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Cesare Sacchetti

Draghi, l”esilio” a Milano e quei messaggi alla politica: il declino dell’uomo del Britannia

10/04/2024

di Cesare Sacchetti

Soltanto 3 anni fa veniva accolto come una sorta di “salvatore” dalla stampa italiana e dalla decadente classe politica della Seconda Repubblica.

Tutti si prostravano ai suoi piedi, convinti forse che Mario Draghi sarebbe stato l’uomo ideale per trascinare l’Italia nell’ultimo girone infernale del famigerato Nuovo Ordine Mondiale.

La politica non si nascondeva nemmeno troppo. Personaggi come Luca Zaia, governatore del Veneto, affermavano esplicitamente che il mondo delle vaccinazioni di massa era il mondo del Nuovo Ordine Mondiale e ciò, per chi ha ormai famigliarità con questo blog, non dovrebbe suscitare alcuna sorpresa.

La politica italiana nel recinto dell’anglosfera e del golpe di Mani Pulite del 1992 altro non è che una protesi di potentati esteri e di logge massoniche.

Ciò spiega le persecuzioni di massa del biennio 2020-2022. Ciò spiega quel fiume di dpcm illegali che imponevano restrizioni alla libertà personale e ciò spiega anche i certificati verdi obbligatori imposti dal successore di Conte, Draghi per l’appunto, che avrebbe dovuto portare a termine il lungo assalto più che cinquantennale contro l’Italia.

C’è una guerra del mondo massonico contro questo Paese poiché esso rappresenta tutto ciò che la religione illuminista dei diritti umani vuole cancellare.

L’Italia è la sede della cristianità mondiale. L’Italia è Roma e la sua sorella, la Grecia, altro Paese che ha subito feroci attacchi da parte dell’alta finanza anglosionista e che, come l’Italia, è stata tradita dalla “sua” infame classe politica comprata dai centri finanziari di Londra e New York.

Questo spiega l’odio profondo e viscerale di questi ambienti contro l’Italia che a differenza di quello che pensa qualche sciocco affetto dal morbo dell’autorazzismo è un Paese speciale e unico come nessun altro al mondo.

Draghi era l’uomo che doveva portare a termine il saccheggio. Era colui il quale avrebbe dovuto trascinare l’Italia nel cosiddetto Grande Reset.

Pochi profili hanno tradito l’Italia come lo ha fatto Draghi che iniziò a tramare contro il “suo” Paese già nel lontano 1992 quando salì sul panfilo della regina Elisabetta, altro pezzo fondamentale perduto dalla gerarchia globalista, e liquidò, ancora oggi non si sa autorizzato da chi, tutti i gioielli pubblici dell’industria italiana che erano un vanto nel mondo intero.

La politica, ancora una volta, stese il tappeto rosso al sicario prediletto da Londra e New York e iniziò uno dei periodi più bui della storia italiana.

Gli italiani non vaccinati venivano messi alla porta esattamente come accadeva ai tempi del nazismo per gli ebrei, consegnati dalla lobby sionista nelle mani del fuhrer.

Il paradosso del liberalismo, o meglio tutta la sua ipocrisia, è emerso alla luce di colpo e questo sistema politico ha rivelato di essere la più repressiva delle dittature e la più parassitaria poiché a beneficiare di tale status quo è soltanto un manipolo di oligarchi con le loro corrotte coorti politiche.

Nel 2022 qualcosa però si ruppe. Nei ranghi della politica si iniziava a comprendere che non era più possibile proseguire con la repressione.

Non era più possibile avanzare verso il Grande Reset in quanto gli equilibri mondiali non lo permettevano.

L’operazione terroristica del coronavirus era già fallita in molti Paesi e l’opposizione di Paesi quali la Russia e i BRICS assieme al disimpegno americano rendeva impossibile erigere la società voluta dalla famiglia Rockefeller.

Draghi stesso probabilmente lo intuì e chiese di essere trasferito al Quirinale come “ricompensa” per il lavoro svolto.

Draghi, oltre ad attuare il programma vaccinale, spostò l’asse della geopolitica italiana verso Parigi attraverso il trattato del Quirinale che ha consegnato l’Italia nella sfera coloniale francese che si sta comunque disgregando per la decolonizzazione in corso in Africa attuata attraverso l’indispensabile contributo della Russia.

Il passaggio di consegne da Conte a Draghi è servito anche a questo in quanto Conte era troppo vicino al partito comunista cinese, nemmeno a Xi Jinping, e le élite Occidentali volevano che invece l’Italia fosse saldamente riposizionata sotto l’egida dell’establishment francese.

A questo è servito il cambio da Conte a Draghi e non certo perché il secondo era diventato “sovranista” come una campagna di disinformazione a dir poco indecente orchestrata da canali Telegram a libro paga dei servizi e da ambienti vicini alla Lega hanno provato a far credere.

Nel gennaio del 2022, come si diceva, gli equilibri si spezzano. Draghi chiede di andar via, e la politica preferisce lasciarlo lì dov’è perché un parafulmine in fondo fa comodo a tutti e la classe politica italiana non può ritornare nella cabina di regia di palazzo Chigi dopo aver perseguitato gli italiani per più di due anni e passa.

La riluttanza della Meloni a voler governare si spiega anche per questa ragione. La poltrona di palazzo Chigi scotta troppo e non ci si vuole mettere a sedere nessuno.

Chi può sedersi lì e portare avanti un piano che ormai è fallito? Nessuno, e oggi si assiste al vuoto governativo della Meloni che già guarda a Bruxelles per le stesse ragioni per le quali Draghi abbandonò la nave che imbarcava acqua.

Il divorzio tra Draghi e la politica non è stato però placido. E’ stato amaro e pieno di risentimenti e di messaggi nemmeno troppo velati che piovono reciprocamente.

Quando ha lasciato, l’uomo del Britannia ha iniziato instancabilmente a cercare un altro incarico non tanto, crediamo noi, per ragioni pecuniarie ma per questioni di immunità in quanto Draghi è stato l’uomo che nel 2021-2022 ha calpestato, assieme ai partiti che lo assistevano, un considerevole numero di leggi.

Ogni porta però era chiusa. Ha provato alla NATO ma lì la partita nemmeno è iniziata perché gli Stati Uniti si sono allontanati dall’organizzazione e sono in procinto di lasciarla con il ritorno ufficiale di Trump.

Ha provato alla Commissione europea e alla BCE, dove è già stato, ma anche lì ogni porta è rimasta saldamente chiusa.

Nemmeno una campagna stampa chiaramente fatta su commissione ha spostato nulla per l’ex presidente della BCE.

La realtà è semplicemente una sola. Draghi è finito e non serve più al mondo che lui ha servito per così tanti anni.

Quei “velati messaggi” di Draghi alla politica

Adesso si sente parlare nuovamente di lui in un articolo del Foglio che ha ricevuto molto poca attenzione e al quale gli altri media nemmeno hanno prestato troppa attenzione.

Draghi non vive più a Roma. Ha lasciato la sua storica casa di viale Bruno Buozzi per andarsene a Milano e questo suscita certamente sorpresa perché Draghi non ha mai vissuto in pianta stabile da quelle parti.

L’ex premier gravitava attorno a Roma, Anzio e la casa di Città della Pieve che no, non è stata quasi certamente incendiata come ha voluto far credere qualche disinformatore intento a raccontare la storiella del Draghi “pericoloso per il sistema”.

Questo trasferimento a Milano ha il sapore di un “esilio”. Sono interessanti soprattutto i messaggi che manda la moglie, Serenella, che raramente parla alla stampa e che in questa occasione afferma che la politica “teme Draghi”.

Come si è giunti a questo punto? Soltanto due anni erano tutti lì adoranti alla corte dell’uomo del Britannia e ora gli stessi servi lo temono.

Chissà che Draghi forse non sia pronto a dire qualcosa su quanto fatto e visto a palazzo Chigi ai tempi del suo governo che potrebbe inguaiare la già molto inguaiata classe politica italiana.

C’è come un sapore di vendetta nelle parole di Serenella che afferma anche che il Quirinale era il grande cruccio di suo marito.

L’ex presidente del Consiglio non ha ancora digerito quel tradimento. Non ha ancora digerito di essere stato abbandonato da quegli ambienti massonici che lo hanno spinto al governo e che poi lo hanno lasciato al suo destino pur di salvare loro stessi.

Ormai in questa fase di crollo del sistema politico italiano ognuno pensa a salvare sé stesso e già si vede l’escalation della guerra tra bande in corso nella politica.

In Puglia si assiste ad una serie di inchieste incrociate che vedono prima colpire la giunta comunale di Decaro a Bari e poi quella regionale di Emiliano in quello che sembra essere chiaramente un botta e risposta tra correnti dello stesso mondo che si fanno la guerra.

Quando crollano i regimi, ci sono strane morti, inchieste ad orologeria e fughe improvvise all’estero e alcuni di questi elementi già li vediamo.

Ancora oggi non è nota la causa di morte di Bruno Astorre, senatore del PD, e ancora non sono state nemmeno mostrate le immagini che lo avrebbero immortalato nel suo presunto suicidio nonostante il palazzo dal quale si sarebbe gettato, nel cuore del centro storico di Roma, è uno dei luoghi più sorvegliati di Roma.

Non si sa nemmeno cosa è accaduto alla poliziotta uccisa, sempre a Roma, in servizio a Montecitorio e la versione che è stata raccontata dai media, quella di un delitto passionale commesso da un solitario, è stata smentita dai testimoni che parlavano di due uomini, uno dei quali un poliziotto, presenti sul luogo dove è stato attuato un vero e proprio omicidio su commissione.

L’aria è di dismissione generale e quei messaggi della moglie di Draghi fanno presagire qualche altro possibile colpo di scena in futuro.

Sono gli ultimi giorni di Pompei non solo della Seconda Repubblica ma con ogni probabilità della stessa Repubblica dell’anglosfera che difficilmente potrà sopravvivere alla chiusura degli equilibri del 1945.

Adesso è la fase delle vendette incrociate. Adesso è la fase dove i servi rimasti senza padroni si assaltano con ferocia pur di mettersi in salvo.

Chi avrebbe mai ipotizzato tutto questo tre anni fa? In pochissimi e noi eravamo tra quelli non per qualche misteriosa dote taumaturgica ma semplicemente perché erano già venute meno le condizioni politiche per il piano globalista, come ebbe a costatare con amarezza nel 2022 lo stesso Massimo D’Alema.

Saranno mesi arroventati soprattutto dopo le europee. Un’epoca si sta chiudendo e ne inizierà presto un’altra.

Altre teste pesanti molto presto rotoleranno.

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28 Commenti

  1. Gabriele

    Buongiorno, grazie per l’ articolo,le sue parole mi fanno stare molto bene,grazie. Le volevo chiedere una cosa, il papa gesuita sta dicendo improvvisamente che e’ contrario all’aborto e condanna la maternità surrogata https://ilmanifesto.it/aborto-tra-i-piu-gravi-delitti-delluomo-e-maternita-surrogata-reato-universale-la-dignita-secondo-bergoglio
    Poi invece Trump dice che lui non condanna l’ aborto e che ognuno e’ libero di scegliere su questa pratica https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/2024/04/08/trump-respinge-ildivieto-sullaborto-legiferi-ogni-stato_2bfb0c35-e246-45a1-af39-ef2f3e1e35de.html
    Cosa sta succedendo? Il papa gesuita afferma cose giuste e Trump afferma cose che fanno un favore ai satanisti globalisti? Come la vede lei questa strana situazione? Come mai si sono invertite le posizioni? Gli articoli che ho inserito sono di ieri, Grazie

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Bergoglio non ha cambiato nessuna posizione..È il solito giochino di tre passi e mezzo (finto) indietro..Trump credo che punti ad un divieto dell’aborto indiretto tramite gli stati. La posizione corretta rimane comunque quella del cattolicesimo tradizionalista.

      Rispondi
    • Deborah

      Ciao Gabriele, scrivo dagli USA. Per la precisione, Trump ha detto che la decisione dovrebbe essere lasciata ai singoli stati come vuole la costituzione. Bisogna capire che comunque vada, il presidente non ha e non avrà mai il potere decisionale sull’aborto. La corte suprema, cui compito è, ha già deciso in merito. Porgli questa domanda è un po’ come i farisei che domandavano a Gesù se era lecito pagare le tasse. Pronunciandosi contro l’aborto Trump perde soltanto voti e possibilmente l’elezione, cosa che sarebbe disastrosa non solo per l’America ma per tutto il mondo. Buona serata

      Rispondi
      • La Cruna dell'Ago

        Non credo comunque che perda voti perché larga parte degli americani è contro l’aborto.

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        • MB

          Tenga presente che il sistema di voto non premia direttamente il voto popolare, da cui l’importanza di non perdere nemmeno un voto negli Stati del Mid West che generalmente decidono il Presidente. Quindi Deborah ha perfettamente ragione. In ogni caso il Presidente non detiene il potere per intervenire.

          Rispondi
          • La Cruna dell'Ago

            Negli stati del Midwest sono tutti contro l’aborto. Non è certo quelli che Trump ha bisogno di spostare con delle dichiarazioni più “prudenti” contro l’aborto. L’altro commento è troppo lungo..È uno spazio per i commenti non per gli articoli..

          • MB

            Chiedo scusa per la risposta troppo lunga, effettivamente vista pubblicata è eccessiva.

  2. Irene

    Chi era la poliziotta che è stata uccisa? Stava seguendo qualche indagine scottante?

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  3. Isabel.

    È sempre chiara la tua analisi di quel delirio che fu il TERRORISMO SANITARIO in Italia e anche nel mondo occidentale. Ti leggo dall’Argentina e, cambiando qualche nome, la situazione è simile. Qui la farsa della pandemia è stata vissuta su tre fronti: 1) coloro che SI SONO SOTTOPOSTI VOLONTARIAMENTE COME CAVIE al vile esperimento, 2) coloro che sono stati COSTRETTI a poter mantenere il posto di lavoro e spostarsi e 3) quelli di noi che NON ABBIAMO CCETTATO essere vaccinati anche a rischio di essere rimproverati, perseguitati e socialmente svalutati. Quest’uomo a cui ti riferisci ha una faccia che lo tradisce. Non sembra umano. La crudeltà gli sfugge attraverso il suo sguardo malvagio e il rictus mefistofelico della sua bocca dice tutto. Senza dubbio, è un esempio SINISTRO di cosa sia un TRADITORE DEL SUO PAESE. Ottimo articolo il tuo. Mi piace essere sempre aggiornata leggendoti. Da Mendoza, Argentina, ricevi un rispettoso saluto.

    Rispondi
  4. Andrea Fanelli

    Grazie ancora Cesare ! Quando qui la posso leggere torna in me un ottimismo, una speranza. Posso chiederle due cose per favore:
    Quanto pensa che possa andare avanti l’Italia prima di uscire da euro e europa, chiedo la sua opinione (c sono persone che dicono nel 2030 mi sembra tantissimo)
    e poi avendo parlato con una persona su fb che è mi ha detto che è nel suo canale e d chiedere a lei:
    1- c’è un gruppo d persone attorno ad un direttore d’orchestra che sta dicendo che vuole firme per portarle in eu e per dire loro che la gente non vuole l’ue, e mi pare l’assurdo, ma non dice che vuole uscire dall’eu ma solo dall’euro !

    2- In tal caso dice che col ritorno alla lira ,il cambio da eu lira sarà 1 a 1 ma la lira varrà 5 volte il valore di mercato e che ogni persona riceverà 5000 lire che quindi ,secondo questo, saranno corrispondenti a 25.000 eu. ma che se non ci sarà un governo forte finiremo al baratto!!!
    Ora dopo tutte queste cose che dicono e visto che la persona mi ha detto di chiedere a lei, di chiama Roberto, e mi ha detto che lei sa di economia,
    3- posso chiedere a Lei come sarà il ritorno alla lira e cosa comporterà qui n Italia? periodi d necessaria svalutazione ? ancora sofferenze economiche ?lo chiedo a lei, perchè già paghiamo il gas 5 volte, io ho avuto una bolletta di 500 euro d gas e elettricità poco inferiore, quanto dovremmo aspettare affinchè le bollette tornino come prima? qualcuno dice che non torneranno come prima, ma se l’italia esce penso che torneranno; quindi m scuso per la domanda ma abbiamo finito risparmi, e solo di lei ci si può fidare,

    4- a questo punto quando si può immaginare l’uscita dell’italia da euro e europa secondo lei Cesare, la ringrazio anticipatamente, metto i link di ciò che dice qui, dice che è questione di giorni l’uscta dell’italia …metto i link https://t.me/andreacolombini/13539

    io sono di belluno e sono fuori da ogni contatto con lei se non qui, la ringrazierei se potesse orientarci a capire, grazie ancora.(p.s. : la mail da cu scrivo è quella del marito d mia sorella Mara, che è di lavoro ma comoda per usare telegram. Grazie Andrea Fanelli, grazie ancora davvero Cesare!

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Tempistiche precise sono difficili da dare ma la situazione attuale suggerisce che l’euro e l’UE si stanno indebolendo ad una velocità impressionante. Chi fa simili discorsi sulla lira o è un ciarlatano o un ignorante. Il cambio sarà 1:1 ma non ci sarà nessuna situazione di baratto. Certamente è auspicabile che ci sia un governo che sfrutti appieno il potenziale che dà la sovranità monetaria.

      Rispondi
      • Imperscrutabile

        E ci sarà un altro tipo di governo! Non sarà più repubblica ovviamente.

        Rispondi
      • Andrea Fanelli

        Grazie Cesare, ovviamente sembrava utopico ma le aveva e avrà una idea personale, su quando questa uscita per l’Italia possa essere aupicabile, aveva tempo fa detto che dal 2025 molte cose cambieranno, nel suo immaginario e avendo lei contatti e conoscenze che o non ho, quando è possibile sperarlo?La ringrazio della pazienza, la domanda ce la poniamo n merito ai costi non più sostenibili, pensa che entro la fine del 2025 potrebbe accadere? Grazie ancora e mi scuso, ma non tutti abbiamo situazioni simili. Grazie

        Rispondi
  5. Ant

    Potrebbero anche fuggire a Bruxelles per rifarsi una verginita’, della serie “io non c’ero, e se c’ero dormivo”. Li vedo, oggi, disperati nel tentativo di raccattare soldi come dei mendicanti ai semafori per ridurre il debito, addirittura c’e’ chi (come Giorgetti) ipotizza di vendere immobili pubblici a tale scopo; nessuno, ne’ a destra ne’ a sinistra, dice chiaramente che la nostra permanenza nella moneta unica (e nella UE) non e’ piu’ sostenibile.
    Non li biasimo pero’, effettivamente potrebbero dirlo che nessuno ci crederebbe, l’esperienza giallo-verde sta li a ricordarci che la politica non conta assolutamente nulla.
    La sovranita’ limitata a trazione americana e’ terminata nel 2011 dopo il golpettino a Berlusconi, da quel novembre in poi siamo totalmente nelle mani del duo franco-tedesco (oggi soltanto Franco), la conferma arriva da Sarkozy che senza tanti giri di parole ammette di aver contribuito (con Merkel) alla nascita del governo Monti. Poi arrivano le non sorprendenti dichiarazioni di Juncker che va addirittura oltre, resta da capire pero’ per quale ragione abbia aperto bocca soltanto ora.
    Magari sbaglio, ma credo che l’Italia stia ritornando completamente nella sfera d’influenza americana e che certi ambienti – soprattutto a sx – si oppongano a tale destino facendo di tutto per consegnare l’Italia ai francesi.
    Per capire gli “umori” con grande sacrificio mi capita di dover aprire (sfortunamente) i siti dei giornali mainstream, e per ora – a parte Limes che ha parlato apertamente di declino dell’euro – continuano a tenere una linea fortemente europeista.
    Trovo pero’ interessante la sfiducia a Molinari, arrivata dopo aver mandato al macero 100.000 copie di affari&finanza dedicate ai rapporti industriali tra Francia e Italia, Stellantis inclusa.
    Nel frattempo in America succede che Trump riceve finanziamenti da persone che quattro anni fa finanziarono Biden, Cameron – attuale ministro degli esteri ed ex primo ministro GB – ottiene un colloquio con lui; Macron – che sembrerebbe essere consapevole del suo ritorno – spinge per ingabbiare la prossima amministrazione USA in un conflitto senza fine.
    La geopolitica in europa, almeno dal mio personale punto di vista, sta cambiando radicalmente. Vedo la Francia come il nostro nemico numero 1 e questo spiegherebbe l’agitazione generale di una buona parte della nostra classe politica.
    Puo’ essere Trump la nostra occasione per liberarci dalla francia e quindi dalla UE?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Trump si finanzia in larghissima parte da solo e con i contributi dei suoi elettori. Non dipende dai fondi degli oligarchi. Parlare di ritorno all’egida americana con la fine dell’impero americano è un controsenso e controfattuale. Trump resta certamente uno degli alleati migliori per l’Italia. Gli italiani lo comprendono eccomr il discorso della moneta. Sono il popolo più euroscettico d’Europa.

      Rispondi
      • Ant

        Intendevo dire che il sostegno di certi soggetti che prima investivano su Biden e’ segnale che i dem perderanno le prossime elezioni, poi e’ certo che Trump si finanzi principalmente da solo. Per tutto il resto credo che gli USA – in particolar modo con Trump – siano fondamentali per noi, almeno nel breve termine. Sono realista e visti i traditori presenti in ogni angolo del paese credo che un’Italia completamente sovrana non si vedra’ ancora a lungo. Mi accontento di vederla fuori dalla UE e dall’euro, il resto si vedra’.

        Rispondi
    • MB

      Che la Francia sia il nostro principale avversario non è una novità, è la Storia. Che i nostri interessi confliggano nell’Estero Vicino è chiaro; probabilmente aveva ragione Cossiga quando attribuiva ai Francesi il disastro di Ustica. L’Italia ha tentato un equilibrismo a tre con Francia e Germania ma visto il nostro peso reale non era lecito attendersi risultati.
      Paradossalmente penso che il più grande danno che potremmo infliggere ai Francesi sarebbe permettere loro d’impantanarsi in Italia, come del resto le vicende TIM, Mediaset e le acquisizioni nella GDO insegnano.
      Opinione controvento e forse impopolare: consegnare loro Stellantis e magari la quota Italiana di STMicroelectronics potrebbe essere un vantaggio per l’Italia.

      Rispondi
      • La Cruna dell'Ago

        Ma manco per nulla..Stellantis va nazionalizzata. Altro che lasciata alla Francia.

        Rispondi
      • Imperscrutabile

        MB Strategia da karakiri..non impopolare

        Rispondi
  6. Imperscrutabile

    Un Italia sovrana si vedrà…. il momento è più vicino di quel che pensa, e prima delle altre!

    Rispondi
  7. Marco

    Buongiorno Cesare. Ho voluto leggere 2 volte il suo articolo per la quantità di informazioni riportate prima di esprimere un commento. Non ho molto da dire riguardo ai traditori del nostro popolo, se non che la loro tracotanza forse ha dato l’ultima necessaria spinta a quanti, come il sottoscritto, non avevano ancora compreso quanto ipocrita e falsa sia la nostra democrazia (democratura sarebbe più appropriato?). Ciò di cui mi piacerebbe parlare è invece il futuro ed auspicabile ritorno di Trump alla presidenza: un altro commentatore, a tal proposito, ha espresso dubbi sul suo abbandono della NATO, giudicandola l’impalcatura di una serie di trattati ed alleanze commerciali. In sintesi il pensiero espresso era che un abile uomo d’affari non avrebbe tagliato il ramo su cui sedeva. Egli stesso però ammetteva che il lavoro che ha fatto la NATO, male, negli ultimi 40 anni avrebbe potuto essere svolto da 2/3 paesi alleati strategici da poter essere usati da teste di ponte verso specifiche macroaree, e l’Italia vista la sua collocazione geografica sarebbe un partner ideale, al contrario della Grecia schiacciata come si ritrova tra balcani e Turchia. Questa ricostruzione mi pare la più plausibile, anche perché ritengo che nessun presidente statunitense, per quanto rivoluzionario e fuori dagli schemi possa essere, rinuncerebbe mai all’influenza che il suo paese può esercitare in una zona strategica come il mediterraneo, non crede?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve Marco, la prosperità degli affari di Trump non dipende in nessun modo dalla NATO. La politica estera di Trump non si fonda sulla supremazia verso uno o più Stati. Si fonda sulla difesa degli interessi nazionali americani senza avere nessuna impostazione coloniale, come i BRICS.

      Rispondi
      • Marco

        Ma certo Cesare! Trump non pare avere conflitti d’interesse con la Nato o con altre entità sovranazionali, altrimenti non saremmo qui ad auspicarne il ritorno! Il tycoon è un uomo d’affari, e come tale pare avere fiutato l’aria che tira a livello globale; aria che a livello di certi potentati pare aver deciso la fine di quello che fu il primo mondo, ormai troppo cosciente di se e smanioso di difendere i propri diritti (sociali, non civili). Per chissà quale motivo egli non si è trovato d’accordo, e ha deciso di tentare la propria strada, guadagnandosi la fiducia di milioni di americani e di milioni di cittadini di altri paesi ma non credo sia mosso da magnanimità o filantropia: sa benissimo che un accordo commerciale non si fa con una pistola alla tempia, ma con la fiducia ed il rispetto reciproco tra i due contraenti. Quando parlavo di influenza, intendevo influenza commerciale, e per questa parte del mondo basterebbe all’America avere ad esempio il regno unito e l’Italia per assicurarsi Floridia commerci reciproci con la quasi totalità dell’ Europa, del nord Africa e del Medio oriente, senza tenere in piedi un mostro amministrativo come la Nato che ormai serve solo a provocare quella Russia post-sovietica che mai in tre decenni ha minacciato l’Europa.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          L’obbiettivo di Trump non è quello tanto di favorire le esportazioni di alcune grandi società americane ma quello di riportare negli USA la produzione nazionale. La de-dollarizzazione faciliterà ovviamente questo fine. Trump ha deciso di scendere in campo per impedire la definitiva presa del potere del globalismo. Se lui non si fosse candidato a quest’ora alla Casa Bianca ci sarebbe stata la Clinton con le conseguenze che puoi immaginare.

          Rispondi
  8. Gianni

    Risorge, risorge state tranquilli….

    Rispondi

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