Il mistero della scomparsa di Gabriela Jimenez e la denuncia contro le élite sataniste

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Categorie: Notizie | Pedofilia

02/12/2025

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di Cesare Sacchetti

I passanti al di fuori di un albergo di lusso della città di Monterey in Messico devono aver avuto un senso di smarrimento e di confusione il 4 agosto del 2009.

La sera di quel giorno è comparsa una ragazza davanti all’ingresso di quel prestigioso resort, molto scossa e agitata, che indossava una maglietta con la scritta “yum yum” e un paio di pantaloncini.

La giovane si chiamava, o si chiama, Gabriela Rico Jimenez e ha iniziato a pronunciare una serie di frasi ad alta voce nelle quali accusava apertamente il potere satanico che governa non solo il Messico, ma il mondo intero.

La denuncia di Gabriela Rico Jimenez

Gabriela inizia a dire che voleva la sua libertà, ma che c’è stato da pagare un prezzo molto alto per arrivare a tale meta, una frase che lascia presagire molto probabilmente che l’allora 21enne era vittima di un vasto traffico di esseri umani che ogni anno faceva sparire migliaia di minori e bambini che finivano nelle mani di potenti orchi, che governano il Paese e tutti i luoghi del potere che contano.

La ragazza inizia a dire che è successo tutto nel 2001, quando lei era soltanto una 13enne e da bambina è iniziata a finire nella mani di questa rete di pedofili di alto bordo che hanno abusato di lei e altre sue coetanee.

Successivamente, le sue parole si fanno ancora più chiare, nette e taglienti come un rasoio.

Gabriela afferma che gli orchi “erano giovani e potenti e che li hanno uccisi” per aggiungere subito dopo che coloro che avevano commesso tali nefandezze erano uomini come Carlos Slim Domit, il figlio del potentissimo magnate delle telecomunicazioni messicane, Carlos Slim, attuale proprietario del New York Times, e legato a tutti i vari fondi di investimento della finanza anglosionista quali i soliti immancabili BlackRock e Vanguard.

La giovane inizia a parlare poi delle vittime di questa rete di potenti trafficanti.

La ragazza fa il nome del ministro Juan Camilo Mouriño Terrazo, ministro dell’Interno nel 2008, e leader del partito nazionale di azione, il PAN, che all’epoca era impegnato in una massiccia operazione di repressione dei vari cartelli della droga che controllano il Messico.

L’ex ministro degli Interni del Messico, Juan Camilo Mouriño Terrazo

Il Messico è ostaggio di un interminabile vortice di droga e trafficanti che si servono del Paese come base per esportare cocaina, eroina, e droghe sintetiche come il letale fentanyl che ha causato un elevatissimo numero di morti negli Stati Uniti e negli altri Paesi nei quali è stata introdotta questa sostanza.

Attorno al narcotraffico, c’è un mondo fatto non solo di potenti signori della droga che si spartiscono le loro zone di “competenza”, ma c’è il piano superiore, quello dell’alta finanza che lava e ripulisce questo enorme flusso di denaro sporco in “rispettabili” banche come JP Morgan e Goldman Sachs che sono finite in diverse occasioni al centro di alcune inchieste per riciclaggio, ma mai realmente perseguite per via della loro immensa influenza sull’economia mondiale.

Mouriño aveva iniziato ad entrare in un territorio proibito e la sua vita si interrompe bruscamente quando il suo aereo, un Learjet, si schianta nel traffico di Città del Messico il 4 novembre del 2008 in circostanze ancora oggi lungi dall’essere state chiarite.

Gli incidenti aerei sono una delle tecniche preferite dei vari servizi di intelligence Occidentali per liberarsi di quei personaggi che diventano ingombranti per determinati apparati, e nella lunga casistica a disposizione si possono citare i casi di Enrico Mattei, presidente dell’ENI, ucciso a bordo del suo aereo sul quale era stato posto un ordino esplosivo, oppure il caso dell’investigatore americano Gary Caradori che stava indagando su un vasto giro di prostituzione nel Nebraska, nella famigerata Boys Town, dove minori e bambini venivano abusati dai vertici politici e finanziari del Paese, incluso l’ex presidente George H. Bush, membro della influente setta satanica di Skulls & Bones.

Gabriela afferma che il politico del PAN è stato ucciso per via della sua ferma intenzione di smantellare i cartelli della droga, una volontà costata alla vita a molti altri politici in Messico, compreso il sindaco di Urupuan, Carlos Manzo, assassinato lo scorso novembre, che aveva accusato il presidente di origini ebraiche, Claudia Sheinbaum, di essere invischiata con il narcotraffico.

I cartelli sono la forza che finanzia la corrotta politica nelle mani della massoneria in Messico, e i valorosi politici che non sono in vendita, sono quelli che hanno un bersaglio dipinto sulla schiena.

La giovane non si ferma però nelle sue rivelazioni. Subito dopo afferma chiaramente di aver assistito ad un atto di cannibalismo da parte di questi membri delle èlite, che nel corso dei loro orrendi riti satanici si sono lasciati andare a tale perversa pratica di mangiare la carne delle loro vittime.

Le accuse contro la regina Elisabetta

Gabriela un istante dopo menziona il nome della scomparsa regina Elisabetta, un personaggio potentissimo della massoneria internazionale, e che è stata per molti anni, secondo fonti di intelligence inglesi, il leader del comitato dei 300, uno dei piani superiori delle élite mondialiste.

I Windsor hanno una lunga storia di rapporti con famigerati pedofili, e su tutti si può ricordare il famigerato DJ Jimmy Savile, intimo amico del principe Carlo, ora sovrano d’Inghilterra, che andava e veniva nella residenza della famiglia reale, con grande disgusto dell’ex principessa Lady Diana, che più volte aveva invitato il marito ad allontanare quel sordido personaggio dalla sua casa, restando però inascoltata.

A distanza di molti anni, emergono altre conferme dirette che la regina stessa apparteneva all’élite pedofila.

Secondo quanto emerso dai nuovi file relativi al caso Epstein, Jeffrey Epstein era intimo della sovrana inglese, definita come una delle clienti del pedofilo del Mossad.

Jeffrey Epstein e la regina Elisabetta

Epstein era in termini così amichevoli con la regina, tanto da fornirle assistenza finanziaria e da presenziare alla festa di compleanno di Elisabetta per i 74 anni della sovrana nel 2000.

L’uomo del Mossad veniva accolto nel palazzo dei Windsor, che alla loro corte amano evidentemente avere pedofili e trafficanti di vario tipo per poter soddisfare meglio le loro perversioni.

Il principe Andrew era soltanto prevedibilmente la punta dell’iceberg, o la pedina più debole da sacrificare in pasto all’opinione pubblica per far credere che il resto della famiglia nulla sapesse o avesse a che fare con le “abitudini” del fratello del re d’Inghilterra, mentre non solo tutti sapevano ma avevano anche le stesse devianze del disgraziato Andrew.

Gabriela è costretta a fermarsi nelle sue denunce in quel preciso istante. Non per sua volontà, ma perché arrivò un gruppo delle forze speciali messicane che la prelevò dall’ingresso davanti all’albergo e la portò via, in una località sconosciuta.

Nessuno l’ha più rivista. Sono passati 16 anni da quel giorno e le sorti della ragazza non sono mai state rese note.

Secondo alcune fonti, la madre appena la ragazza è stata prelevata dagli uomini in divisa, presenta una denuncia di scomparsa di Gabriela, ma le carte vengono archiviate a tempo di record, e la polizia derubrica la notizia di reato ad un semplice e volontario allontanamento dalle mura domestiche.

Eppure le immagini parlano da sole. Di volontario nella scomparsa della ragazza, non c’è proprio nulla.

C’è stato un ordine di qualcuno in grado evidentemente di mobilitare la polizia per una 21enne che fino a prova contraria non aveva aggredito nessuno, tantomeno rappresentava un pericolo in qualche modo per le persone vicine, se non forse per i potenti che lei stava accusando di gravi delitti.

Gabriela aveva prima di quella notte una cosiddetta “impronta digitale”, ovvero una sua traccia su alcuni siti internet, a partire da Imdb, dove si riportava la sua partecipazione ad una telenovela messicana, e un suo profilo personale su MySpace, una delle prime reti sociali sostituita quasi subito poi da Facebook.

Delle mani si sono incaricate di cancellare tutto.

Mani che erano in grado di controllare la polizia, e mani che erano anche in grado di gestire Internet e le multinazionali che esercitano un regime di monopolio a partire dalla preferenza di determinati sistemi operativi, in particolare Android e Apple, per Google, il motore di ricerca che oscura queste verità o le annacqua nei vari siti spazzatura di sedicenti siti di “revisori dei fatti”, vere e proprie fabbriche di notizie false e depistaggi di vario tipo.

Sembra che la giovane ex modella ed attrice sia stata portata in una clinica psichiatrica proprio su ordine di uno degli uomini da lei denunciati, Carlos Slim Domit, membro del forum di Davos e figlio del potente magnate Carlos Slim..

 

Carlos Slim Domit

Lì Gabriela sarebbe stata, per così dire, “ricondizionata” o “riprogrammata” attraverso le famigerate tecniche utilizzate dalla CIA nei programmi di controllo mentale MK Ultra e Monarch, delle fabbriche di schiavi mentali utilizzate dai servizi per creare agenti di vario tipo, da destinare sia al traffico di esseri umani, sia in missioni terroristiche, e si possono vedere a tal proposito le stragi che avvengono in serie da molto tempo negli Stati Uniti e in Europa, tutte eseguite da individui che si tolgono la vita alla fine dell’azione, eseguita non di rado senza nemmeno un movente preciso, come nel caso della strage di Las Vegas del 2017.

La giovane messicana aveva fatto cadere dei veli di Maya, dietro i quali si celavano appunto le abitudini delle élite denunciate già in passato da altre vittime di tali traffici, tra i quali si possono ricordare i casi di Paul Bonacci, Cathy O’ Brien e Helene Pelosse, ognuno dei quali è stato vittima del programma Monarch ed è finito nelle mani della élite pedofila internazionale.

Anni dopo la denuncia della ragazza scomparsa, nel 2017, si fece avanti un ex banchiere olandese, Ronald Bernard, che aveva fatto la sua strada nel mondo dell’alta finanza nei primi anni’90.

La denuncia di Ronald Bernard

Ronald inizia presto a capire i meccanismi per accumulare capitali e grosse fortune e racconta come già nel lontano 1992 uomini come lui e George Soros riuscissero a fare profitto sulle spalle di altre economie e di imprenditori che avevano pagato a caro prezzo la speculazione fatta contro la lira dallo squalo della Open Society.

Ronald aveva un compito molto particolare. Doveva lavare i soldi sporchi delle élite e per questo diventa presto uno dei punti di riferimento di un sistema complesso che, secondo una sua stima, sarebbe composto da non più di 8000 persone, ognuna delle quali legata dal voto di segretezza impostogli dopo l’adesione alla massoneria.

Una volta che si entra in quel piano, si accede al lato ancora più oscuro delle élite.

L’uomo ha fatto quel percorso. Ha messo piede nei luoghi “privilegiati” frequentati da questi ambienti e ha incontrato quello che aveva già trovato Gabriela.

Ha trovato la pedofilia e il sacrificio di esseri umani. Le sue rivelazioni fanno presto il giro di internet.

Youtube, da tempo piattaforma presidiata dal sistema, si adopera per cancellare alcuni dei suoi video, e Ronald ribadisce che non ha intenzioni suicidiarie perché, nel frattempo, iniziano ad arrivare pesanti minacce contro di lui.

Si possono guardare queste storie da prospettive differenti, ma la verità resta sempre la stessa, immutata.

Al vertice del sistema massonico e mondialista, c’è un manipolo di adepti dediti a pratiche sataniche e alla pedofilia.

I signori di questo sistema sono devoti praticanti della religione luciferiana.

La battaglia che diversi politici, giornalisti e pentiti di tale sistema stanno combattendo da molto tempo è contro tale potere.

Gabriela aveva provato a far emergere la verità prima che qualcuno la facesse prontamente sparire.

Sarebbe bello riuscire a ricordare e a sapere quale sorte è capitata a questa ragazza che aveva sfidato da sola un sistema troppo più potente di lei.

Nel tempo presente continuano ad emergere sempre più verità sui crimini delle élite.

Chissà che i tempi non siano maturi anche per questa verità.

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2 Commenti

  1. Isabel.

    Una cruda realtà. Quando le persone osano denunciare chi detiene il potere – che sia politico, economico, sanitario o altro – vengono sempre ridicolizzate, svalutate o screditate con “attacchi ad hominem” progettati per deviare le accuse che minacciano la reputazione di questi bastardi. Grazie, Cesare, come sempre, per aver diffuso questa notizia, che la maggior parte della stampa corrotta sta mettendo a tacere. Un grande saluto da Mendoza, Argentina.

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