I Beatles e l’istituto Tavistock: storia di una programmazione e di una rivoluzione culturale

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28/07/2025

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di Cesare Sacchetti

I quattro ragazzi di Liverpool cantavano in Yesterday che soltanto ieri i loro problemi sembravano così lontani, e che avrebbero gradito restare lì, nel passato, dove altri eventi non gli avrebbero portato alcun trauma.

Eppure la storia di questo gruppo, i famosissimi Beatles, ha cambiato la vita di intere generazioni e a guardare bene il futuro che hanno subito queste è stato molto peggiore del passato.

I Beatles hanno cambiato la società.

Se c’era un mondo prima di questo leggendario gruppo musicale, ce n’è uno che è venuto dopo molto diverso, cambiato, molto più nichilista e relativista di quello che esisteva prima della rivoluzione del 1968.

Gli architetti “morali” di quella stagione avevano in mente una vera e propria destrutturazione della società.

Si voleva accompagnare il mondo Occidentale verso una demoralizzazione o meglio verso una rinuncia dei propri valori per spingersi in un territorio estremamente degradato, nel quale l’uomo perde ogni ragione di vita, e si lascia andare a qualsiasi istinto, anche il più basso e più degenerato.

Le origini della demoralizzazione: la scuola di Francoforte

E’ impossibile infatti comprendere come nascono i Beatles, se non si comprende che questo gruppo è servito principalmente per attuale la rivoluzione culturale concepita dai filosofi della scuola di Francoforte, un gruppo di intellettuali tedeschi di origine ebraica che già aveva iniziato a trasformare la società tedesca al tempo della famigerata repubblica di Weimar.

Mar Horkeheimer e Theodor Adorno, i fondatori della scuola di Francoforte

All’epoca, la Germania era semplicemente in rovina. Una volta che il secondo reich tedesco è andato incontro alla sua fine dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, la Germania fu semplicemente umiliata e sottoposta a delle pesantissime sanzioni economiche che sono state in larga parte la causa della famigerata iperinflazione che si vide nel Paese negli anni’20.

Il degrado in quel tempo era letteralmente ovunque. Si diffondeva sempre di più il traffico di esseri umani e la pedofilia era diventata un mezzo per sfamare le famiglie che ormai distrutte dalla crisi economica non sapevano più cosa fare per portare il cibo sulla tavola.

E’ in tale degrado che si sono affermati uomini come il famigerato Magnus Hirschfeld, medico di origine ebraica che può considerarsi a tutti gli effetti come il padre del moderno gender, e il primo a concepire il cosiddetto “cambio di sesso” avvenuto su un povero trans negli anni’30, che poi perderà la vita in seguito all’operazione praticata dal novello Frankenstein queer.

Hirschfeld aveva un “istituto”, per così dire, della scienza sessuale.

In tale luogo c’erano libri sulla pedofilia, l’omosessualità, l’incesto, e ogni altra aberrazione che potesse portare a distruggere la morale cristiana della società tedesca ed europea e trascinarla così in un vortice di perdizione morale.

Un personaggio di simile “fattura” non poteva non andare d’accordo con i filosofi della scuola di Francoforte che riaprirono il suo istituto dopo la seconda guerra mondiale per affidarlo a Volkmar Sigusch.

Non ci si deve sorprendere se esistevano delle affinità elettive, per così dire, tra Hirschfeld e questa “scuola di pensiero” perché i filosofi quali Adorno e Horkheimer avevano concepito la loro corrente filosofica per dei fini non affatto dissimili da quelli di Hirschfeld.

Costoro vengono presentati come coloro che hanno ideato la sintesi tra il marxismo e la psicanalisi di Sigmund Freud, medico austriaco anch’egli di origini ebraiche, ma tale scuola si propone semplicemente di scristianizzare l’Europa intera, diffondere sentimenti anti-nazionalistici e contro la famiglia tradizionale, fino a sdoganare persino la necrofilia, ovvero i rapporti sessuali con i morti.

A scriverlo fu Erich Fromm, e se nelle scuole o nelle università si raccontasse quello che scrivevano veramente questi filosofi, molti potrebbero farsi una idea ben diversa da quella che gli atenei vogliono dare di questo gruppo di filosofi, campioni della degenerazione morale.

Il’68 non è quindi un qualcosa accaduto per una mera serie di fortuite coincidenze.

E’ un movimento sociale e politico che è stato pensato e costruito da questi filosofi che avevano dalla loro parte gli ambienti della discografia internazionale che avevano tutto l’interesse a trasformare il mondo e a traghettarlo verso una società priva dei pilastri del mondo cristiano.

Le origini dei Beatles

La musica era ed è un potentissimo veicolo di consenso, ma essa proprio per la sua forza di influenzare milioni di giovani, è stata per tutto il secolo scorso, e ancora oggi, in mano a potenti gruppi che avevano e hanno un’agenda ben precisa che coincide con quella della scuola di Francoforte e della massoneria, altro feroce nemico della cristianità e soprattutto del cattolicesimo.

I quattro ragazzi di Liverpool all’inizio erano soltanto degli sconosciuti e non sembravano avere nessun talento particolare, salvo quello di suonare le cover di altri gruppi musicali.

Fino al 1962, suonavano in un bordello di Amburgo, e non avevano avuto nessuna fortuna nelle varie audizioni che il loro manager, Brian Epstein, britannico anch’egli di origini askenazite, instancabilmente cercava di procurargli.

Brian Epstein, la vera mente dei Beatles

I quattro di Liverpool erano stati bocciati da altre case discografiche quali la Columbia, la Philips e la Oriole.

Nessuno sembrava avere fiducia nelle loro “qualità” musicali che in quegli anni faticavano molto a manifestarsi.

Epstein, che condivide il cognome del famigerato Jeffrey Epstein, non aveva più molte frecce al suo arco fino a quando non riuscì a fargli avere un’audizione per la Parlophone Records, di proprietà della EMI, il 6 giugno del 1962.

I Beatles giungono in tutta fretta da Amburgo, arrivano ad Abbey Road, nella sala di registrazione della Parlophone, e iniziano a suonare alcuni pezzi come “Love me, do “ma il risultato è lontano dall’essere soddisfacente.

L’ingegnere del suono presente in quell’occasione, Norman Smith, definì la prova dei quattro come “molto rumorosa”, mentre Martin fu ancora più esplicito bollando come “spazzatura” la musica espressa dai Beatles.

Non c’era traccia all’epoca delle “straordinarie” doti musicali che si videro negli anni successivi del gruppo di Liverpool, quando iniziarono a produrre un tipo di musica molto diversa.

Martin però cambia stranamente idea su di loro soltanto alcuni mesi dopo la disastrosa prova di Abbey Road.

A convincerlo è stato proprio Epstein che esercitava un forte ascendente su di lui e che voleva a tutti i costi che questo gruppo emergesse e diventasse poi un’icona della musica mondiale per generazioni.

Il salto di qualità: Adorno il vero autore delle canzoni dei Beatles?

I primi tempi i Beatles scrivono canzonette poco più che orecchiabili come appunto Love me do, fino a quando dal 1965 in poi, dopo l’album Rubber Soul, che contiene pezzi come la celebre In My Life, le canzoni iniziano a farsi più raffinate, complesse e sofisticate.

Secondo alcuni, tra i quali l’ex membro dei servizi britannici del MI6, John Coleman, a scrivere le canzoni del gruppo sarebbe stata la mano di Theodor Adorno, ovvero proprio il capostipite della citata scuola di Francoforte che aveva pianificato la rivoluzione del’68, sotto l’attenta regia dell’istituto Tavistock, finanziato dalla famiglia Rockefeller e fondato nel 1947, che ha lavorato come mente e volano di vari processi di ingegneria sociale per concepire il tipo di società laica e materialista dei giorni presenti.

Alle stesse conclusioni giunge l’autore e poeta, Thomas E. Uharriet, che ha scritto un romanzo dal titolo “Le memorie di Billy Shears” dove a raccontare il retroscena sarebbe l’uomo che avrebbe preso il posto di Paul McCartney, morto in realtà in un incidente stradale nel 1966, un episodio sul quale si dirà meglio in seguito.

I massimi rappresentanti delle istituzioni non sembrano avere alcuna intenzione di ostacolare i quattro di Liverpool, ai quali vengono aperte tutte le porte, anche le più prestigiose, come quelle che li portano ad essere nominati membri dell’impero britannico da parte della regina Elisabetta II, un personaggio tra i più influenti tra le gerarchie mondialiste e membro del potentissimo ed esclusivo comitato dei 300, del quale facevano parte, tra gli altri, David Rockefeller, Lord Rothschild e Gianni Agnelli.

Nel 1966, si nota ancora di più la netta distanza che separa i Beatles delle origini che facevano fatica ad incidere “Love me do” con il celebre album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, nella cui copertina si vedono personaggi quali Karl Marx, uno dei principali riferimenti filosofici di Adorno, e Alesteir Crowley, uno degli occultisti e satanisti più importanti e potenti di tutto il secolo scorso.

La copertina dell’album Sergeant Pepper’s

L’anticristianità dei Beatles

I Beatles diranno che hanno messo nella loro copertina quelli che consideravano i loro “eroi”, e questo oltre che a mostrare una loro evidente simpatia per la società atea del comunismo, ne mostra un’altra, molto più inquietante, per il mondo dell’occulto e del satanismo.

I quattro artisti non esitavano infatti a mostrare tutta la loro avversione per la cristianità.

Il loro addetto stampa, Derek Taylor, si esprimeva così su di loro.

“Sono completamente degli Anti-Cristo. Voglio dire, sono anch’io un Anti-Cristo, ma loro sono così degli Anti-Cristo che riescono a scioccarmi, e non è una cosa facile.”

Gli stessi Beatles se c’era da esprimere sentimenti fortemente anti-cristiani, non si tiravano certo indietro.

Al San Francisco Chronicle, il 13 aprile del 1966, John Lennon disse che “la cristianità andrà via, svanirà e si ridurrà. Non ho bisogno di discutere al riguardo.”

Lennon non era nuovo a vere e proprie bestemmie contro Cristo tanto che arrivò ad apostrofare Gesù, e ci si scusa per il seguente linguaggio osceno, come “Gesù El Pifico, un piccolo bastardo fascista cattolico spagnolo, giallo, puzzolente e unto, che mangia aglio.”

Secondo Joseph Niezgoda, autore e primo seguace dei Beatles sin dagli esordi, John Lennon avrebbe stretto un patto con Satana per avere la fama e il successo che desiderava così ardentemente, una circostanza ammessa dallo stesso musicista.

I riferimenti massonici e satanici negli album e nelle foto ufficiali dei Beatles sono semplicemente una quantità sterminata.

Nella copertina di Yellow Submarine, ad esempio, si vedono in primo piano John Lennon, sulla destra, che fa il famigerato segno delle corna, riferimento a Satana, e a sinistra, Paul McCartney invece fa il segno dell’ok, con le tre dita sollevate che rappresentano il numero 666, il famigerato numero della Bestia citato nell’Apocalisse.

McCartney e Lennon che fanno rispettivamente i segni del 666 e delle corna

Ci sono altre foto dove si vede McCartney portarsi il pollice e il dito medio sull’occhio destro in quello che è uno dei gesti massonici più noti e che è stato fatto da un’infinità quantità di cantanti e attori, segno della loro appartenenza e sottomissione alla massoneria che esercita un grandissimo potere sulle carriere di quegli artisti disposti a tutto pur di fare successo, anche a vendere l’anima al diavolo.

In un altro articolo del Daily Mirror del 22 febbraio del 1965 intitolato “I magnifici 7” dedicato ai quattro artisti e ai loro tre manager, oltre al citato Epstein ci sono anche Dick Lester Liebman, regista americano figlio di una famiglia ebraica originaria di Philadelphia, e Walter Shendon, anch’egli americano di origini ebraiche, ma di San Francisco.

La copertina del Daily Mirror sui “magnifici sette”

Nella foto che ritrae i sette, si può vedere come George Harrison, Dick Lester e Walter Shendon, mettano tutti la mano nella giacca in una posa che è notoriamente un segno massonico per mostrare agli altri “fratelli” la propria devozione nel mantenere all’interno delle logge i segreti della libera muratoria e a servirne meglio gli scopi.

E’ questo forse uno dei simboli più noti e che è stato fatto da uno stuolo di importanti personaggi, tra i quali Napoleone Bonaparte, uno dei più potenti alleati e protettori della massoneria in Francia, e il già citato Karl Marx.

Ne hanno fatta di strada i quattro ragazzi da quel bordello di Amburgo al divenire il simbolo e il motore di un devastante cambiamento sociale che ancora oggi fa sentire tutti i suoi effetti.

Paul è morto?

Sembrava che non ci fosse nulla che potesse fermare la strada del successo dei Beatles fino a quando il 12 settembre del 1966, non accadde quello che poteva far finire anzitempo la storia del gruppo, ovvero la presunta morte di Paul McCartney in un incidente stradale.

A diffondere per primo la storia che McCartney era morto non è stato un qualche loro fan, o qualcuno che aveva messo in giro tale indiscrezione.

A farlo è stata la NBC, uno dei canali più noti del mainstream americano, il giorno stesso dell’episodio quando nel corso dello show “The Monkees” venne annunciato che Paul McCartney era morto in un incidente stradale, una notizia sulla quale la NBC prometteva di dire di più nel bollettino delle 11 di sera, ma poi nulla venne detto al riguardo, né tantomeno venne smentita la morte del celebre artista.

Sta di fatto che i Beatles dal 1966 in poi iniziano a mettere una infinità di riferimenti nei loro dischi alla morte di McCartney sempre attraverso la tecnica dell’ascolto al contrario attraverso la quale possono sentirsi messaggi come “Paul è morto” oppure “Ho seppellito Paul”.

Una raccolta dei messaggi nascosti nelle canzoni dei Beatles

La storia si diffonde, e i vari commentatori del mainstream musicale parlano negli anni a venire di “trovava pubblicitaria” per vendere più dischi, anche se non si comprende bene di quale pubblicità dovesse avere bisogno il gruppo rock più famoso del mondo, e non si comprende nemmeno chi in quegli anni poteva avere l’idea di ascoltare un disco al contrario, rischiando di rovinarlo con il giradischi.

Il racconto della morte di Paul resta secondo alcuni un mito, una leggenda metropolitana, fino a quando nel 2009 due ricercatori, un esperto informatico e un medico, Francesco Gavazzeni  e Gabriella Carlesi, che volevano scrivere un articolo per confutare la teoria, sono stati costretti ad ammettere che ci sono delle evidenti differenze nella fisionomia di Paul McCartney prima e dopo il 1966, su tutte quella del padiglione auricolare che è una sorta di impronta digitale e uno dei metodi più sicuri per accertarsi di eventuali sostituzioni di persone.

McCartney dunque è stato sostituito da un sosia che ha continuato a suonare con la band per non far morire anticipatamente il gruppo musicale più influente della storia?

Anche se ci fosse stata la sostituzione, l’appuntamento dello scioglimento dei Beatles è soltanto rimandato di tre anni.

Nell’agosto del 1969, muore Theodor Adorno, quello che secondo diversi ricercatori è stato il vero maestro occulto della band, e, soltanto pochi mesi dopo lo scioglimento della banda è praticamente già cosa fatta.

A confermarlo è stato nell’ottobre di quell’anno Paul McCartney che raggiunto dalla stampa che voleva fargli delle domande sulla sua presunta sostituzione con il vero McCartney, l’artista risponde in maniera criptica affermando che “la cosa dei Beatles è finita”,  e la scelta della parola “cosa” ha sorpreso anche i cronisti presenti come se l’essere parte della famosissima band fosse una obbligazione o forse una parte da recitare.

Ancora oggi, sono molte le domande e gli interrogativi che infittiscono i misteri su questo gruppo, a partire dal repentino e improvviso successo, nonostante la mediocrità iniziale, fino all’inspiegato salto di qualità delle loro canzoni negli anni a venire, un qualcosa che non si è più visto in nessun Beatle dopo lo scioglimento del gruppo, salvo in qualche canzone di John Lennon quale “Imagine”, vero e proprio inno del mondialismo che predica la fine di ogni religione e di ogni nazione sulla perfetta falsariga del “sogno” auspicato dalla massoneria internazionale.

Cosa resta quindi oggi di questo gruppo e quale la sua eredità?

Ai Beatles va il “merito” di aver fatto fare enormi passi in avanti alla cultura della droga e al nichilismo imperante che si è diffuso in tutto l’Occidente fino a portarlo ad una sempre più crescente e preoccupante scristianizzazione.

Il consumo delle droghe dopo il successo dei quattro è letteralmente esploso, e i mezzi di comunicazione di massa non si adoperavano certo per censurare i Beatles, se si pensa che la TV britannica, la ITV, trasmetteva una intervista di McCartney che ammetteva di consumare regolarmente LSD.

La rivoluzione del 1968 serviva esplicitamente a questo.

A costruire un mondo senza valori, lontano da qualsiasi spirito di patria, di senso di famiglia, fino a precipitare nel vuoto del relativismo che si vede nei giorni presenti.

Alla famosa domanda della canzone “Chiedi chi erano i Beatles”, si può quindi rispondere che sono stati costoro che forse più di tutti nel mondo dell’arte e della musica hanno assolto alle funzioni delle élite e della massoneria per creare una Europa vacua e sterile, invasa dai migranti e lontana dall’essere il continente che è stato per 2000 anni la sede della cristianità mondiale.

Alle giovani generazioni andrà insegnato tutto questo.

Andrà insegnato che quello che li affligge ora non è venuto dal nulla, ma è stato appositamente studiato e concepito contro di loro, a partire dai falsi “eroi” della musica.

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30 Commenti

  1. Isabel.

    Buongiorno, Cesare. Sono rimasta scioccata da tutte le informazioni che sei riuscito a integrare in questo LUSSUOSO articolo che ho appena letto. Non ero a conoscenza della genesi di questo gruppo musicale, di cui conosco alcuni dei “successi”, ma non la maggior parte, dato che non mi sono mai sentito connessa con questo movimento musicale. Sì, la MUSICA può essere un veicolo di armonia o di disintegrazione culturale. Ho sempre trovato spiacevole ciò che si diceva della vita privata di questi individui. Il mio io interiore mi diceva che erano tossicodipendenti perché vedevo sempre una costante nei loro volti: sembravano IMBECILLIZZATI dalla droga, ma anche dalla MANIPOLAZIONE a cui erano sottoposti dai SATRAPI che hai appena descritto. Ancora oggi, purtroppo, MELODIA, ARMONIA e RITMO sono stati sostituiti da DISSONANZA, STRIDENZA e RITMO DISRUPTIVO. La tua recensione dei VERI ARCHITETTI di questo gruppo musicale è eccellente. Mi sono appena appropriata, come sempre, di una storia di cui non ero a conoscenza. Grazie per il tuo lavoro. Da Mendoza, Argentina: un grande saluto.

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  2. Massimo

    Ciao Cesare.Vorrei sapere da te se credi che da questo tipo di musica , dai Beatles, le frequenze usate siano dannose per tutti noi, soprattutto con la musica spazzatura di oggi ( rap in testa).Oltre le parole dei testi musicali, c’ è stato un aggressione a livello di udito che influisce inevitabilmente sul nostro cervello?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Massimo, credo proprio che non ci sia alcun dubbio, soprattutto per quello che riguarda il genere trap, che zombifica le menti di chi lo ascolta.

      Rispondi
  3. Alice

    Ciao Cesare,

    una lezione di Religione alle superiori fu dedicata proprio al simbolismo. Non ti sto neanche a dire che trauma, mi innesco una sorta di fine dell’innocenza. Trassi la conclusione che per odiare così Dio bisogna crederci ancora più dei credenti (il famoso paradosso del bestemmiatore incallito), e che lo stesso disvelamento del loro schifo dopo tutto gli fa gioco per infondere il terrore per ciò che sono (penso che arrivati alla fase conclusiva di quest’epoca storica, si giocheranno anche la carta del terrore esoterico, e rituale, uscendo allo scoperto come i demoni alla vista di Gesù). Nel link che hai messo nell’articolo viene citato il fatto che Trump faccia il simbolo della piramide al rovescio (decine di pupazzi hollywoodiani, tra cui il sosia di mcCartney, si premurano bene di farla nel verso giusto, invece). Il fatto di rovesciare la piramide è voluto o è un gesto inconscio? Sempre nel link viene citata la copertina dell’album di Michael Jackson dove c’è il pavimento a scacchi (l’album del 9/11), non ho mai capito come mai anche, nelle sedi delle logge, si inserisca sempre tale dettaglio. Ma cosa rappresenterebbe? Se hai occasione, guarda l’ultimo film di Scorsese “The Killer of Flower Moon”, c’è una scena in cui viene esplicitamente mostrata una Loggia da dentro (il pavimento, non a caso, è a scacchi), e nell’arco del film viene esplicitamente imputato al massone di grado più alto (Deniro) lo sterminio e il saccheggio della tribù indiana locale.
    Ciò che non mi spiegherò mai, è cosa pensano di trovare dopo la morte. Come fa l’odio per Dio ad accecarli a tal punto? A prescindere dall’opportunismo di tante marionette che lo fanno per fare i divi della canna del cesso, ma chi ci crede o chi gli fa da maestro, o da sacerdote del culto, cosa si preparano a vivere dopo la morte sapendo bene la scelta di campo che hanno fatto tra bene e male?

    Il commento lungo e le tante domande testimoniano il mio grande apprezzamento per il tuo lavoro e per la tua tempra. Un grande abbraccio e un grazie di cuore.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve Alice, intanto grazie, come sempre, per gli apprezzamenti. Ho tolto quel link perché mistifica su Trump. Molte altre persone mettono le mani in quel modo da sedute, e non sono certo massoni. Dopo ti rispondo all’altra domanda sulle chiese da vedere a Roma. Un saluto e a presto!

      Rispondi
      • Alice

        Quando vuoi, grazie del pensiero. Non disturbarti troppo 🙂 .

        Ma, a tuo parere, la produzione intellettuale di Adorno (avevi citato l’esempio, in un altro articolo, che il Manifesto del partito comunista era già bello e pronto prima del 1848) e di chi come lui, è farina del proprio sacco? E anche se lo fosse, quanta sincerità e onestà intellettuale c’è in opere come la “Dialettica dell’illuminismo” se poi sono questa melma umana? Un filosofo che potrebbe fare nomi e cognomi, ma non li fa, e poi pretende di blaterare di quanto faccia schifo il mondo, è una barzelletta. La scuola di Francoforte se non è la più ipocrita, poco manca.

        Grazie ancora e ti rinnovo i complimenti! Alla prossima.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Considerata la “missione” che Adorno aveva è evidente che la sua filosofia è stata concepita per distruggere l’Europa cristiana. Direi oggettivamente non molto considerando che ha attinto molto dal marxismo e dalla psicanalisi di Freud.

          Rispondi
  4. Frank

    I Beatles sono stati i primi, in assoluto, a utilizzare il LA a 440 Hertz invece che il LA Verdiano a 432 Hertz per accordare i loro strumenti. Ora è praticamente utilizzato da tutti, comprese le orchestre sinfoniche. Chissà perché…

    Rispondi
  5. CCl3NO2

    Carissimo, come sempre ottimi articoli. Io dei Beatles ho parecchi libri, documenti e praticamente tutti i loro dischi dal primo all’ultimo, oltre a una bobina dell’epoca dove è registrato un loro “concertino” ai loro esordi dove suonano tutte cover nei cosiddetti “cavern club”, più o meno allo stesso livello di quando avevo io il gruppo musicale a scuola. Effettivamente, ascoltando i vari album, si sente un cambiamento repentino della tipologia di brani musicali, da quelli delle musichine popolari e semplici a qualcosa di più elaborato, come se avessero fatto un salto di qualità dalla sera prima alla mattina dopo, che solitamente non può accadere a un musicista, infatti se si vuole migliorare ci vuole tempo e continui esercizi. Sono sempre rimasto stupito da alcune delle combinazioni dei brani che vengono menzionate in questo articolo. Prima di tutte, per ciò che mi riguarda, è il brano “Lucy in the sky with diamonds”, che sembra un biglietto da visita di fornitura di LSD, come anche il brano [Anche se non lo è propriamente detto, N.d.A.] Revolution no. 9: ho ascoltato più e più volte quel brano al contrario e in effetti qualcosa di “svèrgolo” c’è. In particolare quel “Number nine” al contrario per il mio udito sembrava ripetere “Maniac that man”. Anche il loro comportamento era a volte strano, come John Lennon in una intervista dove disse «Di questo passo i Beatles diventeranno più famosi di Gesù Cristo», che scatenò un furente scandalo. Io ho avuto alcuni contatti diretti con il loro fotografo ufficiale, Robert Whitaker, che mi diede anche una sua foto ristampata e autografata e mi confermò, nella sua ultima trasferta italiana poco prima di morire, che non era facile avere a che fare con loro. Insomma questi 4 individui resteranno sempre un po’ un mistero di cosa effettivamente furono e come effettivamente li utilizzarono, vero?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve C, la ringrazio. Mi sembra molto importante che una persona come lei, che ha seguito il gruppo sin dal principio, abbia riscontrato lo stesso incredibile salto di qualità che non mi pare sia così comune nel mondo della musica, come lei fa notare. Altrettanto interessante la testimonianza del loro fotografo ufficiale. Le disse qualcosa in particolare sulla difficoltà di avere a che fare con i quattro? La ringrazio e un saluto.

      Rispondi
      • CCl3NO2

        Eccomi qui. No, quando parlai con Bob Whitaker non si approfondì mai il discorso, più che altro perchè si era a mostre, manifestazioni o piccole conferenze, quindi non aveva un granché di tempo di colloquiare singolarmente. Comunque anche dai suoi libri, dove ha pubblicato tantissime fotografie scattate nei vari anni dei Beatles, fino a quando smise di essere il loro fotografo ufficiale nel 1968, si vede di tutto e di più, e qualche dubbio di stranezze possono facilmente venire nei pensieri di chi approfondisce un pochino l’argomento. Anche parlando con il presidente dei beatlesiani d’Italia, Rolando Giambelli, ne è uscito che qualche stranezza c’è stata in questo gruppo, ma sono delle retrovie talmente arzigogolate che è difficilissimo poter affermare qualcosa con certezza. Ma si sa: i piani del demonio e dei suoi seguaci sono così occulti e machiavellici che è estremamente difficoltoso farli venire allo scoperto.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Ti ringrazio, ma quando dici stranezze, ti riferisci a qualcosa di particolare e a degli episodi specifici?.Un saluto.

          Rispondi
          • CCl3NO2

            Eccomi qui. Scusi se sono passati un po’ di giorni, ma li ho trascorsi in ospedale per una glomerulonefrite invece che per le ferie…
            Riferirsi a qualcosa di particolare per ciò che concerne le “stranezze” dei Beatles è estremamente complicato: è un po’ come chiedersi perchè satana, che era un angelo, è finito “giù” in piena cattiveria e non si è mai fatto una riflessione per redimersi e tornare nel regno dei cieli.
            Nel caso dei Beatles bisognerebbe analizzare ogni microsecondo della loro esistenza per andare a catturare le piccole stranezze che, sommate tutte assieme, si traducono nelle anomalìe che lei ha descritto nel suo articolo. Un passaggio interpretabile abbastanza facilmente, del quale se ne è parlato con Rolando Giambelli, è stata quella strana trasformazione dei brani che suonavano. All’inizio brani semplici, canzonette di massa, poi improvvisamente brani che avevano un certo approfondimento artistico che non ci si poteva aspettare, data la qualità precedente, e, verso la fine della loro carriera, alcuni brani che parevano essere una manifestazione di disperazione o cattiveria camuffati da tentativi di hard rock, dove inseriscono nelle canzoni degli urli che farebbero perfino accapponnare la pelle di chi ascolta per la prima volta questi brani. Parlo dei brani “I want you (She’s so heavy)” e “Hey Jude”. Nel primo a circa 4’30” c’è uno strillo feroce, seguito poi sempre dallo stesso giro di chitarra a cui si aggiungono gradualmente sempre più disturbi audio che sembrano descrivere una sensazione di passaggio graduale a una situazione che può essere definibile sempre più infernale. In Hey Jude c’è una sorta di sfogo analogo nella seconda parte del brano con strilli in vari momenti che non si possono giustificare artisticamente parlando. Molti dicono che fossero strilli di sfogo per non dire chiaramente alla neo-aggregata compagna di John Lennon, Yoko Ono, che stava sulle balle a tutti gli altri, al contrario di ciò che dicono le notizie ufficiali, dove pare che fosse stato scritto questo brano per confortare il figlio di Lennon quando divorziò da sua moglie per metteresi insieme “alla giapponese”; qualcun altro ipotizza che fossero sotto effetto di droga. Insomma, ci sono opinioni di ogni tipo e analizzare tutto è davvero complicato. Per non parlare poi del guazzabuglio sonoro che è “Revolution no. 9”, che se ne è già parlato. Lì si può interpretare di tutto e di più di quello che io potrei definire una manifestazione di uno stato d’animo alla pari di chi sta conversando con satana o comunque sotto effetto di allucinogeni potenti fino a causare una pandemonio di frequenze sonore come è quella registrazione. Purtroppo all’epoca era abbastanza diffuso, si veda per esempio il brano “Jumpin’ Jack Flash” dei Rolling Stones, dove, se si legge il testo completo, si capisce perfettamente chè stato scritto sotto effetto di droga o allucinogeni. Si può separare la carriera dei Beatles in tre settori: l’inizio, dove erano ragazzi semplici con tanta voglia di suonare canzonette orecchiabili e niente di più, la fase intermedia dove sono diventati gli esecutori artistici di chi li ispirò dalle retrovie verso la strada che voleva far loro percorrere, e la fase finale dove erano entrati, volontariamente o no, in un mondo così bislacco da trasformarli in esecutori forzati per contratto di ciò che probabilmente loro non avrebbero voluto, o che mantenevano esclusivamente per profitto contrattuale, oppure influenzati anche attraverso droghe e simili da chi lavorava nei loro “bassifondi” per non farsi notare, fino ad arrivare alla loro disgregazione per quasi odio reciproco causato proprio dagli “affari”.

          • La Cruna dell'Ago

            Spero che non sia stato nulla di troppo serio. La ringrazio intanto per il suo pregiato excursus, C. Vedo che non sono pochi gli intenditori che ravvisano l’improvviso e inspiegato salto di qualità dei Beatles dal’62 al ’65. Ha visto le differenze stilistiche tra il McCartney pre-66 e quello dopo? Se non lo ha già fatto, le consiglio di leggere “Le memorie di Billy Shears”.

  6. gioele

    buonasera Sacchetti,da ragazzino guardavo MTV canale 13, e fino al 2008 trasmettevano vari generi musicali fino a che post 2008 mtv,allmusic(canale 12)e le radio di tutto il mondo hanno cominciato a trasmettere solo pop e hip pop e neanche dei migliori ma quello di più bassa qualità,poi l’hip hop è sfociato nella trap dove si è toccato il fondo musicale,lirico,vocale,tutto questo per “meticciare” mentalmente i giovani,infatti da 15 anni a questa parte i ragazzini occidentali non si comportano più da caucasici ma si vestono,si danno del “bro”,ascoltano solo la trap,come se fossero dei afroamericani del ghetto,e quest’ultimi saranno innocui di fronte all’immigrazione irregolare perché le nuove generazioni sono già state mentalmente meticciate,non vi è differenza tra loro e un immigrato irregolare,i trapper cantano come zombie perchè i giovani devono essere mentalmente zombizzati(come ha scritto in una sua precedente risposta)incapaci di ragionare(se ci mettiamo pure i sieri…),perchè se non ragioni accetti follie come la teoria gender,il meticciato,il laicismo ed essere contro la famiglia,Quindi la musica come strumento di propaganda sionista antioccidentale, infatti mtv era di Sumner Redstone(Rothstein)magnate delle comunicazioni ashkenazita ed anticristiano,basta guardare i modelli lascivi che propinavano i programmi di mtv anche prima del 2008,roba da mani nei capelli,e tutto questo effetto domino di musica anticristiana antioccidentale prodotta da ashkenaziti per ipnotizzare le masse,parte dai Beatles,agenti ashkenaziti, e “filosofi” cazari descritti nel suo articolo

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    • La Cruna dell'Ago

      Salve Gioele, osservazioni assolutamente veritiere. La battaglia del futuro sarà anche quella di riprendersi la musica. Non so dire quanto sia popolare il trap. Mi sembra di capire che piace soltanto ad alcuni segmenti della gioventù.

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      • Pi Ri

        Da padre di due adolescenti mi sento in dovere di contraddire la sua ultima affermazione.

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      • Vittorio

        Purtroppo Cesare i giovani ascoltano quasi esclusivamente “monnezza” (io la chiamo così anche con le mie figlie). Ultimo, Tananai se va bene, per fortuna in casa non gira robaccia ancora più schifosa alla Achille Lauro. Di buono c’è che quando ascoltano la musica migliore (comunque anni 70 80 90, per cui “controllata”) sono interessate. Ricordo una scena di mia figlia piccola mentre si cambiava in piscina e in radio partì Purple Rain di Prince. “Bello questo pezzo papà”…. sicuramente assoli e stacchi di allora oggi non sono presenti in nessun brano. Tutto piatto, tutto autotune…. e la gente si abitua, tranne noi che resistiamo, fermi sulle nostre posizioni

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    • Pi Ri

      Da qualche anno a questa parte per radio a prescindere dal genere si sentono percussioni, tipico esempio di musica… concludete voi.

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  7. Zerodosato

    Romina Power, di cui gli Italiani non ricordano che è figlia di Tyrone Power, ha raccontato di una serata trascorsa con Paul McCartney nel 1966 o 1967 (non ricordo esattamente) a base di marijuna, LSD e l’immancabile seduta spiritica, serata trascorsa in compagnia della sorella minore di Romina Power, all’epoca tredicenne. Anche Romina Power era minorenne.
    Aggiungerei un dettaglio riguardo alla morte di Lennon: Chapman, l’assassino, aveva una copia del Giovane Holden di Salinger. Libro che gode di numerose citazioni cinematografiche.

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  8. Silvio

    sui beatles è stato scritto e detto ,di tutto e di più , gli unici che potrebbero dire ancora qualcosa ,sono i due rimasti in vita ,ma anche in caso di rivelazioni “sconvolgenti” ci sarebbero i due partiti del “ci credo non ci credo” ,un pò come i tre dell’apollo 11 insomma ,per quanto riguarda il salto di qualità ,stessa storia di Robert Johnson e forse anche di altri…

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  9. Pi Ri

    Sui Beatles la storia sembra essere ancora più complessa non solo della versione ufficiale, ma anche dei complotti canonici.

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  10. Armando

    La morte di McCartney l’ avevo letta sulla rivista tech italiana Wired con le foto mese a confronto dei vari anni che lasciano pochi dubbi. Un dubbio però c’è l’ ho, ma McCartney non aveva padre madre sorella e o fratello che possono confutare il tutto? Oppure i servizi sono arrivati prima come sempre!

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    • La Cruna dell'Ago

      Sono stati tutti cooptati, Armando. L’operazione di insabbiamento è stata con ogni probabilità gestita dai servizi inglesi. Forse ora verrà finalmente fuori.

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  11. donato zeno

    l’unico paese dove non sono conosciuti è la corea del nord

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    • Nick

      chissà come mai……

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