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Cesare Sacchetti

Bruxelles pronta a bocciare la manovra italiana: l’Italia uscirà dall’euro?

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Categorie: Notizie

18/10/2018

di Cesare Sacchetti

Nella giornata di ieri giungono le parole del commissario UE al bilancio, Guenther Oettinger, che in maniera perentoria annuncia che l’UE respingerà la manovra italiana prima ancora di esaminarla nei contenuti.

Poi il commissario, già noto in Italia per la famigerata frase sui “mercati che insegneranno a votare agli italiani”, ingrana una brusca retromarcia e dichiara di parlare a titolo personale.

Nonostante le goffe smentite, a Bruxelles sembrano aver già preso una decisione prima ancora di iniziare una discussione.

Non si contano le dichiarazioni ostili nei confronti di Roma da parte delle istituzioni comunitarie.

Solamente lo scorso lunedì, era stato Juncker a parlare, non a titolo puramente personale, sostenendo che se l’UE avesse approvato la manovra italiana, ciò avrebbe provocato veementi reazioni da parte degli altri partner UE infuriati per questa “concessione” all’Italia sulla manovra.

Non si comprende perchè gli altri partner europei dovrebbero infuriarsi per la manovra italiana dal momento che questa sta ampiamente sotto il 3% di deficit/PIL richiesto dai trattati, quando altri paesi, ad esempio Francia e Spagna, violano ripetutamente da anni queste regole superando il discusso parametro.

A Bruxelles, regna la concitazione che a tratti sembra esplodere in puro panico. I funzionari europei sono terrorizzati dall’eventualità che l’Italia possa uscire dall’euro, ma la posizione intransigente della Commissione sulla manovra italiana rischia di portare dritti verso questa soluzione.

Al Berlaymont, il palazzo sede della Commissione UE, sanno che questo non è il 2011. Tentare la stessa via che portò il golpe nei confronti di Berlusconi appare impresa ardua.

Non c’è un premier ricattabile a Palazzo Chigi per i suoi interessi finanziari, non c’è un primo ministro vulnerabile per le proprie controverse abitudini sessuali.

Ora a palazzo Chigi c’è il governo giallo-verde che non può essere attaccato sugli stessi fronti che portarono alla caduta del cavaliere.

I retroscena narrano di un tentativo fallito di utilizzare la fronda di Fico nel M5S durante la crisi della nave Diciotti per far cadere il governo.

Troppo debole Fico come leader, troppo pochi i deputati e senatori disposti al voltafaccia.

Mattarella da par suo non è Napolitano. La sensazione che si avverte è quella di un Capo dello Stato che traccerà un limite che non potrà essere oltrepassato.

Se si arriverà al redde rationem con Bruxelles e ad un’uscita unilaterale dall’euro dell’Italia, il Quirinale potrebbe lavarsene le mani e dichiarare la propria impossibilità a fermare il meccanismo che si è messo in moto.

Un meccanismo che appare essere irreversibile, perchè da Roma non hanno nessuna intenzione di indietreggiare sulla manovra.

Questa volta, rispetto al 2011, c’è anche un altro elemento decisivo in questa partita. Il sostegno degli USA di Trump.

Se 7 anni fa, praticamente Berlusconi si trovò isolato sulla scena internazionale per cercare di resistere all’assedio di Bruxelles, sostenuto dall’asse franco-tedesco, stavolta Washington è con l’Italia.

La sponda di Trump è una garanzia contro qualsiasi tentativo autoritario di rovesciare il governo italiano in maniera illegittima.

                              Il primo ministro Conte con il presidente Trump all’ONU

 

La de-globalizzione e il ritorno agli stati nazionali

La visione del presidente americano sugli equilibri commerciali internazionali è antitetica a quella di Berlino e Pechino. Cina e Germania hanno accumulato enormi surplus commerciali per ragioni diverse, ma Trump non è più disposto a tollerare le ostili politiche mercantiliste dei due paesi.

Per mettere fine alla condizione di vantaggio dei due paesi, Trump deve colpire l’euro, la moneta che ha garantito alla Germania quegli enormi surplus, e aumentare i dazi americani sui prodotti cinesi importati, che al momento stanno facendo vincere a Washington la guerra commerciale contro Pechino.

Tutto questo fa parte di un più ampio processo di de-globalizzazione. Le organizzazioni sovranazionali stanno perdendo la loro capacità decisionale e il loro ruolo primario. Stanno tornando protagonisti gli stati nazionali.

Ne sono consapevoli a Bruxelles, e ne sono consapevoli anche a Berlino che da mesi non dice una parola contro l’Italia, mentre nel 2011 era in prima linea negli attacchi contro Roma.

La Germania ha compreso perfettamente la strategia in atto fondata sull’asse Washington – Roma, e con ogni probabilità già prepara il suo di piano B.

Staccare la spina prima che si arrivi allo scontro aperto tra Roma e Bruxelles, potrebbe essere una soluzione che stanno già valutando a Berlino.

Tutto questo disegna uno scenario di condizioni favorevoli probabilmente irripetibili per l’Italia. Se l’asse delle relazioni internazionali si sposta verso il ritorno degli stati nazionali con gli Stati Uniti in prima fila a sostenere questo processo, l’Italia ha un’occasione unica per uscire dall’euro e riconquistare la sua sovranità.

Il treno della storia sta passando. Il governo giallo-verde deve solo decidere se essere ricordato come l’esecutivo che restituì la sovranità all’Italia, o quello che perse il treno.

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19 Commenti

  1. Gianluca Guarnieri

    Non credo sarà facile che l’Italia esca dall’euro né tanto meno dall’Europa, e questo per vari motivi. Innanzi tutto l’EU nonostante le roboanti minacce esploderebbe fragorosamente se dopo la Brexit ci fosse anche l’Italexit. Oltre a questo, l’Italia avrebbe più vantaggio a minacciare l’uscita piuttosto che farla ecc.

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    • Mariano

      Evidentemente lei non ha letto l’articolo fino in fondo, altrimenti non avrebbe commentato in questo modo.

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      • Mauruzio

        Pet me Tramp potrebbe essere l’ago della bilancia, inoltre non vede di buon occhio l’asse franco-tedesco. Quindi che Bruxelles sto attenta checsta giocando col fuoco perché l’Italia non è la Grecia.

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        • Cosimo

          Personalmente ,e non lo dico per la prima volta ,sono per l’uscita dell’Italia DALL’EURO.Indubbiamente questo comporta dei rischi iniziali ,e per un paio d’anni doivremmo tirare la cinghia;ma dopo saremmo capaci di tirare avanti da soli senza gli ostacoli che di volta in volta mette sul nostro cammino la famigerata banda tedesco lussemburghese.Anche per l’Inghilterra si prefiguravano scenari apocalittici e se non è successo niente finora ,nulla accadrà per il futuro.

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  2. ugo erocli

    Analisi ampia, direi a 360°! Ci sono troppi se e previsioni di reazioni europee tutte da dimostrare,a cominciare dagli interssi di una Germania fuori dall’Euro, quell’Euro che l’ha resa semi-padrona dell’Europa. Verità il riavvicnamento all’Italia di Trump che l’euro non lo può vedere ma è anche lo stesso c he vuole le sanzioni verso la Russia mentra l’Italia le vorrebbe togliere. La mia domanda è semplice: nel caso ci sia un’uscita dall’Euro Trump sarebbe disposto ad iniziare con l’Italia un accordo che preveda un nuovo piano Marshall?

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    • claudia

      Se riuscissimo a uscire dall’euro non sarebbe affatto necessario un Piano Marshall perché avremmo una banca centrale che fa il suo dovere, cioè stampare moneta.

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  3. Giovanni benassai

    A qualsiasi prezzo,L’ITALIA non deve subire ma risorgere perché siamo un GRANDE paese e lo possiamo dimostrare sempre…Schiavi…no

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  4. Simone Casadei

    Sulla Repubblica bananiera credo si siano centrati in pieno gli umori di quei frangenti e le dinamiche in atto. Sulla fase contingente ritengo quella dell’UE un grande bluff perchè l’art.126 dei Trattati non è attivabile sotto il 3% e si dimostrerebbe controproducente considerando l’attuale debolezza della CE, della sua maggioranza in Europarlamento e delle incombenti elezioni europee alle quali le forze sovraniste ed euroscettiche avrebbero tutto l’interesse a (giustamente) drammatizzare lo scontro con le tecnocrazie ed eurocrazie a-democratiche europee. L’analisi geopolitica e geoeconomica sui rapporti USA-Italia le condivido totalmente. E quanto sta accadendo in Africa ed in Libia lo dimostra. Questo governo è il primo che sta costruendo con sistematicità relazioni preziosissime con USA, Russia, CIna e Giappone che si riveleranno fondamentali nel processo di de-globalizzazione.

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  5. antieuro

    Speriamo..Fuori dall’euro ritorneremo a vivere sereni.

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  6. Salvatore Guarracino

    Gli italiani sono euroscettici. l’Europa ha portato solo svantaggi, l’Italia non ama l’Europa è vuole le frontiere chiuse e controllate e dimostra che il 60% degli italiani non ha nessuna fiducia nelle istituzioni UE e il 55% non si sente cittadino europeo. La percentuale di italiani che credeva nei vantaggi legati alla permanenza nella UE è passata dal 70% del 2002 al 10% di oggi. Il 60% degli italiani sarebbe favorevole alla chiusura delle frontiere, mentre i cittadini sfiduciati sono il 70%. di cui il 60% degli italiani dubita che l’Unione abbia un futuro e uno su due attribuisce la recessione al rigore di Bruxelles legato alle multinazionali e alle banche. Il 60% degli italiani vorrebbe un referendum per decidere se rimanere dentro l’UE oppure uscirne come ha fatto il Regno Unito.
    l’UE è inadeguata, Burocrata e faziosa, e disuguale in tutte le nazioni
    La libera circolazione delle persone, è una truffa e un caos
    Lo scambio culturale, non esiste ognuno pensa alla sua cultura
    La pace e la stabilità in questo momento grazie ai bigottismi della UE è messa in discussione
    Le questioni economiche sono disastrose lasciano nazioni completamente scoperte e vessate a vantaggio di altre.

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  7. Salvatore Guarracino

    Il fattaccio è cominciato dal 1990 ma era già da prima che c’erano le mire per arrivare a tutto questo. Ciampi era l’esecutore assieme a Prodi, Napolitano e D’Alema erano i mandanti le anime nere quelli che non comparendo, mai muovevano i fili Sono tutti da processare compreso i morti, per alto tradimento nei confronti della patria e essere fucilati alla schiena. Hanno iniziato con vendita la sovranità monetaria, per portarci alla vendita della sovranità dello stato italiano.
    Fino al 2011 il 75% delle aziende ITALIANE produceva un pil pari al 70% la media era di aziende con meno di 10 dipendenti! Il nemico delle multinazionali e dell’EUROPA di conseguenza una spina nel fianco della sinistra ITALIANA! Il sig. Visco si attivò per la sua distruzione sia fiscale che sostanziale. Il sig. Tremonti si attivò per eseguire l’arcano, il sig. Monti fu il braccio esecutivo di tutto questo mettendo in atto la distruzione di interi comparti come per es. edilizia, artigianato, nautica, auto di lusso ecc…ecc…. I signori Renzi e Letta ebbero il compito di vigilare affinché tutto questo avvenisse con il consenso di tutta la classe dirigente del paese compreso il comparto politico, nessuno escluso accertandosi che le bare di migliaia di imprese fossero ben chiuse e sigillate.

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  8. Salvatore Guarracino

    CLAMOROSO IN CROAZIA: CANCELLA IL DEBITO DEI SUOI CITTADINI E RIFIUTA L’EURO. “MANOVRA SENZA PRECEDENTI” ZAGABRIA – La Croazia ha cancellato il debito dei suoi cittadini e, nonostante sia membro dell’Unione europea dal 1º luglio 2013, continua ancora ad usare la sua valuta nazionale, la kuna croata, rifiutando l’euro. Il Governo così si propone di aiutare alcuni dei 317.000 croati i cui conti bancari sono stati congelati a causa dei loro debiti. Precisamente saranno 60.000
    i cittadini che potranno beneficiare di questa misura che è fattibile senza la moneta unica e che costerà tra i 31 milioni di dollari e i 300 milioni. REQUISITI
    Il debito deve essere inferiore a 35.000 kune (circa 5000 dollari), e il reddito mensile non deve essere superiore a 1.250 kune (138 dollari). Una manovra senza precedenti per gli economisti.

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  9. Salvatore Guarracino

    Mentre i cittadini europei sono ridotti alla fame e alla miseria per via delle misure, lacrime e sangue imposte dai parassiti di Bruxelles i parlamentari europei stanno lavorando per aumentare i contributi ricevuti per assumere portaborse.
    Secondo un documentato articolo d’inchiesta pubblicato pochi giorni fa dal Daily Express i nostri degni rappresentati al parlamento europeo vogliono aumentare di 18mila euro l’ammontare della diaria ricevuta da ciascuno di essi ogni anno destinata ad assumere nuovi collaboratori e tale somma si aggiunge ai tanti generosi sussidi e stipendi di cui godono.
    Infatti, ogni parlamentare europeo riceve uno stipendio di 70mila euro all’anno più vari rimborsi spese e gettoni di presenza che permettono loro di aumentare sensibilmente le loro remunerazioni e se tale misura viene approvata il costo di ogni singolo parlamentare europeo salirebbe a 270mila euro all’anno.
    Tale somma moltiplicata per tutti i parlamentari europei e per gli anni del loro mandato ammonterebbe a circa 1 miliardo di euro per i prossimi cinque anni, circa duemila miliardi delle vecchie lire.
    Se questo non fosse sufficiente per mandare i cittadini europei su tutte le furie alcuni parlamentari europei hanno proposto un aumento di 36mila euro all’anno dei contributi per i portaborse, il doppio di quanto il parlamento europeo sarebbe disposto a concedere.
    Tale notizia è stata accolta molto negativamente dai movimenti euroscettici britannici i quali hanno usato questa storia per convincere i cittadini d’Oltremanica della necessità di far uscire la Gran Bretagna fuori dalla UE.
    Ovviamente lo stesso argomento vale per l’Italia ma nel nostro paese non c’è stata nessuna reazione visto che i giornali di regime hanno preferito censurare questa notizia perché darebbe fastidio alla nostra classe politica. Basti ricordare che addirittura è stato censurato dai telegiornali nazionali italiani il risultato delle elezioni politiche nazionali in Finlandia, solo per il fatto che hanno vinto le formazioni politiche anti Ue.

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  10. Salvatore Guarracino

    Questa Europa del cazzo di gente incapace ed incosciente, non hanno saputo far altro che ammazzare gli unici difensori dell’occidente, ammazzando Gheddafi e Saddam, ha dichiarato guerra a se stessa, laddove i veri protettori dei confini europei erano loro. Ed ora paga il conto abbastanza salato delle sue colpe. Il loro fallimento all’interno della UE l’hanno proiettato al mondo intero. La destabilizzazione dell’Occidente è in atto e l’Europa con i suoi governanti incapaci contribuisce ad affondarla.

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  11. Salvatore Guarracino

    LE PERICOLOSE FISSAZIONI MENTALI DELLA SINISTRA MI PREOCCUPANO E NON POCO… MA ANCOR DI PIU’ MI SPAVENTA IL PROLIFERARE DELLA VIGLIACCHERIA E INDIFFERENZA DELLA GENTE!
    Questi abominevoli potenti della sinistra Europea, con la loro incessante dottrina di accoglienza “amorevole” di qualsiasi sconosciuto in arrivo da ogni parte del mondo primitivo, pretendono che siano accolti e “coccolati” in tutto e con i soldi sottratti ai cittadini, facendo così prosperare la loro fiorente industria “solidale” del business nutrendo un esercito di associazioni speculative di FALSO VOLONTARIATO ONLUS, ONG, CRI, CARITAS e tante altre CATTO DEMOCRISTIANE finte di SINISTRA alle direttive dei poteri MASSONICI FINANZIARI Europei come il Vaticano e il potente PREPONDERANTE di SOROS.
    Ecco, questo è il fantastico mondo SINISTROIDE e radical chic composto di sinistrati che delle proprie stolte e pericolose “fissazioni mentali” ne hanno fatto oggi uno stile di vita..(a spese di altri intendiamoci)!

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  12. Salvatore Guarracino

    La UE è una truffa, visto che dal 1970 a d oggi le aree commerciali europee non sono più il futuro, oggi tutto questo non esiste più. La globalizzazione, le spedizioni di massa e internet, tutto il mondo ha perso i confini, oggi i veri confini sono mentali. In un mondo globalizzato dove il delinquere è mondiale, per cui i confini statali servono non far degradare il territorio, e ha proteggere la produzione artigianale del territorio. Preservare il territorio e civiltà, perché la civiltà non è l’origine di un popolo, ma la capacità di questo a costruire un futuro per migliaia di generazioni successive. E l’Europa in questo momento non costruisce nessun futuro per le generazioni successive.

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  13. Salvatore Guarracino

    La UE non fa gli interessi delle nazioni associate, e alle nazioni in difficoltà, ma gli interessi delle multinazionali e delle banche e grazie a questi gli interessi della Turchia, dell’Egitto, dell’Algeria, del Marocco. del Pakistan, Dell’india e della Cina assieme agli stati uniti. Ma se è cosi noi che interessi abbiamo a restare in Europa? Forse che uscire dall’Europa significa smettere di guadagnare dall’accoglienza dei migranti, ma noi non guadagniamo con l’accoglienza visto che all’Europa diamo 20 miliardi per le emergenze e ce ne restituiscono 191 milioni per l’accoglienza.

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  14. Salvatore Guarracino

    QUESTO TESTO è AGGIORNATO AL 2017
    L’UE è inadeguata, Burocrata e faziosa, nemmeno il contrassegno degli handicappati e comunitario, risulta disuguale per tutte le nazioni. La libera circolazione delle persone, è una TRUFFA e un caos. Lo scambio culturale, non esiste ognuno pensa alla sua cultura. La pace e la stabilità in questo momento grazie ai bigottismi della UE è messa in discussione. Le questioni economiche sono disastrose lasciano nazioni completamente scoperte senza protezione e vessate a vantaggio di altre. Gli italiani sono euro scettici. Il 98% dei partecipanti ritiene che la UE è inadeguata. L’euro è un pericolo per la democrazia, ed è una strage specialmente per i paesi poveri sta devastando le loro economie. L’Europa ha portato solo svantaggi, l’Italia non ama l’Europa è vuole le frontiere chiuse e controllate e dimostra che il 60% degli italiani non ha nessuna fiducia nelle istituzioni UE e il 55% non si sente cittadino europeo.La percentuale di italiani che credeva nei vantaggi legati alla permanenza nella UE è passata dal 70% del 2002 al 10% di oggi. Il 60% degli italiani sarebbe favorevole alla chiusura delle frontiere, mentre i cittadini sfiduciati sono il 70%. di cui il 60% degli italiani dubita che l’Unione abbia un futuro, e uno su due attribuisce la recessione, al rigore di Bruxelles legato alle multinazionali e alle banche. Il 60% degli italiani vorrebbe un referendum per decidere se rimanere dentro l’UE oppure uscirne come ha fatto il Regno Unito.

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  15. Daniele

    Io sono nato in un paese dove la diffidenza verso gli italiani non era un reato di opinione e quando succedeva qualcosa a scuola guardavano me “l’italiano” a prescindere. Eravamo temuti come ladri al pari di greci e spagnoli. A distanza di 50 anni lo stile non cambia, fare debiti e non pagarll, sofferenze bancarie, imprenditori con buchi da milioni che esibiscono suv da 100k, finanza pubblics che è un colabrodo e diamo la colpa all’europa Il treno della storia sta passando e non si sa dove va, e infatti è passato tante volte nella storia. Argentina, Venezuela, garantiremo il debito con il prosecco dato che le riserve di oro coprono un ventesimo del debito.

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