espresso il desiderio di recarsi.
Leone ha definito i cristiani come il popolo eletto, una frase che deve aver irritato non poco personaggi come il ministro delle Finanze di Israele, Smotrich, che ha definito invece gli ebrei come il popolo eletto.
Soltanto il tempo potrà dare risposte a queste domande, e a far sapere se papa Prevost è davvero il pontefice che i cattolici stavano aspettando da tanto tempo, ma intanto appare impossibile non vedere la sua devozione a Maria.
Leone è realmente un papa mariano, e ha già programmato un viaggio a Fatima.
Impossibile anche qui non vedere la discontinuità tra il suo pontificato e quello di Bergoglio che invece, come disse il cardinale Ravasi, porporato che si rivolge in termini estremamente amichevoli ai massoni, voleva “cancellare Fatima”.
Il pontificato leoniano si annuncia inequivocabilmente come un pontificato all’insegna di Maria.
Non si può quindi non chiudere ricordando sia la famosa promessa di Gesù agli apostoli che gli inferi non prevarranno sulla Sua Chiesa, sia la promessa di Maria a Fatima che alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà e porterà alla restaurazione della Chiesa.
Il Santo Padre già sa tutto questo, e già che il giorno della sua elezione ha ricevuto una chiamata per respingere l’assalto dei nemici che in questi decenni hanno infiltrato la Chiesa.
Il motto resta sempre lo stesso. Non praevalebunt.
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A volte penso a quante persone siano state ingannate in perfetta buona fede da certi papi…i miei genitori che ovviamente negli anni 60 erano dei ragazzi poco più che ventenni mi raccontavano sempre che papa roncalli era il cosiddetto papa buono…la famosa frase “date una carezza ai vostri figli e dite loro che è la carezza del papa…e poi si scopre che è stato uno degli artefici dello sfascio di santa romana chiesa…queste cose lasciano un amaro in bocca. Articolo encomiabile come sempre del resto.
Ti ringrazio, Claudio. Molti sono stati ingannati in buonafede perché non avevano le conoscenze necessarie per capire quello che stava succedendo dentro la Chiesa.
Buongiorno, Cesare. Vedendo e leggendo tutto ciò che sta accadendo in questa ATTUALE DISTOPIA, chiedo solo a Dio di GUIDARCI, PROTEGGERCI e di NON PERMETTERE AI GIOVANI, IN PARTICOLARE, di cadere nelle grinfie dell’INGANNO e dell’IMPOSTURA. Noi, adulti, che siamo GENITORI, NONNI o ZII, dobbiamo AVVERTIRLI del PERICOLO di LASCIARSI TRASPORTARE VIA dalle MENTI MALVAGE e PSICOPATICHE che INTERFERISCONO con il PIANO DI DIO. Da Mendoza, Argentina: un grande saluto.
Ciao Isabel, ti ringrazio.