Sant’Egidio: viaggio nella comunità “cattolica” vicina a George Soros e Bill Gates

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22/05/2025

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di Cesare Sacchetti

In molti probabilmente già hanno famigliarità con essa.

Alcuni la definiscono più che una specie di comunità cattolica una vera e propria lobby d’affari all’interno della Chiesa Cattolica che ormai ne indirizza, e non poco, gli orientamenti e le varie posizioni politiche.

Si tratta di Sant’Egidio, la comunità sorta dopo gli anni del Concilio Vaticano II, del quale tale associazione incarna al meglio, o al peggio, lo spirito.

Sono gli anni’60.

Sono gli anni nei quali i vescovi che partecipano al Vaticano II iniziano sulla scia della rivoluzione sessantottina a diffondere idee sulla necessità di trasformare la Chiesa in un organo collegiale, nel quale il capo indiscusso non è più il pontefice ma l’intero corpo dei vescovi e cardinali.

Il Vaticano II ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio processo di democratizzazione all’interno della Chiesa, e esso sin dai primi istanti si propone di fondare una istituzione che con quella dei secoli passati aveva poco a che vedere, e che piuttosto è pienamente figlia della modernità.

Nei vari documenti del Concilio, in particolar modo Lumen Gentium, si può avere una idea più tangibile su quale sia il nuovo spirito ecumenico che anima il Vaticano II, quando si afferma che la salvezza non passa più esclusivamente dalla Chiesa, ma viene condivisa o mutuata assieme alle altre religioni, non solo quelle eretiche cristiane come il protestantesimo ma anche il buddismo, l’induismo e persino l’ebraismo che un tempo era la religione che i papi condannavano con più fermezza.

Il Concilio cambia tutto e a poco a poco inizia a erodere i fondamenti della tradizione cattolica per lasciare il posto alle varie dottrine liberali e progressiste che costruiscono un cattolicesimo “dal volto umano” che diventa in pratica l’espressione della rivoluzione francese di stampo illuminista e massonico.

La comunità di Sant’Egidio: uno dei figli del Concilio

Sant’Egidio si può definire come una esperienza del Vaticano II, come uno dei figli di questo processo rivoluzionario che voleva progressivamente accompagnare la Chiesa verso il XX secolo e renderla in tutto e per tutto assoggettata al potere temporale di natura massonica che domina le moderne democrazie liberali.

Il suo fondatore e leader carismatico, l’oggi potentissimo Andrea Riccardi, durante il suo percorso di studi al liceo Virgilio di Roma lancia così questa esperienza nel 1968, non prima di essere passato però da un’altra influente associazione cattolica sorta in quel tempo come Comunione e Liberazione fondata da don Giussani.

Don Giussani

Sant’Egidio può essere infatti definita sotto certi aspetti come una costola ciellina dal momento che l’ispirazione modernista e liberale appare la medesima in entrambi i movimenti, e se si leggono le opere di don Giussani ci si renderà conto come esse siano pregne di una certa filosofia kantiana e relativista condannata con fermezza da uno dei più grandi pontefici della storia come San Pio X.

Nella Chiesa post-conciliare però non si studia più purtroppo la Pascendi Dominici Gregis del compianto pontefice che successe a Leone XIII, ma altri testi e documenti della moderna filosofia liberale che diventano purtroppo il magistero della Chiesa.

E’ in altre parole il tempo perfetto per un movimento come Sant’Egidio che dopo essere riuscito nel 1973 ad avere a disposizione un favoloso immobile nel quartiere Trastevere a Roma grazie alla generosità di un ministro dell’Interno come Paolo Emilio Taviani che gli mette a disposizione il locale per poche lire.

La Chiesa di Sant’Egidio a Roma, sede centrale della omonima comunità

Diversi anni dopo, nel 1998, a interessarsi della comunità era un giornalista come Sandro Magister, storica penna dell’Espresso, che in quel tempo pareva, almeno sulla carta, interessato a portare alla luce alcune controverse questioni su Sant’Egidio, ma che oggi, negli anni più recenti, non vengono minimamente sfiorate dalla stessa stampa progressista dell’epoca che è la prima invece a prodigarsi in elogi per il movimento fondato da Andrea Riccardi.

Il pontificato di Giovanni Paolo II: l’ascesa di Sant’Egidio

Sul finire degli anni’70 arriva la svolta per Sant’Egidio.

E’ il 1978, è l’anno nel quale muore in circostanze ancora oggi non chiarite, e a dette di alcuni omicidiarie, Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani già patriarca di Venezia, che nei suoi 33 giorni, numero alquanto significativo in ambito massonico, di pontificato sembrava volesse metter mano alla spinosa questione della massoneria ecclesiastica.

Sul tavolo del Santo Padre c’era la lista di tutti i nomi dei vescovi e porporati che facevano parte della libera muratoria, e a informarlo di questa infiltrazione massonica della Chiesa era stato, tra gli altri, anche il giornalista e membro della loggia massonica P2 , Mino Pecorelli, che aveva messo nelle mani di Giovanni Paolo I l’elenco dei massoni ecclesiastici.

Nella corsa alla successione di Luciani, la comunità di Sant’Egidio sembrava aver individuato nel suo candidato di riferimento il porporato vicario di Roma, il cardinal Ugo Poletti, presente proprio nella lista dei massoni ecclesiastici che Pecorelli aveva pubblicato su Osservatorio Politico il 12 settembre del 1978, soltanto 16 giorni prima della morte di Giovanni Paolo I.

A salire sul soglio pontificio è però un cosiddetto outsider, un candidato forse di mediazione e soprattutto di contrapposizione al blocco sovietico come Karol Wojtyla, già arcivescovo di Cracovia, che avrà il munus petrino fino al 2005, così da diventare il terzo pontificato più lungo della storia della Chiesa.

Non era chiaramente la prima scelta di Riccardi e dei suoi che non si danno però per vinti.

Narra Magister che la comunità di Sant’Egidio escogitò un curioso stratagemma per catturare l’attenzione del papa polacco, quando decise di insegnare a cantare in polacco ai bambini di una scuola elementare presso il quartiere romano della Garbatella, poco distante da una parrocchia che Giovanni Paolo II doveva visitare in occasione della sua prima uscita pubblica.

La “pensata” dà i suoi frutti perché Wojtyla sente quei canti in polacco si incuriosisce, si ferma e incontra così i vari membri di Sant’Egidio che avevano concepito questa trappola del miele in chiave ecclesiastica.

Nasce così un sodalizio storico tra il pontefice venuto dalla cortina di ferro e la comunità di Andrea Riccardi che si darà da fare per tutti gli anni’80 per piantare quei semi di quel cattolicesimo ecumenico che era stato partorito dopo il Vaticano II voluto da Roncalli e Montini.

L’incontro interreligioso di Assisi: il “capolavoro” ecumenico di Riccardi

Ad Assisi, nel 1986, ce n‘è già un “fulgido” esempio quando viene organizzato il discusso incontro interreligioso tra i vari esponenti delle religioni mondiali, tra i quali il Dalai Lama, in rappresentanza del buddismo, assieme a vari rabbini ebrei, imam musulmani, tutti insieme appassionatamente per quelle che apparivano essere come le chiare prove tecniche per l’instaurazione della religione globale della New Age così ardentemente desiderata proprio dalla società teosofica di madame Blavatksy e dalla libera muratoria.

A dire che questo incontro serve per esprimere una “concezione della pace” conforme a quella voluta dalle Nazioni Unite è un altro uomo vicinissimo alla comunità come il cardinal Etchegaray, presidente  del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, che ebbe anche incarichi diplomatici di rilievo al tempo del pontificato di Wojtyla.

Etchegaray affermò, in altre parole, che la Chiesa doveva guardare al modello di pace voluto dalle Nazioni Unite, ma la “pace” per tale organizzazione voluta dalla famiglia Rockefeller è quella che passa per la soppressione delle sovranità nazionali e per l’istituzione di una religione globale dai tratti neopagani ed esoterici, soprattutto se si pensa che la cosiddetta “stanza della meditazione” presente nella sede dell’ONU a New York è stata concepita dall’associazione Lucis Trust, fondata da Alice Bailey e che in origine si chiamava Lucifer Trust, per esprimere al meglio, o al peggio, la sua devozione per l’angelo caduto Lucifero.

L’incontro interreligioso di Assisi nel 1986

A denunciare subito l’apostasia cattolica del 1986 è stato il compianto monsignor Lefebvre che indirizzò una lettera a vari vescovi e cardinali, tra i quali Giuseppe Siri, vittima del golpe nel conclave del 1958, nella quale pronunciò queste parole.

“Lo scandalo è incalcolabile nelle anime dei cattolici. La Chiesa è scossa nelle sue fondamenta.  Se la fede nella Chiesa Cattolica, unica arca di salvezza sparisce, è la Chiesa stessa che scomparirà. Tutta la sua forza, tutta la sua attività soprannaturale ha per base questo articolo della nostra fede. Giovanni Paolo II continuerà a rovinare la fede cattolica, pubblicamente, in particolare ad Assisi, con il corteggio delle religioni previsto nelle strade della città di San Francesco, con la ripartizione delle religioni nelle cappelle e nella Basilica perché vi esercitino il loro culto in favore della pace come è concepita all’O.N.U.”

Lo spirito ecumenico di Assisi porta Wojtyla a far porre sull’altare della basilica di Assisi un falso idolo come quello del Buddha e al divieto da lui imposto di far entrare nella suddetta basilica l’effigie della Madonna di Fatima, sempre per non “urtare le sensibilità” dei buddisti.

Ad Assisi, in pratica, va in scena il suicidio della Chiesa Cattolica e il ruolo di Sant’Egidio nella promozione di tale evento è stato decisivo, tanto da guadagnarsi nello stesso anno dell’incontro interreligioso la definitiva consacrazione da parte della Santa Sede attraverso il riconoscimento come istituto di diritto pontificio.

La marcia di Riccardi e i suoi pare inarrestabile.

Il mondo entra negli anni’90 nella globalizzazione e ovunque si diffondono quelle idee che parlano della necessità di costruire un Nuovo Ordine Mondiale e la sua religione new ageana che altro non è che una rivisitazione, o meglio una maschera, del culto luciferiano praticato in seno alla libera muratoria.

Il mondo si massonifica ovunque, per così dire, e intanto la rete di Sant’Egidio arriva sempre più in alto.

All’alba della morte di Wojtyla nell’aprile del 2005 sono proprio gli uomini del movimento cattolico a spingere per la causa di canonizzazione istantanea a favore di Giovanni Paolo II, quando nei tempi passati occorrevano decenni, se non secoli, prima di beatificare o santificare qualcuno.

Una statistica sulle canonizzazioni negli ultimi tempi aiuta a capire meglio come funzionano le cose nella Chiesa post-conciliare, se si pensa che gli ultimi tre pontefici, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno fatto più canonizzazioni di tutti i papi vissuti ai tempi del Medioevo.

Nella Chiesa contemporanea, il “Santo subito” è all’ordine del giorno, soprattutto se serve a promuovere certe idee e concetti che di cattolico hanno poco, e che magari fanno più comodo a quegli ambienti mondialisti che si sono infiltrati in Vaticano.

La comunità finanziata dagli abortisti Bill Gates e George Soros

La stella di Sant’Egidio è in tale contesto che brilla sempre di più, e nel 2006 iniziano ad arrivare anche finanziamenti dal gotha delle varie associazioni globaliste quali la Bill Gates Foundation che eroga a favore dell’associazione la somma di 600mila dollari nell’ambito del progetto Dream in Africa, nonostante il magnate americano sia quanto di più lontano dagli insegnamenti della religione cattolica.

Gates infatti è uno dei principali finanziatori dell’associazione abortista Planned Parenthood, presso la quale il controverso “imprenditore” dei vaccini ha fatto arrivare la consistente cifra di 14,5 milioni di dollari.

Una delle sedi di Planned Parenthood

La circostanza pare non aver sollevato nessuna obiezione morale tra i membri dell’associazione e lo stesso Riccardi.

Sempre nella citata e dimenticata inchiesta di Magister, viene riferito che tra i vari membri della comunità si utilizzassero anche contraccettivi, condannati dalla Chiesa, tanto che la natalità laddove ci si sarebbe aspettati fosse più alta, invece era molto bassa o vicina allo zero assoluto.

Altre evidentemente sono le priorità di Sant’Egidio che nel sopraggiunto tempo delle migrazioni di massa inizia a rivestire un ruolo di assoluto rilievo.

L’associazione si è proposta come il ponte tra Africa ed Europa per i cosiddetti “migranti” o “rifugiati umanitari”, una definizione adottata dai vari governi europei per nascondere lo status di immigrati clandestini dei vari Paesi afro-asiatici e dare vita così ad una invasione programmata dell’Europa da parte dei popoli che nell’ottica dell’Unione europea dovranno essere i futuri “europei”.

Si assiste così negli ultimi 25-30 anni ad una vera e propria invasione di immigrati irregolari finanziata dalla ragnatela di ONG che fanno capo a George Soros, il famigerato magnate di origini ungheresi ed ebraiche, che finanzia a pioggia tutte quelle organizzazioni che favoriscono l’arrivo dei migranti in Europa, tra le quali, immancabilmente, c’è la comunità di Sant’Egidio che riceve almeno 256mila dollari nel 2021, e anche qui la cosa non sembra aver sollevato alcuna questione etica in seno all’associazione cattolica, considerato il fatto che Soros è un altro dei generosi finanziatori dei citati abortisti di Planned Parenthood, ai quali ha dato ben 18,3 milioni di dollari.

Non si può certo negare che gli afflussi dei migranti siano una fonte di profitto per le casse dell’associazione di Riccardi che riceve fondi dai vari governi europei sempre per favorire il passaggio di quelli che vengono definiti impropriamente “rifugiati”, come avvenuto nel caso del governo tedesco di Scholz che ha dato alla comunità 421mila euro per favorire l’integrazione dei cosiddetti “richiedenti asilo”non in Germania, ma in Italia.

Berlino forse ha pensato dopo aver subito, e favorito, una immigrazione di massa sul suo territorio di scaricare sull’Italia il peso dei migranti, e Sant’Egidio si è fatta subito trovare pronta con un apposito programma che fornisce agli immigrati vitto, alloggio e un percorso di avviamento al lavoro, insomma tutto quello che oggi un italiano caduto in povertà non riesce ad avere.

Si lavora non per l’Italia, ma per la società multietnica sorosiana e infatti non tardano ad arrivare onorificenze ma da altri ambienti ben distanti sulla carta del cattolicesimo come del premio Carlo Magno chiamato anche premio Kalergi, in omaggio al famigerato conte di origini austriache che concepì l’idea degli Stati Uniti d’Europa popolati non dagli europei, ma appunto da un popolo misto, i migranti, senza una specifica identità nazionale.

Nel 2009, Riccardi si aggiudica tale “prestigioso” premio andato, tra gli altri, a ben due pontefici come Giovanni Paolo II e Francesco.

Riccardi, vincitore del premio Kalergi nel 2009

Due anni dopo, nel 2011, quando parte l’attacco all’Italia da parte della famigerata Troika composta da FMI, UE e BCE, si insedia il governo Monti, il governo di Goldman Sachs e JP Morgan, e il fondatore della comunità trova subito il suo “ideale” posto assieme agli uomini come l’ex presidente del Consiglio, membro del gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale, fondata da David Rockefeller.

Nessun disagio anche qui per i “cattolici” liberali che quando si tratta di aiutare quei poteri che hanno deciso di privare l’Italia della sua sovranità e trasformarla in un deserto deindustrializzato in mano ai potentati bancari, sembrano trovarsi nel loro habitat naturale.

Riccardi: il consigliere particolare di papa Francesco

Sotto il pontificato di Bergoglio, Sant’Egidio arriva però forse all’apice del suo potere.

Riccardi è l’uomo che sussurra a Francesco, il pontefice massima espressione del processo post-conciliare massonico che è penetrato nel cuore della Chiesa.

E’ uno dei suoi consiglieri particolari, e chi meglio di lui poteva esserlo se non il fondatore della comunità che si è prodigata così tanto per favorire l’ingresso dei migranti in Europa, il popolo prediletto di Francesco, che al centro del suo pontificato non ha messo il cristiano, soprattutto quello perseguitato, ma appunto lo straniero, l’altro, specialmente il non cattolico che è stato elevato alla massima dignità da Francesco.

Bergoglio con Riccardi

La strada di Sant’Egidio ha percorso quasi 57anni di storia dal 1968 e da allora la piccola comunità nata a Trastevere è diventata un vero e proprio network mondiale, ribattezzata da alcuni l’ONU di Trastevere, che conta 60mila associati presente in diversi 70 Paesi del mondo.

La scalata dei cattolici liberali figli del Vaticano II è giunta incontrastata ai vertici della Chiesa perché la Chiesa contemporanea è del tutto simile ad una ONG umanitarista che si adopera per cancellare le identità nazionali e scristianizzare la Chiesa e la società, come diceva Lefebvre, sempre ovviamente alla spasmodica ricerca di una religione globale mondiale che di cristiano e di cattolico non ha nulla, mentre di massonico e liberale invece ha praticamente tutto.

E nemmeno la appena citata libera muratoria si è sottratta dal mandare i suoi rispetti pubblici a Riccardi quando egli fu nominato presidente della società Dante Alighieri.

Non appare esserci freddezza e distanza come dovrebbe essere tra massoneria e Sant’Egidio, ma rapporti cordiali tanto che il Grande Oriente d’Italia non ha esitato a partecipare ad una iniziativa promossa proprio dalla comunità “cattolica” assieme al partito radicale contro la pena di morte, in una immagine che ben descrive il percorso del Vaticano II che ha portato di fatto la Chiesa Cattolica a trasformarsi in una succursale di Amnesty International che non lotta più, ad esempio, contro l’aborto e il divorzio, ma si ritrova a marciare  assieme ad Emma Bonino, pupilla di Francesco, per abrogare la pena capitale.

La morte di Francesco ha però indubbiamente rappresentato la fine di un solido punto fermo per Sant’Egidio.

L’uscita di scena del papa dei migranti ha portato Riccardi e i suoi a promuovere il cardinale Matteo Zuppi, storico membro della comunità, che nell’idea dei cattolici liberali e progressisti avrebbe saputo garantire al meglio la continuità bergogliana fino ad arrivare alla definitiva protestantizzazione della Chiesa Cattolica.

Non è andata come previsto.

Riccardi in un primo momento è sembrato fare buon viso a cattivo gioco quando in una recente intervista per il Fatto Quotidiano ha dichiarato di essersi convinto che papa Prevost sia stato indicato proprio da Bergoglio per proseguire la sua “missione apostolica”.

Chissà cosa avrà pensato il leader carismatico di Sant’Egidio quando ha appreso che la prima testa a rotolare in Vaticano è stata quella dello storico cappellano della sua comunità, quel controverso monsignor Paglia, già finito nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni a favore dei “diritti” gay e per la sua scelta di far affrescare la basilica di Terni da un pittore argentino che ha raffigurato Cristo come intento a salvare i trans e a portarli in paradiso.

Leone XIV si trova così sulle sue “fragili spalle” non solo la pesante eredità di Bergoglio, ma quella del Concilio Vaticano II che ha infettato il corpo della Chiesa riempiendolo di movimenti liberali, progressisti ed ecumenici che tutti assieme rappresentano la struttura di una quinta colonna penetrata in Vaticano per distruggere la Chiesa Cattolica.

Se il cattolicesimo oggi difatti si guardasse allo specchio non vedrebbe più il suo volto, ma piuttosto quello del suo nemico, il liberalismo.

Il Concilio, in fin dei conti, è servito esattamente a questo e a null’altro. A liquefare il cattolicesimo e partorirne una versione liberale e mondana più adatta agli scopi dei vari signori del globalismo.

Se papa Prevost ha deciso di risolvere tale questione e intraprendere la strada del risanamento della Chiesa attraverso la rimozione di quel reticolato di lobby e lobbisti intenti più a perseguire la strada del profitto personale e della causa mondialista che quella della difesa del cattolicesimo, allora i nemici più acerrimi del pontefice saranno proprio loro.

Saranno quei cattolici liberali del Concilio Vaticano II che negli ultimi 60 anni sono stati i più fedeli alleati delle famiglia dell’alta finanza e della massoneria internazionale che hanno dichiarato guerra alla Chiesa da più di due secoli.

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11 Commenti

  1. Maria

    Articolo interessante e lucido come sempre, Dott. Sacchetti. Ho sempre sostenuto che l’immigrazione, selvaggia o regolare che sia, rappresenti il braccio armato del globalismo. L’islamizzazione e la volontà implacabile di distruzione del cristianesimo avanza senza sosta in questo sventurato paese, già sottomesso in alcune regioni, grazie alla complicità dei politicanti che lo governano. Si respira ormai un’aria da guerra civile, e se nessuno farà qualcosa per rimandare indietro i clandestini e mettere ordine nelle istituzioni, ormai marcite, scoppierà l’immane polveriera che è diventata l’Italia. Sono angosciata per il nostro futuro, Dott. Sacchetti, è questa l’Italia che vogliamo lasciare ai nostri figli? Con stima.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Maria. La situazione generale sembra favorirci di molto, Maria. Se l’UE va incontro alla sua disgregazione, abbiamo molto spazio per ricostruire il Paese.

      Rispondi
      • Veronica

        Articolo scritto molto bene.

        Tutte le religioni scritte in questo articolo sono tutte una setta, personalmente bisognerebbe stare lontani da tutte quante messe insieme,anche se il cattolicesimo anche lui dovrebbe darmi dei chiarimenti…. Quest’ ultimo sicuramente e’ quello che si avvicina al meglio per l’ umanità però perché Dio una volta ai tempi di Sodoma e Gomorra interveniva e adesso non interviene più in modo diretto? Siamo sicuri che Sodoma e Gomorra non sia stata distrutta da altri eventi (nucleare già esistito a quell’epoca e tenuto nascosto?)
        Perché accadevano eventi divini che oggi non vediamo piu’?
        Perché la Chiesa di S.Pietro e’ eretta su una necropoli romana?
        Insomma ci sono delle contraddizioni anche nel cattolicesimo, alcuni sostengono che il cattolicesimo sia stato sostituito con altre religioni new Age perché il potere si e’ reso conto che come mezzo di controllo non funzionava piu’ e quindi era necessario creare nuove religioni sostitutive per raccogliere nuovamente il gregge il altri recinti, tutte teorie ovviamente e non sappiamo chi ha ragione, tutta teologia,invenzione o e tutto vero e qualcuno sta cercando di allontanare gli umani dalla fonte spirituale?
        Tutte le religioni sono solo strumenti o tra queste il cattolicesimo e’ l’ unica fonte di verità? E chi può saperlo?

        Concordo pienamente quando denuncia l’ aborto, e’ un atto abominevole che e’ veramente triste, bisognerebbe vietarlo per legge.
        Però non capisco perché si condanna i contraccettivi, formare famiglia e avere figli e’ una gioia ma i contraccettivi possono essere utili per poter decidere quando avere figli, non parlo del farmaco che invece e’ pericoloso per la salute, intendo i contraccettivi che si vendono in scatola, se non ci fossero i contraccettivi ogni volta che una coppia ha un rapporto d’ amore si metterebbe incinta la donna e con tutte le volte che una coppia ha un rapporto si avrebbero 50 figli senza contraccettivi, quindi il contraccettivo e’ assolutamente normale, ovviamente quando invece si cerca di avere un figlio ovviamente in quel momento non si usano, e’ ovvio,qual’e’ il problema?
        Una coppia deve avere rapporti solo quando cerca figli? Assolutamente senza senso.

        Mi scusi la domanda invadente,ma lei come fa nel suo rapporto di coppia? Da come parla positivamente della famiglia e figli deduco per scontato che lei sia sposato o in coppia con figli altrimenti sarebbe contraddittorio parlare di famiglia in modo positivo se poi lei stesso e’ single, giusto?

        Senza contraccettivi facciamo 50 figli così come se nulla fosse, e poi?

        Giusto così una curiosità per parlare di un argomento molto importante: la nascita.

        Spero in una pubblicazione e risposta.

        Grazie.

        Buona giornata

        Rispondi
  2. Maria

    Le sue parole mi confortano, grazie, e, la prego, continui ad essere il faro dell’informazione corretta. Molte persone (me compresa) guardano al suo blog con speranza e fiducia, non si lasci distrarre dall’invidia dei detrattori. Lei ha l’enorme responsabilità dell’informazione corretta. Che Dio la illumini sempre e la protegga.

    Rispondi
  3. Frank

    Beh, che le varie struttura “cattoliche” che operano sul territorio, nel mondo della finanza, del lavoro e della tecnologia, riescano a percorrere strade “facilitate” è capitato anche a me. In una gara molto importante vinse una delle 3 società che ci partecipavano, e che non fu in grado di realizzare il prototipo funzionante richiesto dalla gara, ma era controllata dalla Opus Dei.
    Sarebbe ora che queste storie emergessero.

    Amen

    Rispondi
      • Frank

        Fra “virgolette” e rigorosamente in minuscolo; mai dare importanza e usare il maiuscolo per queste “storture”. Spesso non sono altro che gli esecutori della massoneria.

        Rispondi
  4. MarTino

    Dottor Sacchetti buonasera e complimenti per l’articolo.
    Sì, quel mondo speroche venga spazzato via quanto prima: perquesto appena appeso del “parziale” (purtroppo ancora) siluramento di Paglia ho gioito e non poco.
    A Terni Paglia è stato solo un fomentatore di scandali, un vero servo di Satana: purtroppo colui che oggi ne occupa la cattedra, non si tira indietro dal creare scandalo anch’esso. Durante il suo episopato, anche i suoi presbiteri hanno dovuto subire condotte poco legittime (e poco lecite).
    Riguardo all’ecumenismo post-sessantottino, mi permetta di richiamare invece un evento di ecumenismo ortodosso (non nel senso di cristiano orientale, ma dal significato veritiero): lunedì, giorno del dies natalis dell’apostolo di Roma, San Filippo Neri, ricorre la memoria di un altro evento.
    Il 26 maggio 1432 a Caravaggio a colei che poi è divenuta la beata Giannetta (della quale, appunto in questo giorno si festeggia la memoria), apparve la Beata Vergine Maria la quale le lasciò un messaggio col quale richiedeva il ritorno dell’unità tra greci e romani, ovvero ortodossi e cattolici.
    Non sono studioso di teologia od ecclesiologia, ma credo che uno dei primi frutti di tale evento e relativo messaggio, fu proprio il ritorno alla comunione con Roma degli ortodossi ucraini, denominati infatti tutt’ora Uniati, avvenuto infatti non molto dopo, mi pare verso la metà del XV secolo, se non erro. Essi peraltro hanno mantenuto alcuni costumi precedenti al ritrno alla comunione, come il matrimonio dei preti: ad esempio l’attuale parrocodella mia parrocchia è un rumeno apartenent a tale confessione ed all’eparchia conseguente (credo sia un’eparchia, la loro).
    Quindi altro che Assisi: l’ecumenismo cristiano cattolico è a Caravaggio che deve prendere ispirazione.
    E la cosa, a me, fa’ particolarmente piacere perché è pure il giono del mio genetliaco.
    Cordiali saluti.
    MarTino

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ti ringrazio, Martino. Puoi dire di più sulle condotte poco lecite subite dai suoi presbiteri.

      Rispondi
  5. Gustavo

    Solo una nota della mia esperienza personale: la comunità di Sant Egidio monopolizza letteralmente il volontariato nelle carceri , dato viene giudicato un punto di training per futuri operatori sociali SUPER RACCOMANDATI, e che forse viene ritenuto un punto di influenza politica. I cattosociali, o cattocomunisti che dir si voglia hanno avuto accesso massiccio a tutti i posti pubblici dove si puo esercitare una influenza ideologica

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Gustavo, ti ringrazio. Anche questo mi sembra un punto molto importante. Mostra quanto sia ramificata questa lobby.

      Rispondi

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