Lily, il gruppo di assassini al soldo di Macron, l’affaire Brigitte e l’irreversibile crisi della Francia

01/09/2025

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di Cesare Sacchetti

A  Parigi, non si respira affatto una aria di quiete.

Sono passati soltanto 9 mesi da quando Emmanuel Macron è stato costretto a nominare un altro primo ministro, François Bayrou, per sostituire Michel Barnier, e oggi l’inquilino dell’Eliseo si ritrova esattamente al punto di partenza.

Macron deve fare i conti con un’altra crisi parlamentare perché la precaria maggioranza che aveva messo insieme Bayrou sembra non voler approvare un’altra manovra di austerità economica, una condizione connaturata alla stessa struttura della moneta unica.

Appare sempre più arduo, viste le lacerazioni nella coalizione parlamentare, che il presidente francese riesca a sventare nuove elezioni anticipate parlamentari, già indette lo scorso maggio del 2024, dopo la disfatta del partito di Macron alle europee.

Sembra che il sistema politico francese sia avvitato in una crisi politica costante e progressiva che sta mettendo a dura prova i vari equilibri partoriti nel lontano 1958, quando la Francia decise di passare dal sistema parlamentare, giudicato troppo instabile, a quello semipresidenziale, per dare più stabilità al Paese, ma oggi il Paese transalpino si trova nella stessa condizione di caos che regnava prima dell’avvento della cosiddetta Quinta Repubblica.

Si potrebbe dire che la crisi francese è la cartina di tornasole della crisi europea perché oggi ogni sistema politico europeo, che sia parlamentare o semipresidenziale, si trova di fronte ad una irreversibile crisi delle proprie istituzioni perché a crollare qui non è stato un metodo di governo rispetto ad un altro, ma l’impalcatura stessa della democrazia liberale.

La democrazia liberale oggi ha superato il giro di boa.

I sistemi liberal – democratici non riescono più a dare risposte ai popoli, e le varie classi politiche dei Paesi europei sembrano tutte essersi rinchiuse nel loro sempre più piccolo bunker, ad abbaiare contro l’immaginario nemico russo, nonostante gli europei non vedano in Mosca il nemico, ma piuttosto lo riconoscano nelle loro classi dirigenti troppo impegnate ormai a cercare di seguire un’agenda oggi defunta e fallita.

La politica europea tutta aveva creduto che dopo la famigerata operazione terroristica del coronavirus ci sarebbe stato il passo definitivo verso il governo globale e gli Stati Uniti d’Europa vagheggiati dal conte Kalergi e dal suo stretto amico, il potente massone inglese, Winston Churchill, ancora oggi feticcio dei liberali europei.

Il conte Kalergi, uno degli architetti dell’Unione europea

Si sono tutti risvegliati invece in preda ad uno shock.

I politici europei non riescono più a distinguere il “sogno” dalla realtà, e ancora oggi parlano di governance europea, senza rendersi conto, o senza volerlo ammettere, che ormai l’Unione europea non ha superato la prova della storia.

I suoi architetti, 80 anni orsono, erano intimamente convinti che il futuro non sarebbe più appartenuto agli Stati nazionali, ma ad altre strutture, delle entità sovranazionali, che avrebbero avuto in mano il potere decisionale un tempo rimesso nelle mani dei singoli governi, ma l’uragano della presidenza Trump ha spazzato via ogni “sogno” di gloria.

L’intera impalcatura si reggeva soltanto perché c’era l’impegno americano a reggere la struttura, e la governance europea poteva avere qualche speranza di vedere la luce del giorno soltanto se Washington avesse continuato ad assicurare a Bruxelles il suo supporto economico, militare e finanziario.

Nel momento stesso in cui Trump ha reciso il cordone che teneva legata Bruxelles a Washington, l’Unione europea è caduta come un burattino al quale sono stati tagliati i fili.

Vuota, incapace di rialzarsi e di fare alcunché,  mentre qualsiasi sua dichiarazione di costruire una governance europea ormai è soltanto espressione delle velleità di un apparato che sta sparendo e insegue scenari decaduti.

La parabola di Macron: l’uomo dei Rothschild che doveva salvare l’UE

Parigi è forse l’espressione perfetta della decadenza dell’Unione europea.

Sembra passato un secolo da quando nel 2017, l’intera stampa francese ed europea salutava Emmanuel Macron come l’uomo che avrebbe traghettato la Francia e l’UE verso gli Stati Uniti d’Europa.

Emmanuel Macron scelse il Louvre per celebrare la vittoria alle presidenziali del 2017

A Macron era stata affidata una “missione”. Avrebbe dovuto spostare la bilancia dell’asse franco-tedesco verso Parigi perché Berlino era riluttante a creare una struttura sovranazionale europea che le avrebbe fatto perdere tutto il surplus commerciale accumulato sulle spalle degli altri partner europei, su tutti l’Italia.

Emmanuel Macron è un politico che è stato preparato con la massima accuratezza.

La sua storia e le sua biografia, così piena di ombre, sono il perfetto paradigma di un sistema di potere che costruisce accuratamente dietro le quinte i vari politici di turno, che siano di centrodestra o di centrosinistra non assume alcuna importanza, e poi assegna loro gli ordini da eseguire.

Emmanuel Macron è il politico costruito nel laboratorio dei Rothschild sin dalla prima infanzia, quando ancora giovane adolescente, o bambino, sui banchi di scuola del liceo La Providence, veniva abusato da Jean Michel Trogneux, che nel frattempo aveva assunto la falsa identità di Brigitte Trogneux, dopo aver “cambiato” sesso sul finire degli anni’80.

Jean Michel Trogneux: il “mentore” di Macron

Brigitte, o Jean Michel, è probabilmente la figura chiave per capire il tipo di operazione che è stato fatta con Macron.

Jean Michel nasce nel 1945, e a 18 anni si reca in Algeria, ex colonia francese, e luogo nel quale avrebbe compiuto un percorso di studi, anche se tale “attività” sembra essere stata soltanto di copertura.

A sinistra, Brigitte Macron. A destra, Brigitte quando era ancora Jean Michel in Algeria

Jean Michel era in Algeria per svolgere un periodo di addestramento nell’esercito francese, che lo ha preparato con ogni probabilità per eseguire delle operazioni di intelligence.

Il figlio di una famiglia di cioccolatieri di Amiens dopo quel viaggio fa ritorno in Francia, ed è qui che inizia a costruire la sua vita fittizia.

Viene scritto nel 1974 un atto di un matrimonio fittizio tra lui, che nel registro del comune di Amiens, si fa chiamare Brigitte, e Andrè Auziere,  presunto banchiere che si scoprirà poi essere una figura immaginaria, mai visto ed incontrato da nessuno.

Jean Michel ha i suoi tre figli tra gli anni’70 e gli anni’80, con una donna che oggi si pensa sia con ogni probabilità Catherine Audoy.

Trogneux si avvicina sempre di più al mondo della comunità gay che in quegli anni era molto attiva a Parigi.

Nella capitale francese, iniziano ad aprire locali per omosessuali, e la stagione della rivoluzione sessantottina vuole che l’omosessualità e il transessualismo si diffondano sempre di più per sradicare la famiglia.

Jean Michel inizia ad entrare in questo mondo, e già da allora inizia ad assumere un’altra identità, quale quella del transessuale Veronique, che farà le sue prime apparizioni nella TV francese.

Il trans Veronique e Brigitte Macron

Sembrano esserci pochi dubbi al riguardo.

Se si mette a confronto la voce di Trogneux con quella del trans Veronique, viene fuori che sono praticamente identiche e si tratta quindi della stessa persona che già nel 1977, anno nel quale compare sugli schermi dell’emittente INA, aveva iniziato ad avvicinarsi al transessualismo.

Si potrebbe dire che Trogneux stava “studiando” per diventare un trans, ma non lo stava facendo da solo.

C’erano degli ambienti molto potenti e ben introdotti che volevano che Jean Michel cambiasse la sua identità per compiere un percorso che nell’ottica di tali menti aveva già una destinazione ultima, che si vedrà meglio in seguito.

Sono gli stessi ambienti militari che lo addestrarono in Algeria nel 1963, e sono anche quegli ambienti che lo aiutarono a scrivere in un registro pubblico un matrimonio inesistente con un marito, Andrè Auziere, che, come detto, non è mai esistito.

Il pastore Doucé: l’uomo che ha fatto nascere Brigitte?

Verso la fine della prima metà degli anni’80, arriva il momento della svolta.

Trogneux sembra pronto per fare il grande salto e assumere l’identità di una donna, e per fare tale transizione si reca da un uomo che allora era molto noto nella comunità omosessuale e pedofila parigina come il pastore protestante, Joseph Doucé.

I suoi legami con personaggi come un suo ex amante,  Philippe Carpentier, che gestiva un giro di pornografia infantile presso la sede dell’UNICEF a Bruxelles sono la conseguenza della “passione” che quest’uomo provava per il bambino.

Agli occhi di Doucé, il bambino non era una creatura innocente che andava protetta dai vari predatori sessuali, ma invece doveva essere avvicinato al sesso sin dalla prima infanzia, e il pedofilo in tale “visione” non è un malato, o un pervertito ma soltanto un individuo che aiutava a sviluppare le “naturali pulsioni” del bambino.

Se i pedofili nella società di allora erano considerati dei reprobi, a Parigi, presso il Centro del Cristo Liberatore di Doucé, venivano accolti e aiutati, probabilmente forse anche attraverso la distribuzione di pornografia infantile o la possibilità stessa di incontrare un bambino.

Joseph Doucé

Doucé era quasi certamente un intermediario, un uomo che aiutava i pedofili a soddisfare le loro perversioni, e un depositario di inconfessabili segreti di importanti personaggi dell’alta società francese coinvolti in tale giro.

Ad avere un rapporto speciale con il pastore era anche Jean Michel che risultava già essere un frequentatore sia del CCL di Parigi, sia della libreria gay gestita dall’uomo assieme al suo compagno, Guy Bondar.

Jean Michel aveva bisogno di “cambiare” sesso, e Doucé lo mette in contatto con le persone giuste.

Nel 1989, avviene la transizione. Jean Michel Trogneux assume le sembianze di Brigitte che diventa un’insegnante di lettere nel prestigioso liceo cattolico de La Providence di Amiens, nonostante non avesse i requisiti per poter insegnare.

Sembra che ci fosse una missione più importante e fondamentale per la novella Brigitte Trogneux.

L’irresistibile ascesa di Macron: uomo dei Rothschild

A Brigitte era stato dato probabilmente l’incarico di avvicinare il 14enne Emmanuel Macron, e di molestarlo sessualmente per iniziare una relazione pedofilia che mai è stata impedita dai genitori del giovanissimo studente francese.

Emmanuel Macron nel 1991

Si parla poco o nulla di tale incredibile aspetto che dovrebbe invece sollevare delle domande anche sulla storia famigliare di Macron.

Una volta che l’abuso pedofilo viene scoperto , i genitori di Emmanuel, Jean – Michel e Françoise, non corrono a denunciare la “donna”, ma lasciano che questa continui ad abusare del loro figlio che da quel momento in poi diviene inseparabile da Jean Michel Trogneux.

E’ Jean Michel/Brigitte che negli anni 2000 apre la porta delle istituzioni finanziarie che contano a Emmanuel, nonostante il giovane Macron non brillasse per nulla nella comprensione dell’alta finanza.

La mediocrità di Macron non gli impedisce di entrare nel gotha della finanza mondiale.

Emmanuel approda presso l’istituzione bancaria più importante della Francia e d’Europa.

Macron diventa un finanziere al servizio della famiglia Rothschild, e si inizia a comprendere meglio qual era la missione ultima affidata a Jean Michel Trogneux anni prima.

Macron al servizio del gruppo Rothschild

Jean Michel doveva “allevare” il giovane Macron. Doveva prepararlo per entrare nel mondo della finanza che conta per poi iniziare una ancora più prestigiosa carriera politica che lo porterà all’Eliseo a soli 40 anni di età.

Emmanuel brucia tutte le tappe.

Sin dalla fine degli anni 2000, si poteva vedere come il suo mentore, Jacques Attali, sociologo di origini ebraiche ed eminenza grigia dei presidenti francesi dai tempi di Mitterand  lo introduce presso tutti gli ambienti che contano, soprattutto il gruppo Bilderberg, il laboratorio del mondialismo che prepara e costruisce con largo anticipo le carriere dei politici che devono servire la causa della governance globale.

Jacques Attali assieme al suo “delfino”, Macron

Jean Michel assomiglia molto quindi ad un “programmatore”, uno di quei profili presenti nei vari programmi di controllo mentale sviluppati dalla CIA, in particolare MK Ultra e Monarch, che attraverso una serie di traumi e di abusi trasformano il bambino e lo fanno diventare un soggetto completamente manipolabile, da utilizzare in vari ambiti, politica compresa.

Attraverso la parabola di Emmanuel Macron si comprende meglio al tempo stesso il funzionamento dei sistemi politici europei, meri simulacri di logge massoniche e casati di banchieri che si servono di essi per dominare la società, occupata da classi politiche tutte al servizio di questo apparato.

La deflagrazione del caso Brigitte sembra essere la naturale conclusione dell’indebolimento delle democrazie liberali che non riescono più a governare il flusso delle informazioni come un tempo.

A nulla sono valsi gli sforzi di Macron di sopprimere le informazioni che sono state messe in circolo da giornalisti e ricercatori indipendenti come Natacha Rey, la reporter che ha messo insieme tutti i pezzi del complesso labirinto della vita in vitro del presidente francese.

Lily: il gruppo di assassini dei servizi che protegge Macron

All’Eliseo, il presidente francese ha costruito un vero e proprio gruppo di assalto. A guidarlo c’è un figuro come Alexandre Benalla, incaricato d’affari dalla presidenza Macron a soli 26 anni, e finito nel 2018 al centro di uno scandalo per aver aggredito e picchiato due persone che manifestavano contro Emmanuel Macron.

Alexandre Benalla

Benalla verrà condannato per tale aggressione negli anni successivi, ma ciò non ha impedito a Macron di liberarsi di lui.

Secondo quanto hanno rivelato diverse fonti di intelligence francesi alla Fondazione per combattere l’ingiustizia, all’Eliseo è stato costruito un gruppo di intelligence clandestino, chiamato Lily, che ha il compito di eliminare ogni minaccia verso la presidenza di Emmanuel Macron.

Lily risulta guidato proprio da lui, Alexander Benalla, e da quando tale cellula irregolare è stata costituita, sono usciti misteriosamente di scena diversi personaggi della vita pubblica francese che rappresentavano una minaccia verso il regime di Macron.

A morire in un “provvidenziale” incidente di elicottero è stato nel 2021 anche il miliardario francese, Olivier Dassault, che aveva espresso critiche per la politica di austerità perseguita dal presidente francese, ma è morta anche in circostanze poco chiare nel marzo del 2022 la giornalista indipendente Isabelle Ferreira, trovata morta sugli scogli di Saint-Malo, sempre in circostanze non chiare.

Isabella aveva detto di essere in possesso di informazioni esplosive su Brigitte Macron, forse le stesse informazioni che poi ha rivelato Natacha Rey, vittima di una persecuzione giudiziaria, conclusasi con la sua assoluzione, e non eliminata probabilmente soltanto perché ormai troppo famosa per essere rimossa.

Oltre alle morti di questi personaggi, c’è poi il capitolo dell’ondata di strani “suicidi” che sta avendo luogo nella amministrazione pubblica francese, in particolare nel diparimento delle finanze pubbliche, sia in quei servizi segreti francesi, da Macron presidiati e dove le sacche di resistenza sono sottoposte a fortissime pressioni.

Lily non è però riuscito ad arrestare la crisi di Emmanuel Macron.

Natacha Rey è stata, come detto, assolta e oggi larga parte dei francesi sa che all’Eliseo c’è una coppia di impostori che ha costruito la sua intera carriera sull’inganno, la menzogna e soprattutto l’assoluta compiacenza di potentissimi ambienti che hanno aperto le porte del potere a entrambi.

Nulla sembra arrestare la consapevolezza di una parte sempre più ampia della Francia che la corruzione e il malaffare sono radicati nella loro classe dirigente, e la continua instabilità politica è il sintomo di un sistema politico malato, giunto al suo stadio terminale.

Sembra evidente che questo sia il tramonto di Macron.

Era stato annunciato come il “salvatore” dell’Unione europea, e oggi si ritrova impelagato in continue crisi politiche e umiliato pubblicamente dalla sua “consorte” che nel peggiore dei casi lo malmena in pubblico, e nel migliore lo evita.

Brigitte forse è irritato/a perché la verità ormai è sulla bocca dei francesi, ma c’è poco da fare.

Il tempo del potere assoluto della famiglia Rothschild sembra giunto al termine anche a Parigi.

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14 Commenti

  1. Isabel.

    Buongiorno, Cesare. Frequento da tempo il tuo meraviglioso spazio di divulgazione, per i tuoi apprezzamenti e riflessioni IRREFUTABILI, con vera ammirazione per le informazioni, documentazione e la prospettiva illuminata con cui affrontate ogni argomento. Il post di oggi è davvero UN VELO TOLTO e una NUOVA FRODE SMONTATA con la completezza, il dettaglio e l’eccellenza che ti caratterizzano. Lo diffondo proprio ora perché qui, nel mio paese, salvo pochissime eccezioni, né la televisione né la stampa bastarda trattano questo argomento, che è un vero TALLONE D’ACHILLE per l’Unione Europea, che è indebolita e sta innegabilmente morente. Sono sempre felice che tu non perda mai l’occasione di definire l’era del Covid come una un’operazione inquadrata nel terrorismo sanitario e militare (con l’obiettivo di imbavagliare in modo abietto il mondo e le istituzioni) Da Mendoza, Argentina: un grande saluto.

    Rispondi
    • Gabriele

      Vorrei fare una domanda, di recente su alcuni articoli ho letto che la sintesi e psicanalisi freudiana e’ una sorta di bufala, volevo sapere se e’ possibile leggere qualche articolo che approfondisca il perché la psicologia freudiana non sia buona e qualche approfondimento anche sul perché Steiner sia ritenuto pericoloso, ovviamente se c’e’ del materiale a sufficienza e interessante al riguardo, anche solo per confronto….. C’e’ sempre una confusione su questi due personaggi, approfondire e’ utile… Grazie saluti

      Rispondi
  2. GABRIELE

    Bene, molto bene.

    Rispondi
  3. Giorgio

    Caro Cesare,
    come al solito un ringraziamento per la sintesi di informazioni fondamentali da inquadrare nel più ampio contesto del diabolico delirio mondiale voluto e calcolato. Detto questo, a Parigi, ci sono stato per quasi vent’anni (studiavo: quattro lauree e un diploma, in ambito universitario, se non sei affiliato a qualche Loggia, neanche il caffè…Non a caso che Umberto Eco, 33esimo grado, era di casa a Parigi), e ad un certo punto, constatando di persona delle “cosucce” (tra Francia e Italia, viaggiavo sempre) e avendo vissuto certe cose in presa diretta, chiesi (ingenuamente scrissi da solo la lettera di motivazione, invece di farmela scrivere da un esperto) l’ammissione a Criminologia (in particolare avrei voluto approfondire la Vittimologia, NB: nel 1998 uscì il libro “Molestie Morali” di Marie-France Hirigoyen sul diffondersi sfrenato dei “perversi narcisisti”, una costante nei pedofili), ma non mi accettarono. Nel frattempo mi documentai a manetta, letteratura sul tema tanta, mentre, progressivamente, mi si rizzavano i capelli in testa, inorridito. Tutti sapevano, ma tutti zitti, complici, come, probabilmente, la famiglia di origine di Macron. Tra l’altro mimetizzata, ma la censura e il controllo sui mezzi d’informazione, era evidentissima. Tra le tante cose documentate ritrovamenti di fosse con dentro ogni tipo di resti umani, o la biografia di un ex gangster, finito in galera e riciclatosi, in seguito come “quello che voleva salvare i bambini”, una biografia scioccante, in tono con le scoperte pedo-satan omicidio-cannibal LGBGT#%$+ etc. di questi anni. L’ex gangster, cresciuto negli ambienti della “pègre”, poteva arrivare dove gli investigatori, anche i più abili, non sarebbero mai arrivati, Questo perché aveva interiorizzato i codici comportamentali della criminalità. Non sto a dirti delle descrizioni di cosa trova, e vede, nei video sui bambini scomparsi.
    Credo, infatti, che la vicenda Macron, un povero cristo (consenziente) finito in mani da film porno-horror, sembri uscita da “Eyes Wide Shut” del defunto Kubrick, morto, come noto “improvvisamente” dopo proiezione privata e tagli del film di 24 minuti. Tra parentesi avevo anche un’amica albanese, appartenente ad una nota famiglia (internazionale) della malavita, che mi redarguiva sul tema “tu non hai idea di cosa fanno, a Parigi, gli ebrei”. Detto da lei, mi fido. Adesso ce l’abbiamo un’idea di cosa pensino e facciano i vampiri sionisti, ma forse è peggio di quanto si possa pensare. Qualche anno fa, in Siria, la polizia turca inseguì dei rabbini in fuga, scappavano da una sinagoga con del materiale, i poliziotti supponevano fossero oro e gioielli, dei valori. Sai la sorpresa (sino a poco tempo fa si potevano trovare le foto su Internet), invece erano libri di magia nera, riccamente illustrati, dei Grimori che spiegavano come fare, manuali pratici di “istruzioni per l’uso”. Abbrevio: la domanda è “da quanto tempo?” Il cataclisma che stiamo osservando, al quale volenti o nolenti partecipando ora, si colloca a cavallo del secondo millennio, lo “Starter” sembra essere l’11 Settembre 2001 (non che mancassero dei segnali prima, per la Francia bastava annotare che “Histoire d’O” esce nel 1954, riproposta “improvvisamente” nel 1970, credo abbiano dovuto aspettare che morisse il generale De Gaulle), cui segue il botto (calcolato) della Lehman Brothers eccetera, ma se si guarda indietro nel tempo, sto pensando a Israele, si accavallano i secoli di preparazione di questo disastro. Credo che ne vedremo di tutti i colori e ne verranno fuori di tutti i colori.

    E grazie ancora per tutto il lavoro incredibile che fai…

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve Giorgio, ti ringrazio, anche per questo interessantissimo excursus che hai fatto. Quanto racconti sul gangster si trova nel libro citato all’inizio o in un altro? Hai scritto che la polizia turca in Siria inseguiva dei rabbini che scappavano con dei libri di magia occulta. Forse volevi dire polizia siriana? Per caso, c’è traccia di questo episodio in qualche testata locale? Grazie e a presto.

      Rispondi
      • Giorgio

        Ribuondì Cesare,

        in effetti l’argomento è, disgraziatamente, quasi inesauribile (esiste, non a caso, un bel libro di Colin Wilson sulla “Storia criminale” dell’umanità) e forse mi ero distratto. Il gangster che testimonia la sua redenzione e si impegna “a salvare i bambini” è quello che conteneva i resoconti da rizzacapelli sui video (conservati in un armadio blindato cui ebbe accesso proprio perché, anche lui, suo tempo, parte della comunità criminale) coi bambini torturati, massacrati, ovviamente violentati, sacrificati, mangiati (esistono testimonianze recenti in questo senso). Lo trovai usato (tanti anni fa) da Gibert Jeune. Era un insieme di librerie, ora scomparse post farsa pandemica, vicine a Pont S. Michel, che avevano nuovo e usato. Purtroppo rimasi talmente scosso dalla lettura (erano librerie talmente grandi e fornitissime dove poterci passare mezza giornata a leggere di tutto) che mi rifiutai di comprarlo immediatamente. Il giorno dopo non c’era più. Sulla quarta di copertina notai la foto del ex gangster, leggermente strabico, un occhio andava per conto suo. Non mi meravigliai troppo, visto che certi libri “spariscono” a razzo dal commercio. Accadde con un libro della segretaria di Alexandra David-Neel, perchè “Una parigina a Lhasa” (titolo del celebre suo romanzo-diario degli anni 20, un secolo fa), lavorava per le polizie di mezza Europa, e probabilmente era più persone, non solo una.

        La Francia è un posto strano, stracolma di sette di ogni genere, non a caso esisteva (credo l’abbiano chiusa) una istituzione governativa, Miviludes, ovvero un osservatorio ufficiale sul fenomeno delle sette. Cercai di contattarli, ma, non so perché, si comportarono malissimo, amen. In effetti la “cortina fumogena” culturale, caduta rovinosamente – e in modo manifesto – ai recenti, osceni, Giochi Olimpici, temo sia stata sempre utilissima per mascherare affari di tutt’altro tipo. Peraltro, quando seguii delle lezioni e seminari alla EPHE sulle tematiche esoteriche, rimasi colpito dall’alto livello di ricerca in essere. Di tutto e di più, la difficoltà sta nel distinguere il grano dal loglio, l’argomento è complesso e complicatissimo. E chi ci lavora “contro” ha tutto l’interesse a creare confusione. Non esistono solo i cialtroni pazzi, basta vedere Guy Debord (poi, ufficialmente, suicida o suicidato) e la sua “Società dello spettacolo” e tanto altro.

        Le foto dei testi magici trafugati. Hai ragione probabilmente, purtroppo non trovo più la news, sarà stato tre anni fa, circa, foto apparse anche su un sito Telegram. Credevo di avere salvato le immagini, ma non le trovo più, anche se niente impedisce di pensare che, viste le abilità informatiche di certe associazioni, qualcuno che controlla Internet (e i nostri computer) le abbia fatte sparire. In effetti mi era rimasto impresso che fu la polizia turca a scoprire questi “tesori”, probabilmente mi sbaglio, ma bisognerebbe verificare. Ma non si sa mai, provo a scandagliare tra le cose salvate (sono argomenti che mi fanno un tale ribrezzo, soprattutto perché le ho studiate e tutt’ora le studio, che mi sale un rifiuto robustissimo!), se trovo qualcosa, ti so dire.
        Un caro saluto e buon lavoro!

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Ti ringrazio, Giorgio. Se ti viene in mente anche il nome del gangster, fammi sapere, per cortesia. A presto!

          Rispondi
  4. Nicola

    Caro Cesare, ottimo articolo.
    Conoscendo storia e letteratura, posso aggiungere che probabilmente è giunto alla fine un ciclo iniziato sul continente nel 1789, quando trono e altare furono spazzati via da affaristi che misero mano alle ricchezze ecclesiastiche, impoverendo i contadini e trasformandoli in operai sottopagati, come dimostrano tante opere di Balzac e Zola. Guarda caso, tale discesa agli inferi coincise con l’ascesa della “democrazia”.

    Rispondi
  5. cheerfullyblizzard621b4d8f70

    Buongiorno dottor Sacchetti, complimenti per l’ennesimo articolo come suo solito preciso e puntuale sulla situazione europea causata da questi fuor di testa e dalla realtà come il francese al comando…
    Desidero porLe l’attenzione sul Trattato del Quirinale di Mattarella, specificatamente su come possa essere attivato in modo “diciamo operativo” data la disastrosa situazione dei “cugini” d’oltralpe; nella fattispecie da quanto prevede l’art. 2 del trattato?
    Le riporto inoltre alcuni punti significativi di tale trattato:
    “Le Parti s’impegnano a rafforzare il già proficuo scambio di personale militare, nonché le significative attività congiunte in atto nell’ambito della formazione e dell’addestramento nel settore della sicurezza e della difesa. (punto 6);
    s’impegnano inoltre a facilitare il transito e lo stazionamento delle forze armate dell’altra Parte sul proprio territorio. (punto 7)
    Leggendo cosa recita l’art. 2, che si rifà implicitamente ma chiaramente ad una chiamata lato italiano non ben specificata da parte di chi, che richieda l’attivazione operativa di detto Trattato, vedasi, appunto, art. 2 del Trattato.
    Considerando che abbiamo a che fare con spregevoli criminali colonialisti da sempre e che il Italia le Legioni d’onore sono state distribuite veramente a molti personaggi, servi italiani, tra politici e militari miei colleghi,la questione mi par da prendere in considerazione.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Salve Enzo, la ringrazio. Sicuramente è un altro tema fondamentale soprattutto perché esistono delle clausole segrete, che non sono state rivelate, in base alle quali cediamo diversi pezzi di sovranità alla Francia. Il trattato del Quirinale è alto tradimento. Ne parlerò certamente presto. Le mando un saluto e alla prossima.

      Rispondi
  6. MASSIMO CORSINI

    Grande CESARE….come sempre riesci a descrivere i fatti con la semplicità e la profondità…e l’onestà intellettuale che sono diventati merce rarissima tra i professionisti della informazione. BRAVO….e vado subito a darti un contributo….sul tuo c/c.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie mille, Massimo, sia per gli apprezzamenti sia per il tuo sostegno.

      Rispondi
    • Paolo

      Due persone stranamente suicidate in francia di recente, denece e marleix…

      Rispondi

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